che ha fatto benissimo, ma che non era necessario perché in Italia è illecito amministrativo andare in giro conciati in modo tale da non essere identificabili (per la cronaca si tratta dell'art.85 del TULPS)Edonis ha scritto:Ragazzi, magari ne avete già parlato, ma andare a spulciare due mesi di pagine mi da noia...
Cosa ne pensate della decisione presa dalla Lombardia per quanto riguarda il divieto di indossare burqa e niqab negli ospedali?
[O.T.] ISLAM
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Re: [O.T.] ISLAM
Re: [O.T.] ISLAM
Da comportamenti come questo si capisce che non conquisteranno mai il mondo...bastavano solo due o tre di quelle banconote.Drogato_ di_porno ha scritto:beati loro dos
"Big trouble in little vachina"
"ANNO STATI I ROMS!!"
#COLPADELSINDICO!!!!1!
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Re: [O.T.] ISLAM
A breve le cinture esplosive di ferragamo
http://www.repubblica.it/esteri/2016/01 ... s&ref=fbpr
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"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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Re: [O.T.] ISLAM
Qui Charlie Hebdo, 365 giorni dopo la strage
“Rassegnatevi, noi atei non siamo crepati”
Il 7 gennaio 2015 il blitz dei fratelli Kouachi nella redazione del giornale satirico: uccisero 12 persone
A un anno esatto la rivista celebra alla sua maniera l’attacco terroristico: l’editoriale del vignettista Riss
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2353606/
“Rassegnatevi, noi atei non siamo crepati”
Il 7 gennaio 2015 il blitz dei fratelli Kouachi nella redazione del giornale satirico: uccisero 12 persone
A un anno esatto la rivista celebra alla sua maniera l’attacco terroristico: l’editoriale del vignettista Riss
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... e/2353606/
Re: [O.T.] ISLAM
[...] il 15 d'ottobre 1627! Sicuro; è dell'anno passato: grida fresca; son quelle che fanno più paura.Edonis ha scritto:Ragazzi, magari ne avete già parlato, ma andare a spulciare due mesi di pagine mi da noia...
Cosa ne pensate della decisione presa dalla Lombardia per quanto riguarda il divieto di indossare burqa e niqab negli ospedali?

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: [O.T.] ISLAM
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L’imbarazzo di Palazzo Chigi per i Rolex regalati dagli sceicchi in Arabia Saudita
Retroscena del Fatto Quotidiano sulla visita di novembre: «Rissa tra funzionari per i doni». Ed è mistero: dove sono finiti gli orologi? Il governo: «Sono nella nostra disponibilità»
08/01/2016
Una rissa per accaparrarsi dei Rolex. È quella che si sarebbe scatenata a Riad, in Arabia Saudita, durante la visita della delegazione italiana lo scorso novembre. A raccontarla è Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, venerdì 8 gennaio. Secondo quanto riporta il giornale, il parapiglia tra i dirigenti del governo Renzi è scoppiato quando uno dei delegati, piccato per aver ricevuto un «pacchiano cronografo», ha preteso di ottenere anche lui uno dei preziosi orologi svizzeri.
«REGALI DA DECINE DI MIGLIAIA DI EURO»
Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista Carlo Tecce, i sauditi avevano offerto due tipologie di regali agli oltre 50 ospiti di Roma: degli «avveniristici cronografi prodotti a Dubai, con il prezzo che oscilla dai 3 ai 4mila euro», e dei Rolex da «decine di migliaia di euro». Sarebbe stato proprio uno di questi orologi a causare l’accesa discussione tra i delegati italiani.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
Armando Varricchio, il diplomatico a capo della delegazione italiana, non ha replicato o rettificato la ricostruzione de Il Fatto. Ma ha rimandato a una nota poi fornita da Palazzo Chigi: «I doni di rappresentanza ricevuti dalla delegazione istituzionale italiana, in occasione della recente visita italiana in Arabia Saudita, sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, secondo quello che prevedono le norme. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio dei doni se ne occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzionali».
