[O.T.] Cazzo vuoi dire a Valentino Rossi?
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Avrei 2 domande per voi:
E' possibile inserire Doohan tra i più grandi di sempre?
Riuscirà Vale ad eguagliare e/o superare il record di Agostini?
E' possibile inserire Doohan tra i più grandi di sempre?
Riuscirà Vale ad eguagliare e/o superare il record di Agostini?
Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."
- Jack de Quadri
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Senza dubbio è stato un grande, peró secondo me è più forte Rossi anche con i numeri (relativamente, non guardando in modo puramente statistico) e spiego: (premetto che non sono sicuro dei dati ma credo di ricordare fossero così piu' o meno) Agostini ha vinto 15 titoli mondiali, ma se non mi sbaglio correva nello stesso anno per la 350 e la 500, quindi non nel corso di 15 anni; i mondiali di allora m pare constassero di 8 gare piu' o meno, quindi era 1 piu' facile vincerli 2 agostini, correndone due ogni domenica aveva lo stesso numero di gare di valentino e quindi il raffronto puó essere fatto (questo per chi dice che essendoci meno gare, 123 gare vinte da agostini sono un numero spropositato). Degli 8 titoli mondiali di Agostini uno lo vinse perchè più giovane di età rispetto al concorrente a pari merito (non è un demerito, ma valentino sta a 6 titoli, se agostini non avesse vinto quello ne avrebbe solo uno di vantaggio). Detto questo, cmq c'era piu' difficoltà a correre, piu' pericoli e mi sembra sia andato a podio agostini 160 volte su 180 tipo, un grandissimo, ma nell'era moderna vincere credo sia piu' difficile(posso sbagliarmi questione di sensazioni). Valentino per anni ha vinto tutto quello che c'era da vincere, e dopo lo stop di due anni, ha ripreso il percorso..sgrofo ha scritto:il più grande è stato Agostini!
Mi sembra che per tre-quattro anni di seguito abbia vinto contemporaneamente 350 e 500. E allora se sbagliavi una curva ci lasciavi la pelle!
sarà anche un grande (sebbene preferisca Agostini anche perchè era ben + difficile ai suoi tempi fare quello che ha fatto!!!) ma è supponente, pieno di se ed arrogante e non ha un gran rispetto degli avversari (anche se non è il solo)...........insomma caratterialmente non mi va a genio.
RED8MAN ha scritto: Carmella, ciao piccola grande Musa, sogno di avventure audaci.
PAN ha commentato:Questo addio è degno di un poema omerico. Incredibile per un uomo abitualmente iperrazionale come red8man. Poi dicono che il porno fa male ...
PAN ha commentato:Questo addio è degno di un poema omerico. Incredibile per un uomo abitualmente iperrazionale come red8man. Poi dicono che il porno fa male ...
- finchenoncado
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Otto mosse per il titolo numero 8
Un anno rivoluzionato e rivoluzionario, senza lasciare nulla al caso
Otto mosse per il titolo numero 8. Compiute da Valentino dentro un anno rivoluzionato e rivoluzionario, capace di ribaltare umori, immagine, panorama.
Mossa numero 1. Gomme Bridgestone. Desiderate e poi ottenute, alla fine decisive. Era una scommessa a rischio, criticata, circondata da scetticismo. Si è trattato di una scelta illuminata, messa in campo con il solito anticipo
Mossa numero 2. Interruzione del rapporto con il manager Gibo Badioli. La relazione era stanca, circondata da troppe diffidenze, fonte di problemi nei rapporti con i media, messa in crisi dall'indagine fiscale. Valentino voleva alleggerire, liberarsi, liberare. Fatto.
Mossa numero 3. Estinzione della grana con il fisco. Rossi avrebbe potuto protrarre la grana, combattere, dimostrare. Ha deciso di chiudere e pagare per non avere più a che fare. Per correre e basta. Come ha fatto, puntualmente.
