...e ancora casta rispetto a quello che girava nel 1970...
Anna Fallarino
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si veramente!!bigtitslover ha scritto:topic stranissimo, c'è solo la pimpi a tenere dritta la barra sul porno.
no ma ci pensate?
anni '60, novelli sposi e lui cuckold e lei va con tanti e tanti uomini e lui fotografa ed è felice e forse lo è pure lei o comunque ha fatto la sua scelta tutto ha un prezzo...
si parla di circa 1500 foto e di un diario di raso verde dove lui annotava tutti i suoi pensieri
impuri.
CHE STORIA!!
Si , basta leggere le cronache del delitto che uscirono sui giornalijhonnybuccia ha scritto:pimpi ma niente niente 'sta fallarino aveva le tette rifatte?
Il marchese diede ordine alla servitù di non disturbare l'incontro a tre, qualsiasi cosa fosse successa. Non era la prima volta che la marchesa si era concessa ad altri, spinta dal marito al quale piaceva assistere. Lui godeva di vedere quel corpo amato che veniva posseduto da maschi di passaggio, da lui stesso raccolti e prezzolati.
Ma non sopportó l'idea che un ragazzino potesse conquistarne anche il cuore. Così imbracció la carabina, sparó nel seno ad Anna, riversa sul divano, provocando la fuoriuscita di silicone che avrebbe fatto sorridere il medico legale spiegando agli agenti cos'era quel fluido bianco che gonfiava un seno già sontuoso, inseguì lo studentello fin sotto la scrivania, lo freddó, quindi si appoggió sul divano e si mise la canna sotto il mento, il calcio puntato sulla spalliera.
Un lembo dell'orecchio finì inchiodato dal proiettile su un quadro alla parete, unico dettaglio davvero macabro. I cinque servitori, senza entrare, chiamarono la polizia. Alla scrivania, il capo della sezione omicidi della squadra mobile, Valerio Gianfrancesco, trovó chiuse in un cassetto le fotografie osè della marchesa, nuda sulla spiaggia o con amanti, scattate dal marito, e un diario in fodera di raso verde, sul quale il marchese aveva appuntato con dettagliato compiacimento gli incontri erotici di lei. Sul foglietto di un calendario che raffigurava una donna nuda aveva scritto l'ultimo messaggio, disperato: «Muoio perchè non posso sopportare il tuo amore per un altro uomo».
Ultima modifica di Scirocco il 08/10/2008, 14:13, modificato 1 volta in totale.
La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
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per fortuna pippo baudo non c'entra.
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Fattacci. Il racconto di quattro delitti italiani
di Cerami Vincenzo Editore: Mondadori
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
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I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
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http://www.misteriditalia.com/altri-mis ... aegelosia/
http://www.dsmilano.it/html/archivio/casa/casa.htm
Il ramo terzogenito dei conti Casati ebbe origine da Giambattista (1557). Gabrio (1701), discendente di Giambattista, ottenne nel 1771 il titolo comitale che venne poi riconfermato al figlio Agostino con diploma del 1796. Gaspare, altro figlio di Gabrio, ebbe i figli Gabrio (1798 - 1873), podestà di Milano, presidente del Governo provvisorio di Lombardia nel 1848 e presidente del Consiglio dei ministri e del Senato, e Camillo (1805 - 1869) esponente del Governo provvisorio e senatore del Regno. Da Camillo nacque Gian Alfonso che a sua volta ebbe il figlio primogenito Camillo (1877), al quale nel 1891 fu rinnovato il titolo di conte. Nel 1892 Camillo ottenne il titolo di marchese e l'autorizzazione ad aggiungere al proprio il cognome Stampa di Soncino. Il figlio di Camillo, omonimo del padre, morì suicida nel 1970 dopo aver assassinato la moglie. Anna Maria (1952), figlia di Camillo, è l'ultima discendente di questo ramo della famiglia, che con lei si estingue nella linea maschile.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
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