Israele non puo' permetterselo... la Turchia è un membro della NATO... paraddossalmente si ritroverebbero contro gli USA.Superfissato ha scritto: Spero che abbiano abbastanza sale in zucca, i Turchi, da capire che un Israele messo alle strette sarebbe capace, come si è ben visto in passato, di azioni clamorose e di un audacia ai limiti della pazzia.
[O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Drzaius ha scritto:paraddossalmente si ritroverebbero contro gli USA.
ah ah ah

A quel punto sono gli usa che si ritroverebbero contro buona parte dei loro migliori cervelli

Ultima modifica di Barabino il 01/06/2010, 13:48, modificato 1 volta in totale.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Senza contare che economicamente gli Israeliani comandano anche in USA.Barabino ha scritto:Drzaius ha scritto:paraddossalmente si ritroverebbero contro gli USA.
ah ah ah
A quel punto sono gli usa che si ritroverebbero contro i loro migliori cervelli
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Erdoğan accusa Israele
Un massacro sanguinoso. Al Parlamento di Ankara, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato Israele. E a Israele, ora, chiede di collaborare. Sulla nave c’erano solo civili, ha sottolineato Erdogan, che ha invocato una condanna più dura di quanto accaduto. “Il massacro di Israele contro le persone presenti sull’imbarcazione – ha detto – deve essere condannato in ogni modo. Questo assalto è contro l’umanità, contro il diritto internazionale e la pace nel mondo”.
All’indomani dell’assalto israeliano al convoglio umanitario diretto a Gaza, la Turchia ha ritirato l’ambasciatore e parlato di terrorismo di stato. Tra le persone rimaste uccise nell’attacco ci sono diversi cittadini turchi, così come tra i feriti. Ankara ha disposto l’invio di tre aerei attrezzati per il loro rimpatrio.
Avanti col contrasto in mare. Israele pronto a nuovi interventi
Ondata di arresti e avanti tutta con l’intercettazione degli aiuti a Gaza. A un giorno dal contestato blitz contro la Freedom Flottilla, che ieri ha fatto almeno 9 morti e suscitato l’indignazione internazionale, Israele annuncia la linea dura.
Quarantacinque membri del convoglio umanitario rimasti feriti, sono stati ricoverati in diversi ospedali. Degli altri, una cinquantina sono stati condotti all’aeroporto per il rimpatrio e quattrocentottanta al carcere di Ashdod, dove dovrebbero essere interrogati. Fra loro anche tutti e 6 gli italiani che avevano preso parte alla spedizione.
Mentre il Ministero della difesa israeliano ha fatto sapere che l’accaduto non muterà la sua strategia di contrasto, la Marina si è detta pronta a intervenire contro un altro battello umanitario atteso domani e replicato alle accuse diffondendo un video. Nella ricostruzione di Tel Aviv, scritte e grafica che accompagnano il filmato sottolineerebbero l’aggressione sferrata ai militari dagli uomini dell’equipaggio.
Versione però contestata da alcuni di loro: “Quando eravamo sul ponte – raccontano da Istanbul, dove sono stati già rimpatriati – li abbiamo visti avvicinarsi con elicotteri e imbarcazioni militari. Poi hanno lanciato una serie di sei avvertimenti e ci hanno attaccati. Abbiamo subito detto che non eravamo armati. La sola arma che avevamo a disposizione era l’acqua”.
Il sostegno alla linea di Israele è però tutt’altro che unanime anche all’interno del Paese. Mentre in centinaia hanno sostenuto l’azione militare a Tel Aviv, a Gerusalemme e Gerusalemme Est non sono mancate contestazioni e scontri con la polizia.
Libano, Giordania, Turchia: monta la rabbia contro Israele
Manifestazioni in strada e dure reazioni politiche. Dalla Turchia al Libano esplode la rabbia per l’attacco israeliano al convoglio umanitario Freedom Flottilla. Centinaia le persone che hanno gridato il loro sdegno davanti alle sedi diplomatiche dello Stato Ebraico ad Ankara e Istanbul.
