Articolo pieno di falsità de Il Manifesto, as usual. Marchionne il suo piano industriale l'aveva presentato parecchio tempo
fa e lo sta realizzando coerentemente. Fece parecchio discutere ma stranamente ora non se lo ricorda più nessuno. Quanto siano smemorati o in malafede pennivendoli, sindacaleninisti e reduci da mille battaglie ideologiche perse è difficile da stabilire.
Adeguare i salari a quelli polacchi o cinesi?!?! Il nuovo contratto aumenta i salari, non li diminuisce. Teniamo presente che si tratta di stabilimenti in perdita e destinati alla chiusura e che in USA, nelle stesse condizioni, i lavoratori si sono dimezzati il salario. Gli stipendi italiani sono tutti bassi rispetto a Francia Germania e UK, non solo quelli dei metalmeccanici anzi, rispetto a questi, quelli della Fiat sono i meno bassi.
A proposito di stipendi, molta parte di questi, fin quasi la metà nei Paesi civili, è contrattabile a livello aziendale, per cui chi è skillato può far valere le sue competenze. In italia solo il quattro per cento lo è. Il contratto nazionale ingessa gli stipendi e li livella verso il basso.
I punti propriamente sindacali del contratto non stravolgono le condizioni dei lavoratori e non giustificano da soli la reazione dei sindacaleninisti. Quello che disturba è il fatto che si instaurano nuove relazioni sindacali e contrattuali, p.es. si toglie alla Fiom il potere di fermare la produzione in maniera arbitraria. Insomma, è una questione di bassa politica tutta interna al sindacato che poco ha a che fare con i lavoratori.
Questa idea di Marchionne che impone diktat è davvero ridicola ed è emblematica del fatto che nel nostro paesello condizionare gli investimenti alla possibilità di fare profitto è vista con sospetto. Ha riportato all'utile un'azienda che cinque anni fa era praticamente fallita e lo ha fatto, diversamente da quello che fanno gli pseudoimpenditori italiani, senza andare con il cappello in mano dai politici e senza chiedere il permesso ai sindacati. Quel che irrita questa gente è che M fa davvero l'imprenditore senza rivolgersi ai cacicchi di turno, a cui viene a mancare il loro tradizionale potere di condizionamento.
Fanno ridere anche che quelli che oggi rinfacciano le sovvenzioni statali (elargite per far stare la Fiat dov'è ora) sono gli stessi che imputano al governo di non essere intervenuto nella vicenda. In altri termini, far pagare alla collettività le inefficienze degli stabilimenti. Ma dico, una volta che incidentalmente il governo fa la cosa giusta, cioè niente - cosa che gli riesce bene - lo rimproveriamo pure?
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]