Riguardo alle mammelle della nostra beniamina, ma c'è qualcuno convinto che con quella massa possano vincere la sfida con la forza di gravità? Suvvia...
Re: Gli youtuber e le youtuber
Inviato: 23/11/2018, 10:06
da Drogato_ di_porno
però tecnicamente quel tipo di tette sono ottime per fare le spagnole, avvolgono meglio l'attrezzo
sembrano un po' quelle di alia janine
Re: Gli youtuber e le youtuber
Inviato: 23/11/2018, 10:12
da Kowalski
Sì, ma non si può pretendere che siano enormi e che stiano su come due tettine a coppa di champagne (o a coppa di silicone), dai.
Re: Martina Finocchio
Inviato: 23/11/2018, 23:04
da linebacker
Kowalski ha scritto:
se le ha rifatte, ha speso un perù. Comunque, chissenefrega. vero capolavoro.
Tanto adorabile quanto autoironica... brutta bestia la tourette.
Re: Gli youtuber e le youtuber
Inviato: 24/11/2018, 2:17
da GiarneseUmnberto
si confermo che son vere le zinne della tipa,si vede quando si mette a pecora che è tutto natur,quelle di janine son false si e lo noti ma ci farei lo stesso spagnola se il caso e la grazia mi dessero tale onoroficenza
Il bambino che quest'anno ha guadagnato 22 milioni di dollari su Youtube
Il suo canale Youtube è seguito da 17 milioni di follower, i suoi video sono stati visti oltre 26 miliardi di volte. Il risultato di questa popolarità: un guadagno anno su anno di 22 milioni di dollari, pari a 19,3 milioni di euro.
Stiamo parlando di Ryan, nome su Youtube Ryan ToysReview, un bambino di sette anni che con entusiasmo è diventato un idolo enorme del web contemporaneo. Si sa che il lavoro dello youtuber (come quello dell’influencer) è stato sdoganato, d’altronde: il canale video di Google è ormai una sorta di rete televisiva, con il vantaggio che l’utente può scegliere una quantità imbarazzante di tematiche diverse. Il nostro Ryan ha attratto uno dei pubblici più raffinati e fedeli: quello delle famiglie. E Youtube, attraverso la pubblicità, lo premia quotidianamente.
Ryan fa una cosa che su Youtube è diffusa: apre i nuovi giocattoli e li mette alla prova, dando le sue recensioni in modo scanzonato e professionale, in relazione alla sua età ovviamente. Dietro di lui ci sono due genitori consapevoli del potere del web e in grado di mettere in piedi i video, attraverso il collage dei filmati, le scritte, l’aderenza ai protocolli pubblicitari di Youtube, l’uso dell’account e via dicendo.
Mentre scriviamo qualcuno nel mondo sta vedendo Ryan che spacchetta i giochi, li prova, li testa, si diverte e spiega cosa gli piace e cosa non gli piace. Sembra incredibile, ma tutto è nato quando lui aveva tre anni. All’epoca aveva una passione infinita per il celebre trenino Thomas, le cui avventure sono trasmesse in televisione. I suoi genitori gli facevano vedere i video su Youtube; non solo degli episodi, ma pure degli ‘unboxing’, i video nei quali si spacchettano dei regali per sfruttare l’effetto sorpresa sullo spettatore.
A quel punto il bimbo chiede alla mamma: ‘Ma perché io non sono su YouTube, visto che ci sono tutti i bambini?’. La storia seguente è nota: i genitori aprono la pagina Youtube nel marzo 2015 e cominciano a capire che il nuovo gioco può funzionare. Presto cominciano a monetizzare le visite. Dopo 3 anni Ryan è lo youtuber più pagato al mondo secondo la classifica pubblicata da Forbes.
Tuttavia, essendo Ryan ancora un bambino (e molti commentatori a volta se lo dimenticano), il 15 per cento dei ricavi del suo canale Youtube viene depositato in un conto protetto, non utilizzabile fino a quando non sarà maggiorenne. A dargli i guadagni sono soprattutto i video pre-roll, quelli prima dell’inizio del filmato effettivo, ma ogni tanto ricava qualcosa anche dai product placement e dai video sovvenzionati direttamente dalle aziende.
Dalle recensioni, Ryan è comunque riuscito a diversificare le sue attenzioni: lo scorso agosto ha lanciato una sua linea di giocattoli, chiamata Ryan’s World; ha cominciato a pubblicare cartoni animati con lui protagonista, video educativi nei quali si spiegano curiosità adatte ai bambini, esperimenti scientifici e momenti di vita vissuta. Insomma, una volta si diceva nato con la camicia; oggi si dice nato con l’account…