[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
alcune precisazioni.
x scb, bola, etc. continuate a rispondermi sul merito del processo. a me quello non interessa. ho già scritto e riscritto che il vero scandalo e pericolo è che nel 2012 per questi reati si vada in galera in italia. adesso basta. per me non è in discussione se sallusti sia o meno innocente. la giustizia lo ha giudicato colpevole di omessa vigilanza e quindi responsabile dell'articolo. da qui a mandare in galera qualcuno che dirige un giornale, mi pare un passo eccessivo da aggiornare proprio per la libertà di stampa e d'opinione. colpevoli i governi che non hanno mai approvato la legge.
x diffamazione/opinione. il reato esiste e non è solo contro lo stato, ma contro qualsiasi religione, gruppo antropologico, gruppo politico, persona.
non lo scrivo io, lo han scritto i maggiori giornali e giornalisti italiani. ma naturalmente bola tu ne sai sicuramente più di tutti.
x rufus. credo che su un giornale possano scrivere tutti. giornalisti o meno. ovvio che se non sono giornalista, sono un ospite e mi viene chiesto un articolo per esprimere un parere/opinione.
x scb, bola, etc. continuate a rispondermi sul merito del processo. a me quello non interessa. ho già scritto e riscritto che il vero scandalo e pericolo è che nel 2012 per questi reati si vada in galera in italia. adesso basta. per me non è in discussione se sallusti sia o meno innocente. la giustizia lo ha giudicato colpevole di omessa vigilanza e quindi responsabile dell'articolo. da qui a mandare in galera qualcuno che dirige un giornale, mi pare un passo eccessivo da aggiornare proprio per la libertà di stampa e d'opinione. colpevoli i governi che non hanno mai approvato la legge.
x diffamazione/opinione. il reato esiste e non è solo contro lo stato, ma contro qualsiasi religione, gruppo antropologico, gruppo politico, persona.
non lo scrivo io, lo han scritto i maggiori giornali e giornalisti italiani. ma naturalmente bola tu ne sai sicuramente più di tutti.
x rufus. credo che su un giornale possano scrivere tutti. giornalisti o meno. ovvio che se non sono giornalista, sono un ospite e mi viene chiesto un articolo per esprimere un parere/opinione.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Ultimamente hai una vena da troll niente male! 

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Travaglio parla di "buonsenso", ma a me del buonsenso di Travaglio o di quello che lui considera buonsenso importa molto poco. Evidentemente ritiene che un direttore non sia responsabile delle menzogne diffuse sotto pseudonimo dal suo giornale (che sia lui il vigliacco o un suo stretto collaboratore non cambia la questione) e possa sempre cavarsela con delle scuse. Credo che tutte le persone davvero di buonsenso abbiano idee diverse in proposito. Aggiungo che criticare delle norme è sempre possibile, ma pretendere di cambiarle per difendere l'amico o il potente di turno è disgustoso. Diffamazione, questa è la parola. Il resto è fumo sugli occhi: difesa di casta, calcoli sul timore che facendosi passare per vittima agli occhi di un'opinione pubblica manipolata questo losco individuo accresca la sua influenza.zio ha scritto:ma neanche io lo faccio. e nessuno vuol togliere la possibilità per una persona di difendersi. ma scherziamo????repeat ha scritto:Vuoi vedere che adesso la colpa di tutta sta vicenda è del "fanatico" Travaglio?giuliasaint ha scritto:C'è un solo modo per impedire a una persona diffamata con affermazioni false diffuse a mezzo stampa di farsi giustizia da sola: la legge. Solo nella repubblica di Travaglio il buonsenso di Travaglio può sostituirsi alle leggi per proteggere i nemici di Travaglio e dimostrare tutte le cose che desidera il fanatismo di Travaglio.repeat ha scritto:Salvate il soldato Sallusti
di Marco Travaglio, 22 settembre
c’è un solo modo per evitare che Sallusti diventi un detenuto: il buonsenso.
Sallusti chieda scusa e rifonda il danno al giudice diffamato. E questi ritiri la querela: dimostrerebbe fra l’altro che, con tutte le magagne, i magistrati sono ancora molto meglio dei politici.
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... e sol perché difende, in punta di principio e senza averne alcun vantaggio personale, la possibilità che il direttore di un giornale NON finisca in carcere per responsabilità oggettiva sulla base di un articoletto scritto (male) da altri (a quanto pare, Farina) e dal quale si è generato un reato per diffamazione.
