(O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Kronos
"ribadisco: si guarda entrambi ad una direzione comune, ma si arriva da percorsi differenti."
No no, non guardiamo in direzione comuni. Risponda al resto quanto ho tempo
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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Cicciuzzoff
SAN PIETROBURGO - La tratta dei migranti può essere un affare lucroso. Ed è tanto più facile se la frontiera attraverso la quale dovrebbero passare, in realtà, non esiste. O meglio, è un fake.
La truffa - perché di questo si tratta - è stata escogitata da un residente dell'Oblast' di Leningrado (la regione con capoluogo San Pietroburgo), che aveva deciso di sfruttare il crescente appeal della rotta verso la Finlandia, a quanto pare scoppiata in seguito ai Mondiali di calcio del 2018.
L'uomo ha così costruito una falsa frontiera, completa di filo spinato, attraverso la quale faceva transitare (a pagamento) i migranti, che credevano a quel punto di essere arrivati in Finlandia. Mentre invece si trovavano ancora in Russia. Le guardie di frontiera, riposta Interfax, lo hanno finalmente arrestato mentre si trovava nei pressi del confine con quattro 'clienti' provenienti dall'Asia meridionale.
I migranti sono stati espulsi e l'uomo è ora indagato per frode.

SAN PIETROBURGO - La tratta dei migranti può essere un affare lucroso. Ed è tanto più facile se la frontiera attraverso la quale dovrebbero passare, in realtà, non esiste. O meglio, è un fake.
La truffa - perché di questo si tratta - è stata escogitata da un residente dell'Oblast' di Leningrado (la regione con capoluogo San Pietroburgo), che aveva deciso di sfruttare il crescente appeal della rotta verso la Finlandia, a quanto pare scoppiata in seguito ai Mondiali di calcio del 2018.
L'uomo ha così costruito una falsa frontiera, completa di filo spinato, attraverso la quale faceva transitare (a pagamento) i migranti, che credevano a quel punto di essere arrivati in Finlandia. Mentre invece si trovavano ancora in Russia. Le guardie di frontiera, riposta Interfax, lo hanno finalmente arrestato mentre si trovava nei pressi del confine con quattro 'clienti' provenienti dall'Asia meridionale.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Questa volta la ong Alan Kurdi è entrata senza permesso in acque italiane. La risposta del nostro governo è stata durissima!
"Vi concediamo il permesso di entrare" hanno tuonato.
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Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
questo è il genio russodostum ha scritto:Cicciuzzoff
SAN PIETROBURGO - La tratta dei migranti può essere un affare lucroso. Ed è tanto più facile se la frontiera attraverso la quale dovrebbero passare, in realtà, non esiste. O meglio, è un fake.
La truffa - perché di questo si tratta - è stata escogitata da un residente dell'Oblast' di Leningrado (la regione con capoluogo San Pietroburgo), che aveva deciso di sfruttare il crescente appeal della rotta verso la Finlandia, a quanto pare scoppiata in seguito ai Mondiali di calcio del 2018.
L'uomo ha così costruito una falsa frontiera, completa di filo spinato, attraverso la quale faceva transitare (a pagamento) i migranti, che credevano a quel punto di essere arrivati in Finlandia. Mentre invece si trovavano ancora in Russia. Le guardie di frontiera, riposta Interfax, lo hanno finalmente arrestato mentre si trovava nei pressi del confine con quattro 'clienti' provenienti dall'Asia meridionale.
