ziggy7 ha scritto:ok il decentrato ma bene o male si arriva sempre allo stesso punto, a chi suono il campanello in caso di problemi?
Se la tecnologia prendera' piede dovra' per forza di cose costituirsi un ente in grado di fare fronte a problematiche varie e, in un certo senso, dirimere le questioni in merito. Quello sara comunque l'accentratore.
e' il concetto del cammello gia' scritto sopra ma ora esplicitato in lingua quasi comprensibile
è un'obiezione che viene spesso fatta ai fanatici di bitcoin. la risposta che danno è sempre questa:
1)Non è che il sistema bancario abbia tutti sti campanelli o citofoni. I truffati di Banca Etruria o di qualsiasi banca del mondo fanno molta fatica a farsi risarcire (in Italia è cronaca di questi giorni lo scontro Tria-Di Maio sul decreto per i truffati). Inoltre il campanello cui suonare chi sarebbe? La Consob? Il Governo? Bankitalia? Il Fondo Atlante? Il Fondo Interbancario? La BCE? La magistratura? Domande simili valgono per le banche di tutto il mondo.
2)Non dovrebbero sorgere problemi perchè Bitcoin è inespugnabile. Una delle caratteristiche principali della tecnologia blockchain sarebbe proprio la sicurezza. Per crakkare un blocco della catena avresti necessità di un hash valido non solo del blocco che vuoi attaccare, ma anche di tutti i blocchi successivi, e questo mentre gli altri miners sono in competizione per trovare l'hash del prossimo blocco. E' una questione tecnicamente complicata ma per farla breve, avresti bisogno del 51% della potenza di calcolo totale a disposizione, cosa secondo molti impossibile. In realtà anche questo è un punto controverso e lo si è visto durante il recente hard fork di bitcoin cash e conseguente scontro tra Ver e Wright (uno dei due minacciò un attacco del 51% che però secondo molti è irrealizzabile).
Quindi, tornando a noi, per i duri e puri del bitcoin l'idea di un sistema di pagamento universale e decentralizzato sarebbe comunque preferibile.