Contro la censura di internet

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Re: Contro la censura di internet

#676 Messaggio da dell »

ASSOU9 ha scritto:sembra che abbiano bloccato i dns in Italia per gli host: rapidgator, bitshare e uploaded

ma sembra già esserci il rimedio

http://film-stream.tv/2013/04/blocco-dns/
http://www.web-experiments.org/2008/01/ ... locemente/
http://www.web-experiments.org/2010/01/ ... di-google/
imposti i dns liberi al posto di quelli del provider e via senza problemi

questi bloccaggi sono solo delle pagliacciate
"Da putèi tuti bèi, da morti tuti santi".
"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo."

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Re: Contro la censura di internet

#677 Messaggio da belnudo »

Il padrone del vapore, il leviatano statale ci riprova con la censura mascherata:

http://www.bitmat.it/articolo.php?aId=0 ... 47&cpId=20
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Re: Contro la censura di internet

#678 Messaggio da Blif »

Ma in pratica qual è la conseguenza di "inserire internet nel Sistema Integrato di Comunicazione"?

A parte annacquare ulteriormente la quota di mercato di Mediaset per bloccare un'inesistente regolamentazione antitrust, s'intende.
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Re: Contro la censura di internet

#679 Messaggio da belnudo »

Blif ha scritto:Ma in pratica qual è la conseguenza di "inserire internet nel Sistema Integrato di Comunicazione"?

A parte annacquare ulteriormente la quota di mercato di Mediaset per bloccare un'inesistente regolamentazione antitrust, s'intende.
La conseguenza è che per proteggere il copyright occorrerà tracciare e rendere prontamente disponibili gli IP degli utenti alle autorità, la solita privacy a senso unico, siamo tutti SUDDITI.
È l'estensione a internet del controllo fiscale-bancario-finanziario del leviatano italiano.
Stato BASTARDO.
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Re: Contro la censura di internet

#680 Messaggio da Blif »

Gli IP sono già disponibili: l'unico motivo per cui non siamo tutti in galera è che non ci sono posti nelle galere.
Se ti vogliono venire a prendere, basta investire un po' di tempo e soldi.

http://www.schneier.com/crypto-gram-1304.html#1

Non si fa una legge nuova apposta per colpire chi già si può colpire ora;
mi sembra più probabile l'ennesimo favore a Mediaset.
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Re: Contro la censura di internet

#681 Messaggio da belnudo »

Blif ha scritto:Gli IP sono già disponibili: l'unico motivo per cui non siamo tutti in galera è che non ci sono posti nelle galere.
Se ti vogliono venire a prendere, basta investire un po' di tempo e soldi.

http://www.schneier.com/crypto-gram-1304.html#1

Non si fa una legge nuova apposta per colpire chi già si può colpire ora;
mi sembra più probabile l'ennesimo favore a Mediaset.
mi spiego meglio, quello che vogliono è fare come in Francia, ti vogliono bloccare l'IP a prescindere dalla richiesta di un magistrato, ti bloccano l'accesso a internet perché qualche stronzo dice che hai violato un ipotetico suo diritto.

È come se ti mettessero prima in galera e poi studiassero l'imputazione per tenerti dentro.
Mediaset c'entra un cazzo, c'entrano menti "brillanti" come quella del
leghista onorevole GIANNI FAVA da Pomponesco
Immagine

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01 ... za/185352/

http://www.pmi.it/impresa/normativa/new ... -fava.html
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Re: Contro la censura di internet

#682 Messaggio da Blif »

Bisognerebbe che le leggi di questi signori venissero applicate rigorosamente alla lettera a tutti.
Poi vedremmo come finisce alle elezioni.
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Re: Contro la censura di internet

#683 Messaggio da belnudo »

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Re: Contro la censura di internet

#684 Messaggio da Rodomonte »