Il "fanatico" Travaglio critica la norma di legge, non i giudici che l'hanno giustamente applicata.
si riesce per un attimo a spostare l'antipatia del personaggio o per le idee del personaggio dal fatto?
ti quoto repeat.
p.s. e comuqnue mi pare chehai cambiato modo di scrivere sull'arogmento.
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
il giornalismo non perde nulla ,forse perdiamo un giornalaiorepeat ha scritto:Bola ha scritto:Vediamo se con uno schemino ne veniamo a capo:
A prende una notizia, ci scrive su distorcendo i fatti per screditare B. Dicesi diffamazione
B querela A che viene giustamente condannato e sconta la pena prevista dalla legge.
Mi pare lapalissiano. Reato di diffamazione.
Se A avesse RIPORTATO e non DISTORTO la notizia dell'autorizzazione all'aborto scrivendo che SECONDO LUI la cosa era ai confini della moralità, B ne avrebbe preso atto e finita lì.
Questa sarebbe stata libertà di stampa, ma evidentemente non è così perchè colui che ha scritto l'articolo (Farina sembra) e chi ha autorizzato la pubblicazione (Sallusti) hanno commesso un REATO e sono stati puniti a NORMA DI LEGGE per aver DIFFAMATO DISTORCENDO la realtà.
Speriamo, ma non ci spero
Sì, ma LUI ha chiesto scusa... mi pare.
O no?
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Aspetta, rileggiamo il SUO editoriale di oggi:
Fa un certo effetto sapere di dover andare in carcere. Ma non è questo il problema, non il mio. In un Paese dove più che gli euro mancano le palle, non voglio concedere nessuna via d'uscita a chi ha partecipato a questa porcata. Non ho accettato trattative private con un magistrato (il querelante) che era disponibile a lasciarmi libero in cambio di un pugno di euro, prassi squallida e umiliante più per lui, custode di giustizia, che per me. Non accetto ora di evitare la cella chiedendo la pena alternativa dell'affidamento ai servizi sociali per sottopormi a un piano di rieducazione. Perché sono certo che mio padre e mia madre, gli unici titolati a educarmi, abbiano fatto un lavoro più che discreto e oggi, che purtroppo non ci sono più, sarebbero orgogliosi di me e di loro.
E ancora. Non chiederò la grazia a Napolitano perché, detto con rispetto, nel suo settennato nulla ha fatto di serio e concreto per arginare quella magistratura politicizzata che con odio e bava alla bocca si è scagliata contro chiunque passasse dalle parti del centrodestra e che ora, dopo avere ripassato i politici, vuole fare pulizia anche nei giornali non allineati alle loro tesi. Non voglio poi risolvere io il problema di Mario Monti, accademico di quella Bocconi che dovrebbe essere tempio e fucina delle libertà, che si trova al collo, complice il suo sostanziale silenzio e il suo immobilismo sul caso, la medaglia della sentenza più illiberale dell'Occidente. Così come il ministro della giustizia Paola Severino, definita da tutti come la più illuminata tra gli avvocati illuminati, dovrà ora chiedersi se per caso non è colma la misura della giustizia spettacolo degli Ingroia e dei suoi piccoli imitatori in cerca di fama.
Un commento sobrio, mi pare. "Moderato". Non colgo alcun accenno di strumentalizzazione del proprio caso personale a fini politici. Ha persino ringraziato Napolitano e Monti...
Il giornalismo italiano perde, da oggi, una delle sue firme più autorevoli e sagge.
poi un po di galera non gli farebbe male
Donna nana tutta tana
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Non mi pare.giuliasaint ha scritto:Travaglio parla di "buonsenso", ma a me del buonsenso di Travaglio o di quello che lui considera buonsenso importa molto poco. Evidentemente ritiene che un direttore non sia responsabile delle menzogne diffuse sotto pseudonimo dal suo giornale (che sia lui il vigliacco o un suo stretto collaboratore non cambia la questione) e possa sempre cavarsela con delle scuse. Credo che tutte le persone davvero di buonsenso abbiano idee diverse in proposito. Aggiungo che criticare delle norme è sempre possibile, ma pretendere di cambiarle per difendere l'amico o il potente di turno è disgustoso. Diffamazione, questa è la parola. Il resto è fumo sugli occhi: difesa di casta, calcoli sul timore che facendosi passare per vittima agli occhi di un'opinione pubblica manipolata questo losco individuo accresca la sua influenza.
ll punto non è la responsabilità del direttore (che c'è anche per Travaglio). Il punto è la sproporzione della pena.
