Oggi al consiglio nazionale di SEL solito delirio forbito vendoliano sull'ennesima nascita di "un nuovo soggetto di sinistra"

...notare l'uso del forbitissimo termine "pattizio"...ehehehe, la fuffologia al potere
Disco verde, con le due preannunciate astensioni del presidente della Giunta immunità del Senato Dario Stefano e del senatore Luciano Urras, dal Consiglio Nazionale di Sel alla costruzione di un nuovo soeggetto unitario alla sinistra del Pd che ha come prossime tappe, da qui alla fine dell'anno, la nascita a novembre di un nuovo gruppo parlamentare e a dicembre un'assemblea costituente del nuovo soggetto.
"Sarà necessario - è scritto fra l'altro nelò documento finale approvato dal Cn di Sel riunito da Niki Vendola a Roma- avere il coraggio dell'innovazione e del cambiamento, a partire da un grande lavoro di ricerca culturale e programmatica, autonomo e alternativo. La connessione tra saperi e politica, tra competenze e soggettività, da realizzare in un grande evento da mettere in scena entro dicembre. Evento preceduto da un primo passo fondamentale, l'unificazione dei gruppi parlamentari. L'unificazione dei gruppi e l'iniziativa di dicembre come start up di un processo che dovrà inevitabilmente vivere sul territorio, nelle professioni, in ambiti tematici a noi cari, dall'ecologia ai beni comuni, dalla democrazia paritaria al municipalismo, dal lavoro dipendente all'economia collaborativa".
"Non intendiamo - prosegue il documento- dare vita ad un nuovo soggetto politico fondato su un meccanismo pattizio, di accordo tra gruppi dirigenti. Sempre nel dispositivo di luglio proponevamo un approccio diverso. La costruzione di un sentire comune e un'intenzione condivisa, quella di lasciare che si dispieghi l'intelligenza della partecipazione, della creatività sociale, della solidarietà concreta e quindi di una democrazia integrale capace di dare valore ai singoli e di costruire virtuose relazioni sociali. Avviare il processo con generosità e giocarsi l'eventuale contesa di linee nell'unico spazio possibile, quello dove vige una testa un voto".
"Per questo - -sottlinea Sel- proponiamo a tutte le personalità e le realtà della sinistra di affrontare insieme una nuova sfida: condividere una carta dei valori comune, un programma minimo su cui poggiare, e una pratica democratica fondata sulla centralità dei singoli, intercettati sul territorio o in rete grazie alla piattaforma digitale. Vogliamo evitare gli errori del passato, il minoritarismo, il meccanicismo e la riproposizione di una equazione che accompagna, da una decina di anni, i fallimentari tentativi di riaggregazione a sinistra, quella fondata sulla idea di costruire un progetto politico per contrarietà, a partire da vicinanze o lontananze dal PD, come se, per battere la vocazione maggioritaria bastasse enunciare una sorta di predisposizione minoritaria. E vogliamo altresì batterci contro le derive opportunistiche e trasformistiche di quel governismo che non è cultura di governo ma solo ansia, spesso scomposta, di potere".
"In questo senso - si legge ancora- sarà decisivo lavorare sulla cultura politica del nuovo soggetto, affinché possa vivere come una opzione credibile, visibile, tangibile, di una sinistra capace di "connessione sentimentale" con un popolo largo. La questione è cosa siamo, quali interessi vogliamo rappresentare, quale visione del mondo orienta la nostra agenda quotidiana, quale narrazione offriamo a corpi sociali sempre più frammentati e sempre più bisognosi di speranza. Il tema è prendere confidenza con la nostra anima (piuttosto che specchiarci di rimbalzo in quella altrui). Cultura politica, pratica democratica e ambizione di governo sono le basi su cui poggia l'iniziativa per avviare un nuovo processo a sinistra. Per queste ragioni, come già deciso nella assemblea di luglio, impegniamo Sel ad ogni livello nella costruzione di un soggetto politico che abbia l'ambizione di presentare al Paese una proposta di governo autonoma, e per questo alternativa e competitiva a quella di Matteo Renzi. Si tratta di ricostruire il punto di vista di una sinistra ecologista, laica, dei diritti e del lavoro che torni a parlare all'Italia e ad agire in Europa".
"Non amiamo - si conclude il documento- le vocazioni maggioritarie e sappiamo che dirsi di governo, cioè porsi l'ambizione di una proposta all'altezza della complessità, significa porsi il tema della politica delle alleanze. Oggi, sul piano politico, un'alleanza col Pd di Matteo Renzi non è neppure immaginabile, perchè sarebbe la sconfessione delle nostre battaglie e proposte. Allora, anche perché la politica delle alleanze da fattore di cultura politica torni ad essere opportunità concreta per il cambiamento, occorre ridare forza e consistenza ad una sinistra che, come avviene in tutta Europa, cresce quando con forza e innovazione mette radicalmente in discussione le ricette che hanno caratterizzato la proposta del Socialismo Europeo nel governo della crisi, e lavorare alla costruzione di una piattaforma comune con quanti da dentro, come Corbin, e da fuori come Tsipras, Podemos e i Verdi europei indicano una strada radicalmente diversa. Avere il coraggio di muovere in questa direzione è il compito che ci assumiamo".
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)