colpo ha scritto:ehy fighters, ho bisogno una delucidazione :
per dare 4 mazzate al sacco si usano guantoni specifici da allenamento o vanno bene quelli da combattimento?
grazie
dalli a mani nude così ti si rovinano le nocchie e fà più boro
scherzi a parte più once hanno più le nostre manine da picchiatori di tastiera rimangono intonse
guarda che ci si puó fare male anche a menà er sacco: se il polso non è in asse si sloga
thanx
12 oz
me lo chiedevo perchè quelli che ho rotto avevano il pollice libero, quelli che ho comprato ieri invece hanno anche il pollice imbottito
cmq a me è il sacco che me mena
Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
Quando io parlo di "guerra" voi intendente un conflitto politico che si estrinseca attraverso il braccio diciamo operativo dei governi (gli eserciti o i singoli operatori).
Non e' quello che intendo io. Il concetto di guerra e' da riferirsi in senso omnicomprensivo al CONFLITTO, intendendo questo come lo SCONTRO fra due opposte volonta, che cozzano violentemente.
Questa visione pone la GUERRA come fondamento per le relazioni umane, e come diretta emanazione della nostra volonta' di sopravvivere all'ambiente circostante.
Ogni singola volta che voi ponete in essere strategie per ottenere qualcosa, siete in guerra.
Lo stesso dicasi per ogni singolo caso in cui siete impegnati a difendervi da qualcosa.
Questo concetto di scontro, non ha nulla a che vedere con la violenza, con la prevaricazione, con la sopraffazione.
Che invece sono L'EVOLUZIONE, distorta se vogliamo, dello scontro.
La violenza nasce nel momento in cui si frappone fra la nostra volonta' di ottenimento la RESISTENZA dell'altro soggetto.
In questo caso, esaurite le possibilita' che impiegano poca energia (la dialettica, il confronto verbale, la dimostrazione di forza) si passa direttamente a un gradino inferiore dell'evoluzione, ma che e' ben radicato in noi.
Si prende in mano la clava.
O una Glock, per i piu' moderni.
In tutto quanto ho detto non vi e' OMBRA alcuna di "gioco" o di "confronto giocoso", vi e' solamente la volonta di ottenimento con il minimo spreco possibile di energie.
Detto questo, la guerra propriamente detta, lo scontro reale, elimina da se medesimo, come un albero fa delle foglie secche, qualsiasi sovrastruttura non-utile. Qualsiasi appesantimento all'azione.
Per rivelare un essenza adamantina di purezza, un azione immediata a cui segue una reazione.
Si configura in sintesi un primordiale modo di rapporto, che e' stato imbullonato geneticamente in noi per permetterci la sopravvivenza e il dominio in un ambiente estremamente ostile come la terra.
Va da se' che tutto questo e' grandemente nocivo per la sopravvivenza del singolo, porta con se il pericolo di mutilazioni, di morte, porta con se sforzo per costruire guerra, e sforzo per RICOSTRUIRE dopo la guerra, cosicche' l'uomo, che cerca sempre la via del minore sforzo, tende, in periodi di pace, a spostare il suo atteggiamento verso lo scontro.
Da funzionale a estetico.
In nome dell'autopreservazione, e in nome di uno scostamento per l'ottenimento del potere.
E' guerra anche quella, strategia differente, stesso scopo.
Il maestro fisicamente inabile ormai alla dominanza sul gruppo, si ammanta di simboli per potere SMETTERE di essere messo alla prova.
Il gruppo riceve dogmi, simboli, gerarchie, e sopratutto CAPI.
La struttura funzionale del gruppo passa dall'ottenimento di un elevata prontezza alla guerra, cosa che sacrificherebbe i meno abili e gli infermi, a una preparazione ASTRATTA.
Che soddisfa l'animus pugnandi senza rischiare troppo il buco del culo.
Tutto questo pero' va completamente a puttane nel momento in cui la guerra, ciclicamente, si ripresenta.
E si riparte da zero a costituire gruppi funzionali allo scontro.
I'm just another bored male, approaching 30, in a dead-end job, who lives for the weekend. Casual sex, watered-down lager, heavily cut drugs. And occasionally kicking fuck out of someone.
Io personalmente non ho nulla contro la deriva estetica dei sistemi da combattimento.
A me gira i coglioni la falsita'.
Perche' causa vittime.
Il povero cazzone che ha ricevuto la sua cintura nera di Hapkido, si sente sorretto e protetto dalla sua "arte" per poi finire in merda nel momento in cui il suo avversario reale oppone RESISTENZA.
Una resistenza che lui non ha mai provato, perche' provarla avrebbe significato retrocedere la sua arte a FUNZIONALE, disintegrandone i dogmi, modificandone la struttura, imbruttendone l'estetica, sminuendone la gerarchia.
Paradossalmente la struttura guerresca e' andata completament persa nelle arti marziali per essere riottenuta negli SPORT.
Andate in una palestra di lotta libera, o greco romana.
In una palestra di boxe.
O in una di Judo.
Nei limiti imposti dal fatto che lo sport impone regole, la struttura marziale e' rimasta intatta.
Le tecniche si evolvono mediante il continuo confronto, seppure ingabbiato nelle regole. La gerarchia e' meritocratica. La resistenza alle tecniche e' continua, costante, incessante.
