L'indifferenza verso la gnocca

Scatta il fluido erotico...

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UnderMala
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#61 Messaggio da UnderMala »

Bhà  personalmente sono dipendente del genere femminile. Non del sesso per carità .

E' come se le donne nutrissero il mio ego, mi dessero valore (lo so sono fottuto).

Ho provato ad uscirne, ma non ci riesco. Probabilmete la colpa deriva da mamma e papà  che litigavano continuamente quando io ero piccino.

Torniamo al punto(sempre se c'è). L'indifferenza la manifesto solo in due occasioni:

La prima è nei momenti che mi sento superiore. La seconda nei momenti dove mi sento estremamente insicuro.

Quando sto nel mezzo gioco e mi diverto con una donna con una naturalezza tale che quasi sempre alla fine ci arriva la trombata.
L'odio genera violenza e il desiderio dipendenza.

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monteur
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#62 Messaggio da monteur »

cinico ha scritto:Ma non vedo come tra donne stordite dall'alcol e maschi allupati possa esserci seduzione. Che dite?
a me nn piacerebbe scopare con una ubriaca..... nn sarebbe al 100 % delle sue possibilità ....
cmq se capitasse nn mi tirerei indietro, in tempi di magra se è una figa ubriaca, pazienza :awww:

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UnderMala
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#63 Messaggio da UnderMala »

monteur ha scritto:
cinico ha scritto:Ma non vedo come tra donne stordite dall'alcol e maschi allupati possa esserci seduzione. Che dite?
a me nn piacerebbe scopare con una ubriaca..... nn sarebbe al 100 % delle sue possibilità ....
cmq se capitasse nn mi tirerei indietro, in tempi di magra se è una figa ubriaca, pazienza :awww:
Invece è fichissimo scopare con una ragazza ubriaca.

Il giorno dopo magari svegliandosi con duemila sensi di colpa ti telefona dicendoti che è stata una situazione ambigua che sarebbe meglio se rimanesse un piccolo segreto tra voi.

Ovviamente già  lo sà  tutta la cerchia dei tuoi (e suoi) amici.
L'odio genera violenza e il desiderio dipendenza.

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Paperinik
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#64 Messaggio da Paperinik »

[quote:36259a3f15][b:36259a3f15]Umberto Galimberti: Ma il nudo stanca[/b:36259a3f15]
Tratto da "la Repubblica", 28 agosto 2002

Dopo l´orgia che si fa? Si fa l´amore con gli animali? Già fatto. Con i vegetali? Pure. Con la materia inanimata? Non so. Ma a giudicare dagli attrezzi che si vendono nei sex shop, pare che anche l´inanimato faccia parte del gioco erotico. In realtà siamo saturi per sovrabbondanza di visioni sessuali, giocate su tutti i registri: dalla pubblicità , dove si vorrebbe far desiderare un prodotto con la stessa intensità con cui si desidera il sesso, alla pornografia in edicola, al cinema, in televisione, in Internet, perfino in quella solitudine monastica e onanistica che sono le chat-line, dove il principio della distribuzione massiccia di sesso rende normale ciò che è ovunque diffuso.

Là dove un seno reclamizza un telefonino e un paio di cosce un´automobile di lusso, allora dobbiamo dire che il mondo delle merci e la pubblicità che lo reclamizza sono diventati i veri proprietari del corpo femminile, per lo meno nella sua immagine sessualmente attraente. Che poi anche le donne possiedano un corpo, al di là della sua utilizzazione pubblicitaria, diventa un fatto puramente casuale e d´importanza secondaria.
Nel momento infatti in cui l´attrazione sessuale diventa attrazione per le merci, la sessualità cessa di essere un tabù. L´odierna mancanza di pregiudizi sulle cose del sesso, il crollo della «pruderie», lungi dall´essere un´emancipazione progressista, sono figli della libertà della pubblicità , quindi un fatto esclusivamente commerciale.

