I Puffi: propaganda comunista!!

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dostum
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#61 Messaggio da dostum »

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dostum
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#62 Messaggio da dostum »

Su precisa richiesta del forumista Oscar (non credo assolutamente che il Generalissimo avrebbe mai preso sul serio il gastronomo padano)


Dialogo tra Stalin e Salvini: “Su immigrazione, sicurezza e diritti siamo d’accordo, sulla flat tax no. Bella la tua foto col mitra”


.



Dialogo tra il Maresciallo dell’Unione Sovietica Iosif Stalin e il leader della Lega Matteo Salvini,
“Iosif, ti vedo in forma.”

“Grazie Matteo. Vado avanti, sebbene il peso degli anni si faccia sentire e i colpi di frusta siano più numerosi dei colpi di fulmine. La vecchiaia arriva tutta in un istante, come la neve. Un mattino, al risveglio, apri la finestra e ti accorgi che è tutto bianco.”

“O tutto rosso?”

“Ah, ah, ah!”

“Non fare il modesto, sei il Maresciallo Stalin!”

“Sono realista e consapevole che i cavalli di razza quando invecchiano non sono migliori dei cavalli da tiro. Comunque non posso lamentarmi. Sono stato il Capo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, presi in mano una Russia medioevale e la feci diventare una superpotenza mondiale… cos’altro di più posso chiedere alla vita?”



“Già. Ma che bella divisa militare che hai addosso… bianca, elegante, in stile imperiale.”

“Diciamolo, è un po’ meglio della tua felpa della Polizia…”


“A proposito, non sai quante critiche ricevo tutti i giorni dalla sinistra italiana perchè indosso le giacche della Polizia. Mi danno del populista.”

“Polizia e Popolo coincidono. Nella gloriosa Urss favorimmo la fusione della Polizia con il Popolo: la Polizia e gli operai furono istruiti nelle stesse scuole, seguirono gli stessi corsi e partecipavano insieme alle manifestazioni. In molte occasioni gli operai hanno affidato le loro bandiere rosse alla Polizia e viceversa. Il potere comunista può lottare con successo contro i suoi nemici solo grazie all’unione fra la Polizia e il proletariato rivoluzionario. Più la classe operaia sarà solidale con la Polizia e viceversa, più saremo forti. Altro che populismo!”



“Qualche giorno fa mi hanno messo in croce perchè il responsabile social della Lega, Luca Morisi, ha pubblicato su Facebook una mia foto con un mitra in mano.”

“L’ho vista, uno scatto bellissimo. Non capisco dove sia lo scandalo: il potere politico nasce dalla canna di un fucile, diceva Mao Zedong. Morisi è maoista?”

“Non credo. Comunque, più mi attaccano più io volo nei consensi. Solo grazie alla chiusura dei porti ai migranti la Lega è passata dal 17% al 37% dell’ultimo sondaggio del Corriere della Sera. Più mi danno del fascista perchè proteggo i confini nazionali più prendo voti. Anche a sinistra.”

“Hai scoperto l’acqua calda. Hai fatto quello che noi abbiamo sempre fatto. Era impensabile che un migrante non autorizzato potesse introdursi nell’URSS o nella DDR superando il muro di Berlino, o oggi possa varcare i confini della Corea del Nord o della Cina. Gli sparano in fronte appena lo vedono a cinquanta metri dal confine. Il mito della società multirazziale è un’invenzione del capitalismo propugnata da cattolici, terzomondisti, pacifisti, trotskisti… tutta gente non marxista. Questa setta sedicente di sinistra, in realtà ferocemente anticomunista, ha sostituito gli operai coi migranti, le sentinelle con gli scafisti, i muri con i cordoni umanitari, il nazionalismo con l’antipatriottismo, l’indipendenza con la dipendenza, il militarismo con il pacifismo, la rivoluzione con le lagne, l’ordine con l’accoglienza, i Grandi Maestri con il Papa. Lenin, per non parlare del sottoscritto, considerava i contadini ignoranti sottoproletariato inabile alla rivoluzione, figuriamoci che opinione avrebbe avuto di questo esercito industriale di riserva composto da migranti! I comunisti hanno sempre avuto in testa il mito della Rivoluzione contro l’oppressore del Popolo, non la fuga o l’emigrazione. ‘Indietro? Neanche per prendere la rincorsa’ era il motto di Che Guevara. Se questi avesse preso in mano un remo invece di un fucile, a Cuba ci sarebbe rimasto il dittatore Batista. Che Guevara e Fidel Castro sono sì saliti su una barca, ma hanno fatto la rotta inversa a quella dei migranti: non insieme agli scafisti da Cuba alla Florida, ma dal Messico a Cuba sulla Gramna, insieme ai combattenti, per fare la Rivoluzione. I popoli oppressi si liberano con la lotta, non con i remi.”

