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aceshigh
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#61 Messaggio da aceshigh »

camminatore ha scritto:
aceshigh ha scritto:quando praticamente dal pulpito si invitata a votare scudo crociato per evitare giratine agli inferi... :cry:
è un giorno triste per la nostra democrazia...meditate gente.
quelle omelie hanno evitato a tante donne italiane di fare la fine di tante ungheresi, romene e ceche sui marciapiedi di qualche città .
opinione che non mi sento proprio di condividere, ma che rispetto.
Eeeh, professore"¦ non le dico, antani, come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra.

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aceshigh
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#62 Messaggio da aceshigh »

il REVERENDUM

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Eeeh, professore"¦ non le dico, antani, come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra.

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dostum
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#63 Messaggio da dostum »

camminatore ha scritto:
aceshigh ha scritto:quando praticamente dal pulpito si invitata a votare scudo crociato per evitare giratine agli inferi... :cry:
è un giorno triste per la nostra democrazia...meditate gente.
quelle omelie hanno evitato a tante donne italiane di fare la fine di tante ungheresi, romene e ceche sui marciapiedi di qualche città .
Vanno a Cologno Monzese ed in effetti hanno un cachet molto + alto

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dostum
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#64 Messaggio da dostum »

Kaisersoze ha scritto:non ho votato, coma già  dissi

credo che non abbia vinto nessuno, ma solo prevalso il buon senso

hanno invece perso Fini e Fassino, senza riserve. Almeno il primo s'è trombato la Prestigiacomo :DDD

ps: moltissimi miei amici, di sinistra, laureati, mediamente colti e lettori di quotidiani non sono andati a votare perchè troppo confusi dai temi proposti, esasperati dai politici incapaci e anche un pó ipocriti e dall'abuso dello strumento referendum

una cosa buona anche per i referendari scaturirà  di sicuro: una riscrittura della legge sui referendum.

Adesso Ruina passerà  a pornografia e prostituzione..............

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Squirto
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#65 Messaggio da Squirto »

dostum ha scritto:
Kaisersoze ha scritto:non ho votato, coma già  dissi

credo che non abbia vinto nessuno, ma solo prevalso il buon senso

hanno invece perso Fini e Fassino, senza riserve. Almeno il primo s'è trombato la Prestigiacomo :DDD

ps: moltissimi miei amici, di sinistra, laureati, mediamente colti e lettori di quotidiani non sono andati a votare perchè troppo confusi dai temi proposti, esasperati dai politici incapaci e anche un pó ipocriti e dall'abuso dello strumento referendum

una cosa buona anche per i referendari scaturirà  di sicuro: una riscrittura della legge sui referendum.

Adesso Ruina passerà  a pornografia e prostituzione..............
e sarà  anche quella una battaglia "civilissima" e "responsabile"... :bleh:
You are what you is (Frank Zappa)
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#66 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Una considerazione storica: l' Italia è sempre stata caratterizzata dalla mancanza di unità  linguistica e politica. L' unico elemento di unità  del paese è stato il cattolicesimo. Potrà  piacere o non piacere, ma la Chiesa Cattolica è stata l' unica vera "lingua" comune parlata nella nostra penisola dopo la caduta dell' impero romano d' occidente.

I Piemontesi hanno creato uno stato - l' Italia - che linguisticamente e politicamente non aveva nessuna ragione d' esistere; la lingua italiana è "nata" negli ultimi 50 anni ad opera della televisione, al momento dell' unità  solo l' 8% parlava l' "italiano".

Senza il Vaticano avremmo fatto la fine della Jugoslavia, dell' Iraq ecc.: guerre civili a non finire.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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#67 Messaggio da dostum »

Veramente se era per loro l'Italia non si faceva affatto
Un anno e mezzo dopo la firma dei Patti laternanesi, il 13 settembre 1930, ricevendo cinquecento sacerdoti, assistenti diocesiani delle varie organizzazioni dell'Azione cattolica, Pio XI disse che quella visita gli recava particolare conforto, "alla vigilia sempre dolorosa del 20 settembre, di quel 20 settembre che ancora una volta tornava - egli voleva ormai credere e non più sperare - per l'ultima volta". Diceva di crederlo, anzichè sperarlo, "perchè ció era stato assicurato e promesso da autorevole parola, alla quale volevo credere".