In un mondo completamente erotizzato abbiamo perso la consapevolezza che la parole «pubblicità » aveva alle origini uno stretto significato erotico. Si riferiva infatti alla «donna pubblica», alla prostituta come merce. Oggi è l´universo delle merci a offrirsi come universo di prostituzione e, nell´abbondanza delle merci divenute simili a lei, la prostituta ha perso il fascino di cui ancora godeva nella prima metà del secolo scorso ed è diventata un personaggio squallido che deve inseguire il luccichio delle merci per destare una qualche attrazione.
Il risultato, per paradossale che sia, è che ciò che è normale non attrae, e ciò che è ovunque diffuso e disponibile spegne il desiderio. Infatti, quando cessa di essere enigmatica, la sessualità diventa crudele, perché mi esclude dalla possibilità di scoprire. A questo punto, l´osceno è già accaduto, e non nella sessualità scomposta del corpo nudo, ma nella ripetizione monotona e prolungata di questa gestualità , dove un corpo senza volto si offre con le cadenze ossessive di uno spasmo che ha più parentela con i ritmi della morte che con quelli del desiderio.

Ne è prova la bocca chiamata dalla seduzione erotica a simulare il sesso femminile. Una bocca semiaperta e semichiusa che non può più parlare né mangiare, né ridere, né baciare, perché solo nella negazione delle sue funzioni naturali può fare la sua comparsa la funzione erotica. Lo stesso vale per gli occhi, sofisticati e disposti in modo che non si aprano su niente e non guardino nessuno, per cui chi li ammira non incontra un volto, ma un oggetto seducente che impegna solo il proprio onanismo.
Il corpo spogliato e artificialmente prodotto per la seduzione erotica non dispiega una scena intorno a sé, in cui anche le cose dicono le sue intenzioni, ma è semplicemente messo in scena, e perciò è o-sceno, perché è offerto secondo quelle regole del gioco che lo fanno più nudo di quel che sia.
Nudo della nudità del cerimoniale erotico che rende il corpo inespressivo, perché ogni espressione è demandata alle vesti, agli accessori, ai gesti, alla musica, alle luci, secondo le tonalità che la tecnica sapientemente distribuisce per creare il desiderio al solo scopo di arrestarlo davanti alla «messa in scena», dove non si celebra la sessualità del corpo ma la sua castrazione. In questo senso la seduzione erotica gioca con la morte, e quindi, per sadica che sia, è sempre irrimediabilmente masochista.

A questo punto è inutile che psicologi e sociologi ci vengano a dire che gli uomini hanno paura delle donne. Se il modello di riferimento è il corpo nudo della donna-copertina che gli stilisti incessantemente ci propongono, ebbene si tratta di una donna desessualizzata nel momento stesso in cui gli stilisti la rivestono o la spogliano, mettendo così in scena una sorta di spettacolo della paura, come se l´erotismo dovesse arrestarsi alle soglie dei loro abiti, portati con quei gesti rituali che vogliono ad un tempo provocare l´idea del sesso e insieme la sua esorcizzazione.
Dopo aver ridotto il pubblico a semplice rappresentante di un generico voyeurismo, questo sguardo, che teme la donna, maschera la sua paura accarezzando il corpo femminile con tutta la delicatezza del suo raffinato manierismo e, dopo aver agghindato la sua creatura con tutti gli accessori e gli stereotipi di cui è capace, finisce per inghiottirla nell´insignificanza, ostentando la sua nudità al solo scopo di renderla inaccessibile, e al limite esorcizzarla. Alcuni frammenti di erotismo, appena accennati dalla deambulazione sulla passerella, sono riassorbiti in quel rituale rassicurante che è il sistema (economico) della moda, che cancella l´elemento della sessualità femminile con tanta decisione e sicurezza, quanto un buon vaccino può fare nei confronti di una malattia infettiva.
E allora a fiumi quell´erotismo stereotipato che allontana il corpo della donna nel favoloso e nel romanzesco, all´unico scopo di ridurre la donna a puro e semplice oggetto travestito, al punto che, se il nudo traspare, resta anch´esso un nudo irreale, perfettamente chiuso come un bell´oggetto sfuggente e astratto per la sua lontananza e stravaganza rispetto alla consuetudine umana. Nella moda, infatti, tutto ciò che è femminile, seducente e invitante è avvolto in quella atmosfera di purezza diafana che spranga la femminilità come potrebbe fare una porta trasparente e blindata di una gioielleria, dove la donna è esposta come una pietra preziosa e, in questa preziosa esposizione, irriducibilmente ridotta a oggetto totale e inutile.

