(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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Parakarro
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#391 Messaggio da Parakarro »

Helmut ha scritto:
Parakarro ha scritto: uno dei motivi per cui l'industria s'è sviluppata nella provincia bergamasca si deve proprio al fatto che alcune aziende italiane ed estere (tipo la Legler) trovavano nellamia rpovincia corsi d'acqua e materia rpima umana disposta a lavorare per un tozzo di pane,un po' di polenta ed un'arringa appesa al soffitto
Cioè, fammi capire: se avevano le arringhe appese al soffitto vuol dire che avevano basi di giurisprudenza, e quindi potevano sicuramente migliorare la loro condizione economica e diventare avvocati...!!! :DDD :DDD :DDD

NB tu con pesce e grammatica non andate molto d'accordo: tempo fa la pioggia d'orata, adesso le arringhe affumicate...!!!
è perchè invece di studiare mi hanno mandato a lavorare.. sti stronzi

(la scusa ufficiale è che scrivo in fretta e non rileggo mai)

ps
se poi pensi che la mia fidanzata come 17esimo lavoro corregge bozza... io compenso :lol:

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Super Zeta
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#392 Messaggio da Super Zeta »

Helmut ha scritto:tu con pesce e grammatica non andate molto d'accordo
tu...andate? :roll:

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Miss Spring
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#393 Messaggio da Miss Spring »

pan ha scritto:Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.

Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.

Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.

Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).

Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?

In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
Non mi pare davvero ci sia altro da aggiungere.
Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).

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Helmut
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#394 Messaggio da Helmut »

tiffany rayne ha scritto: Si ma è facile scaricare tutto sui sindacati, oggi stanno sulle palle a tutti, dagli operai agli industriali. Pare che la colpa della crisi economica attuale sia dovuta tutta a loro.

La situazione mi sembra piu' complessa e trovare la soluzione non è semplice. Magari la crisi fosse solo dovuta ai sindacati ma non è cosi.
Tu hai la pessima abitudine di replicare con argomenti completamente non inerenti alla questone. :blankstare:

Dove cazzo ho scritto che la colpa della crisi economica è dei sindacati...??? :-?

La questione è se la Sacra Trimurti Sindacale fa o meno gli interessi dei lavoratori.
E unanimemente concordiamo che non li fa.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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repeat
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#395 Messaggio da repeat »

pan ha scritto: Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.

Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.

Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.

Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).

Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?

In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
92 minuti di applausi!!!
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.

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GeishaBalls
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#396 Messaggio da GeishaBalls »

pan ha scritto:
Super Zeta ha scritto:Io penso che un lavoratore non possa avere come massima aspirazione quella di essere un peso economico per la società e che debba mettersi in discussione. Se non lo fa paghi il prezzo delle sue scelte.
Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.

Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.

Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.

Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).

Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?

In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
Colpa del lavoratore per la chiusura delle aziende? PAN ci dice di no, colpa del mondo infame e SONO ANCHE D'ACCORDO. Ma che c'entra con la domanda principale?

Se il lavoratore non ha alternative è "colpa" mia? E quindi sono io - come pagatore di tasse - a dovergli dare uno stipendio a vita magari mantenendo artificialmente una miniera? Secondo me NO - ovviamente dopo un periodo di assistenza iniziale.

Quando vedo gente che urla in TV, o che lancia rondelle, si taglia i polsi di fronte alle telecamere, non ci vedo Gandhi, non mi sembrano forme di rivendicazione di diritti. Sono forme di pressione indiretta, in sintesi di ricatto

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GeishaBalls
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#397 Messaggio da GeishaBalls »

pan ha scritto:
Super Zeta ha scritto:Io penso che un lavoratore non possa avere come massima aspirazione quella di essere un peso economico per la società e che debba mettersi in discussione. Se non lo fa paghi il prezzo delle sue scelte.
Se ho campionato correttamente la sintesi del tuo pensiero, farei alcune considerazioni.

