Piuttosto, dopo la scultura di Silvio morto con la mano nella patta è la volta del cranio insanguinato:
E' l'ennesima provocazione dello scultore pietrasantino Stefano Pierotti: un ciclo di sculture shock raffigurante il volto di Berlusconi da sanuinante a decomposto. Come nel ritratto in marmo di un imperatore romano l’uomo che da oltre 17 anni detiene le redini d’Italia, non sorride. Vernice rossa cola sulla cima della testa come l’anacronistico incubo rosso del Premier, "causa di tutti i mali del paese". Pian piano il ritratto si imbratta, si deforma, decade e si crepa come stesse per implodere. Sei momenti, sei ritratti tridimensionali in resina verniciata di bianco ad effetto plastica fino alla distruzione dell’idolo di cui resta solo uno scheletro-telaio: disgregazione di una maschera, ma anche immagine evocativa e drammaticamente familiare come quella dei volti disfatti e orribilmente stuprati dei “grandi dittatori” del Medioriente. "Mi sono sfogato, ma anche divertito - spiega Pierotti - ho voluto descrivere a mio modo un fenomeno sociale, più che politico.
Le righe di rosso che attraversano il volto di Berlusconi vengono percepite come sangue - spiega l’artista - ma in realtà è solo vernice rossa. Intendevo rovesciagli sulla testa un barattolo intero di vernice, come se il comunismo, parola di cui si riempie la bocca, se lo divorasse il un sol colpo". BerluscRotto non è la prima grande provocazione di Stefano Pierotti che poco più di un mese fa è stato protagonista dell’ “imbrattatura” artistica del suo “Cristo Redentore”, scultura che nel 2000 fu l’ingresso di Papa Wojityla alla giornata Mondiale della Gioventù del Giubileo e di cui Pierotti è proprio l’autore. “BerluscRotto” sarà presto in mostra alla Gestalt Gallery di Pietrasanta.
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