pan ha scritto:Che chi fa la Rivoluzione finisce per comportarsi scorrettamente è tema dibattuto da tempo e ancora discutibile, ma che il compagno Pol Pot, che con il suo simpatico partito (Anka), aveva iniziato ad eliminare tutti i maggiori di anni 10, agisse per conto della borghesia...
Sua Santità Khomeini riportó in auge il clero, non certo la borghesia.
Se Mao era borghese come dovremmo definire i suoi successori da Deng in poi?
Se Castro era un borghese ( e di fatto lo era) come mai gli yankees organizzarono lo sbarco nella Baia dei porci, per finire con l'arresto dei 5 di Miami?
Se stiamo alle definizioni correnti di classe, i conti non tornano.
Dai, siamo molto meno in disaccordo di quel che sembra: è che la filastrocca come forma letteraria si presta bene alle analisi funamboliche, ma non all'esposizione chiara e serrata. Faccio un po' di esegesi del testo.
Prima strofa
In un suo libro che lessi circa vent'anni fa e che non riesco a rintracciare, per cui gli rendo sicuramente un pessimo servizio (forse la ''Psicanalisi della società contemporanea''), Erich Fromm discute i limiti del pensiero marxista (senza disconoscerne gli enormi contributi).
Secondo Fromm, il ''socialismo scientifico'' ha in comune col pensiero classico liberale e borghese il concetto di modificare la società attraverso una ''rivoluzione'', mentre il precedente ''socialismo utopistico'' alla Fourier, Owen e Saint Simon si basa sull'idea di usare le passioni e i sentimenti dell'uomo per proporre e costruire una nuova società . Quella che sembra la forza e la modernità del marxismo, secondo Fromm è invece la sua debolezza e mancanza di originalità , e spiegherebbe perchè le sue previsioni siano fallite e la rivoluzione socialista non abbia attecchito da nessuna parte.
Sempre secondo Fromm, la versione leninista del socialismo è poi addirittura una completa negazione del socialismo, dato che si basa sull'idea di una minoranza rivoluzionaria (il partito) che guida la società verso una nuova struttura. Nulla di meno socialista; secondo Fromm (e io condivido, se ho capito il suo pensiero) la ''rivoluzione'' marxista è impossibile perchè non tiene conto della psicologia umana, mentre la ''rivoluzione'' leninista è nè più nè meno che un colpo di stato oligarchico. E gli utopisti avevano ragione:
viva il socialismo umanista!
Seconda strofa
La rivoluzione cinese era borghese? La rivoluzione del 1912, che abbattè l'imperatore, lo era. Infatti, il partito comunista cinese di Mao nasce diversi anni dopo. Che si possa definire ''rivoluzione'' la presa del potere da parte di Mao è aperto alla discussione, dato che si trattó anche di una guerra civile contro un governo con il quale il partito aveva collaborato per anni, che aveva sofferto una guerra di invasione (da parte dei giapponesi) e che era molto compromesso con una potenza straniera (gli Stati Uniti). Una situazione simile a quella della presa del potere bolscevica nel 1917 in Russia. Gli sviluppi della storia cinese sono quelli di una dittatura, con poco di rivoluzionario.
Terza strofa
Fidel Castro era un avvocato, il Che un medico, insomma la rivoluzione cubana è la classica sollevazione guidata da intellettuali borghesi, sostenuti dal popolo. La storia non si fa con i ''se'', ma mi chiedo che cosa sarebbe successo se gli Stati Uniti non avessero voluto tenere troppo stretto il guinzaglio sul governo cubano. Forse Cuba sarebbe diventata un altro esempio di rivoluzione borghese riuscita, con un governo socialdemocratico, oppure sarebbe diventata l'ennesima dittatura fascista del Centro America sostenuta dagli Stati Uniti.
Quarta strofa
L'Iran mi mette un po' in crisi. In effetti, sembra a tutti gli effetti una rivolta popolare che sfocia immediatamente in un regime religioso. Peró anche in quel caso per un paio d'anni il nuovo regime non fu quello che vediamo ora: i governi di Bazargan e di Banisadr erano (ufficialmente) laici. Forse (sottolineo forse) anche questa ''rivoluzione'' fu l'ennesimo colpo di stato contro un debole regime democratico appena nato, mentre la vera ''rivoluzione'' sostenuta dal popolo era stata quella contro lo Scià .
Quinta strofa
Il compagno Pol Pot sicuramente non agiva per conto della borghesia. In effetti, agiva per conto del re (Sihanouk), che era stato appena cacciato dal primo ministro Lol Nol con l'appoggio del parlamento. La cacciata del re fu un colpo di stato più che una rivoluzione, anche se pare che il ceto medio della capitale fosse abbastanza favorevole. Ma il processo che portó al potere i Khmer rossi fu tutt'altro che una rivoluzione.
Insomma, tirando le somme, è chiaro che tutto dipende dalla definizione di ''rivoluzione''. Se la limitiamo (come cerco di fare) a un rivolgimento sostenuto dalla maggioranza del popolo e che si conclude con un sistema in cui il popolo continua a far sentire la sua voce, di solito si finisce per elencare le solite rivoluzioni borghesi (inglese, americana, francese, quelle del 1989 nell'Est Europa...). Poi, è chiaro che ogni generalizzazione ha i suoi limiti.