Re: [O.T.] Seduto.Cuccia.Muori. (Chi sono le bestie?)
Inviato: 01/11/2014, 11:13
http://www.informarexresistere.fr/2011/ ... i-animali/Questo pomeriggio una mia amica mi ha fatto leggere un articolo dal titolo scioccante “Uccide cani e gatti per farne opere d’arte, la legge glielo consente”. Incuriosita (ed anche un pò disgustata) mi leggo subito l’articolo che parla di una ragazza olandese che torturerebbe ed ucciderebbe gli animali tutelata dalle leggi crudeli del suo paese che permettono tutto questo. Avrei potuto fermarmi a quell’articolo, magari condividendolo su facebook accompagnato da un commento di indignazione come hanno fatto in tanti oggi; oppure avrei potuto limitarmi a chiudere la pagina e dimenticare quella brutta storia. Invece no. Ho aperto google ed ho digitato “Katinka Simonse”, il nome della ragazza, meglio conosciuta come “Tinkebell”. Mi guardo qualche suo video su youtube e finisco anche sul suo sito.
Leggo (e traduco) la sua presentazione sul sito:
“Tinkebell provoca esemplificando i punti ciechi della società moderna. Si confronta con un pubblico che gode ad essere indignato per tutto ciò che non li riguarda, ma allo stesso tempo è molto dispiaciuto per le proprie azioni. Si chiede come mai milioni di pulcini maschi vengano brutalmente uccisi ogni giorno (spesso lanciandoli contro un muro) e lei viene arrestata per aver minacciato di fare lo stesso in pubblico.
Perché le persone che discutono apertamente l’abbassamento dell’età del consenso sessuale vengono trattati come vili pedofili eppure i siti internet ‘barely 18′ (a mala pena diciottenni) sono più che popolari?
Trasformando il suo gatto in una borsa, lei cerca di mostrare alla gente la loro ipocrisia circa l’uso di animali per la produzione e il consumo di pelle. Se non altro, le sue opere costituiscono un incentivo estremo per la discussione della nostra morale e il modo in cui la società si sta sviluppando.”
Sempre più incuriosita decido di cliccare su “Contact/Info” e le invio una mail in cui le chiedo un’intervista. Nel giro di 5 minuti Katinka mi risponde accettando. Ed ecco le domande che le ho posto…
Puoi spiegarci chi è Tinkebell?
Tinkebell è l’alterego di Katinka Simonse ed è lo specchio della società occidentale.
Ho letto su diversi articoli in rete che tu avresti torturato ed ucciso più di cento animali, è vero?
No. Non è vero.
Quando uso pelli di animali (tassidermia, ovvero la tecnica per la conservazione di animali morti, adottata per preservare nel tempo l’integrità dell’aspetto di un animale, bloccando i processi di decadimento e di decomposizione. nda) nel mio lavoro, uso sempre animali investiti o animali che sono morti di morte naturale. Unica eccezione per l’opera “il mio carissimo gatto Pinkeltje”, quello era proprio il mio gatto.
Capisco perché la gente salti subito alla conclusione che sia io ad uccidere gli animali, perché questa è la norma della nostra società: quando abbiamo bisogno di animali per i vestiti, accessori (e per cibarcene!) li uccidiamo.
E non lo facciamo qualche volta, ma ogni singolo giorno, milioni e milioni .. Quindi quando si è abituati al fatto che la gente uccida animali di continuo, se si utilizzano parti di animali per il proprio piacere, io capisco perché si pensa lo stesso di me.
Questo è in realtà quello che volevo mostrare.
Non trovi sia pazzesco incazzarsi per un gatto malato che ha avuto una buona vita soppresso umanamente e trasformato in una borsa, mentre si sta mangiando un hamburger (carne di animale allevato ed ucciso brutalmente, tra l’altro piena di antibiotici) seduto sul divano in pelle (stessa storia)?
Penso che questa sia una domanda molto importante e credo davvero che la gente si dovrebbe porre certe domande poichè il farsele potrebbe portare a scelte diverse… scelte migliori.
E’ legale in Olanda uccidere gli animali?
Se sei proprietario di un animale hai il permesso di farlo, purchè tu lo faccia in un modo umano.
Parliamo ora della sezione del sito “il suo nome è…” (“her name is…”). Hai camminato per le strade di Chicago, Los Angeles e Beijing trascinando per un guinzaglio un cagnolino morto. Immagino che quest’azione abbia scioccato parecchi passanti. Qualcuno ha provato a metterti le mani addosso? Oppure ti hanno semplicemente guardata in malo modo?
