cytherea ha scritto:Qual è la differenza tra il dialogo superficiale e il -gradevole- "cazzeggio"?
Il dialogo superficiale è tipico, e spesso inevitabile, nelle relazioni formali, o più in generale con gli estranei.
Il gradevole cazzeggio è più spesso possibile - come il dialogo "vero", paradossalmente - all'interno di un rapporto intimo (non solo di coppia ovviamente), come ci insegna Uma Thurman. Saper cazzeggiare - e qui si distingue dal dialogo "vero", anche se a volte lo presuppone - vuol dire saper essere spensierati. E saper essere spensierati è quanto di più bello ci possa essere. Saper essere spensierati insieme agli altri è più difficile ma anche infinitamente più bello. Non dura molto perchè non siamo più bambini. I bambini, si puó dire, sono maestri del cazzeggio. Il fatto che in quel caso lo si chiami per lo più "gioco" non cambia molto i termini della questione. Non siamo più bambini, quindi, e per capire come mai a un certo punto non riusciamo più a "giocare" ricorriamo al dialogo "vero", nel migliore dei casi.
Quando il dialogo superficiale, il dialogo in uso fra estranei, viene usato anche nelle relazioni intime lo si fa, inconsciamente, per mantenere una distanza fra noi e gli altri. Paura, in generale.
cytherea ha scritto:Qual è la differenza tra il dialogo superficiale e il -gradevole- "cazzeggio"?
Il dialogo superficiale è tipico, e spesso inevitabile, nelle relazioni formali, o più in generale con gli estranei.
Il gradevole cazzeggio è più spesso possibile - come il dialogo "vero", paradossalmente - all'interno di un rapporto intimo (non solo di coppia ovviamente), come ci insegna Uma Thurman. Saper cazzeggiare - e qui si distingue dal dialogo "vero", anche se a volte lo presuppone - vuol dire saper essere spensierati. E saper essere spensierati è quanto di più bello ci possa essere. Saper essere spensierati insieme agli altri è più difficile ma anche infinitamente più bello. Non dura molto perchè non siamo più bambini. I bambini, si puó dire, sono maestri del cazzeggio. Il fatto che in quel caso lo si chiami per lo più "gioco" non cambia molto i termini della questione. Non siamo più bambini, quindi, e per capire come mai a un certo punto non riusciamo più a "giocare" ricorriamo al dialogo "vero", nel migliore dei casi.
Quando il dialogo superficiale, il dialogo in uso fra estranei, viene usato anche nelle relazioni intime lo si fa, inconsciamente, per mantenere una distanza fra noi e gli altri. Paura, in generale.
quoto tutto, dott. pizelleud
Quoto anche io... Ma non accetto che Uma Thurman mi dia lezioni di comportamento...
Le tasse sono bellissime!
"Avete capito? Qui non serve un perito..." Bugo, Il Sintetizzatore
ho ance la fama di essere uno che ascolta molto..moltissimo, ma utlimamente mi rendo conto che dopo anni di ascolto libero, mi sono un po "egoisticizzato"
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
ho ance la fama di essere uno che ascolta molto..moltissimo, ma utlimamente mi rendo conto che dopo anni di ascolto libero, mi sono un po "egoisticizzato"
Fampocapì...
Uno si rompe i coglioni di ascoltare persone che spesso sono pure logorroiche, monotematiche e pretenziose e poi l'egoista sarebbe lui, solo perchè si ribella a tale situazione ?
Se ambisci al martirio, non saró certo io a fermarti.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
io faccio fatica a parlare. odio pure telefonare, pensa te. peró ovviamente non mi capita con tutti. sfuggo alle conversazioni da ascensore ad esempio. "che freddo oggi, non è vero?" "cazzo, è il 3 di dicembre e non siamo ai tropici perdio!" vorrebbe essere la mia risposta. a volte mi sono trovato ad invidiare chi in due ore di treno riesce a raccontare la sua vita a tutto lo scompartimento (e al controllore, e al ragazzo dei panini, ecc...), ma solo a volte peró. sono un buon ascoltatore, questo si, fino a raggiungere il massimo della sfiga del raccogliere le pene d'amore vs. un altro di qualcuna che interessava a me.
in generale il dialogo "profondo" nutre la vita di relazione, a tutti i livelli ed una delle condizioni fondamentali per legarmi a qualcuno è proprio questa. già faccio fatica a parlare, se non avessi qualcuno a cui sicuramente so di poter parlare di tutto con la dovuta attenzione... capita, come capita che entrambi gli interlocutori siano così concentrati su se stessi parlando senza ascoltarsi...
donegal secondo me non ha detto nulla di sconvolgente: accade che certe persone vogliano soltanto un orecchio in cui rovesciare parole. spesso sono le stesse persone che non riesci mai a trovare quando hai bisogno tu di qualcuno a cui raccontare qualcosa. non vi è mai capitato di raccontare un evento terribile della propria vita e in tutta risposta ricevere tre quarti d'ora di cazzate sentimentali tipo "mi ha mandato un sms, ci esco o no e cosa mi metto se ci esco, ecc..."?
