[O.T.] TIBET NOW
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perchè non scendere ancora più in basso e votare ferrara? pensateci.
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
Gastronomia operaia, cannibalizzazione, coltello, forchetta, magnammoce o' padrone - Daniele Sepe -
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Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
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Come al solito Vattimo fa chiarezza aggiungo che è particolarmente stupido l'atteggiamento del governo inglese, tra 4 anni le truppe inglesi
saranno sicuramente ancora (scommettiamo???) in Afghanistan se i mussulmani londinesi protestassero in modo virulento lo svolgimento stesso dei giochi sarebbe a rischio.
L'iniziativa dello storico Losurdo e del filosofo torinese
Vattimo, appello contro i monaci tibetani
«Informazione scorretta: non è altro che la versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina»
E se i disordini di Lhasa del 14 marzo non fossero stati altro che «un pogrom anticinese»? Una «caccia all'uomo finita con donne, bambini e vecchi dati alle fiamme?» e se la stampa internazionale «quella europea in particolare» fosse impegnata in «una campagna anti-cinese dai connotati razzisti», degna continuazione del vecchio «piano imperialista contro Pechino e della guerra dell'Oppio?». A pensarlo sono due intellettuali di sinistra: il filosofo torinese del pensiero debole Gianni Vattimo e lo storico dell'Università di Urbino Domenico Losurdo, che sulla Cina moderna ha scritto più di un libro. Nel giorno in cui Gordon Brown annuncia il proprio boicottaggio politico delle cerimonie olimpiche, Losurdo si è incollato alla sua posta elettronica per lanciare un appello agli altri intellettuali italiani affinchè si riveda l'interpretazione «troppo squilibrata» a favore dei monaci di quanto sta succedendo in questi mesi pre-olimpici dentro i confini del Tibet. Finora l'unico che ha risposto con interesse alla chiamata da Urbino è stato Gianni Vattimo, che ha dato l'ok alla bozza di Losurdo: «Sì, io firmo».
CACCIA ALL'UOMO - A sostegno della loro tesi, finora del tutto minoritaria, i due professori " Losurdo è considerato vicino all'area dell'Ernesto, la minoranza di Rifondazione comunista, Vattimo, già europarlamentare ds, poi passato al partito dei comunisti italiani di Diliberto è ora approdato al marxismo tout court " portano anche foto, reportage di giornalisti stranieri, testimonianze di turisti che erano a Lhasa in quei giorni e «video della tv cinese, censurati in Italia, ma che " spiega Losurdo " sono facilmente scaricabili da internet»: «La stampa europea e quella italiana in particolare hanno accettato la versione dei monaci, e solo qua e là a spizzichi e bocconi si puó leggere qualche informazione corretta sulla selvaggia caccia all'uomo di quei giorni in cui la polizia cinese fu chiamata ad intervenire troppo tardi, quando il più era già avvenuto». Riportare dunque all'ordine del giorno anche la vulgata cinese è la missione che i due intellettuali si sono proposti e per la quale sono al lavoro, limando il testo dell'appello da proporre ai loro colleghi, ma anche ai parlamentari e all'opinione pubblica. Una difesa vera e propria della Cina «dall'attacco occidentale»: «Prima l'indipendenza mascherata da autonomia del Tibet " protesta Losurdo " del Grande Tibet, poi della Mongolia interna e infine della Manciuria: non è altro che la versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina».

saranno sicuramente ancora (scommettiamo???) in Afghanistan se i mussulmani londinesi protestassero in modo virulento lo svolgimento stesso dei giochi sarebbe a rischio.
L'iniziativa dello storico Losurdo e del filosofo torinese
Vattimo, appello contro i monaci tibetani
«Informazione scorretta: non è altro che la versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina»
E se i disordini di Lhasa del 14 marzo non fossero stati altro che «un pogrom anticinese»? Una «caccia all'uomo finita con donne, bambini e vecchi dati alle fiamme?» e se la stampa internazionale «quella europea in particolare» fosse impegnata in «una campagna anti-cinese dai connotati razzisti», degna continuazione del vecchio «piano imperialista contro Pechino e della guerra dell'Oppio?». A pensarlo sono due intellettuali di sinistra: il filosofo torinese del pensiero debole Gianni Vattimo e lo storico dell'Università di Urbino Domenico Losurdo, che sulla Cina moderna ha scritto più di un libro. Nel giorno in cui Gordon Brown annuncia il proprio boicottaggio politico delle cerimonie olimpiche, Losurdo si è incollato alla sua posta elettronica per lanciare un appello agli altri intellettuali italiani affinchè si riveda l'interpretazione «troppo squilibrata» a favore dei monaci di quanto sta succedendo in questi mesi pre-olimpici dentro i confini del Tibet. Finora l'unico che ha risposto con interesse alla chiamata da Urbino è stato Gianni Vattimo, che ha dato l'ok alla bozza di Losurdo: «Sì, io firmo».