“Siamo tutti con i palestinesi – dice una manifestante -. Saremo anche musulmani, ma siamo anzitutto esseri umani. E questo da solo basta a schierarsi in difesa di Gaza e condannare questo attacco. Quanto fatto da Israele è assolutamente inaccettabile”.
A Istanbul disordini fin dalle prime ore dell’alba, quando decine di manifestanti hanno scatenato una sassaiola e tentato di assaltare il consolato israeliano. Agenti in tenuta antisommossa e autoblindo hanno disperso la folla, ricorrendo anche agli idranti.
In circa duemila hanno sfilato anche ad Amman, invocando rottura delle relazioni diplomatiche ed espulsione dell’ambasciatore israeliano. Fra le richieste anche l’abrogazione del trattato di pace, siglato dalla Giordania con lo Stato Ebraico nel 1994.
In Libano il primo ministro Saad Haariri ha parlato di “atto destinato a esacerbare la tensione” e sollecitato la comunità internazionale a porre fine a quelle che ha definito “continue violazioni dei diritti umani”.
Conclusione?!
José Manuel Barroso e Dmitri Medvedev: in una stretta di mano a Rostov sul Don, spirito e intenti del venticinquesimo summit fra Unione Europea e Russia. Primo passo concreto, la comune sollecitazione di un’inchiesta “completa e imparziale” sul blitz israeliano di ieri contro la Freedom Flotilla. Preludio ad una collaborazione strategica, auspicata anche ad altri livelli.
Con un equilibrismo linguistico frutto di tredici ore di negoziato al Palazzo di vetro, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha "condannato gli atti che hanno avuto come esito la perdita di vite di civili nell'incidente con la flottiglia al largo di Gaza". Ma non ha condannato Israele.
Dal canto suo, il vice-ambasciatore statunitense Alejandro Wollf ha sottolineato l’inappropriatezza e la pericolosità della consegna diretta degli aiuti via mare, e ha aggiunto: “Siamo sicuri che Israele possa condurre un’inchiesta credibile, imparziale, trasparente e veloce a livello interno”. Nella sua dichiarazione, il Consiglio di Sicurezza ha sottolineato che la situazione a Gaza non è sostenibile e che solo la formula dei sue stati è l’unica via percorribile per raggiungere la pace nella regione
Copyright © 2010 euronews
Un massacro sanguinoso. Al Parlamento di Ankara, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato Israele. E a Israele, ora, chiede di collaborare. Sulla nave c’erano solo civili, ha sottolineato Erdogan, che ha invocato una condanna più dura di quanto accaduto. “Il massacro di Israele contro le persone presenti sull’imbarcazione – ha detto – deve essere condannato in ogni modo. Questo assalto è contro l’umanità, contro il diritto internazionale e la pace nel mondo”.
All’indomani dell’assalto israeliano al convoglio umanitario diretto a Gaza, la Turchia ha ritirato l’ambasciatore e parlato di terrorismo di stato. Tra le persone rimaste uccise nell’attacco ci sono diversi cittadini turchi, così come tra i feriti. Ankara ha disposto l’invio di tre aerei attrezzati per il loro rimpatrio.
Avanti col contrasto in mare. Israele pronto a nuovi interventi
Ondata di arresti e avanti tutta con l’intercettazione degli aiuti a Gaza. A un giorno dal contestato blitz contro la Freedom Flottilla, che ieri ha fatto almeno 9 morti e suscitato l’indignazione internazionale, Israele annuncia la linea dura.
Quarantacinque membri del convoglio umanitario rimasti feriti, sono stati ricoverati in diversi ospedali. Degli altri, una cinquantina sono stati condotti all’aeroporto per il rimpatrio e quattrocentottanta al carcere di Ashdod, dove dovrebbero essere interrogati. Fra loro anche tutti e 6 gli italiani che avevano preso parte alla spedizione.