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Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
un'idea geniale quella di fare un falso recinto,direi che lo posso fare pure dietro casa di mio cognato e diciamo che è il confine di ventimiglia,mettiamo un tizio sul balcone a gridare mezzo francese che grida parole a caso per dare la veridicità della situaizone,parole a caso tipo le gato de patò,le garzon le garzon, wi wi,jemappelle francois ecc ecc
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Droga, prostitute e riti voodoo: così la mafia nigeriana si prende l'Italia
I clan della mafia nigeriana sono radicati nelle maggiori città italiane, dove ormai fanno concorrenza ai boss locali. L'obiettivo delle gang africane è "prendersi l'Italia", considerata la base strategica per esportare i traffici in Europa
I riti di iniziazione e la tratta delle schiave
La rete dei cult è costruita su legami etnici e familiari. Per entrare a far parte delle confraternite bisogna sottoporsi a riti di iniziazione che variano da un’organizzazione all’altra. Il nuovo adepto viene pestato sotto gli occhi del capo e poi costretto a bere lacrime miste a sangue, oppure un cocktail di droghe che gli faccia dimenticare la vecchia identità per abbracciare la nuova. Anche le ragazze che finiscono nel racket della prostituzione vengono iniziate con riti “juju”. Una sorta di stregoneria praticata dalle “maman”, le donne dei clan che gestiscono la tratta, che le lega indissolubilmente all’organizzazione. Le inchieste che si sono susseguite negli anni hanno accertato come le giovani da avviare alla prostituzione vengano fatte arrivare in Italia attraverso le rotte migratorie. Si tratta di un vero e proprio “cliché” operativo: i referenti in Nigeria si occupano di reclutare le vittime, spesso con l’inganno, la rete presente in Libia organizzano la traversata sui barconi, mentre i sodali che operano sul territorio italiano provvedono a fornire i documenti e a sistemarle abusivamente nei centri di accoglienza per richiedenti asilo. Non è un caso che fosse proprio il Cara di Mineo la base operativa dei 26 appartenenti alla confraternita dei Vikings arrestati nel gennaio 2019, oppure che i 32 nigeriani finiti in manette ieri avessero il loro quartier generale nel Cara di Bari.
Cocaina Spa
Sempre secondo la Dia le rotte migratorie utilizzate dai clan nigeriani per far arrivare in Italia i propri connazionali spesso “coincidono con quelli del traffico di stupefacenti”. È questo l’altro grande business dei cult, anche perché, come sottolinea un report del Centro Studi Internazionali (CeSI), la Nigeria è uno snodo fondamentale nel traffico di cocaina dal Sud America all’Europa. La tecnica usata per trasportare le sostanze è quella “a pioggia” che prevede l’utilizzo di diversi corrieri ai quali vengono affidate piccole quantità di droga. Il business frutta ogni anno decine di milioni di euro. Secondo i dati della Banca d’Italia le rimesse verso la Nigeria sono raddoppiate dal 2016 al 2018, anche e soprattutto grazie ai proventi delle attività illecite. Si parla di cifre da capogiro: 74 milioni di euro trasferiti soltanto lo scorso anno attraverso money transfer o hawala, il sistema fiduciario di trasferimento di valori diffuso in Medio Oriente e Nord Africa.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93929.html
I clan della mafia nigeriana sono radicati nelle maggiori città italiane, dove ormai fanno concorrenza ai boss locali. L'obiettivo delle gang africane è "prendersi l'Italia", considerata la base strategica per esportare i traffici in Europa
I riti di iniziazione e la tratta delle schiave
La rete dei cult è costruita su legami etnici e familiari. Per entrare a far parte delle confraternite bisogna sottoporsi a riti di iniziazione che variano da un’organizzazione all’altra. Il nuovo adepto viene pestato sotto gli occhi del capo e poi costretto a bere lacrime miste a sangue, oppure un cocktail di droghe che gli faccia dimenticare la vecchia identità per abbracciare la nuova. Anche le ragazze che finiscono nel racket della prostituzione vengono iniziate con riti “juju”. Una sorta di stregoneria praticata dalle “maman”, le donne dei clan che gestiscono la tratta, che le lega indissolubilmente all’organizzazione. Le inchieste che si sono susseguite negli anni hanno accertato come le giovani da avviare alla prostituzione vengano fatte arrivare in Italia attraverso le rotte migratorie. Si tratta di un vero e proprio “cliché” operativo: i referenti in Nigeria si occupano di reclutare le vittime, spesso con l’inganno, la rete presente in Libia organizzano la traversata sui barconi, mentre i sodali che operano sul territorio italiano provvedono a fornire i documenti e a sistemarle abusivamente nei centri di accoglienza per richiedenti asilo. Non è un caso che fosse proprio il Cara di Mineo la base operativa dei 26 appartenenti alla confraternita dei Vikings arrestati nel gennaio 2019, oppure che i 32 nigeriani finiti in manette ieri avessero il loro quartier generale nel Cara di Bari.
