Per quanto forse, parzialmente OT (i topic aperti su Rocco son tantissimi e dove si va si va bene direi) riporto di seguito un articolo interessante con un'intervista che il Corsera fece al giovane Rocco, pubblicata in data 15 Marzo 1988.
Aggiungo dei corsivi per alcune frasi 'rilevanti'...
"Ciak: si gira nella Villa del Generale, sulla Cassia bis. Cancellata, giardinetto, portoncino. E' la valle dei miracoli di chi senza troppi scrupoli si inventa un mestiere. Non avendo altro che la fortuna di esser nato bello. Oltre a una scarsa propensione alla vergogna. Se Cicciolina siede in Parlamento, Rocco Tano da Pescara, 23 anni, vanta stipendi da top manager.
«Quando giro guadagno un milione al giorno: e giro almeno un paio di settimane al mese». . Un mondo ricco, questo del pomo. Ma non per tutti.
Accanto a Rocco, due figuranti: si devono accontentare di 200mila lire al giorno, e lavorano raramente. Ormai sono sul set da tanto tempo e qualche volta battono la fiacca.
«Non voglio finire come loro — precisa Rocco —, costretto, a quarant'anni, a calarmi i pantaloni davanti alla macchina da presa. Voglio fare soldi in poco tempo, risparmiare e poi aprire una palestra». Per adesso è l'unico italiano «emergente»: «Sono il migliore, il più pagato. E' bello, così. Perché si lavora con tutte le star: Moana Pozzi, Karin Schubert, Lilli Carati. Adesso Tracy Adams, un'americana, una grande professionista: sul set non ti lascia respirare». Lavorano senza trucchi, con l'obbligo di dimostrare che tutto quello che fanno è assolutamente vero.
«Non è facile, soprattutto per un uomo. Gli americani si aiutano con la cocaina, io non ne ho bisogno: mi bastano pochi minuti di concentrazione e la macchina da presa può partire». E quando si ferma? «Quando abbiamo finito la scena. Magari dopo due o tre ore. A volte ci vogliono anche sei ore per girare soltanto una sequenza. Perché bisogna fare i primi piani, spostare le telecamere, cambiare i partner, salire sul letto, scendere, fare i piani totali, far entrere le comparse». Sei ore: a lei è mai successo? «Sì, è anche per questo che mi pagano così». Il fisico, come si dice, non gli manca: alto quasi 1.90, si aiuta facendo sport e seguendo una dieta ricchissima. Dice che sarebbe in grado di fare ben altri exploit, ma che le tabelle sindacali lo tengono prigioniero di non più di due prestazioni al giorno: almeno sul set. «Sono stati gli americani a imporre limiti precisi. Le star, uomini o donne, non girano più di due scene hard al giorno». Ma siete felici? «Facevo il cameriere: lavoravo tanto e non vedevo mai una lira. Una vita di schifo. Adesso, tutto sommato, sì, sono felice». Come ha cominciato? «Lavoravo in un ristorante di Parigi: i franchi non bastavano mai e per arrotondare ho fatto il gigolò nei locali per ricchi.
Una sera mi ha notato un produttore: il giorno dopo ero da lui per un provino». Nessun brano da recitare, evidentemente. «Proprio così. Dovevo soltanto rimanere nudo davanti alla macchina da presa. Dimostrando tutta la mia virilità». Come andò? «Benissimo. E senza alcun problema». Cosa le proposero? «Un secondo provino. Non più da solo questa volta, ma con una ragazza. Poi diventarono due, perché il produttore era molto contento di me.
Qualche giorno dopo ho girato il primo film». Soddisfatto della carriera? «Certamente. Anche se pensavo di incontrare meno difficoltà». In che senso? «Psicologicamente bisogna essere molto forti: all'inizio, soprattutto, quando il desiderio sessuale crolla. Poi toma. E diventa travolgente, come adesso». Travolgente? «Sul set nascono amicizie e la sera replichiamo in privato quello che facciamo davanti alla macchina da presa. Magari con qualche amica in più. Non accade sempre, ma spesso». Un ambiente, come dire?, allegro e scanzonato? «Fino a un certo punto. Perché mi è capitato più di una volta che le ragazze del film si innamorassero dopo una serata passata con loro. E sono problemi."
(Corrado Ruggeri)
E' stato detto spesso in giro che l'incontro che 'apre a Rocco le porte del porno' sarebbe stato quello con Gabriel Pontello, così come il film di cui si parla nell'articolo dovrebbe essere 'Belle d'amour',
girato da Michel Ricaud per Marc Dorcel.
Il sogno d'aprire una palestra coincide con la prestanza del personaggio interpretato nella serie 'Vortix' (Mario Salieri, 1988), in cui Rocco è un vero patito della forma fisica.
Quanto al proposito di smettere di calarsi i pantaloni davanti alla macchina da presa a 40 anni vabè...
Alcune stills da 'Belle d'amour':