Mentre il Ministero della difesa israeliano ha fatto sapere che l’accaduto non muterà la sua strategia di contrasto, la Marina si è detta pronta a intervenire contro un altro battello umanitario atteso domani e replicato alle accuse diffondendo un video. Nella ricostruzione di Tel Aviv, scritte e grafica che accompagnano il filmato sottolineerebbero l’aggressione sferrata ai militari dagli uomini dell’equipaggio.
Versione però contestata da alcuni di loro: “Quando eravamo sul ponte – raccontano da Istanbul, dove sono stati già rimpatriati – li abbiamo visti avvicinarsi con elicotteri e imbarcazioni militari. Poi hanno lanciato una serie di sei avvertimenti e ci hanno attaccati. Abbiamo subito detto che non eravamo armati. La sola arma che avevamo a disposizione era l’acqua”.
Il sostegno alla linea di Israele è però tutt’altro che unanime anche all’interno del Paese. Mentre in centinaia hanno sostenuto l’azione militare a Tel Aviv, a Gerusalemme e Gerusalemme Est non sono mancate contestazioni e scontri con la polizia.
Libano, Giordania, Turchia: monta la rabbia contro Israele
Manifestazioni in strada e dure reazioni politiche. Dalla Turchia al Libano esplode la rabbia per l’attacco israeliano al convoglio umanitario Freedom Flottilla. Centinaia le persone che hanno gridato il loro sdegno davanti alle sedi diplomatiche dello Stato Ebraico ad Ankara e Istanbul.
“Siamo tutti con i palestinesi – dice una manifestante -. Saremo anche musulmani, ma siamo anzitutto esseri umani. E questo da solo basta a schierarsi in difesa di Gaza e condannare questo attacco. Quanto fatto da Israele è assolutamente inaccettabile”.
A Istanbul disordini fin dalle prime ore dell’alba, quando decine di manifestanti hanno scatenato una sassaiola e tentato di assaltare il consolato israeliano. Agenti in tenuta antisommossa e autoblindo hanno disperso la folla, ricorrendo anche agli idranti.
In circa duemila hanno sfilato anche ad Amman, invocando rottura delle relazioni diplomatiche ed espulsione dell’ambasciatore israeliano. Fra le richieste anche l’abrogazione del trattato di pace, siglato dalla Giordania con lo Stato Ebraico nel 1994.
In Libano il primo ministro Saad Haariri ha parlato di “atto destinato a esacerbare la tensione” e sollecitato la comunità internazionale a porre fine a quelle che ha definito “continue violazioni dei diritti umani”.
Conclusione?!
José Manuel Barroso e Dmitri Medvedev: in una stretta di mano a Rostov sul Don, spirito e intenti del venticinquesimo summit fra Unione Europea e Russia. Primo passo concreto, la comune sollecitazione di un’inchiesta “completa e imparziale” sul blitz israeliano di ieri contro la Freedom Flotilla. Preludio ad una collaborazione strategica, auspicata anche ad altri livelli.
Con un equilibrismo linguistico frutto di tredici ore di negoziato al Palazzo di vetro, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha "condannato gli atti che hanno avuto come esito la perdita di vite di civili nell'incidente con la flottiglia al largo di Gaza". Ma non ha condannato Israele.
Dal canto suo, il vice-ambasciatore statunitense Alejandro Wollf ha sottolineato l’inappropriatezza e la pericolosità della consegna diretta degli aiuti via mare, e ha aggiunto: “Siamo sicuri che Israele possa condurre un’inchiesta credibile, imparziale, trasparente e veloce a livello interno”. Nella sua dichiarazione, il Consiglio di Sicurezza ha sottolineato che la situazione a Gaza non è sostenibile e che solo la formula dei sue stati è l’unica via percorribile per raggiungere la pace nella regione
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Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
Fatti, ipotesi e domande
L'evento recente mi ha fatto riflettere e condivido con voi quete riflessioni. Ogni addenda, a fatti, ipotesi e interpretazioni sarà ben accetta.
Fatti.