“Anche perchè nei barconi si infiltrano i terroristi.”

“Già. Voi europei vi siete ritrovati il nemico in casa. Un nemico quasi invisibile che continua a mutare forma e nome… ieri si chiamava Al Queda, poi Isis, domani chissà. L’Europa sta dimostrando tutta la sua debolezza culturale e militare. A ogni attentato terroristico non sono capaci di fare di più e di meglio che posare dei fiori lungo i marciapiedi e scrivere dei bigliettini con delle frasi strappalacrime copiate su Internet. Dove c’è stata la strage accendono le candeline profumate dell’Ikea, suonano un concerto, si fanno dei selfie, cambiano la loro foto su Facebook mettendo in trasparenza le bandierine della Francia o del Belgio… è in questo modo narcisistico che l’Occidente contrasta i terroristi. Così facendo dove pensano di andare? Non è twittando foto di gattini o agitando una sciarpa della pace che si riportano in vita i cadaveri. Non è così che lo Stato protegge i suoi cittadini. L’intera classe dirigente europea porta delle responsabilità gravissime di sottovalutazione, negligenza, pacifismo. Andrebbe arrestata per alto tradimento nei confronti del proprio Popolo.”

“Ho fermato gli sbarchi dei migranti ma le espulsioni sono molto difficili da fare. E ho le carceri piene, non posso neppure metterli dentro e, come si suol dire, buttare via la chiave.”

“Ricorderai la figura di Louis Antoine de Saint-Just, il fedelissimo compagno visionario di Robespierre nel Comitato di Salute Pubblica, uno dei più convinti sostenitori della linea dura durante la rivoluzione francese. Apprezzato per il suo sacro furore, apologeta del Terrore, si meritò l’appellativo di ‘Arcangelo della Morte’ quando disse a Robespierre: ‘Maximilien, smettiamola di riempire le carceri, cominciamo a riempire i cimiteri.‘ Ecco, se proprio non vuoi seguire il modello bolscevico, segui quello di Saint-Just.”

“Sai che con la Francia non vado molto d’accordo… ah, ah, ah…”

“Il terrorismo è esploso quando l’Europa è diventata terra islamica con l’artificiale introduzione di grosse masse musulmane volute dalla classe dominante per arricchirsi sfruttando la competizione al ribasso con il proletariato operaio e contadino. La cosiddetta democrazia europea ha fatto il resto, con la sua retorica sullo stato di diritto, il rispetto della privacy, il pietismo, il buonismo, i diritti civili. Nel nome delle libertà personali, i terroristi possono spostarsi da un Paese europeo all’altro indisturbati e imbottiti di esplosivi, armati e finanziati dal grande capitale arabo e americano. Gli è consentito di fare proselitismo e propagandare le loro menzogne e i loro massacri sul web, telefonarsi e organizzarsi. In Europa non ci sono posti di blocco lungo le strade, la circolazione è libera, come è libero il mercato. Non potete andare avanti così! Anch’io, a un certo punto, dovetti ricondurre all’ordine nomadi e zingari che continuavano a spostarsi a piacimento. I Governi europei risparmiano sulla sicurezza interna, polizia, servizi segreti, informatori, hanno abolito la pena di morte. In questo modo mettono a repentaglio la sicurezza dei loro Popoli. I terroristi sanno che, se gli va male e sono catturati, vengono rispediti al Paese di origine. Se gli va bene, e gli va spesso bene, si rimettono in moto dopo pochi giorni. Quando governavamo noi, ti posso assicurare, che sopra al suolo sovietico non c’era un solo islamico…”

“E sotto?”

“Ah, ah, ah!”

“Ma perchè a me i comunisti italiani danno del fascista, mentre tu per loro rimani un Maestro del Socialismo? Un giorno dichiarai che venissero subito arrestati gli scafisti che commerciano esseri umani… non l’avessi mai detto! ‘Chi sei tu per condannare le persone senza senza fargli un processo! Abuso di potere! Il solito populista!’”

“Quei delinquenti sono già stati giudicati dal Popolo. E’ lui il giudice più giusto.”

“La chiamano giustizia sommaria.”

“Le vite di uomini così meschini non valgono le scartoffie di un processo. Se questa verità loro la chiamano giustizia sommaria… beh, è una questione lessicale”

“Perchè mi sono schierato per la famiglia tradizionale quelli di sinistra mi hanno dato pure del nazista.”

