[O.T.] Fiat, il nuovo corso

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}}Tristan
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#61 Messaggio da }}Tristan »

nik978 ha scritto:
}}Tristan ha scritto: chi sa perchè, quasi, tutti i dirigenti delle altre industrie automobilistiche sono ingegneri e alla fiat il timoniere è un commerciale...?
a me sembra una bella domanda...

perche' e' giusto cosi
lo e' anche da noi
Gli Ing. devono progettare e basta...ovvio ci vuole sinergia col capo e si deve remare dalla stessa parte, ma che gli Ing. facciano gli ing. e basta....

mi sa che ti è uscita una mezza cazzata nik
capisco da cosa possa dipendere il tuo punto di vista, ma la visione dal basso mi sa che ti fa confondere quali debbano essere le capacità e le qualità di chi dovrebbe dirigere un'industria automobilistica e la sboronagine di chi riempie di fuffa ilmondo.(sempre che si voglia essere seri e non solo salvare il culo nel breve periodo).
Giusto per renderci conto di cosa stiamo parlando, ecco quali case automobilistiche hanno il timoniere con una laurea ingegneristica o tecnica

(quelle in grassetto vendono tutte piu di fiat)

Toyota
Volkswagen
General Motors
Hyundai
Honda
Ford
Gruppo PSA
Nissan
Suzuki
Renault

BMW
Mazda
Mitsubishi

adesso discutiamo se le barzellette sugli ingegneri valgono più della realtà...
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nik978
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#62 Messaggio da nik978 »

non e' un problema di barzellette..
L'ing se non e' un mostro non puo stare a capo di un'azienda.
O meglio, se lo fa non puo seguire anche la parte di progettazione e quindi e' un Ing. che fa un lavoro diverso,.
Nelle aziende i capi non gesticono in prima persona i progetti, questo si fa in aziende piccole, ma appena ci si ingrandisce iniziano i problemi (epserienza personalissima vissuta anche assieme ad un ex AD siemens Italia..)

Quindi a capo di quelle aziende ci saranno anche delgi ingegnieri che pero' non sono migliori di marchionne (il mio discorso era riferito a questo e cioe' al fatto che la sua provenienza non ne inficia la capacita').
Io sono passato da fare l'ing. (per finta...) a fare il commerciale. e ho vissuto aziende in crescita del 20% annuo gestite da ingegnieri (geniali, ma ing.) e da commerciali...

Non c'e' confronto...la prima campa solo se fa progetti speciali e di piccola serie (e il cpao ing. serve), ma se vuoi fare mass production ci vuole a capo uno che vede il soldo, lo sviluppo, la strategia di marketing prima di tutto e dice agli ing.che progetti fare partire tra quelli proposti (dagli ing. ovviamente..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#63 Messaggio da }}Tristan »

cioè scusa, quasi tutte le aziende automobilistiche hanno a capo un tizio che, prima di essere presidente e manager, è uno che capisce di che si sta parlando e tu mi dici che questa è una cosa di poco conto?

Mi trasformi l'essere ingegnere con il dovere progettare e dirigere l'azienda contemporaneamente quando non è quello il punto, quanto quello delle reali capacità e dell'essere "dentro" l'azienda.Cosi come non mi sembra che le altre big stiano mandando affanculo i paesi da cui provengono,nonstante la globalizzazione sia uguale per tutti.

Rimane comunque interessante che, come esempio, non ti siano bastate le prime 13 aziende automobilistiche mondiali, magari si sbagliano tutti...chi sa?
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#64 Messaggio da nik978 »

non sto dicendo che si sbagliano
sto dicendo che non e' cosi ovvio che un non ing. non possa stare li......il mio capo era un trader con un background classico da general management...e chissa perche' pur non capendo un cazzo di tecnica, si e' circondato dei giusti collaboratori e sta facendo il culo alla concorrenza (ABB, siemens.etc....) ammazzando pure i cinesi (cosi non mi sento dire che "vabbe' ma in cina e' diverso")..
L'altro capo e' un genio ing. e un tuttologo (in senso buono), uno che ha scritto la storia dei motori brushless in italia, ma tutti dicono che deve fare il tecnico e seguire progetti speciali e grossi investimenti, e nella gestione aziendale su produzioni di serie e massificate non e' il suo campo (difatti non lo dic ma sono sicuro si rompe le balle)...