Una nave (o più navi: sotto l'ìaspetto politico e mediatico è irrilevante) carica di pacifisti e beni parte dalla Turchia per violare un blocco. L'organizzazione di questa nave ha dei costi elevatissimi. La nave è intercettata dalle forze militari di Israele, vi è uno scontro, poiché i pacifisti reagiscono, e vi sono morti e feriti. La nave è deviata verso un porto militare israeliano ove non possono giungere i mezzi di informazione. Molti dei pacifisti (tutti?) sono arrestati e alcuni subito espulsi. Gli eventi connessi con la nave bloccano i processo di pace in modo drammatico.
Ipotesi sui fatti.
Poiché nessuo mai getta i soldi dalla finestra, chi ha investito molti soldi nel viaggio ha certo uno scopo. Certamente molti dei partecipanti erano dei volontari ma, a giudicare dalle immagini, molti erano pronti a lottare. Certamente molti dei partecipanti avevano l'idea di recare beni alimentari ed altro a Gaza ma mi sembra improbabile che questo fosse lo scopo primo della nave.
La nave aveva, una volta messasi in viaggio, due possibilità: riuscire a violare il blocco o essere fermata. In entrambi i casi l'iniziativa spettava agli Israeliani: o la lasciano passare o la fermano. Se la lasciano passare la nave ottiene un successo propagandistico enorme: Israele è debole, non è invincibile, non è in grado di far rispettare le sue minacce (cioé di bloccare Gaza). Nel M. O. simili echi propagandistici hanno un grande valore e la vittoria dei violatori, e dei dirigenti di Gaza, sarebbe considerevole. Se invece la nave viene fermata, allora ricade su Israele il biasimo di aver impedito aiuti umanitari e questo rivelerebbe la disumanità delle sue scelte politiche. In entrambi i casi Israele è in un angolo: come sceglie sceglie male. In realtà Israele non ha una vera scelta: se uno conosce un poco la logica storica delle sue linee politiche sa che l'unica ppossibilità è agire attivamente per impedire il passaggio della nave. Senonché questa azione militare ha esiti spaventosi e spropositati.
Domande e risposte che non ci sono.
L'obiettivo della nave era quello di spingere Israele in un angolo? A che scopo farlo proprio ora? Come mai tanti morti? Le forze israeliane sono tra le più addestrate e tanti morti appaiono difficili da spiegare. Un errore? Possibile, anche se improbabile, considerato l'addestramento e la scelta, anch'essa storica, di far di tutto per limitare al massimo le vittime civili. Se non è un errore allora si tratta di un ordiene esplicito di qualche autorità di Israele? Possibile ma improbabile, non fosse che per evitare il processo mediatico. Il risultato di una resistenza armata da parte dei pacifisti? Possibile ma improbabile. La resistenza c'è stata ma non tale da giustificare una strage. DEl resto la resistenza è avvenuta con bastoni, che certo possono anche uccidere ma ci mettono meno tempo di un proiettile. Del resto se la nave aveva lo scopo di provocare una reazione, allora proprio per massimizzare gli effetti doveva essere disarmata. Vero che nel caos degli attori del M. O. non si può mai escludere che una scheggia impazzita possa aver operato scelte autonome ma mi pare improbabile che i Turchi non abbiano vegliato sulla cosa.
Ho idea che per molto tempo non avremo risposte.
Le question internazionali sono complesse e quella del M. O. lo è particolarmente. Se lo scopo di un attore è quello di ottenere la pace allora non servono prese di posizione pro o contro: non si tratta di tifare per gli uni o gli altri. Anzi: la cosa rischia di essere controproducente. Al di là delle intenzioni, questa nave ha bloccato il processo di pace. Per ottenre la pace occorre che quelli che llitigano si mettano daccordo. La pace la si fa con i nemici e non con gli amici. I gesti di pace sono quelli che spingono i contendenti ad avvicinarsi e non ad allontanarsi. Qeusto significa che se noi scegliamo (sia pure animati da nobili intenzioni) a favore di tizio contro caio, di fatto remiamo "contro" e non "per" la pace. E in quell'area gli interessi "contro" sono, chiaramente, già sin troppi.
p.