Perchè il 20 settembre - ci domandiamo - era una data tanto dolorosa al cuore del Santo Padre?

Prima di tutto perchè il 20 settembre 1870 aveva segnato la fine del potere temporale dei papi, che da undici secoli consentiva al pontefice di fare la guerra, riscuotere le imposte, batter moneta, mettere in galera e accoppare i sudditi, come facevano gli altri sovrani.

Il potere temporale non aveva accresciuto il prestigio della Santa sede. Nel XVI canto del Purgatorio già  Dante aveva affermato che "la Chiesa di Roma/ per confondere in sè due reggimenti/ cade nel fango a sè brutta e la soma".

La Chiesa, nello spregiudicatissimo linguaggio dell'Alighieri, era divenuta una "puttana sciolta".

Due secoli dopo un altro grande, il Machiavelli, nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, aveva scritto che, per "gli esempi rei" della corte di Roma, l'Italia aveva perduto ogni devozione e ogni religione.

"Abbiamo con la Chiesa e coi preti noi italiani questo primo obbligo di essere diventati senza religione e cattivi".

E un obbligo anche maggiore gli italiani avevano verso la Chiesa per aver mantenuto l'Italia disunita, mentre la Francia e la Spagna si componevano a nazione: "perchè avendovi abitato e tenuto impero temporale, non è stata sì potente, nè di tal virtù che l'abbia potuto occupare il restante d'Italia, e farsene principe; e non è stata, dall'altra parte, sì debole, che per paura di non perdere il dominio delle cose temporali, la non abbia potuto convocare un potente che la difenda contro quello che in Italia fosse diventato troppo potente".

Questi furono due fra i principali motivi dell'opposizione al potere temporale durante il Risorgimento, ai quali si aggiunge quello dell'impossibilità  del governo della Chiesa di adeguarsi ai principi della civiltà  moderna.

Nella seduta della Camera del 25 maggio 1861, l'on. Audinot, deputato della destra, esponeva con queste parole le conseguenze del potere temporale:

"L'ordine ieratico nel governo delle cose politiche e delle civili porta quelle istesse massime di infallibilità  e di immobilità  che riconosce nel dogma cattolico; quindi col potere temporale del sommo pontefice non è compatibile la libertà  di coscienza, che è la prima fra le moderne libertà ; quindi col governo temporale pontificio sono impossibili la libertà  di stampa, la libertà  dell'insegnamento; con questo governo è impossibile l'uguaglianza dei cittadini dinnanzi alla legge; con questo governo è impossibile recare in mano ai laici lo stato civile, le nascite, i matrimoni, le morti; con questo governo sono impossibili le riforme economiche in ordine ai beni posseduti dalle manomorte. Con questo governo è impossibile lasciare ai laici la direzione di tutto quanto rigurada l'educazione e l'istruzione. E infine, o signori, il governo pontificio non puó abbandonare, senza un'influenza quasi esclusiva, alla libertà  comune tutte quelle materie che nel linguaggio della curia romana si chiamano materie miste. E sapete voi che cosa sono queste materie miste. Comprendono presso a poco tutti i fatti umani".

Tali affermazioni trovarono, punto per punto, la loro conferma tre anni dopo, nel Sillabo, che nell'ultima proposizione condannó, come pernicioso errore del secolo, anche l'idea che il romano pontefice "potesse e dovesse riconciliarsi e venire a composizione col progresso, col liberalismo e con la moderna civiltà ".

Dopo Audinot, nella stessa seduta del 25 maggio 1861, Cavour disse che non sapeva concepire una sventura maggiore, per un popolo colto, di quella di vedere riuniti in una sola mano il potere civile e il potere religioso:

"La storia di tutti i secoli, come di tutte le contrade, ci dimostra che, ovunque questa riunione ebbe luogo, la civiltà  sempre immediatamente cessó di progredire, anzi sempre indietreggió; il più schifoso dispotismo si stabilì, e ció, o signori, sia che una casta sacerdotale usurpasse il potere temporale, sia che un califfo o un sultano unisse nelle sue mani il potere spirituale".