IL MISTERO DEI ROLEX SPARITI
E la vicenda rischia di diventare ancora più misteriosa. Gli orologi sarebbero spariti da Palazzo Chigi: non sono nella stanza dei regali al terzo piano, denuncia Il Fatto. Se la cosa fosse confermata significa che i preziosi regali sarebbero finiti nelle mani di qualche singolo funzionario.

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Retroscena del Fatto Quotidiano sulla visita di novembre: «Rissa tra funzionari per i doni». Ed è mistero: dove sono finiti gli orologi? Il governo: «Sono nella nostra disponibilità»
08/01/2016
Una rissa per accaparrarsi dei Rolex. È quella che si sarebbe scatenata a Riad, in Arabia Saudita, durante la visita della delegazione italiana lo scorso novembre. A raccontarla è Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, venerdì 8 gennaio. Secondo quanto riporta il giornale, il parapiglia tra i dirigenti del governo Renzi è scoppiato quando uno dei delegati, piccato per aver ricevuto un «pacchiano cronografo», ha preteso di ottenere anche lui uno dei preziosi orologi svizzeri.
«REGALI DA DECINE DI MIGLIAIA DI EURO»
Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista Carlo Tecce, i sauditi avevano offerto due tipologie di regali agli oltre 50 ospiti di Roma: degli «avveniristici cronografi prodotti a Dubai, con il prezzo che oscilla dai 3 ai 4mila euro», e dei Rolex da «decine di migliaia di euro». Sarebbe stato proprio uno di questi orologi a causare l’accesa discussione tra i delegati italiani.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
Armando Varricchio, il diplomatico a capo della delegazione italiana, non ha replicato o rettificato la ricostruzione de Il Fatto. Ma ha rimandato a una nota poi fornita da Palazzo Chigi: «I doni di rappresentanza ricevuti dalla delegazione istituzionale italiana, in occasione della recente visita italiana in Arabia Saudita, sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, secondo quello che prevedono le norme. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio dei doni se ne occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzionali».
IL MISTERO DEI ROLEX SPARITI
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08/01/2016
Una rissa per accaparrarsi dei Rolex. È quella che si sarebbe scatenata a Riad, in Arabia Saudita, durante la visita della delegazione italiana lo scorso novembre. A raccontarla è Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, venerdì 8 gennaio. Secondo quanto riporta il giornale, il parapiglia tra i dirigenti del governo Renzi è scoppiato quando uno dei delegati, piccato per aver ricevuto un «pacchiano cronografo», ha preteso di ottenere anche lui uno dei preziosi orologi svizzeri.
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Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista Carlo Tecce, i sauditi avevano offerto due tipologie di regali agli oltre 50 ospiti di Roma: degli «avveniristici cronografi prodotti a Dubai, con il prezzo che oscilla dai 3 ai 4mila euro», e dei Rolex da «decine di migliaia di euro». Sarebbe stato proprio uno di questi orologi a causare l’accesa discussione tra i delegati italiani.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI
Armando Varricchio, il diplomatico a capo della delegazione italiana, non ha replicato o rettificato la ricostruzione de Il Fatto. Ma ha rimandato a una nota poi fornita da Palazzo Chigi: «I doni di rappresentanza ricevuti dalla delegazione istituzionale italiana, in occasione della recente visita italiana in Arabia Saudita, sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, secondo quello che prevedono le norme. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio dei doni se ne occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzionali».
IL MISTERO DEI ROLEX SPARITI
E la vicenda rischia di diventare ancora più misteriosa. Gli orologi sarebbero spariti da Palazzo Chigi: non sono nella stanza dei regali al terzo piano, denuncia Il Fatto. Se la cosa fosse confermata significa che i preziosi regali sarebbero finiti nelle mani di qualche singolo funzionario.
ero uno sketch per il prossimo film di Checco Zalone...
se i nsi dirigenti si vendono per un rolex, lo Isis ci invade solo con le mance..
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
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Re: [O.T.] ISLAM
ci sarebbero parecchi tedeschi morti nell'esplosione a Istanbul
è stato colpito il centro (vicino all'obelisco di Teodosio e la chiesa di s. sofia), luoghi ritenuti sicuri e pieni di polizia
erdogan ne ha subito approfittato per accusare la siria...
http://www.ilpost.it/2016/01/09/attacco-hurghada/
è stato colpito il centro (vicino all'obelisco di Teodosio e la chiesa di s. sofia), luoghi ritenuti sicuri e pieni di polizia
erdogan ne ha subito approfittato per accusare la siria...
