Il circolo dei poeti estinti: diamo libertà  al nostro es

Scatta il fluido erotico...

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Romeo
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#61 Messaggio da Romeo »

ESTDIPENDENTE RIPORTA AXEL BRAUN SULLE DONNE:

io continuo a ripetere a tutti i miei amici che la frase piu' geniale che ho sentito e' di axel braun, cito a memoria:
"e' molto piu' facile ficcarle qualcosa in culo che in testa".
Il Bullo: "stasera posso guardarmi allo specchio perchè oggi ho tormentato qualcuno".
E' veramente penoso :)

Nova
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#62 Messaggio da Nova »

Credo che merita, darkflame dal forum di tixiana
  • Non è cosa da poco, quando basta una parola per vibrare, una frase per sorridere, un silenzio per piangere.

    Ed il bello è che, giorno dopo giorno, tutto si fa sempre più intenso, il desiderio mi fa quasi male... si sono un po' masochista, lo ammetto, ma in fondo cosa v'è di più sublime che bramare qualcosa al punto di tremare?

    Sentirsi di nuovo bambini, fragili, incerti, ed allo stesso tempo audaci, perversi, complici... ecco questo è quello che provo e dirlo, qui ed ora, me lo fa sentire ancora più fortemente.
Ultima modifica di Nova il 27/05/2004, 11:42, modificato 1 volta in totale.

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K-Line
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#63 Messaggio da K-Line »

E' nell'aria ancora il tuo profumo
dolce, caldo, morbido
come questa sera
mentre tu
mentre tu
non ci sei più!

E questa sera nel letto metteró
qualche coperta in più
perchè se no, se no avró freddo
senza averti sempre
senza averti sempre addosso
e sarà  triste lo so
ma la tristezza peró
si puó racchiudere
dentro una canzone
che canteró
ogni volta che avró voglia
di parlarti
di vederti
di toccarti
di sentirti ancora mia...

E' stato splendido peró
...amarti
e senza averti sempre addosso...
...dentro una canzone...

E quando un giorno t'incontreró
magari per la strada
magari proprio sotto casa tua...
Ehi!!!
Ma guarda il caso peró
guarda il destino splendido e crudele
crudele e splendido...

E intanto i giorni passano
ed i ricordi sbiadiscono
e le abitudini cambiano eh, eh, eh!!

E' stato splendido.....
E' stato splendido.....
E' stato splendido.....
E' stato splendido.....
E' stato splendido.....
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?p=176838#176838]Hai mai[/url]

"Lo sa? Mai nessun bipede al mondo ha mai avuto tanta urgenza di un pompino quanto lei".
(Robin Williams, Good Morning Vietnam)
"Nessuna conversazione presente nel Cestino. Chi ha bisogno di eliminare messaggi quando si hanno a disposizione 2000 MB di spazio?!" (Gmail)

Nova
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#64 Messaggio da Nova »

Anche fede merita.. :)

Dopo una giornata in viaggio e una serata alcolico-mondana, vediamo di tirare le fila del discorso lasciato in sospeso.
Premetto che saró sul malinconico andante, quindi prolisso e poco divertente, ma ció non mi interessa, tanto qui siamo tutti virtuali.
Era una punta di cinismo, nel caso non si fosse notato, giusto per non predisporre al meglio il lettore.
In ogni caso io sono il latore.
Giocare, bell'argomento.
Sono stato a lungo il giocatore folle, tanto nei casinó del mondo, quanto nell'organizzazione della vita.
Non mi chiedere dove stia andando a parare, perchè non ne ho ancora una precisa idea.
Il monologo mi diverte, e, soprattutto, il termine che hai usato ha scatenato in me una forma di revenche sul passato.
L'alibi più lineare, nella scappatoia da sè, è quello del gioco.
Ti ho capita bella mia, non hai la parte ludica come condimento di un porgersi.
Hai adottato questa armatura per rifuggire la pienezza dei contatti.
E sembra tutto molto cool, molto femminile, molto moderno.
La veste è invidiabile, ma il contenuto è quanto di più simile possa esserci alla bulimia dei sentimenti.
Non è la soluzione questa, e neppure una soluzione.
Rimanda a domani, un mattone dopo l'altro nell'agonia dei giorni.
E ti negherai all'infinito l'argomento, ma la realtà  dei fatti ti farà  cogliere con supponenza queste mie parole.
Bene, ora non ricordo quale fosse il prossimo passo.
La verità  è che questo rifugiarci tutti nel grande calderone del sesso è indice di un'ultima spiagga.
Eros e thanatos non li ho inventati io.
Peró è talmente tanto il tanfo, che cadaveri lo siamo già , senza rendercene conto.
Prototipi della società ? Ne dubito.
Ci sono quattro o cinque occasioni di suicidio interiore, noi ne abbiamo scelta una, e neppure la più battuta.
Fermi tutti coloro che intendono a questo punto tacciarmi di misantropia.
In pochi superano l'ardore con cui mi nutrisco dell'esistenza, peraltro splendida.
Peró non ho la coscienza sporca, e talvolta, quando la notte è leggera leggera, apro bocca.
Sì, mento forte, è vero.
E' altrettanto vero che qui non cerco una verità  e non propongo la mia.
Guardo, puro voyeur.
Fortuna grande che ho la mia religione laica, che si chiama Fratellanza, e ha salvato giusto in tempo la mia mente peregrina.
Una mano fra i capelli, una giravolta con la sigaretta in bocca, e via a riporre nell'armadio della vergogna la veste candida del banditore.
Buon giorno a voi che passerete da qui e non ancora buona notte a me, perchè di cose da fare me ne rimangono.