E allora, nonostante il suo innegabile tripudio e la sua ostentazione senza limiti, a me vien da dire che, nella nostra consumata cultura, non c´è più sessualità , perché ciò che si persegue è la parodia della sessualità , già ampiamente controllata dai produttori della sessualità , che l´hanno iscritta nella «contrattazione» e nella «ripetizione», dove ciò che si legge è solo l´estinzione del desiderio e il suo inganno.
Infatti nel proliferare incontrollato di immagini sessuali, sulle strade, sugli schermi, sulla carta stampata, la sessualità è estinta in ciò che ha di potenzialmente sovversivo e creativo, perché ciò che si lascia circolare sulle strade, sugli schermi, sulla carta stampata è solo la ripetizione monotona di una promessa mancata.
Nel sesso, infatti, parla l´altra parte di noi, quella follia notturna che l´io diurno tiene a bada per garantire la vita di ogni giorno. L´ostentazione indiscriminata della sessualità , con le sue regole di contrattazione e ripetizione, non libera quella follia, ma ribadisce a ogni insorgere del desiderio l´ineluttabilità della sua sconfitta.

L´alleanza di Eros e Morte appare qui in tutta la sua evidenza, perché la continua esibizione della sessualità non offre sesso, ma professionismo, produttivismo e ripetizione: le regole diurne dell´io, non gli sconfinamenti di quella follia notturna che ci abita e che trova nella sessualità non professionale, non contrattata e non ripetitiva, la sua prima parola.
Di qui l´invito a oltrepassare l´immaginario sessuale per entrare davvero nel gioco, dove da esperire non ci sono più le solite oscillazioni tra codici e devianze, ma più semplicemente - e qui la semplicità diventa abisso - l´incontro con il ritmo dell´indicibile, di «ciò che non si riesce a dire» (Platone), di «ciò che non si può dire» (Freud) perché abita l´inconscio o, come vuole ancora Platone, il «fondo enigmatico e buio», quell´inarticolato che resta al di là dell´articolazione di tutte le parole.
Questa parola temuta, questa parola da cui ogni giorno con le nostre regole ci difendiamo, questa parola che parola non è, ma piuttosto spasmo e grido, è tenuta a bada dalla sovraesposizione della sessualità , che svolge l´unico compito di farci assaporare non le cose come veramente sono, ma le immagini rarefatte e inscrivibili in quei testi e contesti dove a esser fuori scena è sempre e solo la sessualità in quel che di più profondo ha da dirci. Per questo, lo ripetiamo, la sessualità è o-scena. La scena, infatti, è occupata solamente dalla sua recitazione, se non addirittura dalla sua parodia.

Che sia qui, nell´elisione della sessualità vera e propria, la funzione sociale dell´odierna overdose di sessualità ? Al seguito di tutte le figure d´ordine, anche questa overdose svolge il suo: volatilizza il nostro desiderio nell´immaginario e lo arresta al limite della visione.
Non oltrepassando quel limite, l´individuo evita di mettere in gioco la sua identità , e la società il suo ordine. In quest´orgia di immagini, tutto resta integro.[/quote:36259a3f15]

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Drogato_ di_porno
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#65 Messaggio da Drogato_ di_porno »

ottimo articolo di galimberti, sottoscrivo ogni virgola.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Antonchik
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#66 Messaggio da Antonchik »

UmbertoGaliberti ha scritto: Che sia qui, nell´elisione della sessualità  vera e propria, la funzione sociale dell´odierna overdose di sessualità ? Al seguito di tutte le figure d´ordine, anche questa overdose svolge il suo: volatilizza il nostro desiderio nell´immaginario e lo arresta al limite della visione.
Non oltrepassando quel limite, l´individuo evita di mettere in gioco la sua identità , e la società  il suo ordine. In quest´orgia di immagini, tutto resta integro.
Qui ritorna al concetto di immobilità  causata paura paralizzante che cerca e, se necessario, inventa degli oggetti, dei concetti, delle figure che servono per elidere appunto determinati aspetti dell'umanità .
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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jellyfish
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#67 Messaggio da jellyfish »

[quote:773611da91="Paperinik"][quote:773611da91][b:773611da91]Umberto Galimberti: Ma il nudo stanca[/b:773611da91]
Tratto da "la Repubblica", 28 agosto 2002
siamo saturi per sovrabbondanza di visioni sessuali, giocate su tutti i registri: dalla pubblicità , dove si vorrebbe far desiderare un prodotto con la stessa intensità con cui si desidera il sesso, alla pornografia in edicola, al cinema, in televisione, in Internet, perfino in quella solitudine monastica e onanistica che sono le chat-line, dove il principio della distribuzione massiccia di sesso rende normale ciò che è ovunque diffuso.

