Il Fede ha scritto:Lonewolf ha scritto:L'errore di fondo è immaginarsi che chi ha un cane in casa, lo consideri solo un animale di compagnia. Chi ha un cane in casa, lo considera parte integrante della famiglia. Ecco perché lo si ama alla follia, perché lui per noi è un fratello o una sorella, un figlio o una figlia...
È come se si accusasse di menefreghismo un padre che ama il proprio figlio e non pensa al bambino che muore di fame in Somalia.
Inoltre, se vogliamo dirla tutta, è più facile trovare sensibili all'ambiente tra coloro che hanno animali nella loro vita, che tra quelli che non ne hanno mai avuti.
Ma io sono d'accordo su tutto, e infatti tutto questo si chiama egoismo. Salvaguardare la propria figlia e non far caso agli altri bambini è puro senso di proprietà, e l'affetto che naturalmente si prova non basta per abbattere la concretezza dei fatti. Oh, non è un'accusa a qualcuno, è una semplice constatazione. Anch'io voglio bene al mio gatto più che agli altri felini come forse è normale che sia ma non posso nascondermi dietro a un dito. L'esempio che hai fatto dei figli calza perfettamente, ma ti dimentichi che un affetto (che sia un cane, un gatto o un bambino) nasce da un bisogno personale e viene scambiato per altruismo quando è l'esatto opposto.
D'accordissimo con Il Fede, spesso chi riversa un amore viscerale sugli animali o più spesso su un animale, è per un bisogno personale, un atto di mero egoismo, di cui lui stesso non si rende assolutamente conto.
Lone dici che le crudeltà sugli animali da bambini evidenziano un deviato, una persona potenzialmente criminale e che la colpa è sostanzialmente della famiglia. Mi sempre una semplificazione facile facile e non sono d'accordo, se non in parte; chiaro che l'educazione familiare è importante, perchè ti deve fornire dei valori di fondo che guideranno poi le tue scelte nella vita, ma ciò che porta un bambino/ragazzetto a certe crudeltà non sempre credo sia un processo lineare. Tu stesso hai detto che facevi saltare i formicai con le miccette e che se tua zia ti avesse visto sarebbero stati guai, dunque debbo pensare che l'educazione tua sia stata sbagliata? Non credi che anche la famiglia di chi torturava i gatti si sarebbe arrabbiata alla vista del crimine? Oppure far saltare un formicaio è molto meno grave dell'iniettare benzina ad un gatto (sicuramente è più crudele)? Io non ho risposte, ma le chiavi di lettura devono essere comunque sfaccettate e complesse.
E visto che ci sono, continuando il discorso aperto dal Fede, proporrò una provocazione: chi costringe un cane di una certa taglia a vivere in un'appartamento, con abitudini che spersonalizzano la sua natura animale per uniformarsi a quelle del padrone, magari essere costretto anche in cappottini e seghe varie, magari all'apparenza coccolato ed accudito, ma in realtà obbligato ai ritmi di vita del padrone, che animale è, un animale amato e rispettato o un animale schiavizzato?