Nikki sola in casa (Terza ed ultima parte)
Nikki aveva sperma dappertutto, singhiozzava, indifesa ed umiliata. Non aveva la forza per guardare il volto coperto dal passamontagna che sopra di lei l’aveva appena violentata, cosi chiuse gli occhi in attesa passiva d’ulteriori soprusi. Era sola nella sua villa fuori città in balia di un pazzo che poco prima l’aveva trascinata dalla doccia al bagno per abusare di lei. Pensò a suo marito e ai suoi amici che lontani chilometri non l’avrebbero potuta aiutare, pensò a quanto era stata stupida a non installare nessun allarme decente. Quando l’uomo si alzò dal letto per tirar fuori dalla tasca dei pantaloni hip hop un fotocamera digitale, Nikki aprì gli occhi ed indietreggiò sul letto per finire a spalle al muro. Si coprì le tette e disse: “Ti prego cos’altro vuoi da me? Vattenee”. Nikki sapeva che non aveva scampo, tentare una nuova fuga fuori dalla stanza era impossibile, il suo assalitore aveva dimostrato forza, determinazione e nessuna compassione. Quando l’uomo parlò riconobbe una voce già sentita, ma non riuscì a capire a quale nome corrispondesse. Era terrorizzata.
“Ora facciamo qualche bella foto eh ti va?”. Le disse Doug. “Se fai la brava tutto questo finirà presto e me ne andrò. Altrimenti sarò costretti a farti del male per davvero. Hai capito Nikki?”. La ragazza annuì debolmente lasciandosi fotografare. Il suo corpo bellissimo era stato appena violato; Doug la costrinse, con ordini perentori che non ammettevano repliche, a leccare lo sperma che le copriva tette e viso. Scattava una foto dietro l’altro, zoomando su quelle tette che nessuno aveva mai ammirato in quel modo. Doug le fotografava il viso, soffermandosi sugli occhi colmi di lacrime, per poi scendere giù tra le gambe per immortalare la fica depilata di Nikki appena sfondata. Quando Doug finì il suo lavoro si avvicinò a Nikki, smanettandosi il cazzo duro le lo piazzò davanti alla faccia. “Ora me lo succhi come la brava bocchinara che immagino tu sia, fammi godere e tra poco me ne andrò”. Mentre Nikki cominciò il più degradante pompino della sua vita, Doug continuava a fotografarla in primo piano.

Nikki sentiva il cazzo del bastardo fin dentro la gola, era enorme. Andava su e giù cercando di obbedire a suo stupratore, era l’unico modo per far finire al più presto quell’incubo. Nella sua mente si affollarono tutte le sue paure. Perché la stava fotografando? Chi era? Perché riconosceva la sua voce? Cosa avrebbe fatto di quelle foto? Next Door Nikki, la più bella NN Model del web sarebbe stata sputtantata per tutta internet? Non conoscendo le risposte poteva solo continuare quel pompino, pregando che tutto finisse in fretta. Gli leccava il glande e lo accoglieva dentro la sua bocca fino alle palle, in ciclo continuo. Quando lui venne, un po’ in gola un po’ sul suo meraviglioso viso, Nikki si lasciò umiliare accennando anche un sorriso. Nell’anima era distrutta. Il bastardo le accarezzo i capelli in segno di vittoria per la sua collaborazione per poi baciarla. Nikki non aveva il coraggio di scansarsi e passivamente subì quel bacio, la resa finale al suo aguzzino. Quando la violenza finì e l’uomo uscì dalla stanza Nikki si lasciò andare ad un pianto disperato, neanche si accorse che Doug si riprese le telecamere che aveva da giorni posizionato per la casa.
“Le telecamere mettile in bagno, corridoio e camera da letto, così potrò vedere tutto”. Doug aveva fatto il suo lavoro benissimo e infatti Mister Cameron si godette lo spettacolo nel suo studio. Comodamente si masturbò assistendo allo stupro di Nikki, pagato 120000 dollari; soldi spesi benissimo. Mentre pregustava lo sviluppo di tutte le foto che mostravano la modella, sua ossessione da anni, umiliata e sconfitta riavviò il nastro della registrazione per godersi tutto da capo. Rivide Nikki ballare felice nella sua stanza, specchiarsi con fare malizioso, svestirsi e prepararsi alla doccia; rivide il suo urlo di terrore quando si trovò faccia a faccia con Doug; rivide il suo corpo scopato senta pietà. Guardò compiaciuto quando Nikki, arrendevole e sconfitta, collaborò nelle foto e nel pompino. Mister Cameron non avrebbe condiviso con nessuno quel video e quelle foto, Doug era vincolato al silenzio e sapeva che era meglio tacere. Non era dato sapere se Nikki avrebbe parlato con qualcuno di quella terribile mattinata, ma a Cameron questo fregava meno che zero. Tutto quello che voleva era assistere all’umiliazione di Nikki, e cosi avvenne. FINE