Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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alternativeone
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5206 Messaggio da alternativeone »

Eccallà, ormai è inarrestabile il fenomeno.
Il samurai nero di Assassin's Creed Shadows è l'ultimo affronto del politicamente corretto
Cerchiamo di capire perché Ubisoft ha deciso di rovinare una serie basata sull'accuratezza storica inserendo un personaggio come Yasuke in Assassin's Creed Shadows
https://multiplayer.it/notizie/samurai- ... retto.html
...step into this room and dance for me

Brava persona.

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Vinz Clortho
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5207 Messaggio da Vinz Clortho »

Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
- Bruce Lee

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hermafroditos
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5208 Messaggio da hermafroditos »

Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo?
E tu ti aspetti che questi ci arrivino? :)

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Drogato_ di_porno
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5209 Messaggio da Drogato_ di_porno »

è un fake ma sarebbe bello, con la risata del defunto tonino accolla

poi per par condicio rivisitazione di Malcolm X o Martin Luther King di pelle bianca che lottano contro gang di neri nei suburbi newyorkesi o sudafricani
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sono un analfabeta funzionante

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5210 Messaggio da Cowboy »

Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?

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Salieri D'Amato
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5211 Messaggio da Salieri D'Amato »

Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 10:51
Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5212 Messaggio da giorgiograndi »

Drogato_ di_porno ha scritto:
24/05/2024, 10:49
è un fake ma sarebbe bello, con la risata del defunto tonino accolla

poi per par condicio rivisitazione di Malcolm X o Martin Luther King di pelle bianca che lottano contro gang di neri nei suburbi newyorkesi o sudafricani
Immagine
Sarebbe incredibile un Malcom X bianco che quota l'originale

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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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GeishaBalls
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5213 Messaggio da GeishaBalls »

Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 11:01
Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 10:51
Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.

È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli

Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?

Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5214 Messaggio da Cowboy »

GeishaBalls ha scritto:
24/05/2024, 12:02
[Scopri]Spoiler
Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 11:01
Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 10:51
Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.

È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli

Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?

Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato. 8)
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.

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Salieri D'Amato
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5215 Messaggio da Salieri D'Amato »

GeishaBalls ha scritto:
24/05/2024, 12:02
Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 11:01
Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 10:51
Vinz Clortho ha scritto:
24/05/2024, 9:40
Lungi da me bloccare spassosi voli pindarici che partono dalla rappresentazione etnica del cinema, passano per i grafici di un think tank conservatore "dedicated to strengthening marriage and family life" e si chiudono con una frase da best of come "Essere reazionari e' un dovere"; ma forse è il caso di ritornare un attimo alla realtà delle cose.

Al netto che rivendicare l'accuratezza storica per un personaggio di fiction è di per sé davvero peculiare, qui stiamo parlando una rappresentazione teatrale a Londra nel 2024. Forse sorprenderà molti, ma esistono attori di teatro neri (lo so, è uno shock). A questi deve essere precluso ogni ruolo nelle opere dell'autore più importante in lingua inglese e da cui sono più tratte più rappresentazioni nel mondo? Imporremo quindi che Cio Cio-san di Madama Butterfly sia interpretata esclusivamente da soprano giapponesi? O per essere più aderenti al teatro elisabettiano quando debuttò Romeo e Giulietta, quando impiegare delle attrici era proibito per legge, Giulietta tornerà ad essere interpretata esclusivamente da efebici adolescenti uomini? Chissà cosa avrà da dire l'Institute for Family Studies a riguardo!
E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.

È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli

Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?

Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ma si parlava solo di chi interpreta chi, non della rappresentazione cinematografica di etnie, gruppi o orientamenti sessuali e religiosi, che naturalmente è un contesto più ampio e scivoloso.


PS: comunque, per fortuna, almeno sugli indiani o nativi americani che dir si voglia, prima di Balla coi lupi, già c'era stato qualche film a rendergli giustizia, o perlomeno farli apparire come essere umani dotati di raziocinio e intelletto, a memoria cito Soldato blu e Corvo rosso non avrai il mio scalpo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5216 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 12:53
prima di Balla coi lupi,
adesso è uscito questo, spero non sia la solita porcata suprematista americana sull'epopea dell'american dream...spero anche per lui non sia una waterworld 2 che poi deve aspettare altri 30 anni per tornare in sella
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5217 Messaggio da GeishaBalls »

Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 12:41
GeishaBalls ha scritto:
24/05/2024, 12:02
[Scopri]Spoiler
Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 11:01
Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 10:51

E come mai quando a interpretare ruoli non coerenti con il retaggio dell'attore si assiste ad un'alzata di scudi da parte dei cosidetti progressisti? Come mai se un'attrice interpreta una transessuale la comunità LGBTQY si indigna a bestia? Come mai si cerca di impedire ad attori normodotati di interpretare portatori di handicap? Come mai se un attore non ebreo interpreta un personaggio ebreo gli stessi che non vedono nulla di strano nel vedere nobili inglesi di chiara discendenza africana si incazzano a morte? Come può succedere che un'autrice si indigni perchè un suo personaggio di colore non viene doppiato da italiani di colore?
Come mai la famigerata appropriazione culturale funziona a senso unico?
Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.