Ti pare "normale" andare in galera (per 14 mesi!) perché un altro ha scritto una boiata sul tuo giornale? Sarebbe sproporzionata anche se quella boiata l'avessi scritta tu!
Non credo che nessuno di noi, neppure zio, voglia bypassare le responsabilità evidenti di Sallusti.
Si tratta di capire e di interrogarsi se la pena detentiva sia la punizione corretta.
E questo vale per Sallusti e vale anche per l'ultimo dei blogger (e, infatti, ho citato un articolo del 2010 proprio de Il Giornale dove si dava la notizia di una condanna a 6 mesi per diffamazione ad un anonimo blogger di provincia).
Per come la vedo io, la diffamazione a mezzo stampa è senz'altro un reato grave. Sarebbe meglio punirlo in via amministrativa. Rimborso economico e risarcimento morale (TUTTA LA PRIMA PAGINA DEL GIORNALE DEDICATA ALLE SCUSE NEI CONFRONTI DEL DIFFAMATO).
... Certo, se poi uno legge l'editoriale di oggi di Sallusti gli cadono le braccia. Ma, NONOSTANTE Sallusti, questa impostazione andrebbe incoraggiata.
Non ci guadagniamo niente a mettere in galera un giornalista. Facciamo un servizio al diffamato e a noi stessi, invece, se gli tocchiamo il portafogli (o quello del suo editore) e se obblighiamo quel giornale a fare i conti con la verità e non con le menzogne che solitamente scrive.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
L'uomo Sallusti non va giudicato in assoluto: sta li per combattere una guerra non convenzionale che non si può vincere facendo i signori, perchè quelli che ha difronte sono gli avversari del mondo libero.
Io lo so, e non leggo il suo giornale perchè so che è propaganda.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Intercettazione Unipol su Il Giornale, Fassino: “Fu un’aggressione”
Il sindaco di Torino testimonia al processo per ricettazione e rivelazione di segreto d'ufficio contro Silvio e Paolo Berlusconi. E rivendica la celebre espressione "abbiamo una banca", perché "puramente informativa" su un importante caso economico-finanziario
“Una campagna di aggressione tesa a delegittimare me e il mio partito”. Lo afferma Piero Fassino, sindaco di Torino, ascoltato oggi come testimone a Milano nel processo sul passaggio di mano dell’intercettazione tra l’ex segretario dei Ds e Giovanni Consorte ai tempi della mancata scalata di Unipol alla Bnl. Una conversazione resa celebre dall’espressione usata dallo stesso Fassino: “Abbiamo una banca?“.
Il tema è principale, ha però sottolineato il dirigente democratico, “è accertare se quello che è stato fin qui denunciato, e cioè che la mia telefonata è stata consegnata ai fratelli Berlusconi, sia vero. E se è vero risulta evidente che ciò che è accaduto dopo è stata una trama ordita per aggredire la mia persona e il mio partito col fine evidente di delegittimarci agli occhi dell’opinione pubblica soprattutto alla vigilia di un passaggio elettorale delicato”.
L’intercettazione finì infatti su Il Giornale il 31 dicembre 2005, quando non era stata ancora depositata e neppure trascritta dal cd registrato dalla Guardia di finanza, che indagava sui retroscena delle scalate passate alla storia come il caso dei “furbetti del quartierino” (qui la ricostruzione del “Watergate italiano” realizzata da ilfattoquotidiano.it).
“Quando lessi sul ‘Giornale’ la pubblicazione di quella telefonata – ha ricordato Fassino, rispondendo alle domande del suo legale, l’avvocato Carlo Federico Grosso – ebbi una reazione di grande stupore. Si trattava di una telefonata dai contenuti puramente informativi, senza alcun rilievo giudiziario. Una telefonata che un dirigente politico fa normalmente nei suoi rapporti con il mondo economico e finanziario”.