E i vari Ing a capo di quelle aziende scommetto che non mettono becco in questioni prettamente tecniche da una vita e si limitano alla gestione (che per gruppi cosi grossi e' un lavoro notevole) esattamente come fa marchionne..
Non capisco perche' tutti gli danno addosso...tutto li. :-?
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#65 Messaggio da }}Tristan »

la questione non è che gli ingegneri debbano comandare a tutti i costi, o che basti avere una laurea in ingegneria per dirigere una azienda, ma che se nel 98% dei consigli delle case automobilistiche i presidenti hanno un background tecnico un motivo ci sarò, no?
quindi marchionne rappresenta l'eccezione, non la regola.

La mia opinione è che marchionne non sia molto differente da tronchetti e colaninno con telecomitalia , i benetton con autostrade, tanzi con Parmalat, cai con alitalia etc etc(indipendentemente dalle alterne vicende di ognuno): arrivano, annunciano lacrime e sangue come UNICA via per non fallire in nome di ristrutturazioni di cui non presentano nemmeno un piano industriale , prendono ciò che di buono vi è in quelle aziende, incassano, e mollano i problemi su dipendenti e sistema paese.

Fossero aziende e imprese in un sistema capitalistico nulla da dire..ma qua è stato fatto, quasi tutto, con i soldi dello Stato ed ognuna di queste operazioni serve solo a mettere il gruzzolo da parte.
Leggere articoli come quello postato da cinico, se non smentiti, fanno girare i coglioni, non per il sistema in se, ma pensando a come la fiat sia diventata fiat, da Italiano credo che la fiat debba qualcosa a questo paese e che non possa comportarsi come se nulla fosse.
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#66 Messaggio da nik978 »

Questo si..ma la vecchia fiat e' stata seppelita (per fortuna) proprio da marchionne che ha inteso una fiat piu moderna.
Si narra che in usa gli operai lo abbiano accolto con delle ovazioni...perche' qui succede il contrario? E marchionne non dice che se ne va a priori, ma cerca di proporre alternative che altri non fanno. non sta chiedendo la luna ma sta chiedendo un po di sforzo in piu
I nominati da te sopra piu che dire "aiuto chiudiamo si deve licenzxiare" non mi pare abbian fatto altro. Lui cerca di tenere la gente a lavorare, con dei sacrifici ovvio, ma le fabbriche non le vuole chiudere a priori..
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#67 Messaggio da Enrico Pallazzo »

nik978 ha scritto: Lui cerca di tenere la gente a lavorare
azzz...ma come é umano Marchionne, il primo imprenditore che io consosca che pensa al bene dei suoi dipendenti e della patria...
:blankstare:
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#68 Messaggio da nik978 »

beh allora fai come hai vecchi tempi: grida aiuto aiuto stto pagami qualcosa senno licenzio tutti
senza proporre alternative...come anni fa
Qui almeno si prova a proporre qualcosa che non sia un aut aut al governo usando i lavoratori come scudo.

inoltre oggi han provato a spiegare il punto di vista dell'azienda
APRITI CIELO..ma "fanno sindacato"....."hanno paura che chi HA PROMESSO il si cambi idea...."

magari e' piu semplice:
visto che le sigle che votano no (con diritto) hanno RIFIUTATO di distribuire i termini dell'accordo ai loro iscritti, lasciandoli solo con la loro versione, l'azienda (con diritto) si tutela.
Sentire certa gente parlare di "fascismo" e' quantomeno bizzarro....
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#69 Messaggio da Giulio Tremonti »

Articolo pieno di falsità de Il Manifesto, as usual. Marchionne il suo piano industriale l'aveva presentato parecchio tempo fa e lo sta realizzando coerentemente. Fece parecchio discutere ma stranamente ora non se lo ricorda più nessuno. Quanto siano smemorati o in malafede pennivendoli, sindacaleninisti e reduci da mille battaglie ideologiche perse è difficile da stabilire.

