(o.t.)Il lavoro è un diritto?
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Continuiamo a non capirci "Boss" è il nick di uno degli utenti storici del forum.
...probabilmente non ci capiamo anche in qualcosa altro...per quello che mi riguarda, puoi anche chiamare con il nome di battesimo il Capo si Stato Maggiore della Difesa, ma se sei una persona educata, lo fai solo in privato e solo se lo conosci personalmente, se lo fai in pubblico e/o non lo conosci personalmente, sbagli...non è così?
...probabilmente non ci capiamo anche in qualcosa altro...per quello che mi riguarda, puoi anche chiamare con il nome di battesimo il Capo si Stato Maggiore della Difesa, ma se sei una persona educata, lo fai solo in privato e solo se lo conosci personalmente, se lo fai in pubblico e/o non lo conosci personalmente, sbagli...non è così?
- pan
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Certamente non è colpa tua, ma non puoi dimenticare che, in quanto appartenente ad uno stato, sei chiamato come tutti a dei vincoli di solidarietà che comprensibilmente sono maggiori se lo stato ed il suo sistema sono scalcinati come nel caso Italia.GeishaBalls ha scritto:Colpa del lavoratore per la chiusura delle aziende? PAN ci dice di no, colpa del mondo infame e SONO ANCHE D'ACCORDO. Ma che c'entra con la domanda principale?pan ha scritto:Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.Super Zeta ha scritto:Io penso che un lavoratore non possa avere come massima aspirazione quella di essere un peso economico per la società e che debba mettersi in discussione. Se non lo fa paghi il prezzo delle sue scelte.
Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.
Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.
Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).
Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?
In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
Se il lavoratore non ha alternative è "colpa" mia? E quindi sono io - come pagatore di tasse - a dovergli dare uno stipendio a vita magari mantenendo artificialmente una miniera? Secondo me NO - ovviamente dopo un periodo di assistenza iniziale.
Quando vedo gente che urla in TV, o che lancia rondelle, si taglia i polsi di fronte alle telecamere, non ci vedo Gandhi, non mi sembrano forme di rivendicazione di diritti. Sono forme di pressione indiretta, in sintesi di ricatto
Il principio di solidarietà non è per niente un'idea di sinistra, come si tende e si vuol far credere, ma appartiene all'essenza costitutiva politica fin dai tempi degli stati assolutisti nei quali i sudditi cedevano quasi tutta la loro libertà in cambio delle sicurezza, garantita dalla forza così ottenuta dal sovrano.
Oggigiorno per sicurezza si deve intendere tanto la protezione dei lavoratori dalle instabilità del mercato, quanto la protezione dei poliziotti dalle rondelle, essendo in definitiva fatti strettamente interdipendenti.
Ora, come giustamente osservi, il peso di queste crisi viene scaricato prevalentemente sulle già fragili spalle del corpo sociale già provatissimo ma non ancora alla fame, invece che su quelle più robuste delle classi dominanti, come sarebbe giusto e forse anche possibile se in questo Paese fosse esistita e esistesse una sinistra che in quanto tale, inserita nel sistema borghese, altro non può che favorire una più equa ripartizione dei sacrifici in tempi di crisi o dei benefici nei tempi di vacche grasse.
La concomitanza di uno sistema-stato decomposto e di una sinistra codarda rende ragione delle tue preoccupazioni che non sono pertanto imputabili agli atteggiamenti e ai gesti degli operai.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Guarda che l'Italia la solidarietà la fa e la farà sempre.pan ha scritto: Certamente non è colpa tua, ma non puoi dimenticare che, in quanto appartenente ad uno stato, sei chiamato come tutti a dei vincoli di solidarietà che comprensibilmente sono maggiori se lo stato ed il suo sistema sono scalcinati come nel caso Italia.
Il principio di solidarietà non è per niente un'idea di sinistra, come si tende e si vuol far credere, ma appartiene all'essenza costitutiva politica fin dai tempi degli stati assolutisti nei quali i sudditi cedevano quasi tutta la loro libertà in cambio delle sicurezza, garantita dalla forza così ottenuta dal sovrano.