No. A Chicago un uomo mi ha rincorsa gridandomi “Signorina,signorina! Il suo cagnolino è appena morto!”
A Los Angeles la gente mi diceva “Oh mio Dio, questa è una performance fantastica!!”
A Beijing la gente era terrorizzata ma mi hanno lasciata passeggiare indisturbata.
Sul tuo sito leggiamo che “l’animale viene utilizzato come un oggetto: come parte di un individuo per la costruzione della sua immagine e del proprio ego, piuttosto che essere riconosciuto come un essere con bisogni e caratteristiche”. Vuoi quindi fare la morale alla gente uccidendo gli animali?
(NB: La domanda è stata fatta insieme alle altre, quindi non sapendo la risposta alla domanda numero 2)
No, perché io non uccido gli animali. Anzi, io nemmeno mi vesto con animali e nemmeno li mangio.
Ho letto in un articolo italiano che “di solito i serial killer iniziano uccidendo animali”. Come rispondi a questa provocazione?
Se questo articolo parla di me, credo che il giornalista dovrebbe imparare a leggere.
Durante un’intervista dici che hai scritto il libro “Dearest Tinkebell” utilizzando solo l’1% delle mail piene di insulti che hai ricevuto. Suppongo quindi che avrai ricevuto milioni di messaggi contenenti minacce e cattiverie gratuite. Come reagisci a questa cosa?
Non milioni. Ne ho ricevute circa 150.000. Comunque io nemmeno le leggo.
Cos’è per te l’arte?
Questa è una domanda difficile perché ci sono troppe risposte.
Per quanto mi riguarda, l’arte mi da la libertà di mostrare al mondo la vera natura delle persone. L’arte mi da la possibilità di fare ciò che reputo importante. Mostro le abitudini della popolazione occidentale e la loro mancanza di ragionamento circa le norme che usiamo quotidianamente.
Qual è la tua opera d’arte preferita, e perchè?
Non credo che tu debba guardare alle mie opere come delle “opere”. Fanno tutte parte di un progetto più grande. Si completano tra di loro.
Mi piace quando le cose cominciano a funzionare, quando danno il via ad un dibattito pubblico e a volte anche politico. Questo è ciò che l’arte può fare e ciò che dovrebbe fare.
Ti ringrazio molto per la tua disponibilità.
Grazie a te.
Da questa breve intervista e da ciò che ho potuto leggere sul suo sito, Katinka Simonse non è la sadica ragazza che “detiene gli animali in condizioni disumane” come si evincerebbe da certi articoli e blog.
Anzi, Katinka è attualmente impegnata in alcuni progetti per salvare degli animali randagi (come potete verificare qui, qui, e qui).
Ovviamente ciò non toglie che la sua idea di arte sia più che discutibile e che spesso le sue “opere” siano di dubbio gusto.
Ad ogni modo ho voluto condividere con la rete ciò che ho avuto modo di verificare, un pò per la mia conoscenza delle lingue e un pò per la mia curiosità e voglia di verificare ciò che leggo.
ti leggo spesso Barabino, ho letto la tua storia di uomo con grosse difficoltà a relazionarti con le donne, non è che però fare battute,ammiccamenti, mezze giustificazioni nei topic dove si parla di violenze contro animali,ragazzine ti renderà uno spaccafighe.Barabino ha scritto:Effettivamente uno che da ragazzo si pone il problema se il cane soffre a dargli fuoco poi crescendo diventera' un giovanotto mammoletta del PD che si pone il problema che le puttane del night sono povere vittime sfruttate e alla fine morira' single ammazzandosi di seghe
Insomma NON torturare MAI gli animali da bambino e' una cosa come la mania di staccare le braccia e le gambe alle barbie: non e' grave in se' ma e' un brutto segno che va affrontato finche' uno e' ancora piccolo
Ti straquoto.Lonewolf ha scritto:Nessuna giustificazione per la crudeltà dei bambocci nei confronti degli animali, se no giustifichiamo pure gli stupri di branco tra tredicenni o altre amenità dell'adolescenza attuale. Chi si diletta a torturare e ammazzare per gioco gli animali denota una psiche tarata e pericolosamente incline alla crudeltà, quindi ad una nascente pericolosità sociale, oltre che una grave ignoranza e bassezza culturale, questa non additabile al bamboccio, bensì alla famiglia in cui è cresciuto, che li fa elevare (lui e la famiglia) di poche spanne dal brodo primordiale.