2. Alla vigilia del moto per l'unificazione dell'Italia il malgoverno degli Stati della Chiesa costituiva, per tutti gli spiriti illuminati del tempo, un'irrefutabile prova dell'incapacità , dell'ignoranza, della venalità  della Corte di Roma.

In Roma, Napoli e Firenze Stendhal riporta, fra gli altri documenti del "dispotismo ecclesiastico", un'ordinanza della polizia per il teatro Valle, che, meglio forse di altri esempi, puó darci un'idea del modo in cui, nel 1817, veniva mantenuto l'ordine pubblico nella "città  sacra":

"Cento colpi di bastone somministrati immediatamente sul patibolo (che si trovava in permanenza in Piazza Navona, con una torcia e una sentinella) per lo spettatore che prendesse il posto di un altro; cinque anni di galera per chi levasse la voce contro la maschera che distribuiva i posti".

Il giudizio - scrisse lo Stendhal - "avveniva secondo le dolci forme dell'Inquisizione".

Nelle Passeggiate a Roma, sotto la data 27 gennaio 1828, lo stesso autore scrive che, per i romani autentici, lavorare era cosa contro natura, e sarebbe parso il colmo del ridicolo arrischiare anche solo un graffio nell'interesse del papa, loro sovrano, di cui aspettavano tutti la morte, godendone in anticipo.

"Quando il mio giovane barbiere racconta qualche assurda usanza, di cui si lamenta, non manca mai di aggiungere: "Che volete, o signore! siamo sotto i preti!"

Nei sonetti del Belli ritroviamo la Roma bollata a fuoco da Dante come la città  "dove Cristo tutto dì si merca".

Scriveva il Belli nel 1832:

"C'a sto paese già  tutt'er busilli
sta in ner vive a lo scrocco e ffa orazione"

Ed in centinaia e centinaia di sonetti il Belli ha descritto in qual modo, dal sommo pontefice all'ultimo magnaccia, tutta Roma viveva a scrocco e faceva orazioni; nella Quaresima ci ha lasciato il ritratto del "buon cristiano", che nello stesso giorno passava da una chiesa all'altra a prendere la comunione per ottenere i polizzini da vendere a chi non si voleva comunicare.

Alla metà  del secolo, il duca di Sermoneta, confidava al grande economista inglese Senior, che ne prendeva nota nel suo diario sotto la data 5 marzo 1951 (Nassaw William Senior, L'Italia dopo il '48, Bari 1937, p.19):

L'assassinio è quasi l'unico costume classico che noi abbiamo conservato; nelle altre cose siamo più turchi che europei. Il nostro sistema di governo è eminentemente turco. Consiste in un despotismo centrale e in despoti provinciali, che i turchi chiamano pascià  e cadì e noi cardinali e preti".

Queste parole trovano conferma negli scritti del D'Azeglio, del Farini, del Minghetti, e di tutti gli altri patrioti che ci hanno lasciato la descrizione di quella che era la vita politica e civile negli Stati della Chiesa: persecuzioni, galera, esecuzioni sommarie per soffocare tutti i rapporti familiari e di affari regolati dal codice canonico; foro ecclesiastico anche nelle cause civili; giudici obbedienti ai desideri del sovrano più che alle leggi; cittadini alla completa mercè della polizia, composta di ribaldi tratti dalle più abiette categorie sociali; la difesa del territorio affidata a truppe mercenarie straniere; l'educazione dei giovani riservata ai preti e alle monache; la teologia in luogo degli studi scientifici; nepotismo, corruzione e ruberie in tutti gli uffici; censura che impediva ogni libera espressione del pensiero; finanze pubbliche sempre dissestate; industria, agricoltura, commercio ostacolati da mille vincoli; continui moti insurrezionali e brigantaggio endemico nelle province; insolente riccheza di pochi parassiti di fronte alla più nera miseria delle plebi; dovunque preti, feste, processioni e miracoli; in tutte le classi sociali camorra, spionaggio, ignoranza e superstizione.