Mossa numero 4. Pressare la Yamaha. Bastone e carota, la volontà di restare per pretendere. Il risultato? Un dialogo senza filtri con Masao Furusawa, il leader tecnico della casa giapponese e una moto molto lontana da quella, inadeguata, del 2007.
Mossa numero 5. Fare quadrato. Circondandosi di alcune figure fidatissime e calde. Tutte riunite nella nuova società "VR46" composta da Valentino, presidente Graziano Rossi, amministratore delegato, Alessio "Uccio" Salucci, Alberto "Albi" Tebaldi, consiglieri e manager; Claudio Sanchioni, commercialista e Carlo "Whitehouse" Casabianca fisioterapista e preparatore atletico.
Mossa numero 6. Divertimento e talento. Due ingredienti preservati e tornificati all'alba di una stagione delicatissima. Era pieno il mondo di gente pronta a darli per estinti. Si, ciao.
Mossa numero 7. Laguna Seca. Non un duello da pista. Ferro piegato a martellate. Una prova di forza impressionante nei confronti di Stoner, il campione in carica, l'avversario da scalfire e poi da battere in pista.
Mossa numero 8. Polemiche zero. Dichiarazioni solo riferite a se stesso, al proprio benessere, alla propria serenità . Valentino? Mai così certo, maturo, indisturbato. Ai propri avversari ha dedicato poche parole, preso com'era a costruire il suo ottavo capolavoro.
Giorgio Terruzzi
Un anno rivoluzionato e rivoluzionario, senza lasciare nulla al caso
Otto mosse per il titolo numero 8. Compiute da Valentino dentro un anno rivoluzionato e rivoluzionario, capace di ribaltare umori, immagine, panorama.
Mossa numero 1. Gomme Bridgestone. Desiderate e poi ottenute, alla fine decisive. Era una scommessa a rischio, criticata, circondata da scetticismo. Si è trattato di una scelta illuminata, messa in campo con il solito anticipo
Mossa numero 2. Interruzione del rapporto con il manager Gibo Badioli. La relazione era stanca, circondata da troppe diffidenze, fonte di problemi nei rapporti con i media, messa in crisi dall'indagine fiscale. Valentino voleva alleggerire, liberarsi, liberare. Fatto.
Mossa numero 3. Estinzione della grana con il fisco. Rossi avrebbe potuto protrarre la grana, combattere, dimostrare. Ha deciso di chiudere e pagare per non avere più a che fare. Per correre e basta. Come ha fatto, puntualmente.
Mossa numero 4. Pressare la Yamaha. Bastone e carota, la volontà di restare per pretendere. Il risultato? Un dialogo senza filtri con Masao Furusawa, il leader tecnico della casa giapponese e una moto molto lontana da quella, inadeguata, del 2007.
Mossa numero 5. Fare quadrato. Circondandosi di alcune figure fidatissime e calde. Tutte riunite nella nuova società "VR46" composta da Valentino, presidente Graziano Rossi, amministratore delegato, Alessio "Uccio" Salucci, Alberto "Albi" Tebaldi, consiglieri e manager; Claudio Sanchioni, commercialista e Carlo "Whitehouse" Casabianca fisioterapista e preparatore atletico.
Mossa numero 6. Divertimento e talento. Due ingredienti preservati e tornificati all'alba di una stagione delicatissima. Era pieno il mondo di gente pronta a darli per estinti. Si, ciao.
Mossa numero 7. Laguna Seca. Non un duello da pista. Ferro piegato a martellate. Una prova di forza impressionante nei confronti di Stoner, il campione in carica, l'avversario da scalfire e poi da battere in pista.
Mossa numero 8. Polemiche zero. Dichiarazioni solo riferite a se stesso, al proprio benessere, alla propria serenità . Valentino? Mai così certo, maturo, indisturbato. Ai propri avversari ha dedicato poche parole, preso com'era a costruire il suo ottavo capolavoro.
Giorgio Terruzzi
l'educazione è un argomento di chi non ce l'ha..