Io sono contrario alle censure in genere quindi anche di internet. Però mi sento di dover dare ragione alle considerazioni della Boldrini sull' uso calunnioso, violento di questo mezzo che viene fatto da molte persone che spesso si nascondono sotto l'anonimato oppure sotto la falsa coscienza della libertà di opinione.
Mi trova d'accordo anche sul fatto che vittime molto più "speciali" sono soprattutto le donne con connotazioni prettamente sessuafobiche e violente fino alla morte e alla mortificazione del corpo femminile!
Fra l'altro è anche molto difficile "contenere" questo mezzo di comunicazione senza incorrere in censure più generali essendo difficile colpire il singolo soggetto, soprattutto quando i soggetti sono tanti e sfuggevoli!
Allego l'articolo della Boldrini, molto interessante!


http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HRER1-1

ROMA - Laura Boldrini, seduta alla sua scrivania di Presidente della Camera dei deputati, legge attentamente i messaggi che la sua giovane assistente Giovanna Pirrotta le porge. Sono minacce di morte, di stupro, di sodomia, di tortura. Accanto al testo spesso ci sono immagini. Fotomontaggi: il suo volto sorridente sul corpo di una donna violentata da un uomo di colore, il suo viso sul corpo di una donna sgozzata, il sangue che riempie un catino a terra. Centinaia di pagine stampate, migliaia di messaggi. A ciascuna minaccia corrisponde un nome e un cognome, un profilo Facebook, l'indirizzo di una pagina Internet. Le minacce - tutte a sfondo sessuale, promesse di morte violenta - si sono moltiplicate nel giro di due settimane con il tipico effetto valanga che la Rete produce: al principio erano una decina, qualche sito le ha riprese e rilanciate, i siti più grandi le hanno richiamate dai siti più piccoli con la tecnica consueta: dichiarare in premessa l'intenzione di denunciare l'aggressione col risultato, in effetti, di divulgarla ad un pubblico sempre più ampio. In principio, quasi all'indomani della sua nomina, aveva preso a circolare una foto che a questo punto della vicenda pare addirittura innocente: una donna nuda, in spiagga, indicata come Laura Boldrini e affiancata da commenti machisti. Poi le prime minacce, altre e altre ancora sempre più gravi fino ad arrivare alle ultime, pochi giorni fa: una donna sgozzata, uno stupro. Siti di destra, razzisti e xenofobi, pagine Facebook, di seguito l'effetto macchia d'olio, incontrollabile. Dunque cosa fare?, è l'intatto quesito che si ripropone ogni volta che ci si trova di fronte a messaggi, comunicati, rivendicazioni di una minoranza violenta. Dar loro visibilità e amplificarli, facendo il loro gioco, o tacere, subire, reagire sul piano della denuncia individuale senza offrire un più largo palcoscenico a quelle miserevoli gesta.
"Io non ho paura", mormora la presidente della Camera mentre ascolta questa discussione, i suoi collaboratori attorno a lei. "Nel senso che certo, sì. Ho paura quando i fotografi inseguono mia figlia di 19 anni in motorino, ho paura che possa spaventarsi e avere un incidente, mi si gonfia in cuore. Ho paura quando si appostano sotto casa di mio fratello Enrico, il più piccolo dei miei fratelli, che soffre di una forma grave di autismo. Non capisco come possano farlo, e ho paura per lui. Ma non ho paura io, adesso, di aprire un fronte di battaglia, se necessario. Daremo visibilità a un gruppo di fanatici? Sì, è vero. Ma non sono pochi, sono migliaia e migliaia, crescono ogni giorno e costituiscono una porzione del Paese che non possiamo ignorare: c'è e dobbiamo combatterla. Non posso denunciarli tutti individualmente: è un'arma spuntata, la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete, quando arriva la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille. E poi non è una questione che riguarda solo me. Ci sono due temi di cui dobbiamo parlare a viso aperto. Il primo è che quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l'aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni. E questa davvero è una questione grande, diffusa, collettiva. Non bisogna più aver paura di dire che è una cultura sotterranea in qualche forma condivisa. Io dico: un'emergenza, in Italia. Perché le donne muoiono per mano degli uomini ogni giorno, ed è in fondo considerata sempre una fatalità, un incidente, un raptus. Se questo accade è anche - non solo, ma anche - perché chi poteva farlo non ha mai sollevato con vigore il tema al livello più alto, quello istituzionale. Dunque facciamolo, finalmente".