CACCIA ALL'UOMO - A sostegno della loro tesi, finora del tutto minoritaria, i due professori " Losurdo è considerato vicino all'area dell'Ernesto, la minoranza di Rifondazione comunista, Vattimo, già europarlamentare ds, poi passato al partito dei comunisti italiani di Diliberto è ora approdato al marxismo tout court " portano anche foto, reportage di giornalisti stranieri, testimonianze di turisti che erano a Lhasa in quei giorni e «video della tv cinese, censurati in Italia, ma che " spiega Losurdo " sono facilmente scaricabili da internet»: «La stampa europea e quella italiana in particolare hanno accettato la versione dei monaci, e solo qua e là a spizzichi e bocconi si puó leggere qualche informazione corretta sulla selvaggia caccia all'uomo di quei giorni in cui la polizia cinese fu chiamata ad intervenire troppo tardi, quando il più era già avvenuto». Riportare dunque all'ordine del giorno anche la vulgata cinese è la missione che i due intellettuali si sono proposti e per la quale sono al lavoro, limando il testo dell'appello da proporre ai loro colleghi, ma anche ai parlamentari e all'opinione pubblica. Una difesa vera e propria della Cina «dall'attacco occidentale»: «Prima l'indipendenza mascherata da autonomia del Tibet " protesta Losurdo " del Grande Tibet, poi della Mongolia interna e infine della Manciuria: non è altro che la versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina».
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
La protesta tibetana i monaci e la modernità
àˆ giusto invitare le autorità cinesi alla moderazione di fronte alla rivolta dei monaci tibetani, ma non si puó pretendere che la Repubblica popolare tolleri che una sua regione sia governata da una teocrazia. La Cina, con l'introduzione del mercato, sta sviluppando a tappe forzate la sua economia (e di conseguenza la società ) e la modernizzazione del Tibet è parte integrante del progetto.
Il boicottaggio delle Olimpiadi inasprirebbe i rapporti con quella che fra pochi decenni sarà la maggiore potenza economica mondiale. D'altronde non sono affatto convinto che il mancato boicottaggio rappresenterebbe, come molti sostengono, un tradimento dei nostri valori; trovo anzi singolare pretendere, in nome della cultura occidentale, che società e civiltà arcaiche vengano trattate come reperti archeologici da conservare a ogni costo per la delizia di turisti e antropologi. Del resto, è proprio il rifiuto da parte di Stati e culture di uscire dal medioevo per entrare nella modernità che spesso costituisce l'ostacolo maggiore al dialogo e alla coesistenza.
Giorgio Vergili, | giorgio.vergili@fastwebnet.it
Caro Vergili,
La sua lettera coglie un punto a cui l'opinione pubblica occidentale non ha prestato molta attenzione.
àˆ possibile che gli esuli tibetani, cresciuti lontano dalla madrepatria, stiano facendo una battaglia democratica per i diritti umani e civili del loro Paese. Ed è evidente che il Dalai Lama si accontenterebbe di un Tibet autonomo, soggetto all'autorità politica di Pechino e tuttavia libero, al tempo stesso, di coltivare le proprie tradizioni culturali e religiose.
Ma la violenta rivolta dei monaci a Lhasa e in altre province cinesi dove abitano importanti comunità tibetane, è stata una insurrezione conservatrice.
Sappiamo che la Cina ha sempre considerato il Tibet una insopportabile anomalia e ha fatto del suo meglio per alterare la composizione demografica della regione favorendo l'insediamento nel territorio di una nuova popolazione han (così hanno fatto, incidentalmente, molti Paesi europei, fra cui l'Italia, quando si sono impadroniti di terre di confine abitate da minoranze che appartenevano a un diverso ceppo nazionale).
Ma fu subito evidente che la Repubblica popolare non avrebbe mai tollerato, all'interno dei propri confini, una Santa Sede del buddismo himalayano, un regime feudale e religioso come quello sorto molti secoli fa sull'altopiano tibetano.