Là dove un seno reclamizza un telefonino e un paio di cosce un´automobile di lusso, allora dobbiamo dire che il mondo delle merci e la pubblicità che lo reclamizza sono diventati i veri proprietari del corpo femminile, per lo meno nella sua immagine sessualmente attraente. Che poi anche le donne possiedano un corpo, al di là della sua utilizzazione pubblicitaria, diventa un fatto puramente casuale e d´importanza secondaria.
[/quote:773611da91][/quote:773611da91]

Qualche giorno fa avevo postato in questo topic chiedendo se si può essere indifferenti alla gnocca della propria donna se ne hai una (ovviamente, mutas mutandis, voleva essere una riflessione valida anche per le donne).. Era un pò quello che dice Galimberti quello che pensavo io..cioè: non soltanto la pubblicità , ma anche l'enorme diffusione del porno e la sua conseguente facilità di accesso (dicendo questo probabilmente mi attirerò le ire di qualcuno) tendenzialmente distruggono il desiderio anzichè aumentarlo.
Ci si dimentica proprio che anche le donne ( e gli uomini) possiedono un corpo.
Non riesco proprio a capire perchè le immagini anzichè rendere una scopata più bella molto spesso la allontanano irrimediabilmente.
Conosco persone sommerse da continui riferimenti sessuali e pornografici che però nei fatti sono lontanissimi dal sesso reale. Che il sesso in sè e per sè abbia una forte attrattiva più o meno per tutti è innegabile, ma che la noia, l'abitudine e il continuo bombardamento esterno rendano il sesso reale e concreto, quello fatto di erotismo, alchimia e piacere tra persone reali, una cosa inesistente o quasi per me è inconcepibile.
Se la spiegazione del fatto è sociologica, antropologica, filosofica o chessò io che cosa non lo so con certezza, so di certo che se gli stimoli si sanno sfruttare in maniera positiva per la propria vita sono positivi, altrimenti no.

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#68 Messaggio da Paperinik »

L'articolo è tratto da quì
http://www.lafeltrinelli.it/products/97 ... berti.html
I vizi capitali riletti alla luce della contemporaneità  e una sequenza di "nuovi vizi" che coincidono con "tendenze collettive" a cui l'individuo riesce a opporre deboli resistenze, pena l'esclusione sociale. Umberto Galimberti prende le mosse dai vizi capitali: Accidia, Avarizia, Gola, Invidia, Ira, Lussuria, Superbia. Identificati come "abiti del male" da Aristotele, come "opposizione della volontà  dell'uomo alla volontà  divina" nel Medioevo, appaiono infine come manifestazione psicopatologica nel Novecento. E anche i "nuovi vizi" (la sociopatia, la spudoratezza, il consumismo, il conformismo, la sessomania, il culto del vuoto, il diniego) appaiono non come caratteristiche della personalità , ma come momenti di dissolvimento della personalità .
Tra l'altro confrontando il testo riportato e quello del libro, manca un paragafro:

L'ondulazione debolmente ritmata delle modelle in passerella, contrariamente al giudizio corrente, non è per nulla un fattore erotico, anzi probabilmente è addirittura il contrario poiche serve a scongiurare l'immoralità . Non c'è infatti nulla di più efficace del gesto ritmato e cadenzato, gesto rituale visto mille volte, per ricoprire di monotonia l'intenzione allusivamente sessuale, dove il sesso gioca un ruolo parassitario in una lontananza che lo rende perlomeno improbabile.
Questa lontananza nasconde la donna nuda sotto l'indifferenza glaciale dell'abile professionista, rifugiata con alterigia nella certezza della tecnica che la riveste più dell'abito che la indossa.


