Plo Style ha scritto: «Se non vi piaccio non me ne frega niente, non andrò via per accontentare voi. Me ne andrò quando lo deciderò io. E da questo punto di vista potete stare tranquilli: manca un giorno in meno al mio addio. Per fortuna vostra,
niente è eterno. Io non ho mai parlato di progetto. Mi hanno chiamato e io sono venuto qui a fare il mio lavoro. Non scappo adesso. L’allenatore della Roma si alzerà come sempre alle 9 per cercare di preparare la partita con il Napoli» . Ieri, durante il solito confronto con i dirigenti, gli è stata rinnovata la fiducia. Ma è Luis Enrique a non essere più tanto convinto di rimanere: a Baldini ha garantito solo che non mollerà in questo finale, non una permanenza a tempo indeterminato. «Non ho deciso cosa farò dopo la fine del campionato - ammette - aspettiamo le quattro partite che restano» . Non aveva mai manifestato pubblicamente incertezza. E’ il segno che qualcosa nella sua testa si è slacciato dalla Roma.
Se fosse possibile mi piacerebbe ripartire da Spalletti. Con questa politica societaria, con i giovani che in un paio di anni saranno giocatori formati, con le buone intenzioni di Sabatini e Baldini...si, Luciano sarebbe l'allenatore perfetto.
Spalletti qualche tempo fa, su Sky, alla domanda circa un suo possibile ritorno alla Roma, rispose dicendo (all'incirca) "Mi hanno mandato via a furor di popolo come se il problema della Roma fossi io e adesso mi rivogliono?"
Effettivamente, non fa una piega. Ricordo benissimo che quando Spalletti si dimise (dopo un Roma-Juventus 1-3) la quasi totalità (magari tu facevi eccezione, non so) dei tifosi romanisti si disse soddisfatta e contenta, che il ciclo di Spalletti era finito e che ormai bisognava cambiare. E' vero che Ranieri nella sua prima stagione fece molto bene arrivandosi a giocare lo scudetto all'ultima giornata, però francamente Spalletti pur essendo molto legato alla Roma secondo me è stato trattato poco bene dall'ambiente nel finire della sua avventura. Fossi in lui me ne ben guarderei prima di tornare sul luogo del delitto.
Su Luis Enrique. Il suo vero problema è che vuole ergersi (e questo lo dico da settembre) a inventore del calcio complicandosi la vita con scelte cervellotiche. Oltre a ciò pecca di umiltà, del resto è venuto in Italia con l'idea di spiegare il "suo" calcio come se fossimo il 3' mondo. In molte circostanza si è complicato la vita da solo, la Roma avrebbe potuto sicuramente avere punti in più visto l'organico che ha. Ha si acquistato diversi giocatori giovani, ma, i vari Stekelenbu (nazionale olandese e con più di 50 presenze nelle coppe europee con l'Ajax), Pjanic (esperienze in champions con il Lione), Gago (più di 100 presenze con la maglia del Real Madrid), Bojan (più di 150 presenze con il Barcellona, seppur spesso subentrando a partita in corsa) o Kjaer (con il Palermo era uno dei migliori prospetti d'Europa e ha giocato con la propria nazionale un mondiale più le qualificazioni agli europei) non sono giocatori di "primissimo pelo". Gli unici giovani "nuovi" sono Borini (nessuna esperienza significativa se non spezzoni nel Chelsea) e Lamela (il campionato argentino non è di primissimo livello). Senza dimenticare che la Roma è una delle squadre che ha speso di più in questo mercato estivo. Chiaro che mancano ancora 4 partite e tutto può succedere, ma fin qui la stagione della Roma di pecche ne ha diverse.
Non so quante colpe abbia L.E. ma è certo che l'attuale 7' posto se confermato (e personalmente penso che almeno 2 posizioni da qui alla fine la Roma le scalerà) sarebbe un vero fallimento.