La situazione si è ulteriormente complicata quando la grande modernizzazione cinese ha finalmente investito il Paese. Quando visitai il Tibet nel 1981, il rapporto fra i tibetani e l'amministrazione cinese era congelato dallo stato di arretratezza economica della provincia. Gli occupanti e i sudditi sembravano avere concluso una tregua che nessuno, in quel momento, aveva interesse a rompere. Ma lo sviluppo economico, da allora, ha creato turismo, commercio, iniziative industriali. Durante una visita organizzata dal governo di Pechino dopo le agitazioni dello scorso marzo, i corrispondenti stranieri hanno fatto due constatazioni interessanti.
In primo luogo si sono accorti che i monaci tibetani, contrariamente alla loro reputazione occidentale, non sono cultori della «non violenza» e ne hanno dato la prova con una furia devastatrice che ha colto di sorpresa le forze di polizia.
In secondo luogo hanno compreso che la loro rivolta non era diretta soltanto contro i cinesi, ma anche contro una classe emergente di tibetani che stanno sfruttando i vantaggi della modernizzazione.
Quello a cui abbiamo assistito, in altre parole, non è, se non in parte, uno scontro fra democrazia e dittatura.
àˆ anche il segno di una frattura sociale che si è aperta all'interno della società tibetana.
Non è necessario essere marxisti o anticlericali per osservare che la Cina recita in questa faccenda, sia pure con i modi intolleranti di un regime autoritario, la parte della modernità e che i monaci, come si sarebbe detto una volta, quella della reazione.
Sergio Romano, Corriere della Sera 10.4.2008
Io la penso come Romano.
àˆ giusto invitare le autorità cinesi alla moderazione di fronte alla rivolta dei monaci tibetani, ma non si puó pretendere che la Repubblica popolare tolleri che una sua regione sia governata da una teocrazia. La Cina, con l'introduzione del mercato, sta sviluppando a tappe forzate la sua economia (e di conseguenza la società ) e la modernizzazione del Tibet è parte integrante del progetto.
Il boicottaggio delle Olimpiadi inasprirebbe i rapporti con quella che fra pochi decenni sarà la maggiore potenza economica mondiale. D'altronde non sono affatto convinto che il mancato boicottaggio rappresenterebbe, come molti sostengono, un tradimento dei nostri valori; trovo anzi singolare pretendere, in nome della cultura occidentale, che società e civiltà arcaiche vengano trattate come reperti archeologici da conservare a ogni costo per la delizia di turisti e antropologi. Del resto, è proprio il rifiuto da parte di Stati e culture di uscire dal medioevo per entrare nella modernità che spesso costituisce l'ostacolo maggiore al dialogo e alla coesistenza.
Giorgio Vergili, | giorgio.vergili@fastwebnet.it
Caro Vergili,
La sua lettera coglie un punto a cui l'opinione pubblica occidentale non ha prestato molta attenzione.
àˆ possibile che gli esuli tibetani, cresciuti lontano dalla madrepatria, stiano facendo una battaglia democratica per i diritti umani e civili del loro Paese. Ed è evidente che il Dalai Lama si accontenterebbe di un Tibet autonomo, soggetto all'autorità politica di Pechino e tuttavia libero, al tempo stesso, di coltivare le proprie tradizioni culturali e religiose.
Ma la violenta rivolta dei monaci a Lhasa e in altre province cinesi dove abitano importanti comunità tibetane, è stata una insurrezione conservatrice.
Sappiamo che la Cina ha sempre considerato il Tibet una insopportabile anomalia e ha fatto del suo meglio per alterare la composizione demografica della regione favorendo l'insediamento nel territorio di una nuova popolazione han (così hanno fatto, incidentalmente, molti Paesi europei, fra cui l'Italia, quando si sono impadroniti di terre di confine abitate da minoranze che appartenevano a un diverso ceppo nazionale).
Ma fu subito evidente che la Repubblica popolare non avrebbe mai tollerato, all'interno dei propri confini, una Santa Sede del buddismo himalayano, un regime feudale e religioso come quello sorto molti secoli fa sull'altopiano tibetano.