“Quella è sinistra fucsia, non rossa. Nel codice penale del mio URSS l’omosessualità era punita fino a otto anni di carcere. Il Commissario del Popolo Nikolai Krylenko teorizzò, cito testualmente, che ‘l’omosessualità è il prodotto della decadenza delle classi sfruttatrici, che non hanno niente da fare, e di condizioni ambientali sfavorevoli. Nella società sovietica con i suoi comportamenti costumi sani, l’omosessualismo è visto come una perversione sessuale ed è considerato vergognoso e criminale, con l’eccezione di quei casi in cui lo stesso sia manifestazione di profondo disordine psichico’. Nel nome dell’armonia sociale e dei costumi contrastammo molte caratteristiche della cultura del pensiero gay-friendly presente in Occidente, la quale abbraccia il consumismo, il classismo e la promiscuità. Per la ‘moda gay’ non c’è posto nel Partito e nel proletariato cosciente. Bisogna opporsi all’autolesionismo della cultura del piagnisteo, che è il cadavere del liberalismo e il frutto dell’ossessione per i diritti civili e dell’esaltazione vittimistica delle minoranze.”

“Qui invece più sei minoranza più vai di moda.”

“Io ho rispetto per le minoranze, quando queste non cercano di destabilizzare l’ordine costituito. Con i sabotatori, lo ammetto, abbiamo avuto la mano pesante. Non potevamo fare diversamente: i kulaki, i trotskisti, i nemici di classe, i frazionisti e i revisionisti non potevano essere gestiti in altro modo. Non facciamo i finti tonti: il comunismo porta in sé una componente violenta e dichiarata dai suoi stessi Maestri. All’inizio si impone con un atto rivoluzionario, poi instaura la dittatura del proletariato e infine dispone stili di vita in contrasto con la natura egoistica dell’uomo. Tutto ciò richiede un prezzo di sangue nel campo borghese, indispensabile, e purtroppo anche in quello proletario.”

“Io ho la palla al piedi di Di Maio al Governo. Mi ha imposto il reddito di cittadinanza, che la Lega non voleva fare.”

“Ognuno ha le sue croci: tu hai Di Maio, io avevo Trotsky.”

“Ah, ah, ah.”

“Comunque hai ragione tu. Leggo che tanti considerano il Reddito di Cittadinanza una misura economica di sinistra, perchè dà un sussidio a chi non lavora. Ma non è così. La dignità all’uomo la dà il lavoro, non il divano. Lavorare è un dovere. Noi questo principio fondamentale lo inserimmo addirittura nella Costituzione sovietica: ‘Chi non lavora, non mangia’. Altro che reddito di cittadinanza! Lo Stato deve assicurare un lavoro ai disoccupati e obbligarli a lavorare, non regalargli 780 euro al mese per fare nulla, o magari per lavorare in nero. Chi sostiene che il Reddito di Cittadinanza sia di sinistra non conosce il marxismo.”

“Nel Def dell’anno prossimo voglio abbassare le tasse e introdurre la flat tax.”

“Qui sbagli, un’aliquota unica per ricchi e poveri è una sciocchezza che arricchisce la borghesia e danneggia il proletariato.”

“Volete sempre aumentare le tasse!”

“E’ esattamente l’opposto di quello che dici. Nei Paesi socialisti le tasse andrebbero eliminate, non abbassate. Le imposte hanno sempre coesistito con la società divisa in classi. Nelle esperienze progressiste la loro funzione è quella di ridistribuire il reddito tra i cittadini. E’ giusto. Col compimento della trasformazione socialista, ogni classe di sfruttatori ha cessato di esistere e quindi non sussiste più il bisogno di livellare il tenore di vita dei lavoratori. In Corea del Nord, ad esempio, le tasse sono state abolite nel 1974 poiché considerate come ‘parte di una società antiquata’. Ma fino a che non farai la Rivoluzione, la Flat Tax è ingiusta e antipopolare.”

“La Lega vuole fare una rivoluzione democratica che passi dalle urne. Se si torna a votare sarò costretto ad allearmi ancora con Berlusconi.”

“Stai attento. Berlusconi è stramazzato a terra, ha perso milioni di voti ma il tuo compito non può considerarsi esaurito. Per estirpare un albero bisogna reciderne le radici. Berlusconi assomiglia a una bestia obbligata a ritirarsi per curarsi le ferite. Tuttavia la bestia ferita non cessa di essere pericolosa. Per liberare l’Italia dalla sua minaccia, la bestia berlusconiana deve essere finita nella sua tana. Solo i morti vedono la fine della guerra!”



“Dai, palesati, sei leghista pure tu!”

“Ah, ah, ah.”

“Non dirmi che alle prossime europee voteresti per il Pd di Zingaretti?”

“Modera le parole. Ho fatto fucilare per molto meno.”

Andrea Marsiletti
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#63 Messaggio da ulix5e »

un po' di sana nostalgia (e per riportare il topic in un sentriero più consono a Superzeta)

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dostum
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#64 Messaggio da dostum »

Josif Potter



I retroscena occultista del regime sovietico è un tema discusso non meno dell’occultismo del Terzo Reich.
Quale ruolo ha avuto Iosif Stalin nel trentennio di governo del paese del “socialismo reale”?
Era soltanto un volgare tiranno oppure disponeva di mezzi e energie sconosciute che lo hanno sostenuto?
Purtroppo disponiamo soltanto di alcuni fatti casuali per sostenere questa ipotesi.