3gg fa erano stati feriti due austriaci e uno svedese in egittoTurchia, esplosione nella Istanbul dei turisti: almeno 10 morti e 15 feriti
http://www.repubblica.it/esteri/2016/01 ... 131073166/
http://www.ilpost.it/2016/01/09/attacco-hurghada/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.] ISLAM
ci regalano i Rolex come noi regalavamo perline di vetro agli indigeniScorpio ha scritto:ero uno sketch per il prossimo film di Checco Zalone...
se i nsi dirigenti si vendono per un rolex, lo Isis ci invade solo con le mance..

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Re: [O.T.] ISLAM
i sauditi stanno avendo successo nel loro piano di mettere in crisi le industrie petrolifere avversarie (Russia, Iran, USA). il prezzo da pagare (disavanzo nella bilancia commerciale) sarà coperto con la quotazione di aramco
Il petrolio a 20 dollari al barile farebbe collassare un terzo dei produttori. I prezzi del petrolio sono scesi del 5% lunedì e del 3% ieri martedì sui mercati asiatici sfiorando 30 dollari il barile. In compenso in Italia la benzina venduta al distributore continua a garantire, grazie agli automobilisti, ottimi introiti per il bilancio statale con le Accise.
Negli ultimi dodici anni è il prezzo più basso fatto registrare per un barile di petrolio. All'orizzonte lo spettro del fallimento per una fetta dell'industria petrolifera Usa. L'Arabia Saudita avrebbe l’intenzione di quotare Aramco, il colosso petrolifero di Stato che potrebbe valere oltre 10 mila miliardi di dollari (10 volte il valore di Apple) con lo scopo di raccogliere liquidità nel momento in cui il prezzo del barile precipita. ll governo russo si sta preparando a un taglio del 10% della spesa pubblica per far fronte al calo delle entrate petrolifere, avendo elaborato il bilancio 2016 sulla base di un prezzo del petrolio a 50 dollari al barile contro i 30 dollari attuali. Secondo Morgan Stanley e Goldman Sachs non ci sarà molto da attendere perchè il greggio tocchi la soglia dei 20 dollari il barile e come conseguenza un terzo dei produttori di gas e petrolio americani rischiano il fallimento. Morgan Stanley ha pubblicato un report disegnando un orizzonte peggiore del 1986 per i prezzi dell'energia. I produttori di gas e petrolio del Nord America stanno perdendo quasi 2 miliardi di dollari la settimana ai prezzi correnti secondo un report della società di consulenza AlixPartners. I produttori americani dovranno tagliare il loro budget del 51% a 89,5 miliardi di euro rispetto al 2014. E non si vede luce in fondo al tunnel. Gli analisti sostengono che la sovrabbondanza di petrolio è destinata a continuare anche nel 2017. (Fonti AlixPartners, Citgroup, MilanoFinanza)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] ISLAM
Non vendere la pelle dell'Orso prima di averlo ammazzatoDrogato_ di_porno ha scritto:i sauditi stanno avendo successo nel loro piano di mettere in crisi le industrie petrolifere avversarie (Russia, Iran, USA). il prezzo da pagare (disavanzo nella bilancia commerciale) sarà coperto con la quotazione di aramco
Il petrolio a 20 dollari al barile farebbe collassare un terzo dei produttori. I prezzi del petrolio sono scesi del 5% lunedì e del 3% ieri martedì sui mercati asiatici sfiorando 30 dollari il barile. In compenso in Italia la benzina venduta al distributore continua a garantire, grazie agli automobilisti, ottimi introiti per il bilancio statale con le Accise.