Il giudizio negativo, anche di molti ecclesiastici, sul papa sovrano, si rifletteva naturalmente sul papa vicario, di Cristo, con grave discredito della religione.

Pochi anni dopo la caduta del potere temporale, Settembrini, nelle Ricordanze della mia vita, scriveva:

"I popoli che formavano lo Stato della Chiesa erano, fra tutti gli italiani, i più straziati, perchè avevano sul collo i preti e gli stranieri. Gli austriaci stavano minacciosi al confine e dentro seimila svizzeri, con altre migliaia di fecciosi ribaldi, formavano l'esercito del papa. I preti governavano coi codici dei sette peccati mortali; e chi non ha conosciuto il governo dei preti non sa quale sia l'ultima tirannide, la quale ormai è caduta perchè Dio e gli uomini erano stanchi di tante scelleratezza".

Ma fino al 1870 la curia romana continuó a sostenere che il principato del pontefice aveva un carattere sacro, e che il papa doveva avere l'assoluta sovranità  su un vero e proprio regno (non su uno Stato simbiotico, qual è oggi la Città  del Vaticano) per garantire l'indipendenza del suo ministero spirituale.

3. Oltre a ricordare che non era stato possibile fare l'Italia senza disfare gli Stati della Chiesa, il 20 settembre ricordava a Pio XI che il nostro Risorgimento è stato decisamente anticlericale.

Nova
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#68 Messaggio da Nova »

Noi siamo andati a votare e, a dire vero, c'era abbastanza gente. Mi ha molto stupito la bassa affluenza, ero convinta che sarebbe passato. Mio ragazzo diceva invece che era quasi improbabile perchè difficilmente i referendum raggiungono il quorum. Dei due nostri amici, uno non ha votato (nonostante si proclami un grande comunista :roll: ) e l'altro ha votato quattro si. Alla mia domanda perchè ha votato così mi ha risposto: "per consentire alle coppie sterili di avere dei figli", non sapeva altro, non conosceva nemmeno la differenza tra i quattro quesiti... E' incredibile..
Comunque credo che la bassa affluenza non è stata causata dalle richieste della Chiesa (anche se è assolutamente vergognoso incitare alla astensione) ma dalla totale indifferenza della gente alle questioni che vanno al di fuori delle loro tasche. Si va a votare - senza comunque riflettere - l'opposizione, appena lo stipendio perde il potere d'acquisto, tutto il resto è noia...

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#69 Messaggio da Squirto »

Nova ha scritto:Comunque credo che la bassa affluenza non è stata causata dalle richieste della Chiesa (anche se è assolutamente vergognoso incitare alla astensione) ma dalla totale indifferenza della gente alle questioni che vanno al di fuori delle loro tasche. Si va a votare - senza comunque riflettere - l'opposizione, appena lo stipendio perde il potere d'acquisto, tutto il resto è noia...
vergognoso, hai detto la parola giusta. Chiesa cancro della società .

e cmq, per tutti quelli che pensano abbia vinto la "consapevolezza":

Astensione? Ha vinto il disinteresse
di R. Mannheimer

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... imer.shtml
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#70 Messaggio da redbaron »

io ho votato e ho votato si per tutti e 4 i quesiti. Ritenevo giusto votare per tutta una serie di ragioni, che spesso si sono anche differenziate rispetto a quelle di gran parte dei sostenitori del si.

Peró ritengo sbagliato fare le crociate e offendere chi ha un'idea contraria e trova un modo (qualunque sia purche non violento) di esprimersi.
A questo punto la "gente " ha deciso (e non venitemi a dire che la "gente" si è fatta infinocchiare).... se questo è quello che vuole la maggioranza....questo dobbiamo tenerci, sia in termini di leggi, che di stato, di uomini politici etc etc.......
ecco perchè io ho tanti dubbi sulla vera bontà  della "democrazia" (anche se lo ritengo comunque il male minore) e non la metto affatto sul piedistallo.