Fatti.
Una nave (o più navi: sotto l'ìaspetto politico e mediatico è irrilevante) carica di pacifisti e beni parte dalla Turchia per violare un blocco. L'organizzazione di questa nave ha dei costi elevatissimi. La nave è intercettata dalle forze militari di Israele, vi è uno scontro, poiché i pacifisti reagiscono, e vi sono morti e feriti. La nave è deviata verso un porto militare israeliano ove non possono giungere i mezzi di informazione. Molti dei pacifisti (tutti?) sono arrestati e alcuni subito espulsi. Gli eventi connessi con la nave bloccano i processo di pace in modo drammatico.
Ipotesi sui fatti.
Poiché nessuo mai getta i soldi dalla finestra, chi ha investito molti soldi nel viaggio ha certo uno scopo. Certamente molti dei partecipanti erano dei volontari ma, a giudicare dalle immagini, molti erano pronti a lottare. Certamente molti dei partecipanti avevano l'idea di recare beni alimentari ed altro a Gaza ma mi sembra improbabile che questo fosse lo scopo primo della nave.
La nave aveva, una volta messasi in viaggio, due possibilità: riuscire a violare il blocco o essere fermata. In entrambi i casi l'iniziativa spettava agli Israeliani: o la lasciano passare o la fermano. Se la lasciano passare la nave ottiene un successo propagandistico enorme: Israele è debole, non è invincibile, non è in grado di far rispettare le sue minacce (cioé di bloccare Gaza). Nel M. O. simili echi propagandistici hanno un grande valore e la vittoria dei violatori, e dei dirigenti di Gaza, sarebbe considerevole. Se invece la nave viene fermata, allora ricade su Israele il biasimo di aver impedito aiuti umanitari e questo rivelerebbe la disumanità delle sue scelte politiche. In entrambi i casi Israele è in un angolo: come sceglie sceglie male. In realtà Israele non ha una vera scelta: se uno conosce un poco la logica storica delle sue linee politiche sa che l'unica ppossibilità è agire attivamente per impedire il passaggio della nave. Senonché questa azione militare ha esiti spaventosi e spropositati.
Domande e risposte che non ci sono.
L'obiettivo della nave era quello di spingere Israele in un angolo? A che scopo farlo proprio ora? Come mai tanti morti? Le forze israeliane sono tra le più addestrate e tanti morti appaiono difficili da spiegare. Un errore? Possibile, anche se improbabile, considerato l'addestramento e la scelta, anch'essa storica, di far di tutto per limitare al massimo le vittime civili. Se non è un errore allora si tratta di un ordiene esplicito di qualche autorità di Israele? Possibile ma improbabile, non fosse che per evitare il processo mediatico. Il risultato di una resistenza armata da parte dei pacifisti? Possibile ma improbabile. La resistenza c'è stata ma non tale da giustificare una strage. DEl resto la resistenza è avvenuta con bastoni, che certo possono anche uccidere ma ci mettono meno tempo di un proiettile. Del resto se la nave aveva lo scopo di provocare una reazione, allora proprio per massimizzare gli effetti doveva essere disarmata. Vero che nel caos degli attori del M. O. non si può mai escludere che una scheggia impazzita possa aver operato scelte autonome ma mi pare improbabile che i Turchi non abbiano vegliato sulla cosa.
Ho idea che per molto tempo non avremo risposte.
Le question internazionali sono complesse e quella del M. O. lo è particolarmente. Se lo scopo di un attore è quello di ottenere la pace allora non servono prese di posizione pro o contro: non si tratta di tifare per gli uni o gli altri. Anzi: la cosa rischia di essere controproducente. Al di là delle intenzioni, questa nave ha bloccato il processo di pace. Per ottenre la pace occorre che quelli che llitigano si mettano daccordo. La pace la si fa con i nemici e non con gli amici. I gesti di pace sono quelli che spingono i contendenti ad avvicinarsi e non ad allontanarsi. Qeusto significa che se noi scegliamo (sia pure animati da nobili intenzioni) a favore di tizio contro caio, di fatto remiamo "contro" e non "per" la pace. E in quell'area gli interessi "contro" sono, chiaramente, già sin troppi.
p.