Cocaina Spa
Sempre secondo la Dia le rotte migratorie utilizzate dai clan nigeriani per far arrivare in Italia i propri connazionali spesso “coincidono con quelli del traffico di stupefacenti”. È questo l’altro grande business dei cult, anche perché, come sottolinea un report del Centro Studi Internazionali (CeSI), la Nigeria è uno snodo fondamentale nel traffico di cocaina dal Sud America all’Europa. La tecnica usata per trasportare le sostanze è quella “a pioggia” che prevede l’utilizzo di diversi corrieri ai quali vengono affidate piccole quantità di droga. Il business frutta ogni anno decine di milioni di euro. Secondo i dati della Banca d’Italia le rimesse verso la Nigeria sono raddoppiate dal 2016 al 2018, anche e soprattutto grazie ai proventi delle attività illecite. Si parla di cifre da capogiro: 74 milioni di euro trasferiti soltanto lo scorso anno attraverso money transfer o hawala, il sistema fiduciario di trasferimento di valori diffuso in Medio Oriente e Nord Africa.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93929.html
Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Non solo,sono anche leghisti ,razzisti e fascisti
Un nigeriano denunciato per offese razziste.
È successo a Pontedera (Pisa), in un negozio di abbigliamento dove l'uomo denunciato, un 40enne, lavora come commesso.
La vicenda è stata resa nota dal commissariato locale. Un 15enne maliano, in compagnia di un amico, dopo aver visionato molti capi d'abbigliamento si è diretto verso la cassa.
I due indugiavano su cosa acquistare, così il commesso, con fare brusco, li ha accusati di perdere tempo. Così gli adolescenti si sono rivolti a un altro commesso. Dopo aver pagato i capi sono stati raggiunti dal proprietario del negozio e dal nigeriano, che hanno preso i due originario del Mali e li hanno spinti fuori, senza che quelli riuscissero a prendere i vestiti già pagati. Li hanno aggrediti e malmenati, rivolgendo nei confronti del maliano "anche insulti razzisti".
Poi sono intervenuti altri clienti, che hanno preso la merce acquistata e l'hanno consegnata ai due malcapitati.
Il nigeriano è stato dunque denunciato per minaccia aggravata da odio razziale e lesioni personali, e insieme a lui il titolare dell'esercizio commerciale.
Un nigeriano denunciato per offese razziste.
È successo a Pontedera (Pisa), in un negozio di abbigliamento dove l'uomo denunciato, un 40enne, lavora come commesso.
La vicenda è stata resa nota dal commissariato locale. Un 15enne maliano, in compagnia di un amico, dopo aver visionato molti capi d'abbigliamento si è diretto verso la cassa.
I due indugiavano su cosa acquistare, così il commesso, con fare brusco, li ha accusati di perdere tempo. Così gli adolescenti si sono rivolti a un altro commesso. Dopo aver pagato i capi sono stati raggiunti dal proprietario del negozio e dal nigeriano, che hanno preso i due originario del Mali e li hanno spinti fuori, senza che quelli riuscissero a prendere i vestiti già pagati. Li hanno aggrediti e malmenati, rivolgendo nei confronti del maliano "anche insulti razzisti".
Poi sono intervenuti altri clienti, che hanno preso la merce acquistata e l'hanno consegnata ai due malcapitati.