È noto che Stalin frequentò il seminario teologico di Tiflis, meno noto è che lo stesso seminario fosse frequentato da colui che divenne un famoso mago, filosofo e occultista il cui nome era Georgi Gurdjieff e che tra i due vi fosse un rapporto di amicizia tale che una teoria ipotizza che Stalin (Iosif Vissarionovič Džugašvili) fosse un seguace e membro di una “fraternità orientale” occultista fondata dallo stesso Gurdjieff.

Le fonti riportano che Gurdjieff citasse una figura misteriosa, il principe Nizharadze; questo era lo pseudonimo di un uomo a cui era stata sostituita l’essenza a livello energetico (coscienza?) riducendolo ad uno zombie (n.d.r. o semplice contenitore?)
Gurdjieff riporta di una spedizione nel Golfo Persico in cui l’intera spedizione dovette soggiornare per un mese a Baghdad poiché il “principe” si ammalò di una febbre “persiana” la cui faccia e l’intera testa si coprì di pustole.
E’ noto che Dzhugashvili (Stalin) lavorò nel laboratorio di geofisica di Tiflis tra il 1899 e il 1900 e quindi in teoria, avrebbe potuto partecipare alla spedizione.

Il soprannome di Stalin, Koba (Koba solo per gli amici) solleva alcune questioni; tradotto dall’antico slavo ecclesiasta, assume il significato di “stregone o profeta” per altro deriverebbe anche dal nome del Re persiano Kobadesca che alla fine del 5° secolo conquistò la Georgia orientale e che secondo lo storico bizantino Teofane, era un grande mago e capo di una setta i cui ideali erano particolarmente simili a quelli prospettate dal comunismo, ad esempio la divisione dei beni in parti uguali per eliminare ricchi e poveri.

Durante il periodo stalinista, i bolscevichi avevano impellenza di conoscenze e tecnologie che li avrebbero resi invincibili a questo scopo fu creato un reparto speciale dedicato alla ricerca di segnali di vita extraterrestre e della possibile influenza su civiltà antiche.

Si dice che nel 1941 Stalin in segreto visitò la famosa Benedetta di Mosca, la Matrona Dmitrievna Nikonova che gli rivelò che “il gallo rosso vincerà e la vittoria sarà vostra, tu sei l’unico capo che non lascerà Mosca …”
Secondo un’altra diceria, la Matrona avrebbe battuto sulla fronte il dittatore dicendo “Pensa, pensa, presto come Alexander Nevsky, guiderai tutti e Mosca non si arrenderà” (n.d.r. forse si riferiva alla campagna di Russia e al tentativo di Hitler di conquistare Mosca?)

Il governo a quel tempo utilizzò un famoso ipnotista, Wolf Messing che istruì molti ufficiale del NKVD e poi del KGB in “tecniche investigative” alternative; si dice che Stalin una volta, lo chiamò e gli ordinò di farsi consegnare 100.000 (rubli) da una banca con un semplice foglio d carta bianca, doveva convincere il cassiere che al posto del semplice foglio, si trovasse davanti una assegno.
Quando l’esperimento fu concluso, in una verifica del documento, il cassiere fu colpito da infarto, un altro compito affidatogli da “Koba”, fu quello di entrare nell’ufficio di Beria senza lasciapassare ed eludendo le guardie di sicurezza, compito che riuscì a portare a termine senza alcuna difficoltà.

Vi sarebbe anche la prova che il “leader del popolo” possedeva conoscenze magiche e abilità straordinarie; alcuni parapsicologi affermano che la maggior parte dei ritratti che raffigurano Stalin con la pipa, perché il fumo di tabacco è la difesa magica di Stalin, che esclude gli “altri” nella sua aura.

Daniel Andreev nel suo “Rose of the World” ha sostenuto che Stalin era in grado di entrare in uno stato di trance speciale “hohha” che gli permetteva di osservare gli strati più profondi del mondo astrale; era abitudine del leader andare a dormire poco prima dell’alba, questo perché solo in determinati dell’alba poteva entrare in quegli stati astrali in quei momenti di “trance” l’aspetto fisico stesso del leader cambiava, le rughe del volto sparivano e un colorito appariva sulle sue guance.

Stalin aveva bisogno dell’hohha per ricevere energie che gli permettessero di prevedere eventi futuri; in questo modo Stalin poté scoprire che tipo di difficoltà e minacce si sarebbero presentate evitandole o scongiurandole.
Sempre secondo Andreev, nel corso di trance, Stalin avrebbe comunicato con spiriti e demoni e le esecuzioni di massa non sarebbero state altro che i sacrifici a questi esseri astrali; per questo Iosif Stalin riuscì a restare al potere più di qualunque altro leader sovietico.

Certamente l’articolo della Pravda, lascia il tempo che trova, però evidenzia che in una certa misura l’occultismo ha avuto un ruolo anche nello scenario sovietico e seppure in modo timido cerca di sollevare un lembo del telo che è stato messo sull’intera questione.
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#65 Messaggio da dostum »

Paperinik ha scritto:
04/10/2003, 22:50
mi raccomando, fatevi 2 risate, non ricominciamo con le solite pugnette, altrimenti cancello il topic...anche se è una cosa molto curiosa e divertente :D

Ecco perchè i puffi sono comunisti

I puffi vivono in una società  completamente egualitaria dove lo sfruttamento è abolito
Nella città  dei puffi non esiste la proprietà  privata: tutti sembrano vivere in un kolkoz a forma di fungo
la società  puffesca si basa sulla condivisione delle risorse: tutti lavorano per tutti e non ci sono classi sociali
Hanno completamente abolito il denaro e disprezzano la ricchezza come valore (tanto che Gargamella, il cattivo della situazione e il ritratto del capitalismo più bieco, li caccia per trasformarli in oro
La donna (anzi ,lunica donna, Puffetta) non subisce discriminazioni e sfruttamento, ne sul lavoro ne in famiglia..anzi, è libera, disinibita ed emancipata
Volenti o nolenti tutti i puffi vestono una divisa bianca in stile rigoroamente maoista
Il Grande Puffo è il ritratto vivente di Carlo Marx ed agisce come leader indiscusso ed indiscutibile: In più, tanto per accentuare i suoi caratteri ideologici, è vestito completamente di rosso

ROBA DA PAZZI!! ED IO DA PICCOLO LI GUARDAVO SEMPRE! :lol: ma tutto sommato dopo questa realtà  mi stanno più simpatici :DDD
Ma anche nazzisti

PARIGI - La società dei Puffi rappresenta "un archetipo di utopia totalitaria, impregnata di stalinismo e nazismo": il duro giudizio è del romanziere francese Antoine Bueno, che argomenta la tesi nel suo "Il piccolo libro blu".
Gli "Schtroumpf" (nella denominazione originale belga) vivono nell'autarchia, in una società ripiegata su se stessa e autosufficiente; lavorano tutti insieme per l collettività e non conoscono la proprietà privata, oltre ad essere guidati da un capo unico e rispettato, ideale di figura paternalista con tanto di barba bianca e autorità benevolente ma ferma.
Ma il peggio, spiega Bueno, è che i Puffi sono razzisti: fanno apologia della razza ariana - l'unica Puffetta è bionda - e considerano i Puffi neri come una calamità da estirpare; senza dimenticare che il loro nemico giurato, Gargamella, è caratterizzato da tratti semiti (e possessore di un gatto di nome Azrael).
Bueno avverte tuttavia che può capitare che un autore "possa farsi messaggero in buona fede di immagini che non condivide": Peyo, in altre parole, avrebbe involontariamente trasmesso le idee naziste conosciute dopo aver vissuto l'occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale.
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Re: I Puffi: propaganda comunista!!

#66 Messaggio da dostum »