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
A volte gli Usa esercitano "il Palagio" in modo ch'è paia che si comportano come Brenno.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
Il problema fondamentale e' stato attaccare in acque internazionali. A casa tua puoi pure fare quello che vuoi, ma in acque internazionali no. Non capisco tutta sta fretta da parte degli israeliani.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Re: Fatti, ipotesi e domande
Condivido in toto la tua analisi. In una dicotomia vittima-carnefice Israele, come ho già detto, so già in che fascia sta (a prescindere da questa vicenda). Però è vero che nel caso specifico c'è qualcosa di poco chiaro. Sembra tutto preparato ad hoc.tullio ha scritto:L'evento recente mi ha fatto riflettere e condivido con voi quete riflessioni. Ogni addenda, a fatti, ipotesi e interpretazioni sarà ben accetta.
Fatti.
Una nave (o più navi: sotto l'ìaspetto politico e mediatico è irrilevante) carica di pacifisti e beni parte dalla Turchia per violare un blocco. L'organizzazione di questa nave ha dei costi elevatissimi. La nave è intercettata dalle forze militari di Israele, vi è uno scontro, poiché i pacifisti reagiscono, e vi sono morti e feriti. La nave è deviata verso un porto militare israeliano ove non possono giungere i mezzi di informazione. Molti dei pacifisti (tutti?) sono arrestati e alcuni subito espulsi. Gli eventi connessi con la nave bloccano i processo di pace in modo drammatico.
Ipotesi sui fatti.
Poiché nessuo mai getta i soldi dalla finestra, chi ha investito molti soldi nel viaggio ha certo uno scopo. Certamente molti dei partecipanti erano dei volontari ma, a giudicare dalle immagini, molti erano pronti a lottare. Certamente molti dei partecipanti avevano l'idea di recare beni alimentari ed altro a Gaza ma mi sembra improbabile che questo fosse lo scopo primo della nave.
La nave aveva, una volta messasi in viaggio, due possibilità: riuscire a violare il blocco o essere fermata. In entrambi i casi l'iniziativa spettava agli Israeliani: o la lasciano passare o la fermano. Se la lasciano passare la nave ottiene un successo propagandistico enorme: Israele è debole, non è invincibile, non è in grado di far rispettare le sue minacce (cioé di bloccare Gaza). Nel M. O. simili echi propagandistici hanno un grande valore e la vittoria dei violatori, e dei dirigenti di Gaza, sarebbe considerevole. Se invece la nave viene fermata, allora ricade su Israele il biasimo di aver impedito aiuti umanitari e questo rivelerebbe la disumanità delle sue scelte politiche. In entrambi i casi Israele è in un angolo: come sceglie sceglie male. In realtà Israele non ha una vera scelta: se uno conosce un poco la logica storica delle sue linee politiche sa che l'unica ppossibilità è agire attivamente per impedire il passaggio della nave. Senonché questa azione militare ha esiti spaventosi e spropositati.
Domande e risposte che non ci sono.
L'obiettivo della nave era quello di spingere Israele in un angolo? A che scopo farlo proprio ora? Come mai tanti morti? Le forze israeliane sono tra le più addestrate e tanti morti appaiono difficili da spiegare. Un errore? Possibile, anche se improbabile, considerato l'addestramento e la scelta, anch'essa storica, di far di tutto per limitare al massimo le vittime civili. Se non è un errore allora si tratta di un ordiene esplicito di qualche autorità di Israele? Possibile ma improbabile, non fosse che per evitare il processo mediatico. Il risultato di una resistenza armata da parte dei pacifisti? Possibile ma improbabile. La resistenza c'è stata ma non tale da giustificare una strage. DEl resto la resistenza è avvenuta con bastoni, che certo possono anche uccidere ma ci mettono meno tempo di un proiettile. Del resto se la nave aveva lo scopo di provocare una reazione, allora proprio per massimizzare gli effetti doveva essere disarmata. Vero che nel caos degli attori del M. O. non si può mai escludere che una scheggia impazzita possa aver operato scelte autonome ma mi pare improbabile che i Turchi non abbiano vegliato sulla cosa.