La situazione si è ulteriormente complicata quando la grande modernizzazione cinese ha finalmente investito il Paese. Quando visitai il Tibet nel 1981, il rapporto fra i tibetani e l'amministrazione cinese era congelato dallo stato di arretratezza economica della provincia. Gli occupanti e i sudditi sembravano avere concluso una tregua che nessuno, in quel momento, aveva interesse a rompere. Ma lo sviluppo economico, da allora, ha creato turismo, commercio, iniziative industriali. Durante una visita organizzata dal governo di Pechino dopo le agitazioni dello scorso marzo, i corrispondenti stranieri hanno fatto due constatazioni interessanti.
In primo luogo si sono accorti che i monaci tibetani, contrariamente alla loro reputazione occidentale, non sono cultori della «non violenza» e ne hanno dato la prova con una furia devastatrice che ha colto di sorpresa le forze di polizia.
In secondo luogo hanno compreso che la loro rivolta non era diretta soltanto contro i cinesi, ma anche contro una classe emergente di tibetani che stanno sfruttando i vantaggi della modernizzazione.
Quello a cui abbiamo assistito, in altre parole, non è, se non in parte, uno scontro fra democrazia e dittatura.
àˆ anche il segno di una frattura sociale che si è aperta all'interno della società tibetana.
Non è necessario essere marxisti o anticlericali per osservare che la Cina recita in questa faccenda, sia pure con i modi intolleranti di un regime autoritario, la parte della modernità e che i monaci, come si sarebbe detto una volta, quella della reazione.
Sergio Romano, Corriere della Sera 10.4.2008
Io la penso come Romano.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
- Drogato_ di_porno
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ho sempre condiviso quasi tutto di Sergio romano, mi spiace solo la sua caduta di stile nel 2003 prima della guerra in Iraq, quando avvaloró la puttanata sulle armi di distruzione di massa. purtroppo nessuno è perfetto 

“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Dalai tiè ciapa e porta a casa
NEPAL
Nel Paese è pronta la "repubblica maoista"
di Kalpit Parajuli
La Commissione elettorale conferma la vittoria schiacciante, ed inaspettata, del Partito comunista. I leader maoisti chiedono fiducia alla comunità internazionale e si apprestano a cancellare del tutto la monarchia.
Kathmandu (AsiaNews) - Contro ogni pronostico, sembra essere definitiva la vittoria schiacciante del Partito comunista nepalese, di ispirazione maoista, che si appresta a guidare il primo governo repubblicano del Paese. Il leader della formazione, Pushpa Kamal Dahal (noto con il nome di battaglia Prachanda, "il terribile"), ha dichiarato che il Nepal "è pronto per una repubblica maoista".
Al momento attuale, dice la Commissione elettorale, i comunisti si sono aggiudicati 61 seggi sui 108 già assegnati, ma gli scrutini in corso nel resto dei seggi confermano le preferenze accordate dalla popolazioni ai "rossi". Secondo Prachanda, "la comunità internazionale non deve dubitare del nostro impegno per la democrazia: abbiamo intenzione di avere buoni rapporti con tutti, ed in particolare con i nostri vicini cinesi ed indiani".
Il numero due del Partito, Baburam Bhattarai, aggiunge: "Guideremo il prossimo governo. Tutti devono accettare il fatto che abbiamo vinto le elezioni in maniera legale, e quindi abbiamo il diritto di governare. Abbiamo intenzione di difendere i deboli, gli emarginati e coloro che non hanno privilegi. Prima di tutto, però, dobbiamo chiudere la questione della monarchia".
L'istituto monarchico ha iniziato a scricchiolare nel 1996, quando la corruzione della casa reale e le sue ricchezze in uno dei Paesi più poveri dell'Asia diede inizio alla rivolta comunista. In dieci anni di guerriglia, i morti sono stati almeno 13mila. Nel 2001, inoltre, l'allora re Birendra e i membri della sua famiglia vennero trucidati nel palazzo reale. L'assassino venne identificato con il figlio del re, che poi si suicidò.
Il successore, Gyanendra (da alcuni considerato l'ispiratore del massacro), ha intensificato gli sforzi per ottenere il potere assoluto ed ha dichiarato la presa di potere completa nel 2005: un anno dopo, però, è stato costretto dalle rivolte di piazza a trattare con i maoisti e ad abdicare. Con il nuovo governo, il suo ruolo verrà definitivamente cancellato e la monarchia cadrà dopo 238 anni.
[img:249a727a25]http://tommcmahon.typepad.com/tm/images/mao.jpg[/img:249a727a25]
NEPAL
Nel Paese è pronta la "repubblica maoista"
di Kalpit Parajuli
La Commissione elettorale conferma la vittoria schiacciante, ed inaspettata, del Partito comunista. I leader maoisti chiedono fiducia alla comunità internazionale e si apprestano a cancellare del tutto la monarchia.