- smeriglio
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La Honda medita di ritirarsi anche dalla MotoGp dopo aver già lasciato la Formula 1.
Lo sostiene, nell'edizione in edicola e in quella online, il quotidiano sportivo spagnolo As, citando fonti interne alla scuderia giapponese e riprendendo una notizia già apparsa sulla rivista specializzata spagnola 'Solo Moto'.
"Sarebbe come se la Ferrari lasciasse la Formula 1 uno - scrive 'As' - e anche una cosa devastante. Ma la marca con più vittorie nella classe regina sta pensando al ritiro anche dal 'grid' motociclistico, nonostante la casa giapponese abbia detto, nel giorno del ritiro dalla F1, che questa decisione non avrebbe influenzato gli altri programmi sportivi legati al marchio Honda. E' un campionato che le costa circa 400 milioni di euro all'anno, comunque una decisione non è stata ancora presa e quindi ci sono ancora motivi di speranza per Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, piloti ufficiali del team per il 2009"

Servi della gleba a testa alta , verso il triangolino che ci esalta
Oggi hanno confermato la loro presenza nel campionato 2009 motogp, ritiro dalla superbike americana.smeriglio ha scritto:La Honda medita di ritirarsi anche dalla MotoGp dopo aver già lasciato la Formula 1.
Lo sostiene, nell'edizione in edicola e in quella online, il quotidiano sportivo spagnolo As, citando fonti interne alla scuderia giapponese e riprendendo una notizia già apparsa sulla rivista specializzata spagnola 'Solo Moto'.
"Sarebbe come se la Ferrari lasciasse la Formula 1 uno - scrive 'As' - e anche una cosa devastante. Ma la marca con più vittorie nella classe regina sta pensando al ritiro anche dal 'grid' motociclistico, nonostante la casa giapponese abbia detto, nel giorno del ritiro dalla F1, che questa decisione non avrebbe influenzato gli altri programmi sportivi legati al marchio Honda. E' un campionato che le costa circa 400 milioni di euro all'anno, comunque una decisione non è stata ancora presa e quindi ci sono ancora motivi di speranza per Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, piloti ufficiali del team per il 2009"

Non ce la fanno i belli muoiono tra le fiamme: sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa.
Si strappano le braccia, si buttano dalla finestra, si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore, respingono l'odio, respingono, respingono.
qualunque cosa.
Si strappano le braccia, si buttano dalla finestra, si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore, respingono l'odio, respingono, respingono.
non avrebbe senso la Motogp senza la Honda...smeriglio ha scritto:La Honda medita di ritirarsi anche dalla MotoGp dopo aver già lasciato la Formula 1.
Lo sostiene, nell'edizione in edicola e in quella online, il quotidiano sportivo spagnolo As, citando fonti interne alla scuderia giapponese e riprendendo una notizia già apparsa sulla rivista specializzata spagnola 'Solo Moto'.
"Sarebbe come se la Ferrari lasciasse la Formula 1 uno - scrive 'As' - e anche una cosa devastante. Ma la marca con più vittorie nella classe regina sta pensando al ritiro anche dal 'grid' motociclistico, nonostante la casa giapponese abbia detto, nel giorno del ritiro dalla F1, che questa decisione non avrebbe influenzato gli altri programmi sportivi legati al marchio Honda. E' un campionato che le costa circa 400 milioni di euro all'anno, comunque una decisione non è stata ancora presa e quindi ci sono ancora motivi di speranza per Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, piloti ufficiali del team per il 2009"
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Ripartiti...
Peccato x il mio concittadino Dovi, ma la Honda ufficiale è ancora dietro alle altre moto. La Ducati a mio parere sembra ancora la moto migliore (peró solo x come la manda Stoner, gli altri al solito arrancano).
I want to run. I want to hide. I want to tear down the walls that hold me inside. I want to reach out and touch the flame. Where the streets have no name.
----------------------- Trad. -------------------------------
Voglio scappare. Voglio nascondermi. Voglio demolire le mura che mi rinchiudono. Voglio uscir fuori e toccare la fiamma. Dove le strade non hanno nome.