Adeguare i salari a quelli polacchi o cinesi?!?! Il nuovo contratto aumenta i salari, non li diminuisce. Teniamo presente che si tratta di stabilimenti in perdita e destinati alla chiusura e che in USA, nelle stesse condizioni, i lavoratori si sono dimezzati il salario. Gli stipendi italiani sono tutti bassi rispetto a Francia Germania e UK, non solo quelli dei metalmeccanici anzi, rispetto a questi, quelli della Fiat sono i meno bassi.
A proposito di stipendi, molta parte di questi, fin quasi la metà nei Paesi civili, è contrattabile a livello aziendale, per cui chi è skillato può far valere le sue competenze. In italia solo il quattro per cento lo è. Il contratto nazionale ingessa gli stipendi e li livella verso il basso.

I punti propriamente sindacali del contratto non stravolgono le condizioni dei lavoratori e non giustificano da soli la reazione dei sindacaleninisti. Quello che disturba è il fatto che si instaurano nuove relazioni sindacali e contrattuali, p.es. si toglie alla Fiom il potere di fermare la produzione in maniera arbitraria. Insomma, è una questione di bassa politica tutta interna al sindacato che poco ha a che fare con i lavoratori.

Questa idea di Marchionne che impone diktat è davvero ridicola ed è emblematica del fatto che nel nostro paesello condizionare gli investimenti alla possibilità di fare profitto è vista con sospetto. Ha riportato all'utile un'azienda che cinque anni fa era praticamente fallita e lo ha fatto, diversamente da quello che fanno gli pseudoimpenditori italiani, senza andare con il cappello in mano dai politici e senza chiedere il permesso ai sindacati. Quel che irrita questa gente è che M fa davvero l'imprenditore senza rivolgersi ai cacicchi di turno, a cui viene a mancare il loro tradizionale potere di condizionamento.

Fanno ridere anche che quelli che oggi rinfacciano le sovvenzioni statali (elargite per far stare la Fiat dov'è ora) sono gli stessi che imputano al governo di non essere intervenuto nella vicenda. In altri termini, far pagare alla collettività le inefficienze degli stabilimenti. Ma dico, una volta che incidentalmente il governo fa la cosa giusta, cioè niente - cosa che gli riesce bene - lo rimproveriamo pure?
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#70 Messaggio da cinico »

Vabbé, i soldi dello Stato (sotto forma di cassa integrazione) Marchionne li prende. E sul piano lui stesso dice che non è consentito fare domande, dunque dei punti oscuri rimangono.
Con l'accordo di Mirafiori mi sembra che venga pesantemente messo in discussione il ruolo e l'autonomia del sindacato quale giusto contrappeso alle esigenze padronali. In questa direzione vanno passaggi quali il divieto di presenza in fabbrica per la sigla che non firma l'accordo, la possibilità di licenziamento per chi sciopera, l'elezione dall'alto dei rappresentanti interni. Il sindacato si trasforma sempre più nella longa manus dell'imprenditore, un controllore impegnato a tenere gli operai a bada piuttosto che a rappresentare le loro istanze. Ad alcune sigle va bene così, perché si assicurano comunque posizioni di rendita.
Ma io mi chiedo: qual è il limite all'azione di Marchionne? Se passa questo metodo, chi gli impedisce di riproporlo fra un anno, due o quando gli fa più comodo? O per salvare il posto di lavoro si deve accettare tutto?
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#71 Messaggio da Capitanvideo »

Bene, stiamo prendendo la direzione giusta.
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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#72 Messaggio da Barabino »

cinico ha scritto:Vabbé, i soldi dello Stato (sotto forma di cassa integrazione) Marchionne li prende.
Ma la cassa integrazione non la prendono gli operai? Non la ditta!

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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#73 Messaggio da Giulio Tremonti »

Facciamo un po' di chiarezza.