Oggigiorno per sicurezza si deve intendere tanto la protezione dei lavoratori dalle instabilità del mercato, quanto la protezione dei poliziotti dalle rondelle, essendo in definitiva fatti strettamente interdipendenti.
Ora, come giustamente osservi, il peso di queste crisi viene scaricato prevalentemente sulle già fragili spalle del corpo sociale già provatissimo ma non ancora alla fame, invece che su quelle più robuste delle classi dominanti, come sarebbe giusto e forse anche possibile se in questo Paese fosse esistita e esistesse una sinistra che in quanto tale, inserita nel sistema borghese, altro non può che favorire una più equa ripartizione dei sacrifici in tempi di crisi o dei benefici nei tempi di vacche grasse.
La concomitanza di uno sistema-stato decomposto e di una sinistra codarda rende ragione delle tue preoccupazioni che non sono pertanto imputabili agli atteggiamenti e ai gesti degli operai.
Quei lavoratori non saranno abbandonati, verranno aiutati sia economicamente sia per trovare una nuova occupazione.
Il problema sono le aziende.
L'Alcoa e l'estrazione carbonifera non sono economicamente sostenibili se non pompando continuamente soldi dello stato, i quali provengono dalle pensioni e dagli stipendi degli altri morti di fame che ci sono in Italia, mai da "chi se lo potrebbe permettere".
Allora che senso ha dare denaro a una multinazionale americana? Tanto vale darlo direttamente agli operai, oppure permettere l'avvio di attività che poi si possano autosostenere.
La Sardegna è la regione più ventosa d'Europa... parchi eolici?
Si può incrementare il turismo? Giusto oggi al tg un albergatore sardo ha detto che il giro d'affari è aumentato del 10 per cento rispetto l'anno passato. Poi, en passant, ricordo che la Spagna ci frega turisti usando i soldi della UE per foraggiare Ryanair, la quale contraccambia portanto turisti con i biglietti da un euro. Lo facciamo pure noi?
Allevamento pesce? Basta contattare gli allevatori di Comacchio, sono sicuro che avrebbero molti buoni consigli.
Smaltimento rifiuti? Quelli di Napoli attualmente vanno in Olanda, che è molto più lontana ed abitata della Sardegna, magari si può fare qualcosa pure noi. Poi mi risulta che a Brescia hanno know how di altissima qualità in questo campo.
Eccetera eccetera.
Soldi all'Alcoa mai più, queste imprese sono delle puttane e appena cala la pecunia ti salutano.
Perché non pagano quelli che se lo potrebbero permettere?
Perché i soldi hanno le gambe e sotto hanno le molle di Paperinik, appena sentono che cala la fiducia nello stato scappano e l'Italia si può permettere tutto tranne che far scappare quei pochi capitali che le rimangono.
Se provano a fare un'altra manovra fregasoldi à la Amato ci sarà l'assalto alle banche.
Non esistono soluzioni facili, non esistono pasti gratis, non esistono quelli che se lo fanno mettere in quel posto, ringraziano, e aspettano che l'anno dopo rifai lo stesso.
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- GeishaBalls
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
PAN, concordo che lo Stato debba applicare una protezione a chi perde il lavoro. Lo farà con le risorse delle tasse ma ti prego lasciamo da parte il dibattito classi dominanti o classi lavoratrici.pan ha scritto:Certamente non è colpa tua, ma non puoi dimenticare che, in quanto appartenente ad uno stato, sei chiamato come tutti a dei vincoli di solidarietà che comprensibilmente sono maggiori se lo stato ed il suo sistema sono scalcinati come nel caso Italia.GeishaBalls ha scritto:Colpa del lavoratore per la chiusura delle aziende? PAN ci dice di no, colpa del mondo infame e SONO ANCHE D'ACCORDO. Ma che c'entra con la domanda principale?pan ha scritto:Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.Super Zeta ha scritto:Io penso che un lavoratore non possa avere come massima aspirazione quella di essere un peso economico per la società e che debba mettersi in discussione. Se non lo fa paghi il prezzo delle sue scelte.
Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.
Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.
Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).
Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?
In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
Se il lavoratore non ha alternative è "colpa" mia? E quindi sono io - come pagatore di tasse - a dovergli dare uno stipendio a vita magari mantenendo artificialmente una miniera? Secondo me NO - ovviamente dopo un periodo di assistenza iniziale.
Quando vedo gente che urla in TV, o che lancia rondelle, si taglia i polsi di fronte alle telecamere, non ci vedo Gandhi, non mi sembrano forme di rivendicazione di diritti. Sono forme di pressione indiretta, in sintesi di ricatto
Il principio di solidarietà non è per niente un'idea di sinistra, come si tende e si vuol far credere, ma appartiene all'essenza costitutiva politica fin dai tempi degli stati assolutisti nei quali i sudditi cedevano quasi tutta la loro libertà in cambio delle sicurezza, garantita dalla forza così ottenuta dal sovrano.
Oggigiorno per sicurezza si deve intendere tanto la protezione dei lavoratori dalle instabilità del mercato, quanto la protezione dei poliziotti dalle rondelle, essendo in definitiva fatti strettamente interdipendenti.
Ora, come giustamente osservi, il peso di queste crisi viene scaricato prevalentemente sulle già fragili spalle del corpo sociale già provatissimo ma non ancora alla fame, invece che su quelle più robuste delle classi dominanti, come sarebbe giusto e forse anche possibile se in questo Paese fosse esistita e esistesse una sinistra che in quanto tale, inserita nel sistema borghese, altro non può che favorire una più equa ripartizione dei sacrifici in tempi di crisi o dei benefici nei tempi di vacche grasse.
La concomitanza di uno sistema-stato decomposto e di una sinistra codarda rende ragione delle tue preoccupazioni che non sono pertanto imputabili agli atteggiamenti e ai gesti degli operai.
Quello che mi sembra sia il punto fondamentale è che chi tira la rondella non è una "vittima costretta dalla sorte a difendere con baldanza i propri diritti". Il diritto non è mantenere uno stipendio a vita per lavori antieconomici. Solidarietà è farti lavorare 10 - 20 anni per un lavoro inutile?
Faccio un parallelo. Abbiamo diritto alla salute ed esiste un servizio di pronto soccorso pubblico. Per me sarebbe "giusto" che chi va a scalare le montagne paghi di tasca propria le spese di soccorso(io ammiro gli scalatori). Chi consapevolmente fa attività rischiose deve essere pronto a sopportarne le possibili conseguenze.
Non voglio essere cinico e vedo che sono da da fare le debite proporzioni ma essere lavoratore specializzati in un mestiere di nicchia ed in declino storico, rimanere senza alternative è una attività rischiosa come scalare montagne.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
1) Ti sbagli di grosso, in questo topic ho più volte ribadito che i piani di responsabilità sono molto diversi e che quelli aziendali-statali ecc. sono molto maggiori ma non è che siccome l'omicidio è un reato più grave allora la rapina deve essere depenalizzata!pan ha scritto: 1) Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta
2) Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere?
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Ho aperto questo topic per discutere dell'atteggiamento dei lavoratori ma sembra quasi impossibile, trovo ci sia un atteggiamento dogmatico dove l'operaio è vittima a prescindere. A mio avviso è una visione molto limitata. Se tutte le parti in causa si facessero una bella autocritica prima di puntare sempre e comunque il dito altrove (e con questo, ribadisco, non penso e non ho mai detto che mettere sul banco degli imputati i ertici sia sbagliato) la nostra società sarebbe migliore. Ma criticare gli altri e non noi stessi è molto più facile
2) Io penso esattamente il contrario e te lo dico per constatazione diretta. Credo che in molte zone d'Italia sia profondamente radicata una mentalità parassitaria ed assitenzialista dove fregare l'altro è motivo di vanto e non di vergogna, che andare al lavoro per non lavorare sia quasi legittimo. Basti vedere l'esercito di dipendenti pubblici che ha questo Stato carrozzone, quanta gente passa la giornata a chiacchierare, su internet, a leggere il giornale, a timbrare e andarsene in giro, al bar e via di questo passo. Lo Stato fa schifo perchè fanno schifo le persone che lo compongono e il parlamento è espressione diretta della società, specchio abbruttito ma poi non di molto rispetto a quello che circola in strada.
