DiscoBall ha scritto:Conan il barbaro ha scritto:DiscoBall ha scritto:Meno precari, meno spesa pubblica, meno tasse, credo.
Non lo metto in dubbio peró bisogna anche considerare che: meno precari, più disoccupati, meno potere d'acquisto, meno domanda di beni, più disoccupati..Insomma è una spirale pericolosa..
Infatti, in questo periodo di recessione è la cosa peggiore da fare !!

il problema non è far fuori i precari.
il problema è averli creati. cioè aver creato le prospettive a persone, averle fatte impegnare, studiare, lavorare e poi non aver fatto altro che farli sopravvivere in un sistema che non poteva assumerli.
oggi i precari sono tutti dottori di ricerca, persone di 40, 50 anni perfino che attendono ancora un concorso.
l'età media dei ricercatori italiani è di 53 anni.
io ne ho 45. quando ho osservato ad un ordinario che se andava bene un concorso per essere confermato (scusate ma personalizzo su di me il discorso perchè sia più chiaro, faccia più effetto e soprattutto risulti abbastanza irritante: 1- il dipartimento a cui afferisco ha una unità di conto e bandisce un concorso- cioè a rotazione fra gli ambiti disciplinari viene attribuito un concorso al mio ambito -, 2- in genere ci vuole un anno per formare la commissione - cioè gli ordinari decidono che devo vincere io - 3- vengono inviati i currucula ed esaminati - in genere la selezione fra me e i più bravi da altre sedi viene fatta qui, e se c'è uno che ha più titoli o gli viene consigliato di ritirarsi parlando fra ordinari o di sbagliare una prova - 4-si fanno le prove. in genere io ho un membro interno che ha proposto un tema sul quale ho le pubblicazioni; 5- viene fatta la prova orale pubblica, dove si fanno commenti alle prove scritte e in genere a tutti verranno fatti delle osservazioni di metodo sulle prove scritte, mentre a me nessuna osservazione ma solo lodi; 6- viene fatta la prova di lingua - sorvolo perchè conosco l'inglese abbastanza, ma ho visto uno che ha vinto che non sapeva neanche leggere e infatti nel verbale finale non compariva la verifica della lingua straniera- dopo la proclamazione del vincitore e il deposito dei verbali, c'è la chiamata e l'assunzione in verifica per tre anni, e dopo tre anni una commissione di prof. associati e ordinari del dipartimento valuta se confermarti a tempo indeterminato... squirto puoi confermare o meno quanto ho detto sulle modalità dei concorsi ma credo di essere stato abbastanza obiettivo...) sarei stato un ricercatore a 50 anni e non credevo di essere più utile alla ricerca a quell'età perchè lo spirito che avevo a 35 non c'è l'ho più,
mi ha risposto che non era vero, che non dovevo dire così, che in italia va in questo modo, e di impegnarmi e avere fiducia....
io, con due figli, con aspettative di vita buone, mi sono buttato nella professione.
il problema reale è per quei precari che si sono davvero dedicati interamente all'università , sopravvivendo in tutti questi anni, sacrificando la famiglia se nel frattempo hanno avuto il coraggio di metterla su, o non mettendo su famiglia e conducendo davvero un'esistenza precaria senza unos tipendio, ma nei casi più fortunati sopravvivendo con le commesse che derivano dagli insegnamenti (ho conosciuto gente con 6-7corsi) e con quelle delle convenzioni che i dipartimenti fanno con comuni o enti.
comunque la regolarizzazione dei precari come è avvenuta nel passato, dove venivano fatti concorsi per precari che avevano all'attivo incarichi di docenza (tipo brunetta ma molti altri ne hanno goduto, persino politici di tutti gli schieramenti), o persino per ordinari (famoso quello con Canella presidente dove furono fatti 40 ordinari in italia di progettazione architettonica - praticamente tutte le cattedre nelle facoltà italiane).
il problema è notevole. i tagli non lo risolvono o meglio non fanno altro che tagliare. certo è che non si poteva pensare ad una moratoria dove tutti venivano assunti. questo lo sanno anche i precari.
cmq tutto è ancora da fare e da decidere.
e certo in un periodo di crisi la cosa migliore è chiarire e riordinare le risorse.
e certo non tutti gli atenei sono uguali. e picchiare indiscriminatamente tutti non è una soluzione. si spera peró che i migliori atenei vengano premiati. ma il problema degli atenei peggiori resterà , perchè anche in quelli permangono i precari. che non hanno colpe.
in genere sono persone che hanno dato all'università più cose rispetto a quelle che hanno ricevuto.

"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw