"Sandu"

Clifford Brown grandissima tromba qui con Max Roach

OSCAR VENEZIA ha scritto:

"Sandu"

Clifford Brown grandissima tromba qui con Max Roach

Un dramma che sia morto così giovane, sarebbe diventato un mostro sacro

Per me arriva...

Lo scrivo qui perchè questo topic è come una cuccia, e ci vado a memoria.

Quel che accade è che non ascolto più musica, da qualche anno ormai.

Accade che la musica mi crea esclusivamente reazioni di angoscia anche fisicamente insopportabili. Nei casi migliori resto sopraffatto da una commozione che mi porta al pianto.
Per sfuggire a tutto questo, regalo lo Stereo alla polvere.
Qualcuno ha esperienze analoghe?

Tolstoj ne La sonata a Kreutzer?
No, non credo sia la stessa cosa (a parte che non l'ho letta, e mi ricordo solo la citazione di uno spezzone).
Allora, non saprei.

La musica crea dei cortocircuiti strani: questa primavera piangevo come un vitello
guardando su Youtube l'Oratorio di Natale di Bach, nel brano dove un grassoccio ragazzotto tedesco
intona, buffissimamente serioso e compito, il Bereite dich, Zion.

Lewis Nash un batterista con i controcoglioni. Lo preferisco a Roach. Di Roach mi faceva sesso la moglie quando era giovane




qui accompagna Tommy Flanagan



ancora lui

CanellaBruneri ha scritto:Lo scrivo qui perchè questo topic è come una cuccia, e ci vado a memoria.

Quel che accade è che non ascolto più musica, da qualche anno ormai.

Accade che la musica mi crea esclusivamente reazioni di angoscia anche fisicamente insopportabili. Nei casi migliori resto sopraffatto da una commozione che mi porta al pianto.
Per sfuggire a tutto questo, regalo lo Stereo alla polvere.
Qualcuno ha esperienze analoghe?

In maniera molto meno drastica ho notato che, con il passare degli anni, la musica mi provoca sempre piu' reazioni che tracimano verso la melanconia e il rimpianto diffuso. Una interiorizzazione costante ed inarrestabile. Mi sono rifugiato in pochissimi generi dopo anni di trasversalita' assoluta ed evito accuratamente i miei amori musicali del periodo che intercorre fra i sedici e i trent'anni. Ho abbandonato la musica vaporosa e giovanile piu' per esigenze di distacco da un'attitudine che per un atteggiamento di superiorita' derivante da esperienze di ascolto piu' alte.

Rileggo con tenerezza i miei articoli musicali scritti con la passione per la ricerca delle influenze e delle contaminazioni, veri e propri percorsi tortuosi nei meandri delle connessioni interne alla musica moderna. Oggi non avrei piu' la pazienza di indagare e spendere giorni e giorni dietro ad un richiamo, un accenno. Fruisco le canzoni con piglio meno accademico mantenendo un distacco per preservarmi da loro.

Ma la sacralita' delle ore con le cuffie da ascolto profondo sul divano e' ancora ben presente nella mia esperienza di vita.

Pubblico quel che mi piace definire un "Trattato teorico-pratico della new thing"

Herbie Hancock
rock- jazz? Jazz sonato con strumenti rock ?

Sta per compiersi un lutto, una roba dura, e a me non viene niente di meglio da pensare, non ne so le ragioni, alla perfezione di un assolo di Coltrane, ancora giovane. La testa è una cosa strana...
Per rimanere I.T., mi sono ormai da tempo fatto convinto, che Coltrane è la reincarnazione di Bird.
Au revoir, zia

per chi avesse la sensazione d'averla già sentita, accompagnava i titoli di coda di "Quelli che il calcio" negli anni '90

[youtube]https://youtu.be/lzs0Br3Db18[/youtube]

https://youtu.be/lzs0Br3Db18

chiedo venia, ma non riesco a mettere l'anteprima del video. Sotto al tentativo mancato, ha lasciato il link