Il lavoro che faccio da 10 anni mi ha portato a contatto con realtà che sostanzialmente per mia fortuna non conoscevo, e ti posso assicurare che quasi quotidianamente vengo a contatto con persone che mi domando come facciano a stare al mondo, chi è il malato di mente che può mai pensare di dare un lavoro a simili decerebrati, persone scorrette, ladruncoli miserandi di ogni tipo, gente che a 20 anni è già protestata perchè emette assegni a vuoto per comprarsi l'i-phone, io che se ho 50 centesimi di debito con il lattaio dormo male la notte. Non ho rispetto per gente simile, non mi sucitano pietà o empatia perchè sono persone che, spesso e volentieri, non sono minimamente interessate a vivere diversamente. Spazzatura sociale che nel tempo produce solo altra spazzatura
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Condivido in pieno il pensiero di Geisha Balls, ivi incluso la cosa sugli alpinisti: dal mio punto di vista dovrebbero avere una assicurazione privata obbligatoria che copre tutte le possibili spese, diversamente non salgono. E se te ne fotti e alla fine fai il casino, non ti lascio morire ma se non paghi ti pignoro la casa o il quinto dello stipendio. Mi sembra sacrosanto
Se vai in Russia devi avere una assicurazione sanitaria privata riconosciuta dallo stato perchè se ti fai male non devi essere un peso per loro, lo trovo giusto. Diversamente te ne stai a casa, mica te lo ha ordinato il dottore di andare a visitare Mosca e San Pietroburgo
In Italia facciamo partorire a spese dei contribuenti italiani gente da tutto il mondo, vengono apposta perchè le nostre strutture sono migliori e perchè ad esempio in Francia i vari maghrebini e compagnia immigrante se non sono regolari pagano per intero le spese del parto, una robina da 10.000 euro a pargolo. Così questi prendono il trenino e vengono da noi
In compenso la Francia da un assegno di mantenimento che se non erro è di circa 600 euro per ogni bambino per i primi tot anni di vita, così gli stessi signori sfornano figli in sequenza in quanto questi rappresentano la loro fonte reddituale. Un principio di solidarietà viene stravolto
Volete darmi del leghista se dico che anche tutto questo a me non sembra giusto? Che una certa mentalità va estirpata? Che non devi fare 6 figli se hai a malapena mezzo lavoro?
Se vai in Russia devi avere una assicurazione sanitaria privata riconosciuta dallo stato perchè se ti fai male non devi essere un peso per loro, lo trovo giusto. Diversamente te ne stai a casa, mica te lo ha ordinato il dottore di andare a visitare Mosca e San Pietroburgo
In Italia facciamo partorire a spese dei contribuenti italiani gente da tutto il mondo, vengono apposta perchè le nostre strutture sono migliori e perchè ad esempio in Francia i vari maghrebini e compagnia immigrante se non sono regolari pagano per intero le spese del parto, una robina da 10.000 euro a pargolo. Così questi prendono il trenino e vengono da noi
In compenso la Francia da un assegno di mantenimento che se non erro è di circa 600 euro per ogni bambino per i primi tot anni di vita, così gli stessi signori sfornano figli in sequenza in quanto questi rappresentano la loro fonte reddituale. Un principio di solidarietà viene stravolto
Volete darmi del leghista se dico che anche tutto questo a me non sembra giusto? Che una certa mentalità va estirpata? Che non devi fare 6 figli se hai a malapena mezzo lavoro?