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
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Senza rabbia non essere felice - scritta sul muro -
ho ance la fama di essere uno che ascolta molto..moltissimo, ma utlimamente mi rendo conto che dopo anni di ascolto libero, mi sono un po "egoisticizzato"
Fampocapì...
Uno si rompe i coglioni di ascoltare persone che spesso sono pure logorroiche, monotematiche e pretenziose e poi l'egoista sarebbe lui, solo perchè si ribella a tale situazione ?
Se ambisci al martirio, non saró certo io a fermarti.
beh sono egoista perchè la mia parte logorroica monotematica e pretenziosa mica viene ridimensionata...
e quindi parlo uguale a prima ma ascolto meno...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
sgrofo ha scritto:no. ma l'allusione, l'arrier pensee, è il succo della conversazione uomo-donna
ah sì?
bè cyt ci sono persone che dialogano, sono divertenti, intelligenti , curiose insomma molto piacevoli, ma hanno un altro fine che non quello del puro e semplice scambio di idee.
Nulla di male per carità , basta essere chiari fin dall'inizio e sapere che se usufruirai della piacevole compagnia pur sapendo del celato fine , lascerai sottindendere che magari un piccolo spazio prima o poi ci potrà essere.
Per il resto sono anche dell'idea che un po' di sano egoismo e quindi beneficiare di tale persone perchè comunque piacevoli possa essere alle volte necessario se non anche terapeutico.
cytherea ha scritto:Quanta importanza date al "dialogo" nella vostra vita?
Io ne dó molta e spesso ne pago le conseguenze, perchè pare che dialogare con l'altro sesso, sia solo la porta di accesso verso una conoscenza più intima. Io credo che parlare -o' ascoltare altri che parlano- sia bellissimo, forse uno dei piaceri più grandi della vita assieme a poche altre cose.
Parlate Voi...
Lasciando perdere il dialogo superficiale, io distinguerei fra dialogo interessante, che si puó avere con una persona intellettualmente acuta, sveglia, affine: spesso tratta argomenti generali, o non personali, ma è comunque stimolante, e il dialogo profondo, quello fra due persone che vogliono conoscere l'altro e farsi conoscere, senza sconti. E' un dialogo piu' simile a un'analisi delle volte, come diceva Mavco, puo' essere anche doloroso, ma e' sempre appagante.
Ecco, io ho avuto questo secondo tipo di dialogo solo con persone che ho amato in vari gradi, con cui sono stata a letto a avrei voluto. In realta' mi attiravano proprio per quella affinità totale che ci spingeva a condividere tutto, pensieri e corpi.
Quello che tu dici "porta di accesso verso una conoscenza più intima" ma di cui non mi sono mai pentita.
Io sono il tipo di persona in grado di fissare una parete per 4 ore di fila senza aprire bocca (e senza che ci sia qualcosa, su quella parete).
Se poi ho bevuto, in certe circostanze le ore potrebbero raddoppiare.
Parlare, per contro, è buona parte del mio mestiere.
Per non meno di 5 ore al giorno tutti i giorni (sabato compreso, a volte).
C'è chi sostiene che me la cavi molto bene.
Che ascoltarmi sia spesso un piacere.
Cerco di trasformare il mio lavoro in un'occasione per me e per chi mi ascolta. Alla lunga puó diventare sfibrante.
Nella mia vita privata, di conseguenza, tendo a parlare molto meno.
Ho cominciato ad articolare i suoni ch'ero molto piccolo, forse anche prima del tempo.
Ho imparato ad ascoltare solo da pochi anni.
Solo da quando ho cominciato seriamente a rendermi conto che viviamo tutti sotto lo stesso tendone senza uscite di sicurezza.
So per certo che parlare di sè significa sacrificare una piccola parte di ció che si è. Col rischio di farlo con la persona sbagliata, che potrebbe sparire portandosi via qualcosa che avresti fatto meglio a conservare.
E' una forma di pessimismo unita ad un vago egoismo.
E' quando non cà pita, che allora ci meravigliamo socchiudendo le labbra in quello che potrebbe ancora somigliare ad un sorriso.
Adoro il cazzeggio in stile salotto.
Adoro quando il cazzeggio sa essere stimolante.
Parto dal presupposto che ognuno di noi abbia ottimi motivi per mentire
(condivisibili o no, non importa).
