[O.T.] Marrazzo e il trappolone di via gradoli

Scatta il fluido erotico...

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Scorpio
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#556 Messaggio da Scorpio »

su "Le Iene" servizio sulla vita di una trans brasiu...

saró antico, retrogrado... ma non capisco come ka22o si faccia sia ad andare che a spendere 100aia di neuri per sti travoni...

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continuo a non capire...

suggerisco il ricovero ai clienti dei trans...

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GaiusBaltar
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#557 Messaggio da GaiusBaltar »

L'unica cosa che mi possa far capire che uno spende una catacchia di soldi in trans, ovvio che comunque io rispetto tutte le scelte, è che uno appunto abbia provato di tutto o di più con donne ''normali'' e cerchi qualcosa di diverso/nuovo. Poi bisogna vedere che fi fai col trans perchè se te lo picchia nel didietro allora penso, ma non sono psichiatra, si tratti di una specie di omosessualità  repressa, al posto di andare con altri uomini ed ammettere che sono gay vado con un trans che comunque è un ''pó donna''.
Correggetemi se mi sbaglio.
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ibist
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#558 Messaggio da ibist »

[size=24:321def1874]arte...mi inchino....[/size:321def1874] :DDD


[quote:321def1874]di Franco Bechis - C'è ancora una domanda che non ha risposta nel caso di Piero Marrazzo. Ha interesse pubblico rilevante, non ha tutela da parte del garante della privacy, ed è molto semplice: con quali redditi l'ex presidente della Regione Lazio pagava trans e qualche volta (al momento ne ha ammesso solo un uso sporadico) cocaina? La domanda è lecita, perché la situazione patrimoniale della famiglia Marrazzo è nota e abbastanza note sono pure le spese obbligatorie da effettuare ogni mese senza bisogno di togliersi nemmeno il più banale degli sfizi. E con un semplice calcolo matematico di quelli che ogni massaia è in grado di fare per reggere una famiglia, è assai complicato fare saltare fuori quei 5 mila euro che ai primi di luglio sono apparsi un po'sul tavolo del trans Natalie e un po' nel portafoglio dell'ex presidente della Regione Lazio. Certo un politico nella sua posizione non guadagnava poco, ma gran parte delle entrate note servivano a Marrazzo per pagare le spese immobiliari, visto che tutti i risparmi li aveva investiti sul mattone chiedendo un prestito aggiuntivo alle banche. Una spesa non irrilevante, visto che solo per le rate di mutuo se ne andava circa il 70% dello stipendio dell'uomo politico. Ma vediamo i conti noti.


Facciamo un bilancio


Le entrate. L'ultima dichiarazione dei redditi di Piero Marrazzo è relativa all'anno 2005, nel cui primo quadrimestre percepiva ancora lo stipendio dalla Rai e nei restanti otto mesi quello da presidente da Regione. Il reddito imponibile dichiarato fu di 162.821 euro lordi, vale a dire 13.568,4 euro lordi al mese. Oggi grazie alla trasparenza sui redditi degli eletti si può calcolare alla virgola il suo reddito mensile netto: è di 10.566,89 euro. Si tratta della somma della indennità da consigliere regionale (4.252,35 euro), di quella da presidente di giunta (2.311,43 euro) e della diaria a titolo di rimborso spese per la sua permanenza a Roma (4.003,11 euro), che viene erogata anche se Marrazzo a Roma vive. Il presidente ha diritto all'auto con autista (per questo l'una e l'altro sostavano sotto casa del trans Natalie nel luglio scorso), e quindi a differenza di altri consiglieri regionali non percepisce il rimborso chilometrico previsto (secondo il tariffario a un consigliere senza auto blu che abitasse a Riano come Marrazzo spetterebbero 590 euro al mese). Dalla Rai Marrazzo non percepisce reddito, essendo in aspettativa non retribuita. La consorte, Roberta Serdoz, come rilevato giustamente dall'Usigrai, da anni è una precaria di viale Mazzini. Ha un contratto a tempo determinato di nove mesi con Linea Notte del tg3. Secondo informazioni ufficiose assunte in Rai da Libero lo stipendio sarebbe di circa 1.800 euro al mese netti. Il che significa su 12 mesi, comprendendovi quota di tfr e tredicesima: calcolando 12 mesi si tratta di 1.532 euro netti al mese. Le entrate complessive da stipendio della famiglia Marrazzo dunque ammontano a 12.098,89 euro netti al mese.


Le uscite. La principale voce certa è quella per le spese di casa. Come rivelato da Libero quando è scoppiato il caso Marrazzo ha quattro case: una vicino a San Felice Circeo al 50% (il resto diviso fra i due fratellastri), una a Riano romano dove abita con la seconda moglie Roberta Serdoz (anche questa al 50% con lei) e due a Vigna Clara, una divisa con la Serdoz e l'altra totalmente sua, ma dove ha diritto di abitazione la prima moglie, Isolina Fiorucci. La casa al mare è frutto dell'eredità da padre e madre, e l'unico onere per l'ex presidente della Regione Lazio è il mantenimento e la quota Ici da pagare. La prima casa - abitazione di Riano - è stata comprata con un mutuo ventennale da 450 mila euro concesso da Unipol nel 2003. garantito da ipoteca. Ma il 18 gennaio 2008 i coniugi Marrazzo hanno restituito alla banca i circa 300 mila euro che mancavano e liberato la casa di famiglia da ogni ipoteca. Sulle due case di vigna Clara i coniugi Marrazzo sono assistiti da doppio mutuo. Uno (via Giuochi Istmici) è stato acceso il 23 novembre 2007, finanziamento di 570 mila euro rimborsabile in 30 anni al tasso di interesse annuo iniziale del 5,49%. Il secondo (via del Podismo) è stato acceso il 12 luglio del 2006 per 1,3 milioni di euro da rimborsare in 25 anni con un tasso di interesse annuo del 4,2%. Entrambi sono stati concessi dal Monte dei Paschi di Siena, scelta curiosa perché si tratta della stessa banca che stava ingaggiando con il presidente della Regione Lazio un braccio di ferro sui debiti del sistema sanitario (nel 2007 Mps aveva acquistato un miliardo di crediti sanitari nei confronti delle Asl laziali).