Il nigeriano è stato dunque denunciato per minaccia aggravata da odio razziale e lesioni personali, e insieme a lui il titolare dell'esercizio commerciale.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Non ho purtroppo tempo di scrivere una risposta completa come vorrei, per cui oggi mi limito solo a commentare solo un delle tue affermazioni con poche aggiunte.
"questo e' un caso che rientra nel principio dei diritti e tutela della salute pubblica e come tale e' regolato nella legislazione della legge ordinaria."
La legislazione ordinaria dice che tu "partner negativo" non hai il diritto di essere informato da un partner positivo senza carica virale (un malato di HIV che è sotto terapia retrovirale), con carica virale nulla, quindi che teoricamente non ti può trasmettere il virus.
----
"nello specifico potrei dirti che in italia un comportamento del genere (lavorare o cmq mettere in atto potenziali comportamenti che possono mettere in pericolo di vita terzi) e' passibile di denuncia penale immediata."
Non è vero, in quanto come detto sopra, un malato di HIV con carica virale zero, non può trasmetterti teoricamente la malattia e poi, anche se fosse, una cosa è aspettarsi che una persona infetta ti dica di esserlo, una cosa è verificarlo personalmente.
----
"c'e' anche da dire che mancando una legge quadro che riconosca dal punto di vista lavorativo e regolamenti prostituzione e piu' in generale l'intrattenimento per adulti, non puoi nemmeno prevedere pratiche preventive (come ad esempio obbligo di esami medici a cadenza prefissata) o di natura previdenziale (cassa malattia o pensione ad esempio) a tutela dei lavoratori.
questa dovrebbe essere una priorita' assoluta non solo italiana ma europea di tutti coloro i quali lavorano nel settore dell'intrattenimento per adulti in unione europea."
la domanda e': c'e' una volonta' comune di farlo sto pasaggio, o alla fine fa a tutti comodo la totale deregolamentazione e/o la diversita' legislativa tra paese e paese dell'unione?"
I sex worker sono una categoria a rischio, ma rischiano di esssere infettati dalle persone comuni che non sanno (o sanno benissimo) di essere infetti. I sex worker si controllano, la gente normale no.
Serve un controllo annuale obbligatorio sulle malattie infettive e un database pubblico con nome e cognome di chi è positivo e poi sta al partner decidere se "fidarsi" del partner positivo in merito alla corretta assunzione della terapia retrovirale. La terapia retrovirale non sconfigge il virus, lo disabilita, è una specie di "vaccinazione" di chi è già ammalato. Visto che tutti i bambini che vengono vaccinati vengono anche registrati in un database nazionale, anche chi è malato di HIV e sotto terapia retrovirale dovrebbe essere listato, e la lista deve essere accessibile.
(Stessa cosa anche per chi ha "certi" precendeti penali, vista la recidività: io cittadino mi sento in diritto di sapere se il mio vicino di casa è stato condannato per molestie a minori per esempio)
Se sei malato di HIV e ti mantieni sotto terapia senza dimenticare di assumere il tuo cocktail, non sei un pericolo per gli altri, ma se ti dimentichi di prendere le tue pastiglie, allora lo diventi. Visto che chi ha l'HIV molto spesso è anche un tossico, fatti due conti.
Il liberalismo ed essere colti, è una debolezza che ha fatto riaprire un problema che era molto più contenuto 10 anni fa. L'intelletualismo ha portato al "non stigmatizzare" gli infetti, con la conseguenza che siamo tornati al punto di partenza (mentre le scienza ha fortunatamente trovato un sistema per non farti crepare).
Se 10 anni fa, invece di cominciare a non stigmatizzare chi era malato, si fosse andati in una direzione diversa e chiaramente estrema, si avrebbe evitato di riacutizzare un problema (e chiaramente si sarebbe dovuto continuare a fare prevenzione, cosa che si è smesso di fare, scatenando un epidemia di gonorrea che ha portato il virus a diventare resistente ai farmaci ordinari e un ritorno della sifilide che era praticamente scomparsa).
