Paperinik ha scritto:Oramai Ezio è vecchio...speriamo Ezia in AC4

Assassin's Creed Revelations
L'ultimo capitolo del kolossal
Nella Istanbul ottomana del 1511 si conclude una trilogia da 28 milioni di copie: per la sua realizzazione, impegnate 500 persone in quattro nazioni, una produzione sempre più simile a quella di un'epopea hollywoodiana
di JAIME D'ALESSANDRO
Per conoscere il futuro dei videogame bisogna tornare indietro nel tempo. Fino alla Istanbul ottomana del 1511 per l'esattezza. E' qui infatti che si svolgerà Assassin's Creed Revelations della Ubisoft, ultimo capitolo di una serie di giochi che dal 2007 a oggi ha venduto 28 milioni di copie. Epopea alla sua quarta puntata attesa per novembre, ormai sempre più simile a un colossal hollywoodiano. Non a caso anche per Revelations, del quale vi mostriamo le prime immagini in anteprima, sono state impiegate circa 500 persone sparse fra Canada, Francia, Singapore e Romania. Sforzo produttivo che nel mondo dei videogame ha pochi precedenti, anche per quanto riguarda i costi, in progetti mastodontici sul genere di L.A. Noire 2 della Rockstar o Final Fantasy XIII 3 della Square Enix.
La vicenda, molti lo ricorderanno, è cominciata in Terra Santa ai tempi delle Crociate, per poi passare all'Italia del Rinascimento e alla Roma dei Borgia. Al centro la lotta fra gli ismaeliti Hasisiyyun, la setta degli Assassini che seminarono il terrore attraverso una lunga serie di omicidi politici in Medio Oriente, e l'ordine dei Templari. Nel videogame i primi sono in realtà vittima di un pregiudizio storico, avendo combattuto per il libero arbitrio dell'uomo contro l'oscurantismo religioso dei Templari. Una lunga guerra sotterranea che si protrae fino ai giorni nostri e che attraversa epoche storiche ricostruite con una tale attenzione da diventare finestre interattive sul passato. Con tanto di nomi altisonanti come Leonardo Da Vinci, i Pazzi o Niccolò Macchiavelli a fare da comparse.
"Le ragioni che ci hanno spinto a scegliere Costantinopoli sono diverse", spiega Alex Amancio, direttore creativo di Assassin's Creed Revelations. "Bisanzio, Nova Roma, Costantinopoli, e Istanbul, sono i tanti nomi di una città che come poche è passata di mano in mano nel corso dei secoli. Una città incredibilmente bella e ricca di storia. Nel 1511, sotto gli Ottomani, era il centro del mondo e casa di grandi civiltà fin dai tempi della Grecia Antica. Cosmopolita, mosaico di culture, immensa, affollata, esotica, unica. L'abbiamo divisa in quattro distretti differenti (Costantin, Beyazid, Imperial e Galata), ognuno con una sua atmosfera e uno stile architettonico. Gli scenari sono mozzafiato, con monumenti come la Torre del Galata, la basilica di Hagia Sophia, l'Acquedotto di Valente e il Topkapi a fare da punti di riferimento".
Qui Ezio Auditore, nobiluomo fiorentino protagonista dei due capitoli precedenti, arriva ormai in là negli anni in cerca di risposte sul passato della sua setta e in particolare su quello di un suo antenato, l'Altair Ibn La'Ahad del primo Assassin's. Risposte racchiuse in un artefatto nascosto nella libreria segreta degli Assassini a Masyaf, la rocca dell'ordine in Persia che in realtà storicamente si chiamava Alamut. Per arrivare all'artefatto Ezio dovrà trovare cinque chiavi conservate da qualche parte a Costantinopoli. Peccato che anche i Templari stiano cercando esattamente la stessa cosa. "E così quello che era iniziato come un pellegrinaggio, diventa per Ezio una corsa contro il tempo", spiega Amancio.
Ma non ci sarà solo Costantinopoli, o se preferite Istanbul, nel videogame. Alla Ubisoft hanno inserito, oltre alla rocca di Masyaf, anche una delle città sotterranee della Cappadocia come quella di Derinkuyu e di Kaymakli. Rivisitata in chiave mastodontica e popolata per l'occasione da oltre diecimila persone. Luogo immenso, fatto somigliare a tratti alla Petra giordana per renderla più di impatto. Licenza storica, aggiunta, che si somma alle altre relative al gioco giocato: Ezio ad esempio sarà in grado di fabbricare ordigni esplosivi, mentre la sua lunga esperienza gli ha donato una sorta di sesto senso capace di individuare eventuali pericoli fra la folla.
"E poi stiamo integrando meglio nel videogame le sfumature della recitazione degli attori che abbiamo usato come modelli", conclude il direttore artistico. "Tutto grazie a una nostra nuova tecnologia, il Mocam, che ci permette di trasferire le espressioni direttamente all'interno del gioco. Dal punto di vista narrativo il cambiamento è enorme". Come già accaduto in L.A. Noire, dove hanno adoperato un sistema fatto da 32 telecamere noto come Motion Scan per catturare i dettagli espressivi del volto dei 400 attori coinvolti. Del resto questa è l'ultima avventura di Ezio Auditore, la chiusura della trilogia a lui dedicata. Ovvio che alla Ubisoft stiano facendo di tutto affinché sia una fine indimenticabile
speriamo ci sia ezia papero

il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!