Abbiamo provato a farci ridare quei mutui e Mps non li ha concessi né in un caso né nell'altro. Quello trentennale nessuna banca ce l'ha concesso dichiarando la stessa età che aveva Marrazzo all'epoca della sottoscrizione (49 anni). Allora abbiamo dovuto barare con l'età , scendere al di sotto dei 45 anni, e abbiamo preso grazie a mutui on line le due migliori offerte fatte dal sistema bancario internazionale per lo stesso tipo di acquisto. Una si avvicina alle condizioni spuntate da Marrazzo, l'altra è migliorativa essendo fatta oggi, a tassi più bassi. Il mutuo trentennale comporta una rata da 2.306, 38 euro al mese. Quello venticinquennale comporta una rata da 4.686,97 euro al mese. In tutto fanno 6.993,35 euro al mese.


Alle spese per il mutuo bisogna aggiungere l'Ici che grazie a Silvio Berlusconi Marrazzo non paga sulla prima casa, ma sulle altre almeno pro quota sì. Si tratta di 417,41 euro al mese calcolati sull'unghia con le rendite catastali e le aliquote vigenti a Roma e San Felice Circeo. Il costo base per la casa dunque incide sulla famiglia Marrazzo per 7.410,76 euro al mese.


Le quattro case hanno spese condominiali, di manutenzione e di riscaldamento. Il costo medio annuo ad abitazione popolare calcolato da Confedilizia è di 1.400 euro ad abitazione popolare. Si tratta di altri 500 euro al mese in più, che sembrano stretti perché non considerano eventuali oneri di manutenzione straordinaria. Siamo a 7.910,76 euro al mese per le case Marrazzo. Non consideriamo per altro che due di queste hanno anche giardini e che pure la loro manutenzione ha un costo non irrilevante. Ci sono però certo le bollette fisse per acqua luce e gas. Secondo i dati di Federconsumatori si tratta di 1.400 euro all'anno per famiglia. Considerando che non tutte le case sono pienamente abitate, per quelle di Marrazzo si tratta di altri circa 300 euro al mese. Le spese obbligatorie per la casa salgono a 8.210,76 euro. Marrazzo ha tre figlie, due dalla prima moglie e una dalla seconda.


Spese varie


Non stiamo a considerare gli atti della separazione consensuale del primo matrimonio e per il costo di mantenimento dei tre figli usiamo i dati di un'indagine 2008 condotta dal Pd elaborando le statistiche offerte dalle famiglie numerose: per alimentazione, abbigliamento, cure mediche, educazione, trasporti e attività extrascolastiche e quota parte spese comuni il costo annuo medio di ciascun figlio in una famiglia con sei figli è di 7.009,82 euro. A questi sottraiamo la quota di spese fisse per abitazione e bollette già calcolate: si tratta di 6.450,93 euro all'anno. Cioè 537,57 euro al mese per figlio. Nel caso Marrazzo altri 1.612,73 euro. Spese obbligatorie complessive per la famiglia quindi 9.823,49 euro al mese. Non sono comprese: spese telefoniche, regali, alimentazione coniugi Marrazzo, loro abbigliamento, spese voluttuarie. Restano 2.275 euro al mese. Per pagare come è stato fatto la cartella esattoriale dell'agenzia delle Entrate che aveva portato all'ipoteca fiscale sulla casa di Riano (oltre 60 mila euro), bisognerebbe avere digiunato o mangiato tutti i giorni a carico di Regione e Rai per 27 mesi. Per restituire quel mutuo da 300 mila euro come è stato fatto nel 2008 bisognava non avere mai speso per mangiare o comprarsi un vestito negli ultimi 11 anni. Non è da questo bilancio che possono essere arrivati i fondi per acquistare droga o passare anche solo una mattina con Natalie o Brenda.






di Mario Giordano - Dicevano che era un governatore sempre in pista. E, in effetti, ora che si è fermato ai box si capisce perché. Pista sì, ma di coca. Povero Marrazzo: la sua discesa non si ferma più. Dagli altari alla polvere, per quanto nella polvere, a ben vedere, ci fosse già . Eccome. Davanti ai ex magistrati romani l'ex presidente del Lazio ha ammesso infatti che i soldi con cui pagava i trans servivano anche per le sostanze stupefacenti. Brenda e sniffa, droga e Natalì, famolo strano e sballiamo. Del resto anche come giornalista tv, Piero ha sempre dimostrato di avere un bel naso.

Subito dopo la confessione di Marrazzo, i suoi avvocati hanno chiesto il silenzio stampa, per proteggere il dolore della famiglia. Si capisce: la famiglia merita sempre rispetto. Ma forse meritano rispetto anche quei milioni di cittadini del Lazio che dovranno pur sapere di essere stati governati da uno che, per sua stessa ammissione, non sempre era lucidissimo. Almeno così i cittadini capiscono come nascono certi provvedimenti. Perché, si sa, a volte i politici sono delle vere pippe. A volte, dei veri pipponi.