Kathmandu (AsiaNews) - Contro ogni pronostico, sembra essere definitiva la vittoria schiacciante del Partito comunista nepalese, di ispirazione maoista, che si appresta a guidare il primo governo repubblicano del Paese. Il leader della formazione, Pushpa Kamal Dahal (noto con il nome di battaglia Prachanda, "il terribile"), ha dichiarato che il Nepal "è pronto per una repubblica maoista".
Al momento attuale, dice la Commissione elettorale, i comunisti si sono aggiudicati 61 seggi sui 108 già assegnati, ma gli scrutini in corso nel resto dei seggi confermano le preferenze accordate dalla popolazioni ai "rossi". Secondo Prachanda, "la comunità internazionale non deve dubitare del nostro impegno per la democrazia: abbiamo intenzione di avere buoni rapporti con tutti, ed in particolare con i nostri vicini cinesi ed indiani".
Il numero due del Partito, Baburam Bhattarai, aggiunge: "Guideremo il prossimo governo. Tutti devono accettare il fatto che abbiamo vinto le elezioni in maniera legale, e quindi abbiamo il diritto di governare. Abbiamo intenzione di difendere i deboli, gli emarginati e coloro che non hanno privilegi. Prima di tutto, però, dobbiamo chiudere la questione della monarchia".
L'istituto monarchico ha iniziato a scricchiolare nel 1996, quando la corruzione della casa reale e le sue ricchezze in uno dei Paesi più poveri dell'Asia diede inizio alla rivolta comunista. In dieci anni di guerriglia, i morti sono stati almeno 13mila. Nel 2001, inoltre, l'allora re Birendra e i membri della sua famiglia vennero trucidati nel palazzo reale. L'assassino venne identificato con il figlio del re, che poi si suicidò.
Il successore, Gyanendra (da alcuni considerato l'ispiratore del massacro), ha intensificato gli sforzi per ottenere il potere assoluto ed ha dichiarato la presa di potere completa nel 2005: un anno dopo, però, è stato costretto dalle rivolte di piazza a trattare con i maoisti e ad abdicare. Con il nuovo governo, il suo ruolo verrà definitivamente cancellato e la monarchia cadrà dopo 238 anni.
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VE LA MERITATE GEGGIA
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Tutti si inchinano alla potenza cinese, persino quel bulletto di Sarkó. Sono bastati pochi manifestanti davanti ai supermercati francesi ed il risultato è questo... (da corriere.it)

Baciamano e scuse - Il presidente del senato francese Christian Poncet consegna personalmente all'atleta disabile cinese Jin Jing una lettera del presidente Nicolas Sarkozy, Jing è diventata una eroina per i nazionalisti cinesi per aver difeso la fiaccola olimpica dai manifestanti filotibetani a Parigi, il 7 aprile scorso. L'episodio nella capitale francese e le successive dichiarazioni dello stesso Sarkozy sulla situazione in Tibet, hanno portato i nazionalisti cinesi a promuovere una serie di manifestazioni antifrancesi tra cui il boicottaggio della catena di supermercati Carrefour. Nella lettera, il presidente francese esprime la sua condanna per l'attacco subito dalla giovane a Parigi e il suo «profondo rispetto» per la stessa Jin Jing e per «il popolo al quale appartiene» (foto Afp)

Baciamano e scuse - Il presidente del senato francese Christian Poncet consegna personalmente all'atleta disabile cinese Jin Jing una lettera del presidente Nicolas Sarkozy, Jing è diventata una eroina per i nazionalisti cinesi per aver difeso la fiaccola olimpica dai manifestanti filotibetani a Parigi, il 7 aprile scorso. L'episodio nella capitale francese e le successive dichiarazioni dello stesso Sarkozy sulla situazione in Tibet, hanno portato i nazionalisti cinesi a promuovere una serie di manifestazioni antifrancesi tra cui il boicottaggio della catena di supermercati Carrefour. Nella lettera, il presidente francese esprime la sua condanna per l'attacco subito dalla giovane a Parigi e il suo «profondo rispetto» per la stessa Jin Jing e per «il popolo al quale appartiene» (foto Afp)
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
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Quanti troppi anni ri e riciclando il peggio, tutte queste bestie a raschiare il fondo - Mau Mau -
Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
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i carefour qua sono DESERTI..
