Drogato_ di_porno ha scritto:Helmut ha scritto:CanellaBruneri ha scritto:Vendola teme un accordo elettorale di Bersani con la Lega (da non escludere del tutto) e quindi di rimanere confinato in terra di Puglia con il suo 5%.
Gli ultimi sondaggi (proiezione nazionale) danno Vendola all' 8,5%...senza Vendola non si va da nessuna parte. L'accordo con la Lega è impossibile per le ragioni che conosciamo. É l'Unione (Ulivo) 3 non ci sono cazzi...Vendola ha preso il posto di Bertinotti e Di Pietro quello di dei Mastella-Dini di turno...Vendola è particolarmente vulcanico, "pasolinico" (ha fatto la tesi su Pasolini), ha una prosa forbita ineguagliabile hehe...
L'accordo con il 3° polo (che è un UDC allargato perchè Fini oscilla tra il 2-3%) è altrettanto impossibile di quello con la Lega. Non si scappa, è l'Ulivo 3. Vedremo se cadranno come nel 1998 e nel 2008 (non c'è 2 senza 3).

Le chiacchiere stanno a zero.
Non si può costruire l'alternativa di governo a Berlusconi non partendo dall'asse PD-IDV-SEL.
Chi si aggrega dopo è quasi irrilevante. I voti ce li hanno soprattutto queste tre forze. Non se ne può escludere nessuna... ma non si può nemmeno accettare che una di loro eserciti una specie di diritto di veto verso allargamenti ulteriori sul fronte centrista.
Non è tanto il numero di forze che comporrà alla fine l'alleanza ad essere determinante. Determinante sarà il programma e il leader. In questo Di Pietro e Vendola hanno perfettamente ragione. Le scelte devono essere condivise... e la battaglia dev'essere leale.
Io del PD non mi fido...
La tentazione inciucista è sempre presente nei loro leader (D'Alema è il campione di questa linea) e nella loro storia recente.
Bisogna costringerli ad uscire allo scoperto. A fare chiarezza su alcuni punti fondamentali.
Per esempio...
Vogliono fare l'alleanza con Casini e Rutelli?
Bene.
A che prezzo?
Il confusionismo non mi interessa. Allargare la maggioranza solo a fini elettorali è suicida perchè un cartello di sigle troppo vasto e contradditorio farebbe inevitabilmente arenare l'eventuale governo di centro-sinistra nell'immobilismo più cronico e totale.
Abbiamo già dato, grazie!
Meglio pochi, ma buoni.
Meglio un programma chiaro (e de sinistra) che un velleitario manifesto di buone e moderate intenzioni.
Il terzo polo è meglio lasciarlo dov'è. Rosicchi consensi al centro-destra, se ci riesce. Provi a spostare quell'elettorato dalla sponda radicale in cui oggi langue (PDL+Lega) ad una offerta più moderna e più liberale.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.