U2
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credo che stoner non ripeterà gli errori dell'anno scorso, quando a Laguna Seca fu sorpreso dalla reazione di Rossi. veniva da 3 gare vinte consecutivamente e con mezzo secondo di vantaggio credeva fosse un'altra passeggiata. invece rossi e la yamaha lavorarono anche di notte per limare lo svantaggio e l'australiano accusó il colpo, come nelle gare successive.
quest' anno stoner mi sembra pronto a tutto, la gara di ieri per diversi giri è stata una feroce battaglia psicologica a suon di millesimi.
Anche nello speciale di "sfide" di ieri sera, Vale ha riconosciuto la forza di Casey.
P.S.: gran bella donna la mamma di valentino!
quest' anno stoner mi sembra pronto a tutto, la gara di ieri per diversi giri è stata una feroce battaglia psicologica a suon di millesimi.
Anche nello speciale di "sfide" di ieri sera, Vale ha riconosciuto la forza di Casey.
P.S.: gran bella donna la mamma di valentino!
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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finchenoncado ha scritto:Otto mosse per il titolo numero 8
Un anno rivoluzionato e rivoluzionario, senza lasciare nulla al caso
Otto mosse per il titolo numero 8. Compiute da Valentino dentro un anno rivoluzionato e rivoluzionario, capace di ribaltare umori, immagine, panorama.
Mossa numero 1. Gomme Bridgestone. Desiderate e poi ottenute, alla fine decisive. Era una scommessa a rischio, criticata, circondata da scetticismo. Si è trattato di una scelta illuminata, messa in campo con il solito anticipo
Mossa numero 2. Interruzione del rapporto con il manager Gibo Badioli. La relazione era stanca, circondata da troppe diffidenze, fonte di problemi nei rapporti con i media, messa in crisi dall'indagine fiscale. Valentino voleva alleggerire, liberarsi, liberare. Fatto.
Mossa numero 3. Estinzione della grana con il fisco. Rossi avrebbe potuto protrarre la grana, combattere, dimostrare. Ha deciso di chiudere e pagare per non avere più a che fare. Per correre e basta. Come ha fatto, puntualmente.
Mossa numero 4. Pressare la Yamaha. Bastone e carota, la volontà di restare per pretendere. Il risultato? Un dialogo senza filtri con Masao Furusawa, il leader tecnico della casa giapponese e una moto molto lontana da quella, inadeguata, del 2007.
Mossa numero 5. Fare quadrato. Circondandosi di alcune figure fidatissime e calde. Tutte riunite nella nuova società "VR46" composta da Valentino, presidente Graziano Rossi, amministratore delegato, Alessio "Uccio" Salucci, Alberto "Albi" Tebaldi, consiglieri e manager; Claudio Sanchioni, commercialista e Carlo "Whitehouse" Casabianca fisioterapista e preparatore atletico.
Mossa numero 6. Divertimento e talento. Due ingredienti preservati e tornificati all'alba di una stagione delicatissima. Era pieno il mondo di gente pronta a darli per estinti. Si, ciao.
Mossa numero 7. Laguna Seca. Non un duello da pista. Ferro piegato a martellate. Una prova di forza impressionante nei confronti di Stoner, il campione in carica, l'avversario da scalfire e poi da battere in pista.
Mossa numero 8. Polemiche zero. Dichiarazioni solo riferite a se stesso, al proprio benessere, alla propria serenità . Valentino? Mai così certo, maturo, indisturbato. Ai propri avversari ha dedicato poche parole, preso com'era a costruire il suo ottavo capolavoro.
Giorgio Terruzzi
Il caro Terruzzi ha omesso la mossa n°9 :aver fatto una macumba a Stoner per fargli rompere il polso.
Ma mi sa tanto che quest'anno NUN C'E' TRIPPA PE GATTI !!!
Piacere io sono nessuno e rappresento tutti quei nessuno che mi stanno intorno......