Oggi, al processo che vede imputati Silvio e Paolo Berlusconi con le accuse, a vario titolo, di concorso in rivelazione del segreto di ufficio e ricettazione, hanno testimoniato anche il parlamentare Valentino Valentini e Maurizio Romiti. Valentini ha riferito, in particolare, di un incontro avuto nel 2005 a palazzo Grazioli con, in particolare, Roberto Raffaelli (amministratore della Rcs, la società di intercettazioni telefoniche, coinvolto nel procedimento, ndr), su sollecitazione di Paolo Berlusconi per interessi che l’imprenditore maturava verso la Romania.
Il difensore di Silvio Berlusconi, l’avvocato-parlamentare Piero Longo, che difende l’ex premier, ha chiesto più volte a Fassino se abbia quantificato la somma che intende chiedere come risarcimento, accusandolo di di volere “solo del denaro”. Fassino ha risposto che il suo primo obiettivo è che “la giustizia riconosca che io sono stato oggetto di una aggressione che mi ha danneggiato”.
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Al di là delle "ragioni" di Fassino, questa è una vicenda grottesca. Il capo del partito che vuole a tutti i costi impedire la pubblicazione delle intercettazioni (e vorrebbe anche abolirle, se potesse) è imputato - udite, udite! - in un processo che riguarda proprio delle intercettazioni telefoniche pubblicate dal suo "giornale" di famiglia.
La coerenza, si sà, non si compra al supermercato.
La faccia come il culo, invece, è una questione di indole. E di possibilità.
... e LUI può, come sappiamo. Può dire una cosa e farne un'altra. Troverà sempre dei trombettieri disposti a suonare la carica per lui. E se non li trova, li compra. Che problema c'è?
Il sindaco di Torino testimonia al processo per ricettazione e rivelazione di segreto d'ufficio contro Silvio e Paolo Berlusconi. E rivendica la celebre espressione "abbiamo una banca", perché "puramente informativa" su un importante caso economico-finanziario
“Una campagna di aggressione tesa a delegittimare me e il mio partito”. Lo afferma Piero Fassino, sindaco di Torino, ascoltato oggi come testimone a Milano nel processo sul passaggio di mano dell’intercettazione tra l’ex segretario dei Ds e Giovanni Consorte ai tempi della mancata scalata di Unipol alla Bnl. Una conversazione resa celebre dall’espressione usata dallo stesso Fassino: “Abbiamo una banca?“.
Il tema è principale, ha però sottolineato il dirigente democratico, “è accertare se quello che è stato fin qui denunciato, e cioè che la mia telefonata è stata consegnata ai fratelli Berlusconi, sia vero. E se è vero risulta evidente che ciò che è accaduto dopo è stata una trama ordita per aggredire la mia persona e il mio partito col fine evidente di delegittimarci agli occhi dell’opinione pubblica soprattutto alla vigilia di un passaggio elettorale delicato”.
L’intercettazione finì infatti su Il Giornale il 31 dicembre 2005, quando non era stata ancora depositata e neppure trascritta dal cd registrato dalla Guardia di finanza, che indagava sui retroscena delle scalate passate alla storia come il caso dei “furbetti del quartierino” (qui la ricostruzione del “Watergate italiano” realizzata da ilfattoquotidiano.it).
“Quando lessi sul ‘Giornale’ la pubblicazione di quella telefonata – ha ricordato Fassino, rispondendo alle domande del suo legale, l’avvocato Carlo Federico Grosso – ebbi una reazione di grande stupore. Si trattava di una telefonata dai contenuti puramente informativi, senza alcun rilievo giudiziario. Una telefonata che un dirigente politico fa normalmente nei suoi rapporti con il mondo economico e finanziario”.
Oggi, al processo che vede imputati Silvio e Paolo Berlusconi con le accuse, a vario titolo, di concorso in rivelazione del segreto di ufficio e ricettazione, hanno testimoniato anche il parlamentare Valentino Valentini e Maurizio Romiti. Valentini ha riferito, in particolare, di un incontro avuto nel 2005 a palazzo Grazioli con, in particolare, Roberto Raffaelli (amministratore della Rcs, la società di intercettazioni telefoniche, coinvolto nel procedimento, ndr), su sollecitazione di Paolo Berlusconi per interessi che l’imprenditore maturava verso la Romania.