Ecco perche' un mediocre pugile o lottatore, o anche un umile judoka e' un avversario che ti rompe i coglioni.
E cosi pure un bravo rugbista.
Mentre un 4to dan di taekwondo va al tappeto scivolando da solo come prova a fare un chagi a gamba tesa.
Finisco con un ultima analisi.
Stranamente, coloro i quali esercitano la violenza, la sopraffazione, sono proprio coloro i quali ammantano di estetica la guerra.
Chiunque provi su di se il rigore della guerra intesa come metodo di comunicazione, se ne tiene accuratamente alla larga, se puo'.
L'istinto di autopreservazione e' forte in noi.
L'educazione alla guerra, e' il suo antidoto piu' forte.
L'estetica, della guerra, provoca mostri, che conducono alla guerra stessa,da cui si guarisce temporaneamente osservando le macerie.
Salvo poi ripartire ciclicamente da un altra generazione.
Hai ragione.....
in tutto quello che dici è un bel post......
anche se rimango dell'idea forse perchè cresciuto con essa che le arti marziali per me rimangono una disciplina e non uno sport alla quale devo dare rispetto e fedeltà ......
Ora diró una cosa per la quale intendo sottolineare che non deve essere interpretata per il suo passato Fascista ma solo per la frase in se per se.......non facciamo polemiche politiche non mi interessano e non voglio essere io a proporla....non interpretatelo come slogan
in passato non si diceva Credere,Obbedire,Combattere
alla fine questa frase è attribuibile a qualsiasi concetto come dici tu di ogni quotidiana piccola guerra che noi tutti i giorni facciamo nella vita.....
ed io a modo mio credo nelle arti marziali,obbedisco alle sue regole e combatto per esse.....
Chuck Norris ha risolto il problema del Triangolo delle Bermude col Teorema di Pitagora....
WARDOG ha scritto:Io personalmente non ho nulla contro la deriva estetica dei sistemi da combattimento.
A me gira i coglioni la falsita'.
Perche' causa vittime.
Il povero cazzone che ha ricevuto la sua cintura nera di Hapkido, si sente sorretto e protetto dalla sua "arte" per poi finire in merda nel momento in cui il suo avversario reale oppone RESISTENZA.
Una resistenza che lui non ha mai provato, perche' provarla avrebbe significato retrocedere la sua arte a FUNZIONALE, disintegrandone i dogmi, modificandone la struttura, imbruttendone l'estetica, sminuendone la gerarchia.
Paradossalmente la struttura guerresca e' andata completament persa nelle arti marziali per essere riottenuta negli SPORT.
Andate in una palestra di lotta libera, o greco romana.
In una palestra di boxe.
O in una di Judo.
Nei limiti imposti dal fatto che lo sport impone regole, la struttura marziale e' rimasta intatta.
Le tecniche si evolvono mediante il continuo confronto, seppure ingabbiato nelle regole. La gerarchia e' meritocratica. La resistenza alle tecniche e' continua, costante, incessante.
Ecco perche' un mediocre pugile o lottatore, o anche un umile judoka e' un avversario che ti rompe i coglioni.
E cosi pure un bravo rugbista.
Mentre un 4to dan di taekwondo va al tappeto scivolando da solo come prova a fare un chagi a gamba tesa.
Finisco con un ultima analisi.
Stranamente, coloro i quali esercitano la violenza, la sopraffazione, sono proprio coloro i quali ammantano di estetica la guerra.
Chiunque provi su di se il rigore della guerra intesa come metodo di comunicazione, se ne tiene accuratamente alla larga, se puo'.
L'istinto di autopreservazione e' forte in noi.
L'educazione alla guerra, e' il suo antidoto piu' forte.
L'estetica, della guerra, provoca mostri, che conducono alla guerra stessa,da cui si guarisce temporaneamente osservando le macerie.
Salvo poi ripartire ciclicamente da un altra generazione.
Saluti.
Non me l'aspettavo wardog questa tua..
Devo esse stato fuorviato dal nick, o dall'avatar, per quanto riguarda il post a cui avevo risposto.
Pensavo fossi un cazzo di fanatico.
Ad ogni modo sono daccordo con te.
peace.
Non vorrei andare fuori topic dando un significato a questo 3d.
lustriniesevizie
Il tempo vola come una freccia, la frutta vola come una banana (G.Marx)
I post sopra di wardog dovrebbero cominciare più o meno così:
"Sunzi disse:"
Stupendi!
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
"Sunzi disse:" è il modo in cui tutti i capitoli di "l'arte della guerra" di sun tzu cominciano, dato che il "maestro" dettava semplicemente.
Il tuo pragmatismo mi ha ricordato lui, poi essere paragonato ad un tizio le cui teorie sono state insegnate (in vari campi d'applicazione) dal 2500 a.c. fino ad oggi non credo sia un'offesa.
Il fatto che nel suo celeberrimo libro, la parola "arte" fosse associata a "guerra", credo fosse colpa dei traduttori o degli editori senza scrupoli, non incolperei lui.
p.s. dal tuo nick e avatar, uno non si aspetterebbe mai un personaggio dalle idee tanto chiare e illuminate come le tue, i miei rispetti
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)