L'ex governatore s'è inserito d'autorità nella seconda categoria. Del resto non si potevano spiegare altrimenti quei 5mila euro messi sul tavolo di via Gradoli per fare sesso con il trans Natalì: l'estetica vuole la sua parte, e 5mila euro per la circostanza erano una parte assai esagerata. Solo la presenza di droga poteva giustificare la stupefacente spesa. Così abbiamo scoperto che l'ex ragazzo dell'oratorio della sinistra, al secolo Piero Marrazzo, organizzava festini sex&drug, come un rocker maledetto. Solo che lui ci andava in auto blu. E poi firmava assegni in bianco. Perfetto, mi pare. A proposito: sapete come la chiamano la cocaina in alcune regioni d'Italia? Con il nome che meritano i politici che si comportano così: bamba.

«Ho agito sempre per il bene dei cittadini», ha aggiunto l'ex governatore. E meno male. Altrimenti che cosa avrebbe fatto? Un rave party in Regione? L'assessorato all'ecstasy? Il dipartimento sballo&trans? Siamo curiosi di leggere su "Repubblica" il prossimo articolo di Giuseppe D'Avanzo: chissà con quali arrampicate verbali cercherà di spiegare ai suoi lettori che, in fondo, se Marrazzo sniffa in casa di Natalì la colpa è pur sempre di Berlusconi. Sarà stato Alfonso Signorini a regalargli le prime caramelle tossiche fuori dalla scuola (di partito)? O forse sono stati Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri a iniziarlo alla droga mentre lui dormiva? Dì la verità , D'Avanzo, stai pensando questo: Marrazzo si faceva solo per difendersi dal diabolico piano preparato contro di lui dalla terribile Spectre berlusconiana. Sicuro: l'hanno voluto bloccare perché Piero puntava in alto. Anzi di più: come volevasi dimostrare, aveva grandi aspirazioni.

Ma se il destino di Marrazzo ormai appartiene soltanto alla storia della politica e al futuro della disintossicazione, quello che non può restare impunito è il tentativo della sinistra e dei republicones di trasformare l'ex governatore in una vittima, un uomo puro, in fondo candido. Per giorni e giorni hanno tentato di accreditare la tesi della messa in scena, dell'agguato, del complotto. Poi hanno esaltato le dimissioni, il gesto nobile, il coraggio dell'uomo che sa lasciare la poltrona. Hanno forzato il paragone con Berlusconi dicendo in pratica: ecco, lui, coinvolto nello scandalo, se ne va, il premier invece no. E questo è davvero insopportabile, e rende inevitabile ritornare sul fatto (cioè su Marrazzo) con buona pace dell'avvocato difensore e del dolore della famiglia che sempre merita rispetto.

Perché è evidente che i cantori del vittimismo marrazziano non hanno ancora capito che al di là del buon gusto e delle tendenze sessuali, al di là del coté estetico di Brendona e dell'opportunità di andare a trans a spese del contribuente, restano due elementi clamorosi che rendono per ora unico il caso dell'ex governatore. Uno lo si sapeva: egli è venuto a conoscenza di un reato (furto e/o ricatto) da parte di carabinieri e non l'ha denunciato. Essendo pubblico ufficiale è piuttosto grave. Il secondo elemento lo veniamo a sapere oggi: egli acquistava e consumava droga. Essendo che egli doveva poi governare una regione è pure questo piuttosto grave. Dal che si deduce che i ribaltatori di frittata possono risparmiarsi gli ulteriori sforzi: Marrazzo vittima? Marrazzo puro? L'ipotesi, per restare in tema da tossici, è andata definitivamente in fumo. Marrazzo al massimo può essere candido. Candido sì, ma come la neve.



Il colloquio con i magistrati - Due ore di colloquio. Tanto è durato l'incontro tra l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli. Marrazzo è stato ascoltato nell'ambito dell'inchiesta sul presunto ricatto attuato nei suoi confronti da quattro carabinieri finiti in carcere. Indagato un quinto militare. "Qualche volta poteva capitare che quei soldi (i cinquemila euro che aveva pattuito con il trans Natalie in occasione dell'incontro sfociato nell'irruzione dei carabinieri nell'appartamento di via Gradoli, ndr) servissero anche per la droga", ha ammesso l'ex governatore davanti ai magistrati. Ha ribadito invece di "non essere mai stato né di essersi mai sentito ricattato", e di non essersi neppure accorto che lo scorso 3 luglio, durante la rapina e l'irruzione dei carabinieri nell'appartamento di via Gradoli, qualcuno stesse girando un video. Quel giorno, tra l'altro, ha raccontato Marrazzo, non "ho Gianguarino Cafasso", il pusher morto nel settembre scorso. Cafasso tentò di piazzare il video anche contattando Max Scarfone il fotografo del caso Sircana. Secondo quanto si è appreso la posizione di Marrazzo non è cambiata e nel procedimento appare sempre come parte lesa.
L'indagine istruttoria proseguirà martedì con l'interrogatorio di tre dei quattro carabinieri coinvolti nella vicenda e detenuti a Regina Coeli. In particolare saranno ascoltati Luciano Simeone, Carlo Tagliente e Nicola Testini. Non è previsto invece l'interrogatorio di Antonio Tamburrino, il quarto carabiniere al quale è stata contestata l'accusa di ricettazione e omessa denuncia. Sempre in giornata dovrebbe essere ascoltato un quinto carabiniere il nome del quale esce dall'esame delle carte e dei verbali raccolti dagli investigatori. Si tratta di Donato D'Autilia che ha 43 anni ed è stato coinvolto in un'inchiesta sulla pedofilia. Si sospetta che egli abbia potuto avere un ruolo per quanto riguarda il commercio del video che ritrae Marrazzo nella casa di via Gradoli dove il filmato fu girato. Nell'attuale fase dell'inchiesta gli investigatori smentiscono ancora una volta l'esistenza di un secondo video giudicando infondate le notizie che in proposito sono circolate.