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
il resto del lavoro lo fanno in nero , si rivolgono al comune come indigenti con una serie di pargoli e questi senza battere ciglio gli danno casa e gli pagano luce e gas (ti apro una parentesi )nei campi della protezione civile(parliamo di terremotati) il 90% sono extra , in non si muovono , aspettano che gli diano la casa , intanto vengono mantenuti per tutto il resto IO NON SONO RAZZISTA MA CERTE COSE MI FANNO INCAZZARE e aggiungo una situazione avvenuta in un campo allestito dalla chiesa di Fossoli (frazione di Carpi), questi andavano alla mattina ha vedere cosa avevano preparato da mangiare , se era di loro gradimento si presentavano in massa, resosi conto di questo il parroco ha deciso che tutti dovevano versare 1 € pensando di sfoltire il tutto ,risultato come prima , in poche ore ha chiuso il campo e la mensaSuper Zeta ha scritto:Condivido in pieno il pensiero di Geisha Balls, ivi incluso la cosa sugli alpinisti: dal mio punto di vista dovrebbero avere una assicurazione privata obbligatoria che copre tutte le possibili spese, diversamente non salgono. E se te ne fotti e alla fine fai il casino, non ti lascio morire ma se non paghi ti pignoro la casa o il quinto dello stipendio. Mi sembra sacrosanto
Se vai in Russia devi avere una assicurazione sanitaria privata riconosciuta dallo stato perchè se ti fai male non devi essere un peso per loro, lo trovo giusto. Diversamente te ne stai a casa, mica te lo ha ordinato il dottore di andare a visitare Mosca e San Pietroburgo
In Italia facciamo partorire a spese dei contribuenti italiani gente da tutto il mondo, vengono apposta perchè le nostre strutture sono migliori e perchè ad esempio in Francia i vari maghrebini e compagnia immigrante se non sono regolari pagano per intero le spese del parto, una robina da 10.000 euro a pargolo. Così questi prendono il trenino e vengono da noi
In compenso la Francia da un assegno di mantenimento che se non erro è di circa 600 euro per ogni bambino per i primi tot anni di vita, così gli stessi signori sfornano figli in sequenza in quanto questi rappresentano la loro fonte reddituale. Un principio di solidarietà viene stravolto
Volete darmi del leghista se dico che anche tutto questo a me non sembra giusto? Che una certa mentalità va estirpata? Che non devi fare 6 figli se hai a malapena mezzo lavoro?
Donna nana tutta tana
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
La prossima vita faccio il parassitaOrtheus ha scritto:Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
casa popolare, sussidi...
tanto poi c'è Ortheus che solidarizza con me
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Io li ammazzerei tutti sti cazzo di imprenditoriOrtheus ha scritto:Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
Anche quelli che rischiano il culo in proprio e si vedono mangiare il 75% dei ricavi dallo stato
Che non si sa mai
Cazzo.
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Io li ammazzerei tutti sti politici.Super Zeta ha scritto:Io li ammazzerei tutti sti cazzo di imprenditoriOrtheus ha scritto:Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
Anche quelli che rischiano il culo in proprio e si vedono mangiare il 75% dei ricavi dallo stato
Che non si sa mai
Cazzo.
Anche quelli che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera (cioè, il 99% di loro - altro che operai parassiti!) e però mangiano a spese delle tasse che pagano gli operai e gli imprenditori, senza dare in cambio niente e senza risolvere nessuno dei loro problemi.
Che non si sa mai.
Cazzo.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Piccolo o.t.Super Zeta ha scritto:Condivido in pieno il pensiero di Geisha Balls, ivi incluso la cosa sugli alpinisti: dal mio punto di vista dovrebbero avere una assicurazione privata obbligatoria che copre tutte le possibili spese, diversamente non salgono. E se te ne fotti e alla fine fai il casino, non ti lascio morire ma se non paghi ti pignoro la casa o il quinto dello stipendio. Mi sembra sacrosanto
Se vai in Russia devi avere una assicurazione sanitaria privata riconosciuta dallo stato perchè se ti fai male non devi essere un peso per loro, lo trovo giusto. Diversamente te ne stai a casa, mica te lo ha ordinato il dottore di andare a visitare Mosca e San Pietroburgo
In Italia facciamo partorire a spese dei contribuenti italiani gente da tutto il mondo, vengono apposta perchè le nostre strutture sono migliori e perchè ad esempio in Francia i vari maghrebini e compagnia immigrante se non sono regolari pagano per intero le spese del parto, una robina da 10.000 euro a pargolo. Così questi prendono il trenino e vengono da noi
In compenso la Francia da un assegno di mantenimento che se non erro è di circa 600 euro per ogni bambino per i primi tot anni di vita, così gli stessi signori sfornano figli in sequenza in quanto questi rappresentano la loro fonte reddituale. Un principio di solidarietà viene stravolto
Volete darmi del leghista se dico che anche tutto questo a me non sembra giusto? Che una certa mentalità va estirpata? Che non devi fare 6 figli se hai a malapena mezzo lavoro?
