Dai Drugat pazzicriminali cè nè purequaDrogato_ di_porno ha scritto:Adesso è Natale, ci sarà il consueto pazzo che fa strage vestito da Babbo Natale. Sono anni che è un appuntamento fisso.

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Dai Drugat pazzicriminali cè nè purequaDrogato_ di_porno ha scritto:Adesso è Natale, ci sarà il consueto pazzo che fa strage vestito da Babbo Natale. Sono anni che è un appuntamento fisso.
C'e un'esperto che commentava questo pomeriggio su CNN. Ce' una grande dimarcazionr chi puo possedere armi, quale e in quale circonstanze.xx86 ha scritto:Io torno a ripetere che ci sono problemi sociali che vanno oltre le armi.....un pazzo del genere avrebbe commesso comunque qualcosa di eclatante, armi o non armi.
Le varie sparatorie che sono accadute sono sintomo di un gravissimo disagio sociale e di crisi dei valori.
Poi, riguardo il discorso armi automatiche, è vero hanno una notevole potenza di fuoco, però non è che per esempio una glock con qualche caricatore da 33 sia tanto più innocua.
Intendiamoci le armi non sparano da sole, il problema è sempre di chi preme il grilletto.
Fuori di melone.L'associazione pro armi: pistole agli insegnanti.
I sostenitori della legge sul controllo delle armi sono responsabili della sparatoria di Newtown. È quanto sostiene Larry Pratt, direttore esecutivo di 'Gun owners of America'. «Direi che c'è sangue sulle loro mani in quanto sono loro che sostengono una zona interdetta alle armi che sono legge in quasi ogni Stato del nostro Paese», ha detto Pratt in un'intervista a 9News Now. «Negli ultimi 20 anni, ogni omicidio di massa è avvenuto in una zona interdetta alle armi. Ad un certo punto dobbiamo chiedere se ci sia un modo migliore», ha aggiunto. Secondo Pratt, insegnanti, amministratori e genitori dovrebbero avere il permesso di portare armi a scuola così possono agire contro un aggressore.
Nella maggior parte dei casi stragi come quella di cui stiamo discutendo sono commesse da persone con patologie psichiatriche (più o meno sedimentate, più o meno gravi, più o meno evidenti). Come fai a responsabilizzare una persona che ha dei deficit mentali? Una persona con problemi psichiatrici non va responsabilizzata, va curata (possibilmente prima che compia una strage).xx86 ha scritto:Concordo in pieno, bisogna insegnare e responsabilizzare, il proibizionismo non porta a nulla.hellen ha scritto:l'americano medio considera le armi come giocattoli, la facilità con cui le reperisce passa in secondo piano, bisognerebbe responsabilizzare la gente sull'uso delle armi, e vietare che si giri liberamente armati, in molti stati americani puoi girare armato anche in macchina, se vieni fermato per un controllo della polizia devi solo avvisare il poliziotto che detieni un arma nel veicolo.
il fatto che periodicamente il pazzo/testadicazzo di turno si metta a sparare nelle scuole penso che sia una sorta di memoria genetica che si è instaurata nella popolazione, quando un pazzo vuole fare qualcosa emula un predecessore che lo ha fatto a sua volta, a prescindere se frequentava l'istituto, se lo prendevano in giro ecc...
Io questo e ultimamente vorrei essere BW è grave?Drogato_ di_porno ha scritto:Lanza era affetto da sindrome di Asperger: fobia sociale e personalità schizoide (aspetti che condividiamo io e il papero)
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger
Qui si va ben oltre una semplice timidezza o paura dell'altro. Direi che siamo ad un livello (o forse anche due) più alto.Drogato_ di_porno ha scritto:Lanza era affetto da sindrome di Asperger: fobia sociale e personalità schizoide (aspetti che condividiamo io e il papero)
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger
UN KILLER CONDANNATO VOLEVA FAR CASTRARE ED UCCIDERE JUSTIN BIEBER: OFFRIVA 2.500 $ A TESTICOLO!...
Radar - La polizia del New Mexico ha rivelato i dettagli del piano terrificante di Dana Martin, killer 45enne che sta scontando una pena a vita per aver violentato e poi ucciso una 15enne. Martin aveva organizzato dalla sua cella un piano per castrare ed uccidere Justin Bieber e la sua guardia del corpo, nel Vermont.
Pare che l'uomo sia ossessionato dal giovane cantante e abbia un tatuaggio del suo viso sulla gamba. Dopo aver cercato senza successo di mettersi in contatto con Bieber numerose volte, voleva vendicarsi facendolo torturare e assassinare da un ex galeotto con cui aveva diviso la cella: Aaron Staake, 41, e da suo nipote, Tanner Ruane 23.
Li aveva convinti a partecipare al suo piano, promettendo loro soldi e una casa lussuosa dove poi si sarebbero potuti nascondere. I due assassini pero', avendo sbagliato strada e mancato l'uscita, sono arrivati al confine con il Canada, dove sono stati fermati dalla polizia ed arrestati.