-Se chi non ha parte attiva nella stesura del contratto rimane fuori dalle fabbriche, non si viola nessun principio nè si lede il diritto di rappresentanza di nessuno. Semplicemente si applica alla lettera lo Statuto dei Lavoratori, art. 19
Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell'ambito:

a. delle associazione aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative su piano nazionale;
b. delle associazioni sindacali non affiliate alle predette confederazioni, che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali o provinciali di lavoro applicativi nell'unità produttiva.
-Nei Paesi civili non si può scioperare contro un contratto firmato da chi rappresenta la maggioranza dei lavoratori. Se firmo un contratto, impegnandomi a rispettarlo e a non rimetterlo in discussione prima della sua scadenza, e poi sciopero contro il suo contenuto, non dovrei essere licenziato? Assurdo.
In Italia, invece, vige ancora questa concezione sessantottina del conflitto permanente, per cui anche un gruppuscolo di sabotatori ha il diritto di bloccare la produzione boicottando un accordo firmato dalla maggioranza dei lavoratori, rendendoli così loro ostaggi. (Stesso fenomeno si verifica nel settore dei trasporti pubblici).

Quindi, il diritto che rivendicano Fiom e Cobas è il potere di ricatto delle minoranze, caos e anarchia. Tutto qui, le condizioni dei lavoratori non centrano nulla, sono la retorica dietro cui si nascondono questi cacicchi. Retorica che presenta Marchionne come uno che baratta lavoro con i diritti degli operai. Balle.

E' evidente che è impossibile far funzionare un impianto a ciclo continuo come negli altri Paesi - e non sto parlando di Cina e Polonia - sotto la minaccia continua di scioperi selvaggi ed è uno dei tanti motivi per cui le aziende straniere non vengono in Italia, data la loro incapacità di comprendere i nostri bizantinismi in materia di disciplina del lavoro.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#74 Messaggio da Bonaventura »

Aggungiamo pure che l'unica controproposta del geniale Landini è "manteniamo tutto com'è e la colpa è del fatto che non si fa ricerca e sviluppo" a giusto completamento del quadro della situazione.

Forse dire che i sindacati sono il vero cancro del mondo del lavoro italico è eccessivo, ma state pur certi che laddove non esiste rappresentanza sindacale estremamente politicizzata (vedi Cobas e Fiom sopra citati) grossi problemi per un'ora di straordinario non se ne fanno.

La questione a 150 e passa anni da zio Marx è sempre la stessa: di chi è il lavoro? Di chi mette il capitale e si arricchisce o di chi produce? La situazione odierna consegue la tanto amata/odiata globalizzazione, ed è troppo comodo voler avere stipendi global e privilegi local.

Direi che un piano industriale che ti promette più soldi se lavori di più non è proprio da disprezzare in un momento di pseudo uscita da una crisi come quello attuale... altrimenti, se si vuole stare al di fuori di questi meccanismi uno è sempre libero di fare il libero professionista, l'artista, il punkabbestia etc.etc...

Eddai cazzo, basta con sindacati comunisti vs padroni sfruttatori nel 2011, il 900 è finito... ;)

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Re: [O.T.] Fiat, il nuovo corso

#75 Messaggio da Parakarro »

spero vivamente di sbagliarmi ma vedo altri grossi,grossissimi problemi alla base della produzione Fiat... certo, garantire una produttività degna di un paese industrialiuzzato è importante ma mettersi a produrre di più... per vendere COSA a CHI?!

Fiat ormai vende bene solo due prodotti: Panda e 500, la Gpunto stenta parecchio dopo l'aggiornamento estetico per non parlare di Bravo,Croma,Multipla,Ulisse... Ok, il mercato brasiliano per il resto sono pianti e dolori... Le affiliate del gruppo faticano pure peggio con Lancia in odore di smantellamento con un prodotto (la Ypsilon) che ha sorretto la baracca per tanto, troppo tempo.... Alfa è la solita merdaccia da 30anni con prodotti validi MAI,MAI,MAI supportati degnamente da uno sviluppo che porti ad una concorrenza ai crukki... Maserati immobilizzata dalla mancanza di idee, di sviluppo, di voglia.... Ora ha pure l'onere di produrre con dei marchi americani che hanno un ruolo , ormai, marginale in europa e forse anche in USA...

si parla di un suv Maserati, di un suv alfa, di un'ammiraglia Lancia, di una... di una... solite solite parole noiose, trite e ritrite...

Marchionne mica è scemo, guarda la concorrenza e vede quanto siano complete e raffinate le gamme delle altre case automobilistiche... se manca lo sviluppo è inutile mettersi a produrre di più...Spero che parta dalla produttività per intraprendere un percorso sensato...

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