Si sarebbe creata una minoranza "ghettizzata", di cui avrebbero fatto parte anche tante brave persone, il che non è un bene, ma si sarebbe continuato a contenere il problema per il bene della maggioranza delle persone.
Il concetto ideologico, tanto caro a chi ha una cultura, non ha destigmatizzato le persone infette dall'HIV e non ha contenuto l'infezione. Questo perchè chi fa le leggi ha motivazioni personali per proteggere una categoria o un altra al fine di prendere i pochi voti necessari che servono per scaldare una sedia in parlamento.
Adesso dammi del fascita, poi fatti una domanda e poi falla ai tuoi amici: "ho il diritto si sapere lo stato di salute del mio partner, se corro eventuali rischi avendo un rapporto sessuale con lui?"
Le risposte migliori alla necessità di una comunità non dovrebbero essere nelle mani di chi ha una cultura, ma nelle mani di chi ha una esperienza reale del problema e sa che molto spesso una soluzione può essere solo Nera o Bianca, qualunque tono di grigio è solo una perdita di tempo. Cosa applicabile alla maggior parte delle tue affermazioni riguardo agli argomenti in questione nel tuo ultimo post.
Esempio: se chiedi a un "sex worker" se un database degli infetti dovrebbe essere libero e disponibile per tutti, il 95% ti dirà di si, il che non vuole dire essere di destra o nazisti, ma avere buon senso.
"questo e' un caso che rientra nel principio dei diritti e tutela della salute pubblica e come tale e' regolato nella legislazione della legge ordinaria."
La legislazione ordinaria dice che tu "partner negativo" non hai il diritto di essere informato da un partner positivo senza carica virale (un malato di HIV che è sotto terapia retrovirale), con carica virale nulla, quindi che teoricamente non ti può trasmettere il virus.
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"nello specifico potrei dirti che in italia un comportamento del genere (lavorare o cmq mettere in atto potenziali comportamenti che possono mettere in pericolo di vita terzi) e' passibile di denuncia penale immediata."
Non è vero, in quanto come detto sopra, un malato di HIV con carica virale zero, non può trasmetterti teoricamente la malattia e poi, anche se fosse, una cosa è aspettarsi che una persona infetta ti dica di esserlo, una cosa è verificarlo personalmente.
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"c'e' anche da dire che mancando una legge quadro che riconosca dal punto di vista lavorativo e regolamenti prostituzione e piu' in generale l'intrattenimento per adulti, non puoi nemmeno prevedere pratiche preventive (come ad esempio obbligo di esami medici a cadenza prefissata) o di natura previdenziale (cassa malattia o pensione ad esempio) a tutela dei lavoratori.
questa dovrebbe essere una priorita' assoluta non solo italiana ma europea di tutti coloro i quali lavorano nel settore dell'intrattenimento per adulti in unione europea."
la domanda e': c'e' una volonta' comune di farlo sto pasaggio, o alla fine fa a tutti comodo la totale deregolamentazione e/o la diversita' legislativa tra paese e paese dell'unione?"
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Serve un controllo annuale obbligatorio sulle malattie infettive e un database pubblico con nome e cognome di chi è positivo e poi sta al partner decidere se "fidarsi" del partner positivo in merito alla corretta assunzione della terapia retrovirale. La terapia retrovirale non sconfigge il virus, lo disabilita, è una specie di "vaccinazione" di chi è già ammalato. Visto che tutti i bambini che vengono vaccinati vengono anche registrati in un database nazionale, anche chi è malato di HIV e sotto terapia retrovirale dovrebbe essere listato, e la lista deve essere accessibile.
(Stessa cosa anche per chi ha "certi" precendeti penali, vista la recidività: io cittadino mi sento in diritto di sapere se il mio vicino di casa è stato condannato per molestie a minori per esempio)
Se sei malato di HIV e ti mantieni sotto terapia senza dimenticare di assumere il tuo cocktail, non sei un pericolo per gli altri, ma se ti dimentichi di prendere le tue pastiglie, allora lo diventi. Visto che chi ha l'HIV molto spesso è anche un tossico, fatti due conti.