IN occasione dell'uscita del film sulla VEDOVA NERA

Rondini, corvi e segreti

Cultura
Rondini, corvi e segreti

Sesso e spionaggio dalla Bibbia ad oggi


Desinformatzyia, kompromat, ovvero realizzazione di materiali compromettenti per ricattare o condizionare personaggi pubblici: tutte strategie attribuite prevalentemente, a torto o ragione, agli apparati russi di ieri e di oggi. Ma una delle armi più usate nella storia millenaria dell’intelligence e dello spionaggio è il sesso. Il cosiddetto “sexpionage”, più istituzionalizzato per alcuni Servizi, occasionale o negato per altri, è lo strumento che detiene un livello di efficacia ragguardevole in ogni tempo e in ogni Paese.
La tecnica della “trappola al miele” ha molte varianti, ma alcuni elementi sono consolidati. Il primo incontro è occasionale, la lastochnik, rondine, o il corvo, sono attraenti e amichevoli. Mettono a loro agio il bersaglio da conquistare che hanno studiato attentamente e su cui magari il Servizio già possiede un ricco dossier. Si cede alla tentazione e si finisce a letto insieme. Poi, innocue domande sulla propria attività, piccole richieste di favori seguite da altre sempre più impegnative. Certo, nella vittima nascono sospetti ma a quel punto entrano in gioco amore, attrazione sessuale scambiata per amore o ricatto nudo e crudo con tutte le drammatiche conseguenze del caso, a livello personale, professionale o politico.
Si tratta del copione di tanti libri e film di spionaggio e le seduttrici di Stato sono divenute quasi un archetipo creato dalla penna di Ian Fleming, dalla Vesper Lynd (Eva Green) di “Casino Royal” alla Tatiana Romanova (Daniela Bianchi) di “From Russia with Love”, ma spesso la realtà è perfino più complessa, intrigante ed affascinante della fiction, e non riguarda soltanto il nemico per antonomasia dei tempi della guerra fredda, il KGB, ora SVR, con i suoi intrighi celati fra le mura della Lubjanka o del Cremlino.
Nel 2010 un collaboratore di alto rango al seguito del Primo Ministro britannico Gordon Brown, durante una missione ufficiale, fu avvicinato in una discoteca di Shanghai da una bellissima ragazza cinese che lui “accompagnò” nella camera dell’hotel. Al mattino si accorse però che il suo BlackBerry, con molte informazioni sensibili, era sparito. Westminster e il Dipartimento di Stato USA emisero allora una direttiva per cui chi si recava in missione ufficiale in Cina non doveva recare con sé apparecchiature elettroniche. Nel 2006 l’addetto militare dell’ambasciata britannica ad Islamabad fu prontamente richiamato in patria dopo la scoperta di una sua relazione con una donna pakistana che si rivelò essere un’agente dei Servizi locali.
Ma il connubio fra sesso e spionaggio va ben più indietro nel tempo. Come non ricordare Giuditta che dapprima seduce Oloferne e poi lo assassina, o Dalila che con malizia tutta femminile induce Sansone a rivelarle il segreto della sua forza, che stava nei capelli? Guerre di allora e di oggi, combattute anche attraverso l’inganno come del resto recita il motto dell’Istituto per l’intelligence e i servizi speciali” di Tel Aviv, più noto come Mossad. È stato proprio il Mossad ad architettare una trappola da manuale, condotta da Cheryl Ben Tov, nota come “Cindy”, contro il tecnico nucleare israeliano Mordechai Vanunu che, dopo aver lavorato per anni negli impianti del Negev, aveva abbbracciato la causa anti-sionista ed intendeva rivelare alla stampa dettagli sull’arsenale nucleare di Gerusalemme. Vanunu, a Londra, approcciò varie testate e di ciò venne informato il Mossad che decise di arrestarlo al di fuori del suolo britannico. “Cindy” fu incaricata dell’operazione: approcciò lo scienziato in Leicester Square, divennero amanti e dopo una settimana la ragazza lo persuase a fare una bella vacanza a Roma. Qui fu preso, drogato da un team del Mossad e imbarcato su una nave da carico in Israele, dove fu condannato a diciotto anni di carcere.
La questione etica e religiosa del sesso legato alle attività di intelligence e di difesa, risollevata dalla missione contro il terrorista Mahmoud al-Mabhouh a Dubai, mediante l’uso della “trappola al miele”, ha generato dibattiti in Israele cui ha posto fine la pronuncia del Rabbi Ari Schvat, secondo cui il sesso “illecito” è kosher, dunque permesso, perfino per un’agente sposata se è in gioco la sicurezza di Israele. Del resto, ha osservato Rabbi, la Regina Esther, che era ebrea, dormì con il re persiano Serse per salvare il suo popolo. E alla missione al-Mabhouh è dedicato il film Kidon (baionetta, in Ebraico, ed unità operativa del Mossad), con la splendida Bar Refaeli fra i protagonisti.
Sono state tuttavia KGB e Stasi, da Mosca e da Berlino Est, a fare delle “honeytrap” una tecnica raffinata. Tra i casi più noti vi è quello del marine Clayton Lonetree, di servizio alla legazione moscovita, che, negli anni ’80, venne sedotto da una “rondine” che da tempo lavorava all’ambasciata quale traduttrice. Si scoprì successivamente che la fanciulla aveva accesso a locali riservati che visitava indisturbata anche di notte. Alla fine Lonetree fu accusato di spionaggio e si beccò trent’anni di prigione, poi ridotti a quindici in ragione, secondo le motivazioni della sentenza, della sua immaturità e della solitudine in cui viveva durante il servizio a Mosca.