Ho idea che per molto tempo non avremo risposte.
Le question internazionali sono complesse e quella del M. O. lo è particolarmente. Se lo scopo di un attore è quello di ottenere la pace allora non servono prese di posizione pro o contro: non si tratta di tifare per gli uni o gli altri. Anzi: la cosa rischia di essere controproducente. Al di là delle intenzioni, questa nave ha bloccato il processo di pace. Per ottenre la pace occorre che quelli che llitigano si mettano daccordo. La pace la si fa con i nemici e non con gli amici. I gesti di pace sono quelli che spingono i contendenti ad avvicinarsi e non ad allontanarsi. Qeusto significa che se noi scegliamo (sia pure animati da nobili intenzioni) a favore di tizio contro caio, di fatto remiamo "contro" e non "per" la pace. E in quell'area gli interessi "contro" sono, chiaramente, già sin troppi.
p.
Da Guida al Cinema:
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
infatti..nemmeno io...Husker_Du ha scritto:Il problema fondamentale e' stato attaccare in acque internazionali. A casa tua puoi pure fare quello che vuoi, ma in acque internazionali no. Non capisco tutta sta fretta da parte degli israeliani.
io credo che israele tema un conflitto arabo isreliano (l'ennesimo) in tempi non troppo lunghi e parte all'attacco..anche solo per far capire che non shcerzano..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
questi li aspettavano con giubbotti antiurto..maschere antigas e cricchetti...




quante mazzate si pendono i primi...





ok e' un video e tutto puo essere mas il sospetto che fosse tutta un'abile provocazione e' palese,
anche se saltare in testa alle truppe speciali dell'idf non e' che sia una idea molto furba....


credo che piu che gli israeliani i fessi siano i turchi e simili...
o meglio, la conseguenza e' a favore (per ora) dei provocatori, ma ci han lasciato la ghirba in 10....
Ultima modifica di nik978 il 01/06/2010, 16:46, modificato 1 volta in totale.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
La risposta flessibile (cioè proporzionale all'attacco) non ha mai fatto parte della strategia Israeliana.
Inoltre si considerano da sempre in guerra e quindi anche per questo è utopico pretendere la mano leggera.
Le buone intenzioni di chi voleva portare gli aiuti sono quantomeno pari alla loro superficialità.
E poi oltre agli aiuti che c'era dentro queste navi ?
Forse il Mossad sapeva qualcosa che noi ignoriamo.
Inoltre si considerano da sempre in guerra e quindi anche per questo è utopico pretendere la mano leggera.
Le buone intenzioni di chi voleva portare gli aiuti sono quantomeno pari alla loro superficialità.
E poi oltre agli aiuti che c'era dentro queste navi ?
Forse il Mossad sapeva qualcosa che noi ignoriamo.
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
probabile.
ma comunque una reazione cosi,almeno dai video che sono in giro, e' stata inaspettata anche dall'idf...
quindi probabile che comunque israele non fosse partita troppo decisa e la cosa sia degnerata dopo a causa della violenta reazione dell'equipaggio...
ma comunque una reazione cosi,almeno dai video che sono in giro, e' stata inaspettata anche dall'idf...
quindi probabile che comunque israele non fosse partita troppo decisa e la cosa sia degnerata dopo a causa della violenta reazione dell'equipaggio...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
- OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
L'impressione è che si apettassero un "respingimento allanik978 ha scritto:probabile.
ma comunque una reazione cosi,almeno dai video che sono in giro, e' stata inaspettata anche dall'idf...
quindi probabile che comunque israele non fosse partita troppo decisa e la cosa sia degnerata dopo a causa della violenta reazione dell'equipaggio...
Maroni"
Re: [O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente
si..credo anche io.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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