Intanto è stato rintracciato dai carabinieri del Ros il transessuale Brenda, che avrebbe avuto rapporti sessuali con Marrazzo. Brenda è stato portato in procura per essere ascoltato come testimone nell'ambito dell'inchiesta sul presunto ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio. Il viado dovra' chiarire l'esistenza di un secondo video in cui apparirebbe l'ex governatore e di cui hanno parlato alcuni transessuali.



di Roberta Catania - «Aveva gli occhi lucidi», Piero Marrazzo, «mentre ci implorava di non rovinarlo. Ci promise promozioni nell'Arma e trasferimenti». Ecco uno dei passaggi del verbale di uno dei quattro carabinieri arrestati per lo scandalo che ha costretto il governatore del Lazio alle dimissioni. Dichiarazioni spontanee che Libero è in grado di pubblicare integralmente.

è l'1.40 della notte del 21 ottobre 2009 quando i militari del Raggruppamento operativo Speciale sentono il collega "infedele", il carabiniere scelto Carlo Tagliente. Gli altri negano, negano tutto. Lui no, lui ammette almeno parzialmente le responsabilità che lo legano soprattutto ai colleghi Nicola Testini e Luciano Simeone. La posizione di Alessandro Tamburrino, infatti, è una storia a parte, che entra in ballo solo all'ultimo, quando i militari cercano di vendere il video che ritrae l'ex presidente della Regione in compagnia di un trans.

Tagliente, pugliese di 32 anni, racconta ai colleghi che gli stanno perquisendo l'abitazione di essere «entrato in contatto con un confidente legato al mondo dei transessuali, tale Cafasso Gianguarino». Il 3 luglio Cafasso «ci chiamò (...) e ci disse che era venuto a conoscenza che si stava svolgendo un festino con dei trans all'interno di un appartamento in via Gradoli». è in questa occasione, dunque, che Gianguarino viene tirato per la prima volta in ballo. Il racconto del carabiniere della Compagnia Trionfale prosegue e arriva al momento in cui «bussammo alla porta». «Aprì un viados di pelle scura e moro di capelli», ricostruisce Tagliente, che aggiunge: «Ci trovammo di fronte una persona che riconoscemmo subito essere Marrazzo. (...) Ci trovammo in grandissimo imbarazzo, perché indossava solo una maglia intima e le mutande. (...) Lui ci pregò con gli occhi lucidi di non fare nulla, perché ci diceva: "Io ho una mia dignità e la mia posizione... vi prego aiutatemi.. saprò ricompensarvi, vi aiuterò nell'Arma". Quindi ci disse che avrebbe potuto aiutarci se avessimo voluto un trasferimento». Qui il carabiniere ammette la propria debolezza e confida di aver a lungo cercato il trasferimento per ricongiungersi alla famiglia d'origine. Così, racconta, accettò l'offerta di Marrazzo.

l'altro trans di piero

Dopo 15 giorni, a leggere la ricostruzione di Tagliente, Cafasso si mise di nuovo in contatto con i carabinieri: «Disse che era entrato in possesso, senza specificare come, di un video che ritraeva Marrazzo mentre si trovava in compagnia di un trans in atteggiamenti ambigui».

Il video dello scandalo, si direbbe, anche se alcuni dettagli non tornano. è vero che dura quei famosi «2-3 minuti», ma il carabiniere arrestato identifica questo altro viados come «biondo». Anche se è possibile che il militare abbia confuso le due circostanze e invertito il ricordo della fisionomia dei due travestiti.

Dopo aver «nascosto il cd o dvd in una zona di campagna sulla via Trionfale», i carabinieri corrotti hanno cercato di vendere il filmato. Nel racconto si ricostruisce anche della improvvisa morte di Cafasso e dell'occasione, per loro, di continuare da soli le trattative per ricavare soldi dal video.

Il militare pugliese rivela anche di essersi «insospettito» avendo notato «un carabiniere del Ros che stava con una ragazza davanti al bar Vanni».

pedinamenti errati

«Questo fu un primo campanello d'allarme». Il primo segnale, perché dopo c'era stato anche uno strano incontro con un «collega appostato su un motociclo T-max, fermo in via Cortina d'Ampezzo».

I carabinieri sentono il fiato sul collo e decidono di fare un passo indietro, distruggendo i dvd, anzi «spaccandoli in più pezzi e gettandoli in un bidone dell'immondizia vicino alla caserma sede della Compagnia Trionfale». Un ravvedimento giunto comunque troppo tardi: ormai l'indagine è avviata e gli investigatori del Ros gli sono addosso.

Cinque giorni dopo aver rinunciato al video, infatti, scattano i fermi e la vicenda di Marrazzo e del trans diventa di dominio pubblico.

IL VERBALE

Il giorno 21 ottobre 2009, alle ore 01,40, in Roma, negli Uffici del Comando della Compagnia Carabinieri di Roma Trionfale.