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Federico Botticelli
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#65 Messaggio da Federico Botticelli »

Nova ha scritto:Anche fede merita..
Vedo che mi provochi... :blankstare:
Ti regalo una perla di non-sense, scritta l'estate scorsa, che mi avevano chiesto di trasformare in romanzo.

Quattordici KM

Scartata la carta venne il diluvio che sciolse il ritrovo come la caramella caduta in bocca. Righe, soltanto righe, talmente attaccabrighe che l'autunno non avrebbe avuto tempo di arrivare. Noi lo precedemmo, girando la piazza tonda a zig zag e in fila indiana, relitti di discussioni etiliche.
Interno notte, tanto notte da essere mattino, di dormire non se ne parla, anche perchè nessuno ascolta. Poi c'è un breve sogno, reale e dimenticato. L'armadio trabocca di edonismo assopito, ma per questa abbronzatura ci vuole un tinta unita. La gente chiude il telefono ai miracoli, io apro la porta e parto, stavolta solo. Davanti il caso, di lato una sfilata di luci spente, dentro un solo pensiero martellante. Il breve sogno era durato fino al buio che segue il giorno, io ne ricordavo un flash, il resto sarebbe venuto. Senza musica non avevo viaggiato mai, questa volta osservavo cani randagi carrozzati in direzione opposta, fuga di popolo della strada da se stesso.
Io, camuffato così, non le somigliavo, esposto come sempre e questo era in comune tra me e lei, per motivi diversi; diversi motivi significa tanti, motivi diversi intende che purtroppo uguali non eravamo.
Incenerita una sigaretta mi fermai dietro una freccia che indicava il confine blu bianco e rosso; un estero che ritornava con la mascherina di pizzo dell'occidente.
03:37 che non si sa se fanno parte del prima o sono già  dopo. Sfiorato da un brivido svolto, peggio che svelto, e una moto ne approfitta senza invito. Non ho l'entusiasmo della civiltà , adesso, io che questi quattordici chilometri li ho fatti troppo spesso.
E lei non verrà  a sapere nemmeno questo, se non lo diró, come io non so la dizione del suo nome d'oriente, e che male chiamarla come tutti.
Ma la roccia assuefatta aveva accolto il centauro, oltre la forza della mia immaginazione che credeva altrimenti.
Pensare che lo conosco, anzi lo conoscevo; nel mio battesimo onnicomprensivo era il cretino numero uno, ma era anche qualcos'altro.
Fagocitato come ricordo, ritorno al forno di una stanza chiusa, sfusa in una costruzione dalle mille essenze, quante qualche stato d'animo che mi stava attraversando. Ed è di nuovo sole al mio risveglio ed è il momento di fare capolino tra la folla a cui sono noto, perchè le note di una canzone che usa il cellulare come mezzo mi richiamano all'ordine.
Era il missionario, un uomo che crede che la sua missione sia di liberare le anime incatenandole alla sua; la semplicità  risiede nella grandezza, e viceversa, dicono, non fosse che la terra di mezzo era a lui più congeniale. L'orologio, puntuale come lui, scandiva per me il momento di essere cercato. L'appuntamento era a meno di mezz'ora dal momento e a più distanza da poter essere intrapresa contando sulla forza delle gambe. Armato di macchina e di espressione neutra fui costretto a imboccare un'Aurelia tipicamente intasata, ma stavolta non era il caso di incapaci circuiti dal fascino del movimento. La congestione pendeva dal muraglione segnato dalla scontro, come un filo invisibile che, sfiorate le divise impettite delle forze dell'ordine, s'insinuava tra le marmitte e dietro ai poggiatesta esposti all'aria dei finestrini, e ancora e avanti fino ad arrivare a me.
Mi rendevo conto della mia omissione con la serenità  di non essere stato il carnefice; eppure il contingente continuava a contare poco. Mi incanta la fase onirica, e quella conta, precisa nel suo conto, fino alla mancia.
