Federico Botticelli ha scritto:Nova ha scritto:gioco sempre, altrimenti diventa tutto banale
Dopo una giornata in viaggio e una serata alcolico-mondana, vediamo di tirare le fila del discorso lasciato in sospeso.
Premetto che saró sul malinconico andante, quindi prolisso e poco divertente, ma ció non mi interessa, tanto qui siamo tutti virtuali.
Era una punta di cinismo, nel caso non si fosse notato, giusto per non predisporre al meglio il lettore.
In ogni caso io sono il latore.
Giocare, bell'argomento.
Sono stato a lungo il giocatore folle, tanto nei casinó del mondo, quanto nell'organizzazione della vita.
Non mi chiedere dove stia andando a parare, perchè non ne ho ancora una precisa idea.
Il monologo mi diverte, e, soprattutto, il termine che hai usato ha scatenato in me una forma di revenche sul passato.
L'alibi più lineare, nella scappatoia da sè, è quello del gioco.
Ti ho capita bella mia, non hai la parte ludica come condimento di un porgersi.
Hai adottato questa armatura per rifuggire la pienezza dei contatti.
E sembra tutto molto cool, molto femminile, molto moderno.
La veste è invidiabile, ma il contenuto è quanto di più simile possa esserci alla bulimia dei sentimenti.
Non è la soluzione questa, e neppure una soluzione.
Rimanda a domani, un mattone dopo l'altro nell'agonia dei giorni.
E ti negherai all'infinito l'argomento, ma la realtà dei fatti ti farà cogliere con supponenza queste mie parole.
Bene, ora non ricordo quale fosse il prossimo passo.
La verità è che questo rifugiarci tutti nel grande calderone del sesso è indice di un'ultima spiagga.
Eros e thanatos non li ho inventati io.
Peró è talmente tanto il tanfo, che cadaveri lo siamo già , senza rendercene conto.
Prototipi della società ? Ne dubito.
Ci sono quattro o cinque occasioni di suicidio interiore, noi ne abbiamo scelta una, e neppure la più battuta.
Fermi tutti coloro che intendono a questo punto tacciarmi di misantropia.
In pochi superano l'ardore con cui mi nutrisco dell'esistenza, peraltro splendida.
Peró non ho la coscienza sporca, e talvolta, quando la notte è leggera leggera, apro bocca.
Sì, mento forte, è vero.
E' altrettanto vero che qui non cerco una verità e non propongo la mia.
Guardo, puro voyeur.
Fortuna grande che ho la mia religione laica, che si chiama Fratellanza, e ha salvato giusto in tempo la mia mente peregrina.
Una mano fra i capelli, una giravolta con la sigaretta in bocca, e via a riporre nell'armadio della vergogna la veste candida del banditore.
Buon giorno a voi che passerete da qui e non ancora buona notte a me, perchè di cose da fare me ne rimangono.