Un target tradizionalmente nel mirino dei Servizi dell’ex blocco sovietico è sempre stato quello degli omosessuali. Non è un caso che molti transfughi verso l’URSS nel dopoguerra, provenienti soprattutto dal mondo scientifico ed accademico britannico, fossero proprio omosessuali accanto a quelli che passarono “al freddo” per denaro o ideologia. L’arma del ricatto era efficace nei loro confronti visto il clima socio-culturale ai tempi della Guerra Fredda. John Vassall, funzionario britannico gay fu nominato addetto navale a Mosca a metà degli anni ’50. Dopo un anno, agenti del KGB lo trovarono completamente ubriaco ad un party e lo fotografarono mentre faceva sesso di gruppo con vari uomini Nei dieci anni successivi Vassall passò ai sovietici migliaia di documenti riservati.
Gli obiettivi femminili sono stati una specialità della Stasi tedesco-orientale, perfezionata dal suo mitico capo Markus “Mischa” Wolf tanto che le sue tecniche fecero scuola anche a Mosca, leader a sua volta nella ”scuola delle Rondini”. Gli agenti “Romeo”, o “corvi”, erano sottoposti ad una complessa formazione, anche comportamentale, volta ad acuire galanteria e buon comportamento, prima di essere utilizzati per sedurre le segretarie di politici, diplomatici, funzionari di alto livello. Donne sole dalla vita sentimentale piatta, soprattutto nella Germania Occidentale e nelle strutture della NATO. Wolf ha scritto nelle sue memorie che “quando il progetto ebbe inizio, non aveva idea di quale mole di informazioni avrebbe portato”. Alla fine si scoprì che almeno cinquanta donne in posizioni chiave avevano passato documenti segreti ai loro “corvi”. Alcune si innamorarono perdutamente e non credettero mai di essere state sfruttate.
Esiste un’interessante descrizione del training dei “corvi” nell’autobiografia “Romeo Spy” di John Alexander Symonds (divenuto in codice Skot). Funzionario di Scotland Yard, coinvolto in un oscuro giro di corruzione, venne reclutato dal KGB e, dopo varie vicissitudini, fu oggetto per tre mesi di una formazione da parte di un team di “professioniste” moscovite. Insegnamenti dettagliati sull’arte amatoria, soprattutto rivolta ai preliminari, a tutte quelle mosse in grado di aumentare il piacere femminile, dai massaggi al sesso orale al giusto calcolo dei tempi per sincronizzare gli orgasmi, fino alle tecniche per spogliare una donna, giocare con le sue mutandine, aumentandone l’eccitazione e legarla a sé. Superati gli “ardui” esami, Symond venne inviato in diversi Paesi con l’incarico, fra il 1972 ed il 1980, di sedurre donne impiegate presso le ambasciate occidentali.
La “scuola delle rondini” prevedeva (ma usare il passato è forse improprio) programmi complessi che includevano l’apprendimento delle lingue, gli usi e costumi del Paese cui la ragazza era assegnata, etichetta, galateo, cultura generale, oltre a temi più specifici come tecniche di spionaggio e di comunicazione, sicurezza, controsorveglianza. Ma il fulcro era costituito dalle tecniche di seduzione vere e proprie: scelta dell’abbigliamento, incluso ovviamente quello intimo, training psicologico atto a vincere la timidezza. La formazione includeva sessione pratiche, con rapporti eterosessuali ed omosessuali ed orge lesbiche. Il tutto veniva filmato e poi discusso a livello di gruppo fin nei minimi dettagli con le (o gli) “specialiste” del KGB. La fase successiva era quella di studiare i target potenziali e le loro preferenze organizzando poi incontri “casuali” destinati ad uno sviluppo futuro. Ovviamente, a differenza di altri agenti, più o meno accreditati presso la rezidentura di un’ambasciata con ruoli di copertura, esse agivano quali “illegali” o “dormienti”, in attesa di entrare in azione su ordine dei loro controllori.
Alcune “rondini” sono passate alla storia dello spionaggio. Elizabeth Beltley, americana ma a servizio dei Sovietici, sedusse almeno 80 ufficiali dell’intelligence USA negli anni ‘40 e le sue “pillow talk”, informazioni ottenute a letto, furono preziose per Mosca, come quelle raccolte da Lizi Friedman, austriaca. Una star per avvenenza fisica e capacità operativa è stata Larissa Dubanova, ballerina del Bolshoi e poliglotta, così come Ursula Kucynski, che, insieme al marito inglese, anch’egli spia russa, operò in Svizzera negli anni ’40 e ’50, caduta poi in disgrazia a Mosca in quanto incappò in una relazione extraconiugale con un’altra spia russa, contraddicendo la dottrina della Lubjanka secondo cui il sesso clandestino era consentito solo con il “nemico”.
Altre interessanti storie riguardano, nel periodo bellico, le operazioni di avvenenti spie del Terzo Reich e non meno interessanti ed avventurose “missioni”, anche tra le lenzuola, compiute dai servizi di informazione italiani, soprattutto dalla Regia Marina.