Il difensore di Silvio Berlusconi, l’avvocato-parlamentare Piero Longo, che difende l’ex premier, ha chiesto più volte a Fassino se abbia quantificato la somma che intende chiedere come risarcimento, accusandolo di di volere “solo del denaro”. Fassino ha risposto che il suo primo obiettivo è che “la giustizia riconosca che io sono stato oggetto di una aggressione che mi ha danneggiato”.
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Al di là delle "ragioni" di Fassino, questa è una vicenda grottesca. Il capo del partito che vuole a tutti i costi impedire la pubblicazione delle intercettazioni (e vorrebbe anche abolirle, se potesse) è imputato - udite, udite! - in un processo che riguarda proprio delle intercettazioni telefoniche pubblicate dal suo "giornale" di famiglia.
La coerenza, si sà, non si compra al supermercato.
La faccia come il culo, invece, è una questione di indole. E di possibilità.
... e LUI può, come sappiamo. Può dire una cosa e farne un'altra. Troverà sempre dei trombettieri disposti a suonare la carica per lui. E se non li trova, li compra. Che problema c'è?
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
La frase che ho citato di Travaglio riassume il suo pensiero sulla vicenda meglio di qualunque interpretazione. Farne una questione di buonsenso, come vorrebbe questo illuminista-giacobino da strapazzo, è un modo di grottesco di affrontare la questione. Un paese realmente civile non ha paura di mandare in carcere un giornalista (ma è come definire Marra "uno scrittore") che utilizza il suo giornale come un'arma per attacchi menzogneri e diffamatori ai bersagli che individua in base alle sue convenienze del momento. La sproporzione della pena per me non esiste, tra l'altro è sorprendentemente incensurato e non si farà neanche un solo giorno di carcere. Depenalizzare la diffamazione per salvare dal carcere un individuo simile è un'offesa al buonsenso tanto caro a Travaglio. Attacchi anche violenti contro una persona sono assolutamente legittimi, ma non possono basarsi su falsità spacciate per vere. Si può sostenere tutto, ma non attraverso le menzogne più spudorate. Ho visto che è intervenuto anche Napolitano, per una volta degno presidente di una repubblica delle banane. Credo dovrebbe occuparsi di cose più serie e più urgenti.repeat ha scritto:Non mi pare.giuliasaint ha scritto:Travaglio parla di "buonsenso", ma a me del buonsenso di Travaglio o di quello che lui considera buonsenso importa molto poco. Evidentemente ritiene che un direttore non sia responsabile delle menzogne diffuse sotto pseudonimo dal suo giornale (che sia lui il vigliacco o un suo stretto collaboratore non cambia la questione) e possa sempre cavarsela con delle scuse. Credo che tutte le persone davvero di buonsenso abbiano idee diverse in proposito. Aggiungo che criticare delle norme è sempre possibile, ma pretendere di cambiarle per difendere l'amico o il potente di turno è disgustoso. Diffamazione, questa è la parola. Il resto è fumo sugli occhi: difesa di casta, calcoli sul timore che facendosi passare per vittima agli occhi di un'opinione pubblica manipolata questo losco individuo accresca la sua influenza.
ll punto non è la responsabilità del direttore (che c'è anche per Travaglio). Il punto è la sproporzione della pena.
Ti pare "normale" andare in galera (per 14 mesi!) perché un altro ha scritto una boiata sul tuo giornale? Sarebbe sproporzionata anche se quella boiata l'avessi scritta tu!
Non credo che nessuno di noi, neppure zio, voglia bypassare le responsabilità evidenti di Sallusti.
Si tratta di capire e di interrogarsi se la pena detentiva sia la punizione corretta.
E questo vale per Sallusti e vale anche per l'ultimo dei blogger (e, infatti, ho citato un articolo del 2010 proprio de Il Giornale dove si dava la notizia di una condanna a 6 mesi per diffamazione ad un anonimo blogger di provincia).
Per come la vedo io, la diffamazione a mezzo stampa è senz'altro un reato grave. Sarebbe meglio punirlo in via amministrativa. Rimborso economico e risarcimento morale (TUTTA LA PRIMA PAGINA DEL GIORNALE DEDICATA ALLE SCUSE NEI CONFRONTI DEL DIFFAMATO).
... Certo, se poi uno legge l'editoriale di oggi di Sallusti gli cadono le braccia. Ma, NONOSTANTE Sallusti, questa impostazione andrebbe incoraggiata.
Non ci guadagniamo niente a mettere in galera un giornalista. Facciamo un servizio al diffamato e a noi stessi, invece, se gli tocchiamo il portafogli (o quello del suo editore) e se obblighiamo quel giornale a fare i conti con la verità e non con le menzogne che solitamente scrive.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Poi siamo noi che strumentalizziamo, che vada in galera a rinfrescarsi le idee se ne ha in testa.repeat ha scritto:Cosa scrive Sallusti oggi?
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“In Italia più che gli euro mancano le palle” è invece il titolo dell’editoriale di Sallusti, al quale l’esecuzione della pena è stata sospesa per un mese. “Fa un certo effetto sapere di dover andare in carcere. Ma non è questo il problema, non il mio. In un Paese dove più che gli euro mancano le palle, non voglio concedere nessuna via d’uscita a chi ha partecipato a questa porcata”. E ancora: ”Non ho accettato trattative private con un magistrato (il querelante) che era disponibile a lasciarmi libero in cambio di un pugno di euro, prassi squallida e umiliante più per lui, custode di giustizia, che per me, e non accetto ora di evitare la cella chiedendo la pena alternativa dell’affidamento ai servizi sociali per sottopormi a un piano di rieducazione. Perché sono certo che mio padre e mia madre, gli unici titolati a educarmi, abbiano fatto un lavoro più che discreto e oggi, che purtroppo non ci sono più, sarebbero orgogliosi di me e di loro”.
E non risparmia un affondo al Quirinale: “Non chiederò la grazia a Napolitano perché, detto con rispetto, nel suo settennato nulla ha fatto di serio e concreto per arginare quella magistratura politicizzata che con odio e bava alla bocca si è scagliata contro chiunque passasse dalle parti del centrodestra e che ora, dopo avere ripassato i politici, vuole fare pulizia anche nei giornali non allineati alle loro tesi”. Sallusti se la prende anche col premier Monti che “accademico di quella Bocconi che dovrebbe essere tempio e fucina delle libertà, che si trova al collo, complice il suo sostanziale silenzio e il suo immobilismo sul caso, la medaglia della sentenza più illiberale dell’Occidente”. Mentre il ministro della giustizia Paola Severino, “definita da tutti come la più illuminata tra gli avvocati illuminati, dovrà ora chiedersi se per caso non è colma la misura della giustizia spettacolo degli Ingroia e dei suoi piccoli imitatori in cerca di fama”.
L'ha presa bene, mi pare...
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1) Non chiede scusa.... ci mancherebbe: i berlusconiani si piegano ma non si spezzano mai!
2) Rivendica orgogliosamente di aver diffamato una persona... un giudice che, poverino, dopo essere stato diffamato senza motivo, voleva pure risparmiargli la galera: ma lui, no!... piuttosto che pagare qualche euro ad un giudice (non sia mai!) ha preferito affrontare l'inevitabile condanna alla reclusione!
3) Strumentalizza a fini politici la sua vicenda personale... e va be, questo è normale, trattandosi di Sallusti;
4) Se la prende con Napolitano, colpevole di non aver fatto niente per fermare le Toghe Rosse (che c'entrano le Toghe Rosse con la sua denuncia per diffamazione? Mah!)
5) Se la prende con Monti... perché ha tolto il posto a Berlusconi, immagino... perché, anche qui, cosa c'entra Monti con la sua vicenda personale?
6) Invita il Ministro della Giustizia a prendere a cuore la sua vicenda, visto che quei cattivoni di Napolitano e Monti non fanno un cazzo!
IMPAGABILE, come al solito. Divertimento assicurato.
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Sono due le cose: o fai finta di non capire o non ci arrivi prorpio.giuliasaint ha scritto: La frase che ho citato di Travaglio riassume il suo pensiero sulla vicenda meglio di qualunque interpretazione. Farne una questione di buonsenso, come vorrebbe questo illuminista-giacobino da strapazzo, è un modo di grottesco di affrontare la questione. Un paese realmente civile non ha paura di mandare in carcere un giornalista (ma è come definire Marra "uno scrittore") che utilizza il suo giornale come un'arma per attacchi menzogneri e diffamatori ai bersagli che individua in base alle sue convenienze del momento. La sproporzione della pena per me non esiste, tra l'altro è sorprendentemente incensurato e non si farà neanche un solo giorno di carcere. Depenalizzare la diffamazione per salvare dal carcere un individuo simile è un'offesa al buonsenso tanto caro a Travaglio. Attacchi anche violenti contro una persona sono assolutamente legittimi, ma non possono basarsi su falsità spacciate per vere. Si può sostenere tutto, ma non attraverso le menzogne più spudorate. Ho visto che è intervenuto anche Napolitano, per una volta degno presidente di una repubblica delle banane. Credo dovrebbe occuparsi di cose più serie e più urgenti.