Sul tavolo della presidente le pagine in cui uomini con nome e cognome, dati a cui corrispondono persone reali, scrivono "ti devono linciare, puttana", "abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a trovarti", "ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata", "gli immigrati mettiteli nel letto, troia". Accanto alla foto della donna sgozzata: "Per i Boldrini in rete ecco l'Islam in azione".
La seconda questione è se possibile ancora più delicata, riguarda i reati commessi via web. Ogni volta che si interviene a cancellare un messaggio, ad oscurare un sito - dice Roberto Natale, portavoce della Presidente - c'è una reazione fortissima della rete che invoca la libertà e parla di censura. Valentina Loiero, responsabile comunicazione: "Al principio abbiamo individuato un sito, di cui è titolare Antonio Mattia, che aveva diffuso la foto di una nudista spacciandola per Laura ed aveva dato il via ai commenti sessisti. Abbiamo informato la polizia postale. La reazione dell'uomo alla visita delle forze dell'ordine è stata una denuncia di violazione della privacy a cui hanno fatto seguito in rete accuse di abuso di potere, subito riprese da esponenti politici della destra".
Boldrini: "Abbiamo due agenti della polizia postale, due, che lavorano alla Camera, distaccati qui a vigilare sulle moltissime violazioni di cui un luogo istituzionale come questo può essere oggetto. C'è stato il caso della parlamentare del Movimento Cinque Stelle di cui è stata violata la posta personale. C'è il caso di una deputata oggi ministra che non ha più potuto accedere ai suoi social network e teme che a suo nome si possano divulgare messaggi non suoi. Poi ci sono le minacce di morte nei miei confronti. Tutte donne, lo dico come dato di cronaca. So bene che la questione del controllo del web è delicatissima. Non per questo non dobbiamo porcela. Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta, o attraverso una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web. Me lo domando, chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale, e lo è, se produce effetti reali, e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada". C'è in questi giorni la discussione sulla scorta. "Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma, non ho paura di andare da casa in ufficio. Può accadere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, certo, ma questo vale per chiunque. Piuttosto mi pare molto più grave, molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata e giudicata tutt'al più, come certi hanno scritto, una "burla". Mi sento molto più vulnerabile quando penso che chiunque, aprendo un computer, anche mia figlia, anche i suoi amici, anche i ragazzi giovanissimi che vivono connessi al computer possono vedere il mio volto sovrapposto a quello di una donna sgozzata. Mi domando che effetti profondi e di lungo periodo, fra i più giovani, un'immagine così possa avere".
La campagna contro Laura Boldrini si è impennata all'indomani della sua visita alla comunità ebraica, il 12 aprile scorso. In quell'occasione, incontrando i dirigenti della comunità, ha parlato della necessità di "ripristinare il rigore della legge Mancino" a proposito dell'incitamento al razzismo e all'odio razziale su web. È infatti dell'8 aprile la sentenza di condanna dei quattro gestori di Stormfront, sito web neonazista, condannati per antisemitismo. È la prima sentenza che riconosce un'associazione a delinquere via web: a quella si richiamava Boldrini nel suo discorso alla comunità. Da quel giorno è partita la valanga. Il sito "Tutti i crimini degli immigrati" associa il volto del presidente della Camera alle notizie di reati commessi da cittadini stranieri. "Resistenza Nazionale", "Fronte Nazionale", "MultiKulti" e altri indirizzi web diffondono. Poi i fotomontaggi, e le minacce. Dal 28 aprile, dopo la sparatoria davanti a palazzo Chigi, hanno iniziato a circolare centinaia di messaggi che dicono "Dovevano sparare a te", "la prossima sei tu", "cacati sotto, a morte i politici come te". La magistratura è avvertita, le denunce sono partite. "Ma è come svuotare il mare con un bicchiere. Credo che ci dobbiamo tutti fermare un momento e domandarci due cose: se vogliamo dare battaglia - una battaglia culturale - alle aggressioni alle donne a sfondo sessuale. Se vogliamo cominciare a pensare alla rete come ad un luogo reale, dove persone reali spendono parole reali, esattamente come altrove. Cominciare a pensarci, discuterne quanto si deve, poi prendere delle decisioni misurate, sensate, efficaci. Senza avere paura dei tabù che sono tanti, a destra come a sinistra. La paura paralizza. La politica deve essere coraggiosa, deve agire".
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Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
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Re: Contro la censura di internet

