Avete mai desiderato la donna di altri???

Scatta il fluido erotico...

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Antonchik
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#46 Messaggio da Antonchik »

pan ha scritto:Certo, Antonchik. Concordo con te sulla purezza dell'amicizia, sentimento che nobilita la vita.

Intendevo un'altra cosa: l'inesistenza del concetto di proprietà  di una donna e il fatto essa puó stare con qualcuno senza aver scelto di appartenergli.

Se io desidero la donna di un altro o proprio di un amico (e mi è capitato) e glielo esplicito (e mi è capitato) puó non darmela (e mi è capitato) o darmela (e mi è capitato), a seconda che lei sentisse o meno di appartenere a lui (e che avesse interesse per me, ovvio).

E' un retaggio tipico della muliebrità  quel senso di appartenenza, più presente di quanto non si creda nell'immaginario femminile del sogno, dove per sogno intendo la costruzione fantastica su una figura maschile che dia sicurezza, amore, eterna felicità .

Nonostante le varie scuole emancipative vi abbiano individuato da tempo uno dei lacci principali della subalternità  delle donne, nonostante (basta farsi un giretto su SZ) sia assolutamente evidente che non esistono e non sono mai esistiti uomini siffatti, questo sogno non è ancora morto.

Occorre quindi evitare di confondere questo sentimento femminile di libera scelta con il concetto maschile di possesso, la cui natura impositiva, strumentale e non di rado violenta, ha ugualmente radici antichissime. [Si pensi anche solo alle norme riguardanti la relazione uomo-donna nei primi libri dell'Antico Testamento.]

In pratica: se mi scopo la donna di un altro in nessun caso l'avró rubata, perchè non è proprietà  di nessuno e perchè, evidentemente, non aveva scelto di appartenergli.
Ma io quoto fino alla fine questa tua splendida dissertazione, che esprime concetti che, stranamente, sento di aver colto già  da ora che sono un 21enne.

Il punto è che dal sapere cosa è giusto (dove giusto = concetto che si avvicini all'oggettività ) ad accettarlo, c'è l'oceano.

Mi è capitato di essere tradito, e non ho mosso un dito verso colui che mi aveva portato via la mia ragazza, proprio per i concetti da te espressi, ma se questo colui fosse un amico... rimarrei distrutto dalla cosa.

Diciamo che se il dolore per essere tradito equivale a x, il dolore per un amico che ti porta via la tua donna equivale a mx, con m>10.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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linebacker
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#47 Messaggio da linebacker »

...se i comandamenti sono effettivamente la parola dell'unico Dio, su questo punto, ho idea di essermi già  guadagnato una lunghissima permanenza al piano più basso dell'aldilà ...

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criptico
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#48 Messaggio da criptico »

Praticamente tutte le volte che esco di casa..... :roll:

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pan
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#49 Messaggio da pan »

Antonchik ha scritto: Il punto è che dal sapere cosa è giusto (dove giusto = concetto che si avvicini all'oggettività ) ad accettarlo, c'è l'oceano.

Mi è capitato di essere tradito, e non ho mosso un dito verso colui che mi aveva portato via la mia ragazza, proprio per i concetti da te espressi, ma se questo colui fosse un amico... rimarrei distrutto dalla cosa.

Diciamo che se il dolore per essere tradito equivale a x, il dolore per un amico che ti porta via la tua donna equivale a mx, con m>10.
Premesso che non mi è dato sapere cosa è giusto, ti espongo qualche considerazione.

Se vogliamo fare un'algebra dei sentimenti, ti dico che è naturale che se c'è di mezzo l'infrazione di un'amicizia, il dolore è molto maggiore, ma una componente assai grande di esso risiede in un maggiore senso di frustrazione dovuto al fatto che noi conosciamo quella persona che magari non ha niente più di noi. Senza dire che gli/ci riversiamo addosso tutto il peso di un codice d'onore anch'esso mai morto, che talora si traduce nei delitti che apprendiamo almeno settimanalmente dai media.

Ho usato intenzionalmente traduce che viene dal verbo latino tradĕre cui corrispondono molti significati: tradire, tramandare(una tradizione per l'appunto), tradurre (uno scritto, ma anche tradurre qualcuno in carcere), quindi tradĕre vuol dire anche consegnare.

A ben vedere chi ci tradisce (lei, l'amico, entrambi) non fa altro che consegnarci a noi stessi, restituendoci alla nostra solitudine a fronte dell'abbandono.

In queste situazioni si vedono (o non si vedono) le risorse di ciascuno.

Quelle sulle quali contare per attraversare la separazione e ridisporsi al meglio, intendendo le storie d'amore come un tratto di strada fatto insieme in quest'arrischiata avventura che è la vita.

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zio
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#50 Messaggio da zio »

Il Fede ha scritto:
zio ha scritto:

comunque desiderare la donna d'altri è di destra.
trombarla è di sinistra.
Seeeeeee :DDD

Trombarla da ubriachi senza desiderarla?
era per rispondere a done con la filastrocca cosa è di destra, cosa è di sinistra di giorgio gaber....

non saprei fede. non ci credo alle cose di destra e di sinistra. :wink:

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