Martin stesso ha confessato i dettagli del suo piano, ammettendo di aver promesso 2.500 dollari per ogni testicolo del cantante!
Quello intendevo, niente liberismo assoluto ma neppure proibizionismo come se il problema fossero le armi in se e non la patologia psichiatrica, il disagio sociale ecc....Termopiliano ha scritto:Nella maggior parte dei casi stragi come quella di cui stiamo discutendo sono commesse da persone con patologie psichiatriche (più o meno sedimentate, più o meno gravi, più o meno evidenti). Come fai a responsabilizzare una persona che ha dei deficit mentali? Una persona con problemi psichiatrici non va responsabilizzata, va curata (possibilmente prima che compia una strage).xx86 ha scritto:Concordo in pieno, bisogna insegnare e responsabilizzare, il proibizionismo non porta a nulla.hellen ha scritto:l'americano medio considera le armi come giocattoli, la facilità con cui le reperisce passa in secondo piano, bisognerebbe responsabilizzare la gente sull'uso delle armi, e vietare che si giri liberamente armati, in molti stati americani puoi girare armato anche in macchina, se vieni fermato per un controllo della polizia devi solo avvisare il poliziotto che detieni un arma nel veicolo.
il fatto che periodicamente il pazzo/testadicazzo di turno si metta a sparare nelle scuole penso che sia una sorta di memoria genetica che si è instaurata nella popolazione, quando un pazzo vuole fare qualcosa emula un predecessore che lo ha fatto a sua volta, a prescindere se frequentava l'istituto, se lo prendevano in giro ecc...
La responsabilizzazione sull'uso e sull'utilità delle armi può sicuramente trarre dei benefici sociali diffusi, ma di certo non inibisce persone chiaramente non apposto con la testa a compiere determinati atti (o anche solo a pianificarli e poterli concretizzare, anche senza riuscirci).
Certo, anche una persona normalissima potrebbe dare di matto di colpo e compiere una strage. E' però statisticamente più probabile che un simil atto lo compia un soggetto con problemi psichiatrici già esistenti e mai affrontati (o peggio ancora ignorati da chi di dovere).
Il problema, e lo dissi anche tempo fa in una discussione simile, è che in USA la malattia psichiatrica (che, come dicevo, spesso e volentieri sta alla base di stragi del genere) è trattata con superficialità e rozzezza.
La facile reperibilità delle armi accuisce il problema, di certo non lo attenua. Mi sembra lapalissiano.
Ciò non vuol dire appunto che il proibizionismo sia utile o addirittura auspicabile. Al tempo stesso però non credo che il "liberismo" sfrenato nella commercializzazione di armi da fuoco (e, come già detto, non parliamo solo di semplici pistolette) sia una soluzione di "civiltà". Sono due risvolti della stessa medaglia. Deve pur esserci, voglio sperare, una via di mezzo tra proibizionismo e liberalizzazione.
Leggendo alcuni dettagli della notizia sul sito dell'ANSA ho trovato questa...
Il giovane killer aveva imparato a sparare dalla madre Nancy. La donna, che secondo le ricostruzioni è stata uccisa dal ragazzo nella sua casa prima di traferirsi nella scuola per commettere la strage, era una grande collezionista e appassionata di armi. Una delle quali è stata utilizzata da Adam per spararle al volto. "Si recava spesso al poligono con i suoi figli", ha raccontato al Daily News il giardiniere Dan Holmes, che spesso si recava a tagliare il prato nella casa dei Lanza, a Newtown. La donna era molto orgogliosa del suo arsenale, e una volta ha mostrato a Holmes un fucile che aveva appena acquistato.
Sembra tratto da un racconto di Edgar Allen Poe. Ha un qualcosa di macabro.
La motivazione, sulla base dei primi elementi, sembra chiara: molte delle vittime erano gli alunni della madre dell’assassino e quindi le persone che lei come maestra amava. E proprio un conflitto con la madre avrebbe spinto il killer ad ammazzarla (dopo aver già ammazzato altri) ma anche ad eliminare i «suoi» alunni. Potremmo definire la strage un «over killing », un accanimento omicida, che considera una cosa sola la madre e le persone che lei accudiva e amava: eliminando i suoi alunni la si uccide non una ma più volte. È un gesto folle, forse l’estremo tra i gesti di follia,ma ecco il paradosso: probabilmente il killer non era affatto matto (e fino ad ora non sono stati riferiti segni di patologia mentale). Un paradosso che non stupisce proprio perché oggi, nel tempo presente, si giunge alla follia più estrema partendo dalla normalità. Lo testimonia il caso di Anders Breivik, il killer di Oslo e Utoya, riconosciuto sano di mente. E lo testimonia anche l’analisi retrospettiva degli autori del massacro alla Columbine: anche loro non avevano precedenti psichiatrici. Sono solo la rabbia, la frustrazione, il senso di inadeguatezza provati in termini acuti a portare un giovane di ventiquattro anni come Adam Lanza a un gesto «folle » dopo una preparazione meticolosa — che gli fa indossare un giubbotto militare, preparare le armi, le munizioni, indossare una maschera e poi presentarsi forse nella scuola proprio con il nome della madre. Un folle vero può uccidere ma non seguendo la razionalità, l’odio che questo caso ancora una volta ci mostra.