Avanti ai sottoscritti Ufficiali di Polizia Giudiziaria Colonnello Massimiliano MACILENTI, Capitano Carmine TORDIGLIONE e Maresciallo A.s. UPS Roberto PUCCI, rispettivamente Comandante e addetti alla sezione Anticrimine Carabinieri di Roma, nonché Cap. Massimiliano D'ANGELANTONIO, comandante della II Sezione del II Reparto Investigativo del R:O:S: Carabinieri di Roma è presente TAGLIENTE Carlo, il quale spontaneamente Riletto confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra

"Nei primi giorni del mese di luglio 2009, credo, se non ricordo male, forse il 3, unitamente al mio collega SIMEONE Luciano, ho avuto un contatto con un confidente legato al mondo dei transessuali, tale CAFASSO Gianguarino. Preciso che quest'ultimo era un confidente del Maresciallo TESTINI Nicola ma conseguentemente ai rapporti di stretta collaborazione di tipo professionale con il maresciallo è diventato anche mio confidente. Come vi dicevo quel giorno ci chiamò, non ricordo come e su quale utenza, noi (io e SIMEONE) andammo all'appuntamento e lui ci disse che era venuto a conoscenza e si stava svolgendo un festino con dei trans all'interno di un appartamento di Roma, via Gradoli, appartamento che sarei in grado di riconoscere se tornassi sul posto. Ivi giunti, nella tarda mattinata- primo pomeriggio (ora di pranzo), bussammo alla porta dell'appartamento qualificandoci come Carabinieri. Aprì un viados di pelle scura, moro di capelli. Noi entrammo e ci trovammo di fronte una persona di sesso maschile che riconoscemmo subito essere il Presidente della Regione Lazio Piero MARRAZZO.

Alla vista di questa personalità ci trovammo in gravissimo imbarazzo anche perché indossava solo una maglia intima e le mutande per cui non sapemmo veramente cosa fare. Lui ci pregò con gli occhi lucidi di non fare nulla perché ci diceva «Io ho una mia dignità e la mia posizione ... vi prego aiutatemi... saprò ricompensarvi vi aiuterò nell'Arma». Quindi ci disse che avrebbe potuto aiutarci se volessimo un trasferimento.

«temevo che mi chiamasse»

Io purtroppo devo dirvi che ho una grave situazione familiare perché ho un nipote di 5 anni in gravissime condizioni. La voglia quindi cercare di rendermi utile alla mia famiglia mi ha fatto ritenere che veramente avrebbe potuto aiutarmi. Noi d'altronde, seppur dopo una brevissima ispezione dei locali, non avevamo individuato nessuna cosa pertinente a qualunque tipo di reato, per cui anche perché non sapevamo veramente cosa fare abbiamo deciso di andarcene senza fare nulla per timore della personalità .

Io prima di andarmene, su sua richiesta, gli lasciai l'utenza 333/********* di cui non ricordo l'intestatario e che io utilizzavo normalmente per i contatti con i confidenti necessari al mio lavoro. Devo precisare che questa utenza io l'ho dismessa circa 10 giorni dopo perché ero intimorito, imbarazzato dalla possibilità che lui potesse chiamarmi. Infatti, dopo un primo momento in cui avevo ceduto pensando in qualche modo che mi sarebbe stato utile, poi dopo una riflessione decisi che non volevo ricevere la sua chiamata. Specifico che nei 10 giorni successivi in cui ho ancora tenuto in uso quell'utenza non mi ha mai chiamato.

Circa 15 giorni dopo questo evento, non ricordo precisamente il giorno ma credo fosse la fine del mese di luglio, ci (a me e SIMEONE, credo fosse lui con me ma in questo momento non riesco ad essere più preciso) ricontattò Gianguarino CAFASSO che ci diede uno dei soliti appuntamenti. Noi ci andammo credendo ci dovesse dare qualche informazione per il nostro servizio. In realtà egli ci disse che era entrato in possesso, senza specificare come, di un video che ritraeva il citato Presidente MARRAZZO mentre si trovava in compagnia di un Trans in atteggiamenti ambigui. Ci chiese, visto che lui non era in alcun modo presentabile e non avrebbe potuto tenere rapporti legali, di aiutarlo a ricavare qualcosa da questo video. In termini di soldi intendo. Quindi noi gli chiedemmo di poter vedere il video anche perché ci volevamo rendere conto se fosse vero o meno quello che ci aveva raccontato ed eventualmente cercare di capire se era autentico o artefatto.

Andammo quindi con lui in zona cassia ed a bordo della sua autovettura ci fece vedere il video su un suo pc portatile. Effettivamente il video conteneva il Presidente della Regione Lazio Piero MARRAZZO che si trovava in un luogo chiuso in compagnia di un trans biondo, questa volta vicino ad un tavolo ove vi era un piatto con delle strisce di una sostanza bianca polverosa.

Alla fine del video, che peraltro era molto mosso e frammentato tanto da farci inizialmente pensare ad un fotomontaggio, vi era anche un'autovettura tipo Lancia THESIS a mia memoria di colore scuro ripresa lungo una strada. In quell'occasione, poiché noi palesammo l'idea di aiutarlo senza però dargli alcuna rassicurazione, CAFASSO ci diede il video in un CD ROM o DVD (non riesco a ricordare in questo momento con precisione) che io e SIMEONE nascondemmo in una zona di campagna sulla via Trionfale vicino al ponte nuovo. Preciso che il video da me visto durava circa 2-3 minuti ed era comunque breve.