Sul fronte opposto spicca la figura di Amy Elizabeth Thorpe, nome in codice Cynthia, americana ma agente del Secret Service britannico che, fra l’altro, avrebbe ottenuto codici segreti dalla relazione con l’Ammiraglio Alberto Lais, addetto navale dell’Ambasciata italiana a Washington.
I successi delle “rondini” sono stati enormi, a livello politico, scientifico, economico, ma non tutte le missioni erotiche elaborate alla Lubjanka hanno avuto successo. Un flop clamoroso è stato il tentativo di incastrare il Presidente indonesiano Ahmen Sukarno durante una visita di Stato a Mosca. Il KGB gli inviò in hotel un gruppo di bellissime ragazze e venne organizzata un’orgia sfrenata, ovviamente filmata con due candid camere fissate dietro gli specchi, cosa normale in ogni suite di lusso moscovita. Quando un alto ufficiale invitò Sukarno in una saletta e gli mostrò il filmato con l’intenzione di ricattarlo, il Presidente indonesiano lo percepì come un regalo del Cremlino e ne chiese parecchie copie da far circolare orgogliosamente nel suo Paese.
In altri casi le conseguenze politiche sono state ben diverse. Basti ricordare l’affaire Mata Hari, al secolo Margaretha Geertruida Zelle, la “danzatrice nuda” e seduttrice per antonomasia, agente doppio che operava sia per i francesi sia per i tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale, fucilata nel 1917 da un plotone di esecuzione francese.
Più vicino a noi, il caso emblematico che ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro ispirando film e pièce teatrali, è stato quello che, nel 1963, coinvolse il Segretario di Stato per la Guerra (oggi Ministro della Difesa) di Sua Maestà Britannica, Sir John Dennis Profumo, esponente di spicco dei Tory. Sposato, si invaghì della modella ed attricetta Christine Keeler, conosciuta nel circolo del celebre osteopata londinese Stephen Ward, frequentatore di ricchi e potenti. Ma la bella Christine era anche l’amante di Eugene Ivanov, addetto navale dell’Ambasciata Sovietica a Londra. Il rapporto triangolare, attraverso il “pillow talking” fornì a Mosca molti segreti militari. Profumo negò il suo ruolo fino all’estremo davanti al Parlamento ma, quando il coinvolgimento divenne evidente, finì sotto processo e venne condannato insieme alla Keeler e, cosa più grave, lo scandalo portò alle dimissioni del Governo McMillan aprendo la strada all’ascesa del Partito Laburista.
Sull’altra sponda dell’Atlantico la spia della Stasi Ellen Rometsch, escort di alto livello, attirò l’attenzione niente meno che del Presidente John. F. Kennedy che tuttavia, impegnato in altre “relazioni”, incaricò il fratello Robert, allora Ministro della Giustizia, di rispedirla in Europa comprando il suo silenzio e convincendo il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover a bloccare ogni inchiesta al riguardo.
Ma esempi di “sexpionage” non mancano altrove: nell’Irlanda del Nord l’IRA usava belle ragazze per distrarre l’attenzione di soldati e poliziotti britannici durante le sue operazioni e il “nemico” aprì a sua volta dei bordelli allo scopo di ricattare gli esponenti dei movimenti indipendentisti e carpire loro dati di intelligence.
La fine della Guerra Fredda, ammesso che sia mai finita, non ha certo interrotto le pratiche di “sexpionage” e la Russia di Vladimir Putin, ex alto ufficiale del KGB, è ancora protagonista. Il 27 giugno 2010, la bella Anna Chapman, nata Anna Vasil’evna Kuščenko, venne arrestata a New York dall’FBI insieme ad altri nove agenti con l’accusa di essere una spia “dormiente” al servizio di Mosca usufruendo successivamente di un programma di scambio di prigionieri. Se Mosca si attiva, Pechino e Pyongyang non sono da meno, seguendo gli insegnamenti dell’”Arte della Guerra” di Sun Tzu, del “raccogliere mille granelli di sabbia” ovvero frammenti di informazioni da un numero rilevante di spie inviate in territorio nemico. Anch’essi non esitano ad usare il sesso per i loro obiettivi. Lo indica il caso di Katrina Leung, esperta spia risultata seduttrice di agenti dell’FBI, esempio per molte giovani e belle fanciulle dagli occhi a mandorla che frequentano università e centri di ricerca a caccia di segreti scientifici e tecnologici, usando armi più sottili e di certo più piacevoli rispetto a quelle fornite dai programmi di attacco informatico.
Quanto invece ai casi di kompromat, essi hanno coinvolto anche esponenti di spicco dell’establishment moscovita, quali lo stesso Procuratore Generale Yuri Skuratov, ripreso in un video a fare sesso con due donne. Skuratov accusò Putin, allora a capo dell’FSB, di avergli teso una trappola per bloccare le indagini sulla corruzione nel sistema.
Oggi, al tempo di internet, degli attacchi informatici, di photoshop, dei satelliti, della tecnologia avanzata e dei blog, le vie dell’intelligence e dello spionaggio percorrono strade nuove ma seduzione interpersonale e sesso rimangono una fonte primaria di informazioni cui, ammettendolo o meno, gran parte dei Paesi ricorre e che continua ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, vecchi o nuovi che siano.


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MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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