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Se 10 anni fa, invece di cominciare a non stigmatizzare chi era malato, si fosse andati in una direzione diversa e chiaramente estrema, si avrebbe evitato di riacutizzare un problema (e chiaramente si sarebbe dovuto continuare a fare prevenzione, cosa che si è smesso di fare, scatenando un epidemia di gonorrea che ha portato il virus a diventare resistente ai farmaci ordinari e un ritorno della sifilide che era praticamente scomparsa).
Si sarebbe creata una minoranza "ghettizzata", di cui avrebbero fatto parte anche tante brave persone, il che non è un bene, ma si sarebbe continuato a contenere il problema per il bene della maggioranza delle persone.
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Adesso dammi del fascita, poi fatti una domanda e poi falla ai tuoi amici: "ho il diritto si sapere lo stato di salute del mio partner, se corro eventuali rischi avendo un rapporto sessuale con lui?"
Le risposte migliori alla necessità di una comunità non dovrebbero essere nelle mani di chi ha una cultura, ma nelle mani di chi ha una esperienza reale del problema e sa che molto spesso una soluzione può essere solo Nera o Bianca, qualunque tono di grigio è solo una perdita di tempo. Cosa applicabile alla maggior parte delle tue affermazioni riguardo agli argomenti in questione nel tuo ultimo post.
Esempio: se chiedi a un "sex worker" se un database degli infetti dovrebbe essere libero e disponibile per tutti, il 95% ti dirà di si, il che non vuole dire essere di destra o nazisti, ma avere buon senso.
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Caporalato a Castello D'Argile: misure cautelari e sequestro da 600mila euro
http://www.bolognatoday.it/cronaca/cast ... resti.html
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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
giorgiograndi ha scritto:Non ho purtroppo tempo di scrivere una risposta completa come vorrei, per cui oggi mi limito solo a commentare solo un delle tue affermazioni con poche aggiunte.
"questo e' un caso che rientra nel principio dei diritti e tutela della salute pubblica e come tale e' regolato nella legislazione della legge ordinaria."
La legislazione ordinaria dice che tu "partner negativo" non hai il diritto di essere informato da un partner positivo senza carica virale (un malato di HIV che è sotto terapia retrovirale), con carica virale nulla, quindi che teoricamente non ti può trasmettere il virus.
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"nello specifico potrei dirti che in italia un comportamento del genere (lavorare o cmq mettere in atto potenziali comportamenti che possono mettere in pericolo di vita terzi) e' passibile di denuncia penale immediata."
Non è vero, in quanto come detto sopra, un malato di HIV con carica virale zero, non può trasmetterti teoricamente la malattia e poi, anche se fosse, una cosa è aspettarsi che una persona infetta ti dica di esserlo, una cosa è verificarlo personalmente.
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"c'e' anche da dire che mancando una legge quadro che riconosca dal punto di vista lavorativo e regolamenti prostituzione e piu' in generale l'intrattenimento per adulti, non puoi nemmeno prevedere pratiche preventive (come ad esempio obbligo di esami medici a cadenza prefissata) o di natura previdenziale (cassa malattia o pensione ad esempio) a tutela dei lavoratori.
questa dovrebbe essere una priorita' assoluta non solo italiana ma europea di tutti coloro i quali lavorano nel settore dell'intrattenimento per adulti in unione europea."
la domanda e': c'e' una volonta' comune di farlo sto pasaggio, o alla fine fa a tutti comodo la totale deregolamentazione e/o la diversita' legislativa tra paese e paese dell'unione?"
I sex worker sono una categoria a rischio, ma rischiano di esssere infettati dalle persone comuni che non sanno (o sanno benissimo) di essere infetti. I sex worker si controllano, la gente normale no.