Consiglio ache questo
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807840487.html
Dove il tema viene ripreso nel capitolo "Amore e seduzione"...
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI

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#69 Messaggio da Pensiero Dominante »

jellyfish ha scritto:
Qualche giorno fa avevo postato in questo topic chiedendo se si puó essere indifferenti alla gnocca della propria donna se ne hai una (ovviamente, mutas mutandis, voleva essere una riflessione valida anche per le donne).. Era un pó quello che dice Galimberti quello che pensavo io..cioè: non soltanto la pubblicità , ma anche l'enorme diffusione del porno e la sua conseguente facilità  di accesso (dicendo questo probabilmente mi attireró le ire di qualcuno) tendenzialmente distruggono il desiderio anzichè aumentarlo.
Ci si dimentica proprio che anche le donne ( e gli uomini) possiedono un corpo.
Non riesco proprio a capire perchè le immagini anzichè rendere una scopata più bella molto spesso la allontanano irrimediabilmente.
Davvero non lo capisci? Eppure la cosa è molto semplice: se confrontata alle immagini che si vedono in giro, 99 volte su 100 la persona che hai al fianco finisce per sembrarti irrimediabilmente un cesso, anche se oggettivamente magari non lo è. (senza contare che è dato il caso in cui, anche oggettivamente, E' un cesso ).
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#70 Messaggio da jellyfish »

Pensiero Dominante ha scritto:
jellyfish ha scritto:
Qualche giorno fa avevo postato in questo topic chiedendo se si puó essere indifferenti alla gnocca della propria donna se ne hai una (ovviamente, mutas mutandis, voleva essere una riflessione valida anche per le donne).. Era un pó quello che dice Galimberti quello che pensavo io..cioè: non soltanto la pubblicità , ma anche l'enorme diffusione del porno e la sua conseguente facilità  di accesso (dicendo questo probabilmente mi attireró le ire di qualcuno) tendenzialmente distruggono il desiderio anzichè aumentarlo.
Ci si dimentica proprio che anche le donne ( e gli uomini) possiedono un corpo.
Non riesco proprio a capire perchè le immagini anzichè rendere una scopata più bella molto spesso la allontanano irrimediabilmente.
Davvero non lo capisci? Eppure la cosa è molto semplice: se confrontata alle immagini che si vedono in giro, 99 volte su 100 la persona che hai al fianco finisce per sembrarti irrimediabilmente un cesso, anche se oggettivamente magari non lo è. (senza contare che è dato il caso in cui, anche oggettivamente, E' un cesso ).
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Dalla faccina con gli occhiali da sole dovrei intendere che tu fai parte di quell' 1% che non incorre nel problema di sembrare un cesso a paragone delle immagini che si vedono in giro?

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#71 Messaggio da Pensiero Dominante »

jellyfish ha scritto:
Dalla faccina con gli occhiali da sole dovrei intendere che tu fai parte di quell' 1% che non incorre nel problema di sembrare un cesso a paragone delle immagini che si vedono in giro?
Ahimè, niente affatto. Incorro, incorsi e incorreró
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#72 Messaggio da SuSEr »

jhonnybuccia ha scritto:
Drogato_ di_porno ha scritto:non tocco una donna dall'agosto 2007 e fin qui vabbè. mi stupisce che non ne senta l' esigenza, il corpo è diventato un' appendice inutile, estranea, a cosa serva non so.
ma drogato caro è normalissimo. il corpo si adatta ad una situazione ambientale di carenza del fattore sesso.

all'inverso quando prendi il ritmo anche brevi momenti di astinenza sono pesanti.
Un adolescente vergine non ha voglia di scopare? :)

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#73 Messaggio da AlexSmith »

SuSEr ha scritto: Un adolescente vergine non ha voglia di scopare? :)
Infatti non ne ha voglia. Pensa di averne voglia.
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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#74 Messaggio da SuSEr »

AlexSmith ha scritto:
SuSEr ha scritto: Un adolescente vergine non ha voglia di scopare? :)
Infatti non ne ha voglia. Pensa di averne voglia.
See vaglielo a spiegare ad un giovine satiro infoioato, ti si attaccherà  alla gamba dimenandosi come ossesso senza voler sentire le tue ragioni :)

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#75 Messaggio da AlexSmith »

SuSEr ha scritto:
AlexSmith ha scritto:
SuSEr ha scritto: Un adolescente vergine non ha voglia di scopare? :)
Infatti non ne ha voglia. Pensa di averne voglia.
See vaglielo a spiegare ad un giovine satiro infoioato, ti si attaccherà  alla gamba dimenandosi come ossesso senza voler sentire le tue ragioni :)
Spero non così attaccato:

Immagine

:DDD
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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