Il chilometro non era cambiato, c'era più gente, segni rosso fuoco di gesso, transenne e quant'altro; buffo pensare che pensavo al ritardo. – Saró breve: c'è stato un incidente – gracchiai al telefono con un colpo di tosse. – Ti aspetto – tambureggió laconico il missionario.
Il lampo non aspetta il suo fulmine e me lo trovai accaldato sul ciglio della via che sia arrampica a casa sua. Somigliava in modo imbarazzante a una cornamusa smessa; per il poco che lo conoscevo poteva anche essere stato un fagotto in gioventù, di certo mai un violino. Andammo a fare colazione nel punto da cui ero partito, senza accompagnarci alle parole. Tutto sembrava tranquillo intorno, nel solito humus di malizia e pettegolezzo, ribollente di invidia.
Avevo deciso di troncare l'equivoco del nostro rapporto, solo sospettando il fatto che la realtà  è più forte delle scelte.
Non era ancora sera e in giro vagavano troppi spettri che solo in seguito avrebbero avuto il pudore di ritirarsi nelle loro proprietà .
- So del tuo sogno – disse rivolto indistintamente al cornetto che divorava con avidità . – Non sei il primo a credere di conoscere i miei sogni, non sei l'ultimo – risposi sullo scocciato andante.
- Allora chiamiamolo bisogno, se preferisci, il sogno della notte e il tuo sogno ad occhi aperti -.
- Ti fa sentire forte? -. – Non mi interessa, sono appena un ingranaggio della storia più grande di me e te. Ho paura, tu no. Ma è solo il tempo a dividerti da questa e da altro, pur con tutto il cinismo represso. Devi stare attento, soprattutto ai particolari -. – Dove vuoi arrivare? Con me non attacca la veste del provocatore, ora te lo dico -. L'avevo detto, finalmente. – L'hai detto, finalmente, e non mi ferisce, tanto quanto non ho intenzione di provocarti. Non sei solo da qualche tempo e, se mi sono avvicinato a te, è per fartelo comprendere -. Mi ritrovavo a riflettere sul modo del nostro incontro fra mille; nulla di malcelatamente strano, se non che era avvenuto dove lei c'era.
- Non sei solo e io non ci saró per qualche frazione di secondo; secondo lei sei tu a scappare, ma ora scappo io -. Prima di darmi modo di scegliere a caso un punto interrogativo, lui prese la porta e un camion del latte prese lui. Frequento l'esoterismo, ma non ho alcun profeta che sia in vita; ora potevo credergli.
In quel momento scappai anche io, seguendo i piedi che percuotevano le idee frantumate in pensieri. Il mare, una sola certezza fisica, così fisica come il suo fisico vibrante, incosciente, appariscente, frusciante e delirante.
Mai concesso tanto a una sola donna, senza essere certo che lei sia solo una donna.
Non è mica facile occupare quattro ore senza impegno; volevo dormire, più che altro per narcisismo, scesi in spiaggia e chiusi per ferie al mondo.
Un risveglio languido impresse alla mia pelle il colore del sole. Ero pronto.
Vicino all'aperitivo colsi un'immagine adeguata, nell'interfaccia da proporre.
Nel battito di ciglia mi ritrovai in quel luogo ameno che coincideva con ogni incontro. Di fronte il fluire della gente, nel cuore la speranza.
Eccola, folgorante come il primo istante. Rapida e furtiva si accorse della mia presenza. Uno sguardo, nulla di più. Io domandavo altro.
Ordinato il solito, eccola in parata di fronte ai miei occhi avidi. La avvicinai con le parole.
- Voglio sapere chi sei?-. - La curiosità  non basta - replicó maliziosa. - Perchè non parliamo della vita, invece?- e già  il suo fiore sfioriva. - La vita mi stanca, la morte è più sensuale -. - Brava ragazza, vedo che cominci a capire - mentre mi sembrava più spiritata che mai.