Nessuno - neppure Travaglio! - vuole "depenalizzare" il reato di diffamazione.
Si sta parlando di pene alternative al carcere.
Puoi non essere d'accordo, OVVIAMENTE, e hai tutto il diritto ad esternare la tua contrarietà (la tua vena forcaiola, evidentemente, è più forte, in questo caso, di quella di Travaglio). Ma non puoi dire sciocchezze attribuendole agli altri. Nessuno vuole depenalizzare niente. Si parlava di quale pena adottare (alternativa a quella che già c'è). Il "buonsenso" di Travaglio dipende dal fatto che non è lui a poter fare le leggi. Ci sono i politici per questo. In attesa che questi signori politici scendano dal pero e si diano una mossa, Travaglio suggeriva (al giudice e a Sallusti) una soluzione della controversia.
Non può?
E perché, di grazia?
E' un suggerimento che interessava quel giudice e Sallusti, mica te?
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Repeat depenalizzare vuol dire far rientrare il reato nel codice civile e quindi sanzionabile con sanzioni amministrative, pecunarie e limitando i diritti ( tipo espulsione dall'ordine).
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Ma Sallusti vuole andare in galera, perchè Zio ti stai impegnando cosi tanto per evitargliela? e lascialo andare dove merita. 

Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Ah, ok.zio ha scritto:Repeat depenalizzare vuol dire far rientrare il reato nel codice civile e quindi sanzionabile con sanzioni amministrative, pecunarie e limitando i diritti ( tipo espulsione dall'ordine).
Io l'avevo inteso nel senso di "cancellare" il reato.
Allora se "depenalizzare" vuol dire quello che hai scritto, sono anch'io per la depenalizzazione del reato.
Mi pare che la pena pecuniaria (forte ovviamente, non solo simbolica) e il risarcimento morale a mezzo stampa siano "pene" per me sufficienti. Si potrebbe anche aggiungere, in casi particolarmente gravi, anche la sospensione dall'ordine per 1 o 2 anni, per completare il quadro.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
E se diffama un comune cittadino? quello in galera ci può finire tranquillamente?repeat ha scritto:Ah, ok.zio ha scritto:Repeat depenalizzare vuol dire far rientrare il reato nel codice civile e quindi sanzionabile con sanzioni amministrative, pecunarie e limitando i diritti ( tipo espulsione dall'ordine).
Io l'avevo inteso nel senso di "cancellare" il reato.
Allora se "depenalizzare" vuol dire quello che hai scritto, sono anch'io per la depenalizzazione del reato.
Mi pare che la pena pecuniaria (forte ovviamente, non solo simbolica) e il risarcimento morale a mezzo stampa siano "pene" per me sufficienti. Si potrebbe anche aggiungere, in casi particolarmente gravi, anche la sospensione dall'ordine per 1 o 2 anni, per completare il quadro.
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Una legge vale per tutti.tiffany rayne ha scritto:E se diffama un comune cittadino? quello in galera ci può finire tranquillamente?repeat ha scritto:Ah, ok.zio ha scritto:Repeat depenalizzare vuol dire far rientrare il reato nel codice civile e quindi sanzionabile con sanzioni amministrative, pecunarie e limitando i diritti ( tipo espulsione dall'ordine).
Io l'avevo inteso nel senso di "cancellare" il reato.
Allora se "depenalizzare" vuol dire quello che hai scritto, sono anch'io per la depenalizzazione del reato.
Mi pare che la pena pecuniaria (forte ovviamente, non solo simbolica) e il risarcimento morale a mezzo stampa siano "pene" per me sufficienti. Si potrebbe anche aggiungere, in casi particolarmente gravi, anche la sospensione dall'ordine per 1 o 2 anni, per completare il quadro.
Spero.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.