Non ho detto che sia terribile il fatto che un genitore insegni ad un figlio ad usare le armi.xx86 ha scritto:Quello intendevo, niente liberismo assoluto ma neppure proibizionismo come se il problema fossero le armi in se e non la patologia psichiatrica, il disagio sociale ecc....Termopiliano ha scritto:Nella maggior parte dei casi stragi come quella di cui stiamo discutendo sono commesse da persone con patologie psichiatriche (più o meno sedimentate, più o meno gravi, più o meno evidenti). Come fai a responsabilizzare una persona che ha dei deficit mentali? Una persona con problemi psichiatrici non va responsabilizzata, va curata (possibilmente prima che compia una strage).xx86 ha scritto:Concordo in pieno, bisogna insegnare e responsabilizzare, il proibizionismo non porta a nulla.hellen ha scritto:l'americano medio considera le armi come giocattoli, la facilità con cui le reperisce passa in secondo piano, bisognerebbe responsabilizzare la gente sull'uso delle armi, e vietare che si giri liberamente armati, in molti stati americani puoi girare armato anche in macchina, se vieni fermato per un controllo della polizia devi solo avvisare il poliziotto che detieni un arma nel veicolo.
il fatto che periodicamente il pazzo/testadicazzo di turno si metta a sparare nelle scuole penso che sia una sorta di memoria genetica che si è instaurata nella popolazione, quando un pazzo vuole fare qualcosa emula un predecessore che lo ha fatto a sua volta, a prescindere se frequentava l'istituto, se lo prendevano in giro ecc...
La responsabilizzazione sull'uso e sull'utilità delle armi può sicuramente trarre dei benefici sociali diffusi, ma di certo non inibisce persone chiaramente non apposto con la testa a compiere determinati atti (o anche solo a pianificarli e poterli concretizzare, anche senza riuscirci).
Certo, anche una persona normalissima potrebbe dare di matto di colpo e compiere una strage. E' però statisticamente più probabile che un simil atto lo compia un soggetto con problemi psichiatrici già esistenti e mai affrontati (o peggio ancora ignorati da chi di dovere).
Il problema, e lo dissi anche tempo fa in una discussione simile, è che in USA la malattia psichiatrica (che, come dicevo, spesso e volentieri sta alla base di stragi del genere) è trattata con superficialità e rozzezza.
La facile reperibilità delle armi accuisce il problema, di certo non lo attenua. Mi sembra lapalissiano.
Ciò non vuol dire appunto che il proibizionismo sia utile o addirittura auspicabile. Al tempo stesso però non credo che il "liberismo" sfrenato nella commercializzazione di armi da fuoco (e, come già detto, non parliamo solo di semplici pistolette) sia una soluzione di "civiltà". Sono due risvolti della stessa medaglia. Deve pur esserci, voglio sperare, una via di mezzo tra proibizionismo e liberalizzazione.
Leggendo alcuni dettagli della notizia sul sito dell'ANSA ho trovato questa...
Il giovane killer aveva imparato a sparare dalla madre Nancy. La donna, che secondo le ricostruzioni è stata uccisa dal ragazzo nella sua casa prima di traferirsi nella scuola per commettere la strage, era una grande collezionista e appassionata di armi. Una delle quali è stata utilizzata da Adam per spararle al volto. "Si recava spesso al poligono con i suoi figli", ha raccontato al Daily News il giardiniere Dan Holmes, che spesso si recava a tagliare il prato nella casa dei Lanza, a Newtown. La donna era molto orgogliosa del suo arsenale, e una volta ha mostrato a Holmes un fucile che aveva appena acquistato.
Sembra tratto da un racconto di Edgar Allen Poe. Ha un qualcosa di macabro.
Onestamente invece il fatto che un genitore insegni ad un figlio ad usare un'arma non mi pare una cosa così terribile......
La storia ancora non e' abbastanza chiara.Termopiliano ha scritto:Non ho detto che sia terribile il fatto che un genitore insegni ad un figlio ad usare le armi.
Credo però sia alquanto macabro che un genitore "patito per le armi" venga fatto fuori dalla propria creatura partorita sia fisicamente sia psicologicamente.
Sembra un racconto di Edgar Allan Poe per questo, non per il fatto (in sè) che un genitori abiliti il figlio all'uso delle armi.
Poi che una maestra di scuola elementare non sia in grado di capire il disagio del proprio figlio, bè, anche questo mi sembra alquanto macabro.
Stiamo facendo confusione.Len801 ha scritto: A cosa serve un'arma semi-automatica nella mani di un cittadino?