Nel tuo ragionamento tendi a mettere sullo stesso piano la Responsabilità dei minatori con quella di tutta la piramide che lo sovrasta, quando strutturalmente questo non è possibile in un contesto dove non c'è traccia, non dico di co-gestione alla tedesca, ma nemmeno di quel minimo di democrazia sindacale, erosa fino al quasi annullamento dal Ventennio delle destre e arrivato al suo acme con l'instaurazione di un governo non eletto sostenuto da un Parlamento di non eletti che lo critica in tutti i modi, salvo votarne puntualmente i provvedimenti di macelleria sociale.

Ma questa pseudodemocrazia è talmente bieca da non farsi carico nemmeno dell'assunzione di responsabilità in cambio delle libertà che ha sottratto alla base popolare.

Il richiamo al senso di responsabilità che tu fai ha senso ed è condivisibile per quanto riguarda la sfera individuale e personale del singolo operaio, ma non ne ha nessuno se riferito alla conduzione della vertenza, nella quale l'unico peso contrattuale in quel caso può essere dato da una unità di intenti e di comportamenti (rondelle incluse,imho).

Non credo che un lavoratore voglia sentirsi un peso economico per la società, ma, ove non si intravede la possibilità di mettersi in discussione, ovvero trovare un altro lavoro, che senso ha addossargli colpe che non può avere, essendo stato escluso apriori da ogni partecipazione a piani aziendali e più in generale dalle relazioni e dalle politiche industriali ?

In altre parole: dire "OK, le politiche saranno pure state sbagliate, ma tu ci dovevi preventivamente pensare e conseguentemente trovare soluzioni alternative altrimenti saranno cazzi tuoi" mi pare a dir poco iniquo.
Colpa del lavoratore per la chiusura delle aziende? PAN ci dice di no, colpa del mondo infame e SONO ANCHE D'ACCORDO. Ma che c'entra con la domanda principale?

Se il lavoratore non ha alternative è "colpa" mia? E quindi sono io - come pagatore di tasse - a dovergli dare uno stipendio a vita magari mantenendo artificialmente una miniera? Secondo me NO - ovviamente dopo un periodo di assistenza iniziale.

Quando vedo gente che urla in TV, o che lancia rondelle, si taglia i polsi di fronte alle telecamere, non ci vedo Gandhi, non mi sembrano forme di rivendicazione di diritti. Sono forme di pressione indiretta, in sintesi di ricatto

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itafair
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#398 Messaggio da itafair »

Super Zeta ha scritto:
Ortheus ha scritto:Mentre io studiavo e tu facevi volontariato, contemporanemente, scaricavo frutta al mercato
Vuoi dire che si può lavorare e studiare contemporaneamente volendo?

Citi ironicamente i black block ma non entri nel merito delle cose che io rimprovero agli operai

1)Le rondelle d'acciaio portate dalla sardegna e tirate alla polizia me le sono inventate io?
2)Gli operai sapendo da anni di lavorare in una azienda in perdita cosa hanno fatto per evitare di trovarsi impreparati nel momento di una inevitabile chiusura?
3)E' giusto che in situazione di sostanziale precarietà gli stessi si siano accollati debiti che ora, ovviamente, non riescono a sostenere e che sventolano come un diritto divino al quale qualcuno è tenuto a far fronte?
4)Ritieni una forma di protesta legittima e corretta le minacce di scatenare una guerra, le occupazioni, gli esplosivi, le bombe carta, gli attacchi fisici ad altri lavoratori (polizia), l'occupazione dei traghetti ecc.?
Boss, concordo quasi pienamente con te. Dissento un po' sul punto 4. E' sbagliato attaccare la polizia (o anche qualsiasi altra persona) non perchè sta lavorando, è sbagliato perchè non si dovrebbe attaccare, malmenare, minacciare, nessuna persona. Ma quante volte abbiamo sentito espressioni del tipo: " non disturbate, lamentantevi etc. etc perchè tizio sta lavorando?".
Il lavoro non da diritto all'inattacabilità, se lavori male ti richiamo e anche duramente.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#399 Messaggio da Alex Teflon »

Secondo me al mondo e' pieno di gente che quando perde il lavoro (me compreso) , non alza la voce, non ricatta nessuno, non rompe i coglioni Ma alza il culo e va a cercarsene un'altro.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#400 Messaggio da wolf.55 »

itafair ha scritto:
[color=#FF0000]Super Zeta[/color] ha scritto:
[color=#FF0000]Ortheus[/color] ha scritto:Mentre io studiavo e tu facevi volontariato, contemporanemente, scaricavo frutta al mercato
Vuoi dire che si può lavorare e studiare contemporaneamente volendo?