Negli ultimi dodici anni è il prezzo più basso fatto registrare per un barile di petrolio. All'orizzonte lo spettro del fallimento per una fetta dell'industria petrolifera Usa. L'Arabia Saudita avrebbe l’intenzione di quotare Aramco, il colosso petrolifero di Stato che potrebbe valere oltre 10 mila miliardi di dollari (10 volte il valore di Apple) con lo scopo di raccogliere liquidità nel momento in cui il prezzo del barile precipita. ll governo russo si sta preparando a un taglio del 10% della spesa pubblica per far fronte al calo delle entrate petrolifere, avendo elaborato il bilancio 2016 sulla base di un prezzo del petrolio a 50 dollari al barile contro i 30 dollari attuali. Secondo Morgan Stanley e Goldman Sachs non ci sarà molto da attendere perchè il greggio tocchi la soglia dei 20 dollari il barile e come conseguenza un terzo dei produttori di gas e petrolio americani rischiano il fallimento. Morgan Stanley ha pubblicato un report disegnando un orizzonte peggiore del 1986 per i prezzi dell'energia. I produttori di gas e petrolio del Nord America stanno perdendo quasi 2 miliardi di dollari la settimana ai prezzi correnti secondo un report della società di consulenza AlixPartners. I produttori americani dovranno tagliare il loro budget del 51% a 89,5 miliardi di euro rispetto al 2014. E non si vede luce in fondo al tunnel. Gli analisti sostengono che la sovrabbondanza di petrolio è destinata a continuare anche nel 2017. (Fonti AlixPartners, Citgroup, MilanoFinanza)
http://www.rischiocalcolato.it/2016/01/ ... sotto.html
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Re: [O.T.] ISLAM
La vignetta choc di Charlie Hebdo: ecco come sarebbe diventato il piccolo Aylan
http://www.liberoquotidiano.it/news/sfo ... Hebdo.html
Barabino le inventi tu le vignette? son di un cinico

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Re: [O.T.] ISLAM
Qualcuno gli dica che Renzi è Toscano..........................
Terrorismo, Al Qaeda minaccia l'Italia. "I romani sono tornati in Libia. Se ne pentiranno"
Terrorismo, Al Qaeda minaccia l'Italia. "I romani sono tornati in Libia. Se ne pentiranno"
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (ansa)
L'agenzia mauritana al-Akhbar diffonde i contenuti di un video di cui afferma di aver ricevuto copia. A parlare è il numero due di Al Qaeda nel Maghreb islamico, l'algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, che rievocando i protagonisti dell'occupazione coloniale fascista, accusa i rappresentanti dei parlamenti di Tripoli e Tobruk di aver consegnato il Paese a un nuovo "generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri"
ROMA - "L'Italia romana ha occupato Tripoli", gli "invasori" italiani se ne pentiranno, saranno "umiliati e sottomessi". A pronunciare tali parole di minaccia il numero due di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l'algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, in un video di 23 minuti e 24 secondi di cui l'agenzia mauritana al-Akhbar afferma di avere ricevuto una copia.
Se confermato, l'alto profilo criminale di Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi renderebbe l'anatema sicuramente degno di particolare attenzione, anche se, secondo alcuni analisti, più che avvertire l'Italia, il vero obiettivo del video potrebbe essere di sottolineare il protagonismo dell'Aqmi agli occhi dei libici, in "concorrenza" con la penetrazione dello Stato Islamico e le numerose azioni portate dai suoi jihadisti in territorio libico.
Dal 9 settembre scorso, al-Anabi è inserito nella lista dei "terroristi globali" stilata dal Dipartimento di Stato americano, che ha fatto scattare il bloccco di ogni sua eventuale proprietà o interesse negli Usa e il divieto di operare transazioni con lui o a suo beneficio. A settembre, al-Anabi veniva descritto dal Dipartimento di Stato come "membro di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), leader del consiglio dei notabili dell'organizzazione e capo della sua struttura media". Il 25 aprile del 2015, lo stesso al-Anabi era apparso in un altro video in cui esortava gli estremisti al conflitto armato contro gli interessi francesi nel mondo, presumibilmente in risposta all'intervento della Francia in Mali.
Per al-Anabi, quello in corso in Libia è un vero e proprio "complotto", a partire dall'accordo per un governo di unità nazionale firmato il 17 dicembre a Skhirat, in Marocco, dai rappresentanti dei parlamenti di Tripoli e Tobruk sotto l'egida dell'Onu e con l'importante ruolo di mediazione svolto dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, fino alla cosiddetta "occupazione" da parte dell'Italia. Stando al terrorista, "un generale italiano", di cui non fornisce altri dettagli, "è a capo di un governo fantoccio di cui fa parte gente della nostra razza che ha venduto la sua religione", alla stregua di quanto accadde in Iraq con "la nomina di Paul Bremer dopo la campagna criminale di George Bush", per non parlare di come "il suo compagno di crimini Donald Rumsfeld ha insozzato Baghdad".