Molte delle mie donne mi hanno definito un bugiardo.
Alcune di loro avevano ragione al 100%.
Le altre solo al 50.
Nessun amico avrebbe mai sottoscritto la cosa.
Il dialogo puó essere un piacere,
più spesso è uno strumento indispensabile,
con certe persone è un onore,
sovente è la cosa più noiosa che esista dopo Holiday On Ice.
E spesso non ho davvero niente da dire a nessuno.
Ma questo forse lo sapete già .
La verità non si pulisce i piedi prima di entrare in salotto. (Derek Raymond)
sgrofo ha scritto:no. ma l'allusione, l'arrier pensee, è il succo della conversazione uomo-donna
ah sì?
bè cyt ci sono persone che dialogano, sono divertenti, intelligenti , curiose insomma molto piacevoli, ma hanno un altro fine che non quello del puro e semplice scambio di idee.
Nulla di male per carità , basta essere chiari fin dall'inizio e sapere che se usufruirai della piacevole compagnia pur sapendo del celato fine , lascerai sottindendere che magari un piccolo spazio prima o poi ci potrà essere.
Per il resto sono anche dell'idea che un po' di sano egoismo e quindi beneficiare di tale persone perchè comunque piacevoli possa essere alle volte necessario se non anche terapeutico.
Mi permetto di dissentire sul "lascerai sottintendere". Il dialogo è il DIALOGO e andrebbe protetto dal WWF.
Qual è la differenza tra il dialogo superficiale e il -gradevole- "cazzeggio"?
Nessuna se la persona che hai di fronte e' simpatica e/o divertente. In caso contrario il cazzeggio non e' gradevole e il dialogo superficiale e' una formalita' cortese.
Esattamente quello che penso.
Ora mi domando perchè, talora, si preferisce dare significati "altri" a una forma civile di rapportarsi al prossimo.
bigtitslover ha scritto:io faccio fatica a parlare. odio pure telefonare, pensa te. peró ovviamente non mi capita con tutti. sfuggo alle conversazioni da ascensore ad esempio. "che freddo oggi, non è vero?" "cazzo, è il 3 di dicembre e non siamo ai tropici perdio!" vorrebbe essere la mia risposta. [...]
Sarebbe un'adorabile risposta antipatica!
Ho spesso voglia di dare risposte simili per vedere l'effetto che fa!
cytherea ha scritto:Quanta importanza date al "dialogo" nella vostra vita?
Io ne dó molta e spesso ne pago le conseguenze, perchè pare che dialogare con l'altro sesso, sia solo la porta di accesso verso una conoscenza più intima. Io credo che parlare -o' ascoltare altri che parlano- sia bellissimo, forse uno dei piaceri più grandi della vita assieme a poche altre cose.
Parlate Voi...
Lasciando perdere il dialogo superficiale, io distinguerei fra dialogo interessante, che si puó avere con una persona intellettualmente acuta, sveglia, affine: spesso tratta argomenti generali, o non personali, ma è comunque stimolante, e il dialogo profondo, quello fra due persone che vogliono conoscere l'altro e farsi conoscere, senza sconti. E' un dialogo piu' simile a un'analisi delle volte, come diceva Mavco, puo' essere anche doloroso, ma e' sempre appagante.
Ecco, io ho avuto questo secondo tipo di dialogo solo con persone che ho amato in vari gradi, con cui sono stata a letto a avrei voluto. In realta' mi attiravano proprio per quella affinità totale che ci spingeva a condividere tutto, pensieri e corpi.
Quello che tu dici "porta di accesso verso una conoscenza più intima" ma di cui non mi sono mai pentita.
Io, contrariamente a te, mi sono pentita molte volte di aver lasciato che il dialogo portasse ad una conoscenza più intima.
Leila ha scritto:
dialogo interessante, che si puó avere con una persona intellettualmente acuta, sveglia, affine: spesso tratta argomenti generali, o non personali, ma è comunque stimolante, e il dialogo profondo, quello fra due persone che vogliono conoscere l'altro e farsi conoscere, senza sconti.
Uh, argomento pericoloso!
Il dialogo-senza-sconti e' preludio di qualcosa di molto intimo, secondo me. E' quando ti strappi un pezzo di te e lo butti fuori. Per vedere che effetto fa, per vedere se l'altro si ritrae o accetta e rilancia... per arrivare a questo punto bisogna avere gia' una fiducia... per quanto mi riguarda vuol dire che la persona mi interessa. In caso contrario uso le parole come una cortina di fumo.
Riflettendoci, credo che quel livello di confidenza mi sia capitato solo un paio di volte nella vita. Importanti. Entrambe.