Nova
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#66 Messaggio da Nova »

Chi era il masochista che voleva quel romanzo? :)

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Federico Botticelli
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#67 Messaggio da Federico Botticelli »

Nova ha scritto:Chi era il masochista che voleva quel romanzo? :)
Devi conoscere la circostanza.
Ero con uno scrittore di punta della Mondadori, carissimo amico peraltro, e con il suo editor.
Si parlava appunto della genesi dei romanzi.
Per sfida ho voluto dimostargli che in dieci minuti si puó creare un'atmosfera.
Detto fatto e mi è stato chiesto di portarlo a termine per una possibile pubblicazione.

Nova
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#68 Messaggio da Nova »

La finzione ti fa vivere bei momenti, hai il tuo mondo perfetto, tutto è come vuoi, la voce che ti parla ti capisce e condivide con te i tuoi fremiti, le tue paure, i tuoi cazzi lavorativi giornalieri. E' come se parlassimo con nostro nonno, così comprensivo, così prodigo di consigli...e tu piccolo pargolo a rimanere a bocca aperta, in estasi con gli occhi vispi che guardano quella faccia buffa ed al tempo stesso tenera.

Purtroppo la finzione, il sogno, vuole il suo tributo e piano piano ti rende "dipendente"; hai sempre più bisogno di sognare di sfuggire dalla realtà  (magari, in quel momento della tua vita, meschina e crudele) ed il mondo attorno a te passa veloce, con le sue ingiustizie, le sue follie.

La Realtà  tornerà  prepotente, schietta, sincera e crudele facendo svanire tutte le impalcature sognatrici, che così faticosamente avevi costruito in notti magiche, uniche che terrai sempre con te.

Ci si sentirà  svuotati di ogni energia, la voce ora ha un volto, ha uno sguardo, ha una bocca che ti avrà  detto cose non proprio fiabesche e ti sentirai male, ma contento di aver sognato.

Pensieri liberi solo pensieri liberi i miei




Metto qui dentro anche l'inki, inquanto, a me, non mi ha mai definita "donna di classe" :lol: :P :P

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#69 Messaggio da Romeo »

Grazie per le nuove aggiunte, adesso devo lavorare, stasera le leggeró.

Ciao
Il Bullo: "stasera posso guardarmi allo specchio perchè oggi ho tormentato qualcuno".
E' veramente penoso :)

Nova
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#70 Messaggio da Nova »

Federico Botticelli ha scritto:
Nova ha scritto:Chi era il masochista che voleva quel romanzo? :)
Devi conoscere la circostanza.
Ero con uno scrittore di punta della Mondadori, carissimo amico peraltro, e con il suo editor.
Si parlava appunto della genesi dei romanzi.
Per sfida ho voluto dimostargli che in dieci minuti si puó creare un'atmosfera.
Detto fatto e mi è stato chiesto di portarlo a termine per una possibile pubblicazione.
Non te la prendere per le mie ironie, il tuo scritto l'ho trovato difficile, ma non per questo non è valido. Spero che il romanzo verrà  fuori interessante, anche se probabilmente non sarà  il mio genere.

Un po' per tutti altri inseriti, ma che vi state fumando? :) :lol: ;)

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#71 Messaggio da Nova »

Romeo ha scritto:Grazie per le nuove aggiunte, adesso devo lavorare, stasera le leggeró.

Ciao
Non ti deprimere se non capisci nulla.
E non mi lavorare troppo :)

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#72 Messaggio da DON CHISCIOTTE »

:bleh:
Ultima modifica di DON CHISCIOTTE il 30/11/2004, 10:51, modificato 1 volta in totale.

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#73 Messaggio da Federico Botticelli »

Nova ha scritto:Non te la prendere per le mie ironie
Ma ti pare che perda del tempo a scrivere un romanzo?
Adoro sprecare le potenzialità .
Io sono un potenziale, non un potente.
Non ci siamo Martì, se credi che me la prenda per la tua sincerità .

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#74 Messaggio da balkan wolf »

e non c'è niente da stupirsi se un bel niente basta far...
C.B.

comunanza totale con il buon fede anche io credo che non fare assolutamente nulla sia molto più creativo che fare un qualche cosa di cui non c'è nessun bisogno

anche la foto non è male :-)
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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#75 Messaggio da Federico Botticelli »

balkan wolf ha scritto:anche la foto non è male
Avevo un luminoso futuro, all'epoca.
Ora ho un grande futuro, alle mie spalle.
Sono i particolari a distinguere; tu hai notato la posa vagamente maoista.

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