Se chi va in montagna deve avere una assicurazione obbligatoria (che in linea di massima è condivisibile...io la ho, mi costa 56 euri all'anno e mi vengono a cercare fino quando hanno bruciato kerosene per 30.000 euri

Fine o.t.
Powder to the people
Se si riuscisse a convincere i cinesi che i testicoli dei Jihadisti sono afrodisiaci, in meno di 5 anni avremmo risolto il problema
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Io li ammazzerei tutti 'sti cazzo di Ortheus .Super Zeta ha scritto:La prossima vita faccio il parassitaOrtheus ha scritto:Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
casa popolare, sussidi...
tanto poi c'è Ortheus che solidarizza con me
Che non vivono di sussidi, che non hanno la casa popolare e che pensano che il lavoro sia un Diritto.
A morte!
chiaramente dopo la doverosa sterilizzazione.
Che non si sa mai.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
kneissl ha scritto:Piccolo o.t.Super Zeta ha scritto:Condivido in pieno il pensiero di Geisha Balls, ivi incluso la cosa sugli alpinisti: dal mio punto di vista dovrebbero avere una assicurazione privata obbligatoria che copre tutte le possibili spese, diversamente non salgono. E se te ne fotti e alla fine fai il casino, non ti lascio morire ma se non paghi ti pignoro la casa o il quinto dello stipendio. Mi sembra sacrosanto
Se vai in Russia devi avere una assicurazione sanitaria privata riconosciuta dallo stato perchè se ti fai male non devi essere un peso per loro, lo trovo giusto. Diversamente te ne stai a casa, mica te lo ha ordinato il dottore di andare a visitare Mosca e San Pietroburgo
In Italia facciamo partorire a spese dei contribuenti italiani gente da tutto il mondo, vengono apposta perchè le nostre strutture sono migliori e perchè ad esempio in Francia i vari maghrebini e compagnia immigrante se non sono regolari pagano per intero le spese del parto, una robina da 10.000 euro a pargolo. Così questi prendono il trenino e vengono da noi
In compenso la Francia da un assegno di mantenimento che se non erro è di circa 600 euro per ogni bambino per i primi tot anni di vita, così gli stessi signori sfornano figli in sequenza in quanto questi rappresentano la loro fonte reddituale. Un principio di solidarietà viene stravolto
Volete darmi del leghista se dico che anche tutto questo a me non sembra giusto? Che una certa mentalità va estirpata? Che non devi fare 6 figli se hai a malapena mezzo lavoro?
Se chi va in montagna deve avere una assicurazione obbligatoria (che in linea di massima è condivisibile...io la ho, mi costa 156 euri all'anno e mi vengono a cercare fino quando hanno bruciato kerosene per 30.000 euri; posso anche causare danni fino ad 1.000.000 di euri ) la devono avere i fumatori e quelli con il colesterolo alto...che costano di più al SSN degli alpinisti dispersi...
Fine o.t.
Powder to the people
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- GeishaBalls
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Ortheus ha scritto:Io sterilizzerei tutti stì cazzo di operai.
Anche quelli la cui fabbrica sta andando bene.
Che non si sa mai.
Cazzo.
http://www.libreriauniversitaria.it/can ... 8807810305
Non c'è scritto sterilizzare, ma un antropologo evidenzia che il controllo delle nascite è un ottimo sistema per mantenere i livelli di vita.