la cosa era appunto intrecciata con la vicenda pdl
Il premier aveva il suo daffare prima di stringere con Renzi un patto: Letta sarebbe rimasto fuori dalla disputa sulla segreteria del Pd e il sindaco di Firenze non avrebbe messo il bastone tra le ruote al governo «fino al 2015». Di lì a qualche ora sul patto sarebbe calato il pubblico imprimatur di Napolitano, che di mattina aveva ricevuto il capo dell’esecutivo al Quirinale: l’accordo di governo deve resistere per due anni. Si dice che nella stanza a fianco di Letta e Renzi, Alfano fosse in attesa delle garanzie che il Pd non avrebbe fatto scherzi. Così da riferirlo a Berlusconi. Ma nel Pdl iniziavano a salire le voci di chi puntava comunque alla rottura, quasi fosse una liberazione, inneggiando a una «Nuova Italia». Perciò Alfano usciva per la prima volta allo scoperto, seccato da tanto frivolo ciarlierismo: «Non esistono gruppi e gruppetti. Tutti dobbiamo votare la fiducia ».