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#71 Messaggio da Squirto »

redbaron ha scritto:A questo punto la "gente " ha deciso (e non venitemi a dire che la "gente" si è fatta infinocchiare).... se questo è quello che vuole la maggioranza....questo dobbiamo tenerci, sia in termini di leggi, che di stato, di uomini politici etc etc..
no, la Legge si puo' e si deve cambiare in parlamento. solo con la vittoria del NO, le leggi rimangono non-modificabili per cinque anni. in questo caso, invece, il referendum è nullo, per cui non c'è un responso popolare chiaro.
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#72 Messaggio da aceshigh »

Nova ha scritto:Noi siamo andati a votare e, a dire vero, c'era abbastanza gente. Mi ha molto stupito la bassa affluenza, ero convinta che sarebbe passato. Mio ragazzo diceva invece che era quasi improbabile perchè difficilmente i referendum raggiungono il quorum. Dei due nostri amici, uno non ha votato (nonostante si proclami un grande comunista :roll: ) e l'altro ha votato quattro si. Alla mia domanda perchè ha votato così mi ha risposto: "per consentire alle coppie sterili di avere dei figli", non sapeva altro, non conosceva nemmeno la differenza tra i quattro quesiti... E' incredibile..
Comunque credo che la bassa affluenza non è stata causata dalle richieste della Chiesa (anche se è assolutamente vergognoso incitare alla astensione) ma dalla totale indifferenza della gente alle questioni che vanno al di fuori delle loro tasche. Si va a votare - senza comunque riflettere - l'opposizione, appena lo stipendio perde il potere d'acquisto, tutto il resto è noia...
Concordo.
Ritengo che la gente - purtroppo - si sia un pó "stancata" dal ricorso un pó troppo frequente alla pratica referendaria.
I temi trattati spesso sono stati complessi e non di pubblico interesse (non parlo di quest'ultimo).
A mio parere non sarebbe disdicevole aumentare il numero delle firme (500.000 mi sembrano pochine) e abbassare il quorum, che sinceramente mi sembra eccessivo.
Poi se la chiesa si facesse un pó i cavoli propri non sarebbe male, ma non l'ha mai fatto, perchè dovrebbe smettere proprio ora??
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#73 Messaggio da SuSEr »

Il problema è la passività  italiana.

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#74 Messaggio da Nova »

SuSEr ha scritto:Il problema è la passività  italiana.
Suser, ho letto da qualche parte che gli italiani sono molto generosi nelle dotazioni per i bisognosi. Come mai non sono passivi quando bisogna sborsare i soldi e lo diventano quando si deve votare? Indifferenza o sfiducia? Hanno detto in tv che dopo alcuni referendum "passati" i cambiamenti richiesti del popolo non sono stati eseguiti, ma è vero? Perchè se è così capisco la gente che se ne frega..

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#75 Messaggio da SuSEr »

Nova ha scritto:
SuSEr ha scritto:Il problema è la passività  italiana.
Suser, ho letto da qualche parte che gli italiani sono molto generosi nelle dotazioni per i bisognosi. Come mai non sono passivi quando bisogna sborsare i soldi e lo diventano quando si deve votare? Indifferenza o sfiducia? Hanno detto in tv che dopo alcuni referendum "passati" i cambiamenti richiesti del popolo non sono stati eseguiti, ma è vero? Perchè se è così capisco la gente che se ne frega..
1) Perchè a donare soldi c'è poco da pensare, è per una "buona cosa" e quindi è semplice, poco impegnativo e ti fa stare bene.

2) E' verissimo che molti referendum sono stati disattesi negli ultimi anni (ministero dell'agricoltura, prelievi diretti in busta paga da parte dei sindacati e altri) ma non credi che sarebbe stato più corretto un bel linciaggio di Parlamento, Governo, Presidente della repubblica, Corte Costituzionale etc. piuttosto che rimanere passivi? Condivido comunque il fatto che la passività  degli italiani è dovuta a disillusione e sfiducia ma non credo che la soluzione sia l'astensione (anzi è proprio questo che i potenti vogliono).

PS Anche sugli aiuti stiamo messi bene: operazionei di solidarietà  come la "missione arcobaleno" è stata una truffa. E anche lì indignazione a parole e null'altro. :cry:

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