È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli

Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?

Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato. 8)
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.

Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so

Fa piacere che qualcuno abbia certezze

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5218 Messaggio da giorgiograndi »

GeishaBalls ha scritto:
25/05/2024, 7:00
Cowboy ha scritto:
24/05/2024, 12:41
GeishaBalls ha scritto:
24/05/2024, 12:02
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24/05/2024, 11:01

Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
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Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato. 8)
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.

Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so

Fa piacere che qualcuno abbia certezze
Non ti piacciono le quote rosa? Ho capito bene?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#5219 Messaggio da Cowboy »

GeishaBalls ha scritto:
25/05/2024, 7:00
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24/05/2024, 12:41
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24/05/2024, 12:02
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Salieri D'Amato ha scritto:
24/05/2024, 11:01

Infatti è un'idiozia e idiota chi s'indigna. Ma non è che se c'è idiozia da una parte bisogna contrapporre lo stesso metro dall'altra.
Mmmhhm, ci penso, se sia una idiozia anche il reciproco. Non bisogna essere ugualitari ma equi. Trattare diversamente cose diverse è giusto, appunto, ma non so se è questo il caso.

È un fatto accertato che gli africani di colore siano stati dipinti come subumani a partire dal momento della necessità nella nostra cultura di giustificare la schiavitù. Prima del ‘600 nei quadri le persone di colore erano re Magi, ambasciatori, vestiti dignitosamente come gli altri. Dopo c’è stato un movimento culturale per giustificare che fosse giusto schiavizzarli

Ed in quanta parte del cinema i gay erano solo personaggi deboli e ridicoli? Ed i pellirossa erano solo selvaggi senza pietà contro i nobili cowboy?

Mi ricordo i film Philadelphia e Balla con i lupi come novità epocali per dire “toh, ci sono gay con sentimenti e dignità, non pensano solo a sculettare e mettersi di nascosto i tacchi a spillo”
Ecco, pensaci bene, anche se sembri pronto a partorire proprio qualche fesseria. Ti ci vedo come capo di un tribunale risarcitorio che obbliga scrittori, cineasti e artisti in generale a creare solo cose edificanti riguardo minoranze ingiustamente maltrattate in passato. 8)
Ora, a parte che la rivalutazione cinematografica dei nativi americani parte da molto prima del film di Kevin Costner (nei primi '70 uscirono Soldato Blu e Un uomo chiamato cavallo, che ben prima di Philadelphia ci sono state opere che trattavano gli omosessuali in modo non macchiettistico (oppure, quando ancora l'intelligenza contava qualcosa, si poteva utilizzare proprio la macchietta per dire qualcosa di diverso, come ne Il Vizietto) e che gli afroamericani hanno da decenni una rappresentanza corretta e soprattutto variegata nei media, non esiste che creare falsi sterotipi nuovi possa riparare i danni fatti dai falsi stereotipi del passato.
/spoiler]
Mi vedi a capo di un tribunale risarcitorio, sono stupide considerazioni che non vengono da cosa ho scritto o penso. La stupidità non deriva dal mio contenuto, di sicuro la sgradevolezza di continue considerazioni personali non è nulla di nuovo, lo fanno in tanti.

Concordo che generare stereotipi forzati oggi non sia una bella soluzione. Come le quote rosa, che non piacciono a nessuno. Non so se a persone di quei gruppi, nate e cresciute essendo rappresentate nei film tendenzialmente con personaggi negativi, possano sentirsi un po’ più accettati. Non lo so. Il detective che risolve tutti i casi nelle serie, che incidentalmente è gay ma non se ne fa il discorso centrale, può far sentire un ragazzo omosessuale meno solo quando sente i Vannacci? Non so

Fa piacere che qualcuno abbia certezze
Quelle che chiami "stupide considerazioni" non possono derivare da nulla di diverso da quello che scrivi e pensi, non avendo io altro a disposizione, quindi ti invito a ritirare il codone di paglia e a fare l'offeso in occasioni più consone. 8)
Il detective gay può far sentire meno solo il ragazzo omosessuale? Lo ritengo probabile ed è un bene che oggi si possano proporre personaggi così, il problema nasce quando tutti i personaggi sono così, anzi, quando devono essere così. Oltre che ammazzare libertà e creatività degli artisti si crea anche il clima di malsopportazione in cui i Vannacci sguazzano e fanno proseliti.

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