«cerchiamo un acquirente»

Da quel momento, dopo averne parlato con TESTINI, iniziammo a cercare qualcuno che potesse comprarlo. Io però non sapevo come muovermi in questo settore per me assolutamente sconosciuto.Nel frattempo a settembre di quest'anno CAFASSO morì di infarto sulla via salaria. Lui normalmente viveva negli alberghi e non aveva fissa dimora. Seppi della sua morte dal maresciallo TESTINI il quale lo aveva appreso da un altro suo confidente. Ci trovammo quindi con la copia del filmato in mano e pensammo di proseguire nel tentativo di venderlo.
Io come vi ho detto prima non avevo i contatti giusti per fare questa cosa ma nel frattempo SIMEONE Luciano, tenendoci comunque al corrente, aveva instaurato rapporti finalizzati alla vendita su due diversi canali, il primo con tale Riccardo, un imprenditore che a me non è mai piaciuto, che per quanto di mia conoscenza fu presentato a Luciano da un suo confidente, tale Ottavio. Voglio precisare fin d'ora che questa situazione non ha portato a nulla anche se Riccardo con tale Massimo, mi pare di ricordare, ebbero modo di visionare il filmato sotto casa di Luciano stesso. In quell'occasione ero presente anch'io e dopo l'incontro nonostante i due sembrassero interessati ebbi modo di confermare a Luciano la mia cattiva sensazione nell'avere avuto rapporto con queste persone. Non mi ispiravano fiducia a pelle. Sempre su di loro, per quanto mi disse Luciano, posso dire che non erano loro i diretti acquirenti del video ma stavano agendo per conto di altri che non conosco. Prima di concludere quest'aspetto della vicenda devo dirvi che Luciano e TESTINI durante un incontro con Riccardo - non so dirvi quando perché non ero presente - notarono un maresciallo del ROS che stava con una ragazza davanti al bar Vanni per cui si insospettirono. Questo fu un primo campanello di allarme che aggiunto a quello che vi dirò ci fece desistere dalla trattativa per la vendita del video-----// il secondo attraverso TAMBURRINO, ossia un Carabiniere della Stazione Roma-Trionfale che Luciano attivò sapendo avere un parente fotografo. So per quanto mi ha riferito SIMEONE Luciano che ha tenuto i contatti con TAMBURRINO per questa situazione, che la trattativa è stata incanalata verso un'agenzia di Milano di cui poi io ho avuto modo di conoscere tali Max, una donna ed il marito di quest'ultima che io ho incontrato in una occasione perché SIMEONE non era disponibile, adesso non ricordo per quale motivo. Feci vedere nell'occasione il video alla donna e all'uomo in sua compagnia.

l'appuntamento

I due vennero all'appuntamento con il Carabiniere TAMBURRINO e tale Max. Questi ultimi due, in questa circostanza, non hanno assistito alla visione del video avvenuto a bordo della mia autovettura Mercedes Classe B. Attraverso questo canale ci è stato offerto il compenso di 50.000 (cinquantamila) euro. Noi valutammo positivamente l'offerta perché ci fu assicurato che questa agenzia avrebbe potuto commercializzare il video in modo assolutamente legale. Poi però un giorno, non vi posso dire quando con esattezza, ma posso dirvi che era successivo all'incontro del bar Vanni dove fu visto un maresciallo del ROS conosciuto da TESTINI, durante un servizio di ocp avemmo modo di notare un uomo a bordo di un motociclo tipo TMAX fermo di fronte il ristorante-bar "Al cocomerino" di via Cortina D'Ampezzo. Credendo che fosse un soggetto che si doveva incontrare con uno dei nostri indagati lo fermammo ed il maresciallo TESTINI gli chiese i documenti. Questa persona glieli diede ed il maresciallo TESTINI gli chiese se fosse un collega. Ricevuta risposta positiva ed avendo appreso che stava lì per un servizio poiché lui ci disse "o ci siamo noi o voi non possiamo starci in due", noi decidemmo di andare via per non dare fastidio. Tuttavia riflettendoci successivamente la cosa sembrò strana e ci fece preoccupare ancor di più io quindi pregai gli altri di lasciare perdere, ma solo 5-6 giorni fa decidemmo di distruggere il video e chiudere questa vicenda che mi pento veramente di avere iniziato. Non so veramente spiegare come possa essermi trovato in una situazione tale, è stata una debolezza imperdonabile. Voglio precisare un'altra cosa, io feci d'accordo con i miei colleghi una copia del video attraverso il masterizzatore del mio pc portatile che ho tuttora a casa mia e che vi consegnerò spontaneamente. Entrambe le copie furono distrutte come vi ho detto da me Luciano e TESTINI 5 o 6 giorni fa spaccandoli in più pezzi e gettandoli in un bidone dell'immondizia vicino alla caserma sede della Compagnia Trionfale. La decisione di agire in questo modo la prendemmo circa una settimana fa quando ci riunimmo io Luciano e TESTINI perché eravamo molto preoccupati e ci stavamo finalmente rendendo conto che era un grosso errore.


Natalie a casa di Marrazzo

Natalie è «andata in taxi a casa di Piero Marrazzo», come dichiara lei stessa in un verbale che compare agli atti del Marrazzo-gate. Convocata tramite una «telefonata» fatta direttamente dall'ex governatore «40 minuti dopo il blitz dei carabinieri» infedeli in via Gradoli, la trans è «salita a bordo di un'auto del 3570» e si è precipitata all'indirizzo della residenza privata dall'allora presidente. La circostanza è ricostruita in un verbale degli investigatori del Raggruppamento operativo speciale che, insieme ai magistrati romani, hanno sentito per l'ennesima volta l'amante dell'ex giornalista Rai. Sempre in qualità di persona informata dei fatti, le hanno chiesto di ricostruire con maggior precisione la cronologia degli eventi del 3 luglio scorso.

Natalie non dice perché l'ex presidente della Regione Lazio le chiede di raggiungerlo. Lei non lo specifica spontaneamente e - da quel che Libero ha potuto leggere nella copia degli atti - gli inquirenti non glielo domandano.
Il verbale secretato di questa audizione inizia con una frase di Natalie che si «dichiara disposta» ad aggiungere i particolari omessi in precedenza. E lo fa cominciando dal principio, dall'irruzione dei militari della Compagnia Trionfale nell'alcova al piano seminterrato di via Gradoli 96.
«Avevo detto loro che non avevo clienti», si giustifica la transessuale per escludere l'ipotesi di una sua collaborazione a tendere quella trappola a Marrazzo, «ma Carlo» Tagliente «e Luciano» Simeone «sono entrati dicendomi che ero con qualcuno che a loro interessava molto vedere». E ancora, si legge: «Piero stava nella stanza, era in mutande bianche. Loro», riferendosi ai carabinieri, «mi hanno obbligato ad uscire sul balcone. Ero lì fuori e si sono parlati per circa venti minuti. Poi sono tornata nella stanza e ho sentito che minacciavano Piero dicendo che se lo avessero portato in caserma lo avrebbero rovinato dato che stava con un trans. Ho sentito che uno dei due voleva 50mila euro, e altri 50mila li voleva l'altro ma Piero non aveva quei soldi».

Poi, nel prosieguo del racconto, ci sono solo fatti noti e già acquisiti dal filmato del ricatto: i due carabinieri avrebbero ripreso alcune scene con il cellulare, soffermandosi sull'inquadratura in cui si vede un tavolino con tre "piste" di cocaina collocate vicino al tesserino regionale del politico e ad una cannula per sniffare la droga.
"Piero" sul display

Una volta rimasta sola, dopo l'uscita di scena dei carabinieri e la "fuga" di Marrazzo dal luogo dove era appena stato sorpreso in evidente stato di imbarazzo, Natalie fa mettere a verbale di «essere stata contattata da Piero 40 minuti più tardi». Prosegue chiarendo anche che l'ex governatore le «ha detto di recarsi subito a casa sua», probabilmente approfittando dell'assenza del resto della famiglia. Si suppone che la moglie fosse al lavoro e la bambina dai nonni. Comunque, la transessuale non racconta della presenza di terze persone nell'appartamento.

La ricostruzione riprende in modo piuttosto preciso. «Ho chiamato il servizio taxi del 3570 e, giunta a destinazione, ho trovato un uomo in guardiola che mi ha aperto il cancello e indicato la direzione» per raggiungere la casa di Marrazzo. Di questo signore, la trans fa una sommaria descrizione: «Si tratta di uomo alto quanto me». Ma gli interlocutori non appaiono interessati ad identificarlo e, quindi, il discorso viene riportato su argomenti di rilevanza investigativa. La questione della cocaina, ovviamente, non può essere tralasciata. Su questo punto ci sono un paio di domande - infatti nella trascrizione dei virgolettati di Natalie è riportato il classico adr (a domanda risponde) - che però non svelano chissà quale segreto. Lei nega, nega di aver visto polvere bianca, nega di conoscerne la provenienza e al riguardo si tiene sempre sul vago.
Versioni concordate

I punti chiave di questo verbale, però, sarebbero altri. E le domande che ci saremmo aspettati dai pm sarebbero state rivolte capire che cosa si siano detti Marrazzo e la sua amante in privato. E, soprattutto, perché Marrazzo avesse così tanta urgenza di parlarle, una tale urgenza che lo ha spinto perfino a correre il gravissimo rischio di farla andare in casa sua.

Come già detto, questa parte è trattata con estrema superficialità . Natalie lascia intendere che il "suo uomo" in quel momento potesse avere bisogno di conforto. Che il governatore (all'epoca ancora in carica) avesse la necessità di sfogarsi con qualcuno. E l'unica persona che poteva condividere il suo segreto era proprio la transessuale di via Gradoli, vittima con lui dell'imboscata.
Il verbale di Marrazzo

A conti fatti, però, c'è qualcosa che non torna. L'incontro potrebbe celare altri scopi, finalità che ovviamente si possono solo immaginare non essendo stati messi a verbale né per spontanee dichiarazioni di Natalie né per domanda diretta degli inquirenti.

Andando per ipotesi, che per ora non hanno riscontri, ma si basano su deduzioni logiche, l'urgenza di quell'incontro potrebbe essere giustificata dalla volontà di concordare una linea da seguire. Una versione dei fatti comune, nel caso in cui - come poi è stato - la vicenda fosse venuta allo scoperto.

Oppure, chi lo sa, Marrazzo potrebbe aver convocato a casa l'amante per darle quei cinquemila euro che non era riuscito a consegnarle perché sottratti dai carabinieri piombati nell'alcova sulla Cassia. è giusto una sfumatura, ma questo dettaglio emerge piuttosto chiaramente dal verbale che raccoglie la deposizione di Piero Marrazzo, convocato in procura il 21 ottobre scorso.

Parlando del furto dei 2mila euro dal proprio portafogli e dei 3mila euro collocati su un tavolino del monolocale di via Gradoli, e quindi indicati come il guadagno della trans, Marrazzo definisce Natalie «contrariata», perché ovviamente i soldi erano destinati a lei, ma non la indica come parte lesa della rapina. Perché l'intera somma, evidentemente, apparteneva all'ex governatore[/quote:321def1874]
lo stendardo è una semplice chiave....
fa capire che io "CHIAVO"....nulla di politico.....