Nel video, che inizia con 8 minuti di estratti di rapporti e notizie pubblicati sui media e frasi pronunciate da responsabili libici, al-Anabi spiega che "con le rivoluzioni arabe l'Occidente crociato ha assistito al ritorno dei musulmani alla loro religione, ha preso atto del loro desiderio ostinato di applicare la Sharia (la legge coranica, ndr) e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei territori, mettendo le sue avide mani sulle ricchezze e sul petrolio e continuare a controllarli". Per al-Anabi "la minoranza euro-americana controlla il mondo in generale e la nostra Ummah (comunità, ndr) musulmana in particolare", mentre "chi non si rassegna e resiste è definito un terrorista ed è ricercato vivo o morto", laddove "il concetto di terrorismo mira a diffamare il jihad".
"E' una guerra crociata contro l'Islam - continua al-Anabi nel messaggio - la vittima oggi è la Libia, contro cui vengono tessuti complotti di governanti arabi e romani", piani per una dominazione straniera. Ai libici, il terrorista algerino chiede di "trovare l'unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila e chiarire le divergenze" contro il "complotto" in corso. "Gli italiani hanno occupato la vostra capitale. Abbandonate le vostre divergenze, serrate le file, unite le vostre posizioni. Gli occupanti italiani devono essere cacciati".
Poi al-Anabi attacca i governi di Tobruk e Tripoli per la firma dell'accordo del 17 dicembre con cui "la culla delle conquiste nel grande Maghreb è stata consegnata senza colpo ferire a un generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri. Non sarebbe stato meglio se la riunione di Skhirat fosse stata destinata alla liberazione di Ceuta e Melilla?", si chiede al-Anabi con riferimento alle due enclavi spagnole nel nord del Marocco. Rivolgendosi ai partecipanti a quel vertice, il terrorista ribadisce che Aqmi "non accetterà i risultati delle vostre conferenze e non tacerà di fronte ai vostri complotti. Se volete mettere le mani sulla nostra gente e le nostre risorse, dovrete passare sui nostri resti, poiché noi siamo un popolo che non si arrende, o vinciamo o moriamo".
Al termine del suo discorso, al-Anabi lancia ancora una minaccia all'Italia, "ai nuovi invasori, i nipoti di (Rodolfo) Graziani", con riferimento al generale che ricoprì diversi incarichi di comando in
epoca fascista e durante le guerre coloniali italiane. "Vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al-Mukhtar (il combattente libico che guidò la resistenza all'occupazione italiana, ndr) e ne uscirete umiliati e sottomessi, con il permesso di Dio".

Terrorismo, Al Qaeda minaccia l'Italia. "I romani sono tornati in Libia. Se ne pentiranno"
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Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (ansa)
L'agenzia mauritana al-Akhbar diffonde i contenuti di un video di cui afferma di aver ricevuto copia. A parlare è il numero due di Al Qaeda nel Maghreb islamico, l'algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, che rievocando i protagonisti dell'occupazione coloniale fascista, accusa i rappresentanti dei parlamenti di Tripoli e Tobruk di aver consegnato il Paese a un nuovo "generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri"
ROMA - "L'Italia romana ha occupato Tripoli", gli "invasori" italiani se ne pentiranno, saranno "umiliati e sottomessi". A pronunciare tali parole di minaccia il numero due di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l'algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, in un video di 23 minuti e 24 secondi di cui l'agenzia mauritana al-Akhbar afferma di avere ricevuto una copia.
Se confermato, l'alto profilo criminale di Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi renderebbe l'anatema sicuramente degno di particolare attenzione, anche se, secondo alcuni analisti, più che avvertire l'Italia, il vero obiettivo del video potrebbe essere di sottolineare il protagonismo dell'Aqmi agli occhi dei libici, in "concorrenza" con la penetrazione dello Stato Islamico e le numerose azioni portate dai suoi jihadisti in territorio libico.
