Salieri D'Amato ha scritto: ↑20/04/2021, 9:39
Apparentemente in questa immagine non c'è niente di elegante, ma focalizzatevi sulla donna al centro.
Sembra una lavandaia di umile condizione e la cui bellezza pare sfiorita sotta il peso degli anni, ma concentrandosi (parecchio) si può notare nel volto un'antica fierezza e lo sguardo di chi guarda oltre l'orizzonte, non quello spento e rassegnato rivolto a terra degli imbruttiti dalla vita. La silhouette ancora slanciata differisce notevolmente da quello delle astanti, sovrappeso e sformate. E la posa plastica assunta, pur in un contesto lavorativo di grande sofferenza, possiede un'innata eleganza, con le braccia nei fianchi a sottolinearne sommessamente le curve e il piede destro che spinge verso l'alto per slanciare la figura. Notare anche il ciuffo composto dei capelli, lasciato vezzosamente sporgere dal fazzoletto, come una diva holliwoodiana degli anni '60.
Eh si, quì c'è la rappresentazione vivente di chi sa portare il pesante fardello che la vita gli offre con grande eleganza!
vabbè ma questa è la dignità del lavoro, la bellezza di un volto fiero, siamo al socialismo reale.
esempio di bellezza nella miseria, questo classico, della grande depressione:
una donna bellissima, dai tratti stupendi, ma invecchiata troppo presto.
Florence Thompson, grande depressioni, anni '30.

La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.