Citi ironicamente i black block ma non entri nel merito delle cose che io rimprovero agli operai

1)Le rondelle d'acciaio portate dalla sardegna e tirate alla polizia me le sono inventate io?
2)Gli operai sapendo da anni di lavorare in una azienda in perdita cosa hanno fatto per evitare di trovarsi impreparati nel momento di una inevitabile chiusura?
3)E' giusto che in situazione di sostanziale precarietà gli stessi si siano accollati debiti che ora, ovviamente, non riescono a sostenere e che sventolano come un diritto divino al quale qualcuno è tenuto a far fronte?
4)Ritieni una forma di protesta legittima e corretta le minacce di scatenare una guerra, le occupazioni, gli esplosivi, le bombe carta, gli attacchi fisici ad altri lavoratori (polizia), l'occupazione dei traghetti ecc.?
Boss, concordo quasi pienamente con te. Dissento un po' sul punto 4. E' sbagliato attaccare la polizia (o anche qualsiasi altra persona) non perchè sta lavorando, è sbagliato perchè non si dovrebbe attaccare, malmenare, minacciare, nessuna persona. Ma quante volte abbiamo sentito espressioni del tipo: " non disturbate, lamentantevi etc. etc perchè tizio sta lavorando?".
Il lavoro non da diritto all'inattacabilità, se lavori male ti richiamo e anche duramente.
Solo una curiosità: ma quoti Superzeta e Ortheus per risponde a Boss che non è mai intervenuto o mi sono perso qualcosa?

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#401 Messaggio da crackpot »

Boss = Capo = Super Zeta
Tu lo sai che sei su SZ vero? [Parakarro]

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#402 Messaggio da wolf.55 »

Lo sapevo anche io...
I problemi sono due (1) che nel forum esiste un utente "Boss"; (2) che se il nostro amico è un militare AMI, come sembra dall'AVATAR, saprà che usare il termine "Boss" al posto del grado o di "Comandante" (quando non si conosce il grado o perché la persona è anziana in relazione al grado rivestito) non è proprio il massimo della cortesia...

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#403 Messaggio da Barabino »

secondo me e' ironico... proprio come quando si chiama "ehi capo" un operaio di cui non si conosce il nome... :lol:
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#404 Messaggio da tiffany rayne »

Helmut ha scritto:
tiffany rayne ha scritto: Si ma è facile scaricare tutto sui sindacati, oggi stanno sulle palle a tutti, dagli operai agli industriali. Pare che la colpa della crisi economica attuale sia dovuta tutta a loro.

La situazione mi sembra piu' complessa e trovare la soluzione non è semplice. Magari la crisi fosse solo dovuta ai sindacati ma non è cosi.
Tu hai la pessima abitudine di replicare con argomenti completamente non inerenti alla questone. :blankstare:

Dove cazzo ho scritto che la colpa della crisi economica è dei sindacati...??? :-?

La questione è se la Sacra Trimurti Sindacale fa o meno gli interessi dei lavoratori.
E unanimemente concordiamo che non li fa.
Helmut allarga i tuoi limitati orizzonti, su che non è difficile. :lol:

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#405 Messaggio da itafair »

wolf.55 ha scritto:Lo sapevo anche io...
I problemi sono due (1) che nel forum esiste un utente "Boss"; (2) che se il nostro amico è un militare AMI, come sembra dall'AVATAR, saprà che usare il termine "Boss" al posto del grado o di "Comandante" (quando non si conosce il grado o perché la persona è anziana in relazione al grado rivestito) non è proprio il massimo della cortesia...
Senti non venire a insegnarmi il regolamento di disciplina... Comunque si mi riferito a super zeta.

PS il mio comandante lo di gruppo lo chiamo sempre boss e lui non ha mai battuto ciglio.

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