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Drogato_ di_porno
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#559 Messaggio da Drogato_ di_porno »

marrazzo come jim morrison :DDD
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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Drogato_ di_porno
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#560 Messaggio da Drogato_ di_porno »

GaiusBaltar ha scritto:L'unica cosa che mi possa far capire che uno spende una catacchia di soldi in trans, ovvio che comunque io rispetto tutte le scelte, è che uno appunto abbia provato di tutto o di più con donne ''normali'' e cerchi qualcosa di diverso/nuovo. Poi bisogna vedere che fi fai col trans perchè se te lo picchia nel didietro allora penso, ma non sono psichiatra, si tratti di una specie di omosessualità  repressa, al posto di andare con altri uomini ed ammettere che sono gay vado con un trans che comunque è un ''pó donna''.
Correggetemi se mi sbaglio.
anche la moglie di marrazzo (roberta serdoz) ha i lineamenti un po' mascolini.

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belnudo
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#561 Messaggio da belnudo »

Drogato_ di_porno ha scritto:
GaiusBaltar ha scritto:L'unica cosa che mi possa far capire che uno spende una catacchia di soldi in trans, ovvio che comunque io rispetto tutte le scelte, è che uno appunto abbia provato di tutto o di più con donne ''normali'' e cerchi qualcosa di diverso/nuovo. Poi bisogna vedere che fi fai col trans perchè se te lo picchia nel didietro allora penso, ma non sono psichiatra, si tratti di una specie di omosessualità  repressa, al posto di andare con altri uomini ed ammettere che sono gay vado con un trans che comunque è un ''pó donna''.
Correggetemi se mi sbaglio.
anche la moglie di marrazzo (roberta serdoz) ha i lineamenti un po' mascolini.

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peró sto MARRAZZO, con quel bel sorriso invitante, quasi quasi me lo farei :096 :096
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#562 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Drogato_ di_porno ha scritto:
GaiusBaltar ha scritto:L'unica cosa che mi possa far capire che uno spende una catacchia di soldi in trans, ovvio che comunque io rispetto tutte le scelte, è che uno appunto abbia provato di tutto o di più con donne ''normali'' e cerchi qualcosa di diverso/nuovo. Poi bisogna vedere che fi fai col trans perchè se te lo picchia nel didietro allora penso, ma non sono psichiatra, si tratti di una specie di omosessualità  repressa, al posto di andare con altri uomini ed ammettere che sono gay vado con un trans che comunque è un ''pó donna''.
Correggetemi se mi sbaglio.
anche la moglie di marrazzo (roberta serdoz) ha i lineamenti un po' mascolini.

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c'ha un po di gozzo, consiglio di controllare la funzionalità  tiroidea

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sawyer
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#563 Messaggio da sawyer »

Drogato_ di_porno ha scritto: anche la moglie di marrazzo (roberta serdoz) ha i lineamenti un po' mascolini
lui stesso giornalista con moglie e fratello giornalista... casta di merda.
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#564 Messaggio da anxxur »

Scorpio ha scritto:su "Le Iene" servizio sulla vita di una trans brasiu...
Il servizio era riciclato, l'avevano già  dato diverso tempo fa.
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MiniMe
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#565 Messaggio da MiniMe »

ma ci sono notizie sicure sul fatto che si facesse di coca?
non ci vuole niente a mettere la cosa apposta lì eh...
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Lonewolf
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#566 Messaggio da Lonewolf »

Ieri sera a Matrix,c'era in studio un pó di gente e gentaglia. Una Mussolini scatenata nella sua boraggine. Un Belpietro un pó sulle sue. Un Buttafuoco che presentava un libro assertando che l'uomo va col travone perchè non apprezza più l'estetica. Una del pd e un giornalista sinistrorso,credo. Un travone brutto come i debiti. Una psicologa/psichiatra...e qui vi voglio...:mi ero appena tolto le lenti e il raffreddore mi stava devastando,ma io l'ho vista bona da morire. Mi sono sbagliato? Bona da porno,non da psicanalisi...
Poi hanno intervistato alcuni travoni da strada...:un'italiano,un sudamericano e un rumeno...connotati sfumati (o ero senza lenti ? :) ),ma s'intravedeva una bruttezza imbarazzante.
E poi è arrivata l'intervista,senza filtri o veli...al trans più richiesto d'Italia. Vive a Milano ed è di origine turca. Io ho visto una gran figa. Da dubitare che avesse il ciccio là  sotto...

Lilith
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#567 Messaggio da Lilith »

Lonewolf ha scritto: E poi è arrivata l'intervista,senza filtri o veli...al trans più richiesto d'Italia. Vive a Milano ed è di origine turca. Io ho visto una gran figa. Da dubitare che avesse il ciccio là  sotto...
Efe, davvero molto bella.
http://www.efe2003.com/

anxxur
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#568 Messaggio da anxxur »

MiniMe ha scritto:ma ci sono notizie sicure sul fatto che si facesse di coca?
non ci vuole niente a mettere la cosa apposta lì eh...
L'avrebbe ammesso lo stesso Marazzo davanti al P.M.
Così leggo, almeno.
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#569 Messaggio da MiniMe »

anxxur ha scritto:
MiniMe ha scritto:ma ci sono notizie sicure sul fatto che si facesse di coca?
non ci vuole niente a mettere la cosa apposta lì eh...
L'avrebbe ammesso lo stesso Marazzo davanti al P.M.
Così leggo, almeno.
oh very nice...
ci manca solo il rock'n'roll
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#570 Messaggio da anxxur »

Lilith ha scritto:
Lonewolf ha scritto: E poi è arrivata l'intervista,senza filtri o veli...al trans più richiesto d'Italia. Vive a Milano ed è di origine turca. Io ho visto una gran figa. Da dubitare che avesse il ciccio là  sotto...
Efe, davvero molto bella.
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Da Dublino per una notte di sesso. Mah.
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