Dal 9 settembre scorso, al-Anabi è inserito nella lista dei "terroristi globali" stilata dal Dipartimento di Stato americano, che ha fatto scattare il bloccco di ogni sua eventuale proprietà o interesse negli Usa e il divieto di operare transazioni con lui o a suo beneficio. A settembre, al-Anabi veniva descritto dal Dipartimento di Stato come "membro di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), leader del consiglio dei notabili dell'organizzazione e capo della sua struttura media". Il 25 aprile del 2015, lo stesso al-Anabi era apparso in un altro video in cui esortava gli estremisti al conflitto armato contro gli interessi francesi nel mondo, presumibilmente in risposta all'intervento della Francia in Mali.
Per al-Anabi, quello in corso in Libia è un vero e proprio "complotto", a partire dall'accordo per un governo di unità nazionale firmato il 17 dicembre a Skhirat, in Marocco, dai rappresentanti dei parlamenti di Tripoli e Tobruk sotto l'egida dell'Onu e con l'importante ruolo di mediazione svolto dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, fino alla cosiddetta "occupazione" da parte dell'Italia. Stando al terrorista, "un generale italiano", di cui non fornisce altri dettagli, "è a capo di un governo fantoccio di cui fa parte gente della nostra razza che ha venduto la sua religione", alla stregua di quanto accadde in Iraq con "la nomina di Paul Bremer dopo la campagna criminale di George Bush", per non parlare di come "il suo compagno di crimini Donald Rumsfeld ha insozzato Baghdad".
Nel video, che inizia con 8 minuti di estratti di rapporti e notizie pubblicati sui media e frasi pronunciate da responsabili libici, al-Anabi spiega che "con le rivoluzioni arabe l'Occidente crociato ha assistito al ritorno dei musulmani alla loro religione, ha preso atto del loro desiderio ostinato di applicare la Sharia (la legge coranica, ndr) e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei territori, mettendo le sue avide mani sulle ricchezze e sul petrolio e continuare a controllarli". Per al-Anabi "la minoranza euro-americana controlla il mondo in generale e la nostra Ummah (comunità, ndr) musulmana in particolare", mentre "chi non si rassegna e resiste è definito un terrorista ed è ricercato vivo o morto", laddove "il concetto di terrorismo mira a diffamare il jihad".
"E' una guerra crociata contro l'Islam - continua al-Anabi nel messaggio - la vittima oggi è la Libia, contro cui vengono tessuti complotti di governanti arabi e romani", piani per una dominazione straniera. Ai libici, il terrorista algerino chiede di "trovare l'unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila e chiarire le divergenze" contro il "complotto" in corso. "Gli italiani hanno occupato la vostra capitale. Abbandonate le vostre divergenze, serrate le file, unite le vostre posizioni. Gli occupanti italiani devono essere cacciati".
Poi al-Anabi attacca i governi di Tobruk e Tripoli per la firma dell'accordo del 17 dicembre con cui "la culla delle conquiste nel grande Maghreb è stata consegnata senza colpo ferire a un generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri. Non sarebbe stato meglio se la riunione di Skhirat fosse stata destinata alla liberazione di Ceuta e Melilla?", si chiede al-Anabi con riferimento alle due enclavi spagnole nel nord del Marocco. Rivolgendosi ai partecipanti a quel vertice, il terrorista ribadisce che Aqmi "non accetterà i risultati delle vostre conferenze e non tacerà di fronte ai vostri complotti. Se volete mettere le mani sulla nostra gente e le nostre risorse, dovrete passare sui nostri resti, poiché noi siamo un popolo che non si arrende, o vinciamo o moriamo".
Al termine del suo discorso, al-Anabi lancia ancora una minaccia all'Italia, "ai nuovi invasori, i nipoti di (Rodolfo) Graziani", con riferimento al generale che ricoprì diversi incarichi di comando in
epoca fascista e durante le guerre coloniali italiane. "Vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al-Mukhtar (il combattente libico che guidò la resistenza all'occupazione italiana, ndr) e ne uscirete umiliati e sottomessi, con il permesso di Dio".

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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