#685 Messaggio da belnudo »

fanculo
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Re: Contro la censura di internet

#686 Messaggio da belnudo »

Gli emuli della Boldrini prendono fiato, ecco questa magnifica trovata dei censori:
[Scopri]Spoiler
Durante la campagna elettorale i dati recuperati dai social network possono essere utilizzati dai partiti politici e dai candidati solo con il consenso degli elettori.
È questo quanto deciso dal Garante della Privacy in vista delle prossime elezioni comunali e dell’elezione del consiglio regionale della Valle d'Aosta.
La disposizione, che avrà poi valenza nazionale, disciplina le condizioni per un uso legittimo della rete.
In particolare a fronte dell’elevata facilità nel reperimento dei dati personali sulla rete (soprattutto nei Social Network) è necessario l’assenso dell’elettore.
Il consenso è richiesto anche per il trattamento dei dati raccolti automaticamente su internet o ricavati da forum, newsgroup e liste di abbonati ad un provider poiché esistono specifici software in grado di individuare i recapiti degli utenti consentendo poi di poter loro inviare i messaggi elettorali.
Il Garante della Privacy ha inoltre previsto misure più rigide in riferimento agli altri mezzi di comunicazione.
È infatti richiesto il consenso dell’utente anche per la propaganda attraverso l’uso del telefono, sms e posta elettronica oltre che per i dati di persone già contattate per singole iniziative o alle quali vi hanno partecipato in passato (esempio referendum o raccolte di firme).
I partiti politici e i candidati hanno quindi visto ridursi ampiamente il loro margine d’azione.
Potranno infatti solamente inviare materiale e trattare i dati personali degli aderenti alle liste elettorali o dei cittadini coi quali hanno intrattenuto relazioni interpersonali.
L’elettorato in alcuni casi speciali, come per l’invio di materiale propagandistico di piccole dimensioni, è temporaneamente esonerato dall’obbligo di informare i cittadini sull’uso dei dati che li riguardano.
ovvero come limitare la LIBERTÀ di comunicazione ed informazione.
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Re: Contro la censura di internet

#687 Messaggio da belnudo »

interessante convegno il 7 e 8 giugno 2013 a Firenze

http://e-privacy.winstonsmith.org/interventi.html
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Re: Contro la censura di internet

#688 Messaggio da belnudo »

La censura italiana è come un elefante in cristalleria, articolo utile per capire

http://www.iuculano.it/it/societa/censu ... -italiana/
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Re: Contro la censura di internet

#689 Messaggio da ReLuigi16 »

io sn contrario al successo dei ritardati su you tube che oltre a produrre merda per un buon 90% sn il mezzo tramite l'accalcamento di coglioni che idolatrano il coglione di turno con 100000 iscritti per far arricchire terzi....

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Re: Contro la censura di internet

#690 Messaggio da ASSOU9 »

ReLuigi sono d'accordissimo con te, invece di censure cose importanti per la popolazione mondiale, dovrebbero censurare certi coglioni che si fanno vedere su youtube e poi vengono ritenuti grandi artisti senza aver fatto la gavetta

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