OSCAR VENEZIA ha scritto:Si ma intanto Pan potrebbe chiatire quella frase. Magari mi leggo tutti quei testi e la frase non viene ne citata ne spiegata.
Il contributo di Recalcati alla conoscenza di Lacan in Italia è enorme e si condensa nei due libri pubblicati esplicitamente su di lui, che comunque sono di circa 1500 pagine fittissime.
Per la psicoanalisi il Fallo è un elemento decisivo nella storia del soggetto, ma non indica propriamente il pene eretto, quanto la valenza immaginaria di esso, in grado di sopperire -in parte- al vuoto della Cosa, che ci caratterizza da quando la Legge edipica ci ha tagliato la possibilità del godimento illimitato.
Dire che il femminile ha un Fallo equivale a dire ciò che la psicanalisi post-freudiana ha chiamato potenza orgasmica femminile, tant'è che nei manuali di sessuologia correnti si parla indifferentemente di impotenza maschile e femminile. La comune donna che ti punta, ti sceglie e ti si fa, agisce esattamente un'assunzione fallica (potremmo chiamarla clitoridea o vaginale, o come ci pare) con la stessa dinamica maschile. Ma anche in un rapporto più tradizionale il Fallo della donna entra comunque in gioco, mostrando la potenza (il Fallo è sinonimo di potenza) della propria seduttività, per esempio.
Il problema sorge quando il Fallo, invece che evolversi o iscriversi (come dice Lacan) nel suo significato simbolico, rimane nel registro dell'Immaginario (tipo il Fallo di Supersex) dove regna una perfezione assoluta e esercita un confronto impossibile che diviene fonte di blocchi.
Il prototipo della donna senza Fallo per Freud era l'isterica, incapace di assumere sul suo corpo erotico i propri desideri per cui inscenava una sorta di teatro permanente della seduzione insoddisfatta e insoddisfattibile. Sempre a tal proposito introduce la figura (tutte le immagini della psicanalisi sono figure evocative simboliche) dell'invidia del pene per indicare lo Spostamento inconscio operato dalla anorgasmica sulla mancanza dell'organo considerato sede elettiva della potenza, in una sorta di dirottamento rispetto al vero problema. Ma, come si vede, il difetto sta nella mancata simbolizzazione del significato del Fallo.
Per approfondimenti : J. Lacan
La significazione del fallo in Scritti, Torino 1974
Ma la lettura di Lacan è un'impresa praticamente impossibile. Persino una psicoanalista del calibro di Melanie Klein (tra le poche stimate da Lacan) ci rinunciò.
Il suo pensiero si può assimilare soltanto attraverso un'analisi condotta appositamente, che lui però si rifiutava di chiamare didattica.