Serve un controllo annuale obbligatorio sulle malattie infettive e un database pubblico con nome e cognome di chi è positivo e poi sta al partner decidere se "fidarsi" del partner positivo in merito alla corretta assunzione della terapia retrovirale. La terapia retrovirale non sconfigge il virus, lo disabilita, è una specie di "vaccinazione" di chi è già ammalato. Visto che tutti i bambini che vengono vaccinati vengono anche registrati in un database nazionale, anche chi è malato di HIV e sotto terapia retrovirale dovrebbe essere listato, e la lista deve essere accessibile.
(Stessa cosa anche per chi ha "certi" precendeti penali, vista la recidività: io cittadino mi sento in diritto di sapere se il mio vicino di casa è stato condannato per molestie a minori per esempio)
Se sei malato di HIV e ti mantieni sotto terapia senza dimenticare di assumere il tuo cocktail, non sei un pericolo per gli altri, ma se ti dimentichi di prendere le tue pastiglie, allora lo diventi. Visto che chi ha l'HIV molto spesso è anche un tossico, fatti due conti.
Il liberalismo ed essere colti, è una debolezza che ha fatto riaprire un problema che era molto più contenuto 10 anni fa. L'intelletualismo ha portato al "non stigmatizzare" gli infetti, con la conseguenza che siamo tornati al punto di partenza (mentre le scienza ha fortunatamente trovato un sistema per non farti crepare).
Se 10 anni fa, invece di cominciare a non stigmatizzare chi era malato, si fosse andati in una direzione diversa e chiaramente estrema, si avrebbe evitato di riacutizzare un problema (e chiaramente si sarebbe dovuto continuare a fare prevenzione, cosa che si è smesso di fare, scatenando un epidemia di gonorrea che ha portato il virus a diventare resistente ai farmaci ordinari e un ritorno della sifilide che era praticamente scomparsa).
Si sarebbe creata una minoranza "ghettizzata", di cui avrebbero fatto parte anche tante brave persone, il che non è un bene, ma si sarebbe continuato a contenere il problema per il bene della maggioranza delle persone.
Il concetto ideologico, tanto caro a chi ha una cultura, non ha destigmatizzato le persone infette dall'HIV e non ha contenuto l'infezione. Questo perchè chi fa le leggi ha motivazioni personali per proteggere una categoria o un altra al fine di prendere i pochi voti necessari che servono per scaldare una sedia in parlamento.
Adesso dammi del fascita, poi fatti una domanda e poi falla ai tuoi amici: "ho il diritto si sapere lo stato di salute del mio partner, se corro eventuali rischi avendo un rapporto sessuale con lui?"
Le risposte migliori alla necessità di una comunità non dovrebbero essere nelle mani di chi ha una cultura, ma nelle mani di chi ha una esperienza reale del problema e sa che molto spesso una soluzione può essere solo Nera o Bianca, qualunque tono di grigio è solo una perdita di tempo. Cosa applicabile alla maggior parte delle tue affermazioni riguardo agli argomenti in questione nel tuo ultimo post.
Esempio: se chiedi a un "sex worker" se un database degli infetti dovrebbe essere libero e disponibile per tutti, il 95% ti dirà di si, il che non vuole dire essere di destra o nazisti, ma avere buon senso.
La tua risposta è un concentrato di buon senso, ma come ben sai il buon senso cozza con la mentalità media dell'Italiano
- balkan wolf
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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- GiarneseUmnberto
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
e beh prendi il suo esempio e fai la stessa cosa
e dai l'esempio.


- SoTTO di nove
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Una quantità di stereotipi condensati in due minuti. Come direbbe Serra se non azioni l'intelligenza lo scambieresti per razzismo.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Quanto hai ragione.......SoTTO di nove ha scritto:se non azioni l'intelligenza lo scambieresti per razzismo.
In effetti certi commenti si commentano da soli!
E ogni allusione è puramente voluta!

D'altronde se non si capisce che è solo una divertente ironia.......
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