ALMENO i 2a ningbo...
non voglio sapere i miliardi persi (qua sono molto molto ricchi e di gente al carefour ce ne va parecchia)...
la scena della disabile ha avuto una potenza mediatic ASSOLUTA QUA
sarann anche senza frontiere,ma i reporter son ben poco conoscitori della potenza della stampa...
perche'andare proprio alevarla da una disabile la fiaccola??
santo iddio anche un bimbo lo capisce che e'un gesto che ha un suo peso...
ecco il risultato..braghe calate..indifendibili...(poi mi chiedono perche'sostengo che la ploretarizzazione dell portesta sia solo un danno....lo fu al g8.lo e'adesso....)
buffo come ci s riesca pure a mettere contro la gioventu locale che si inventa le peggio cose per scaricarsi simpson, porcate assortite.e altro...ese ne fotte del governo che ha sulla testa...
ALMENO i 2a ningbo...
non voglio sapere i miliardi persi (qua sono molto molto ricchi e di gente al carefour ce ne va parecchia)...
la scena della disabile ha avuto una potenza mediatic ASSOLUTA QUA
sarann anche senza frontiere,ma i reporter son ben poco conoscitori della potenza della stampa...
perche'andare proprio alevarla da una disabile la fiaccola??
santo iddio anche un bimbo lo capisce che e'un gesto che ha un suo peso...
ecco il risultato..braghe calate..indifendibili...(poi mi chiedono perche'sostengo che la ploretarizzazione dell portesta sia solo un danno....lo fu al g8.lo e'adesso....)
buffo come ci s riesca pure a mettere contro la gioventu locale che si inventa le peggio cose per scaricarsi simpson, porcate assortite.e altro...ese ne fotte del governo che ha sulla testa...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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ieri in tv ho vito scene di scontri tra maniestanti cinesi (moltissimi) e filotibetani (pochi) in giappone..
e ho seguito uno speciale sul cammino della fiaccola negli ultimi gg e ho notto un deciso aumento (e radicalizzazione) dei manifestanti cinesi in ogni tappa..
quel che avevo previsto si e'verificato...i cinesi sono vunque nel mondo..non solo per scopi commerciali, molti sono studenti di famiglie della media borghesia che sono in universita'estere
quella media borghesia che dovrebbe essere la porta e il futuro dei colloqui con l'ovest e dello sviluppo del paese e che cn le nuove gnerazioni traghettera' la cina verso la democrazia moderna.
e invece sono diventati dei "tifosi" che cavalcano un nazionalismo decisamente piu' forte ora che non poco tempo fa...che innalzano striscioni con scritto
"studiate la storia..il tibet e' la cina"
"cnn falsifica la realta'"
etc
etc
unica nota positiva il canale francese:
tutti i mdia cinesi cercano di stemperare la vicenda carreour con smentite ufficiali sul presnto finanzimento del chairman ellà¡zienda (che ha personalmnte smentito con una intervista)
c'e' stato un vertice sino-francese (la francia e' un grosso investitore in cina) e pare che sia servito ad aprire un canale tra il dalai lama e il pcc..
sicuro i recenti contri di parigi, l'' esasperazione della protesta che ha portato lo stesso governo rncese a muoversi con un profilo piu' basso ha aiutato il dialogo
interessante questo editoriale (tratto dal blog del corriere..)
[b:a76fc2c226]Di recente, di fronte al complotto di separare la patria da parte del Gruppo Dalai, di fronte a reportage distorti di alcuni media occidentali, di fronte ai tentativi di rovinare le Olimpiadi da parte degli indipendentisti tibetani, la passione patriottica del popolo cinese è esplosa come un maremoto.
Nel momento in cui gli interessi dello Stato vengono minacciati e l'onore nazionale viene sfidato, nessun cinese riesce a stare indifferente. Tutti vorrebbero esprimere pienamente la propria passione patriottica. Tale passione è... anche una preziosa ricchezza spirituale dello Stato e della nazione. Però dobbiamo anche riflettere: il patriottismo come può essere più forte?
L'evento avvenuto in questa primavera ha ferito profondamente il sentimento del popolo cinese. Ciò ci ha detto per un'altra volta che la strada della ripresa della nazione cinese non è tutta liscia. L'essenza di esprimere l'amore verso la patria e di rispondere alle forze contro la Cina è rinforzare il nostro paese.
Dobbiamo apprezzare il patriottismo e nel frattempo esprimerlo con la ragione. Solo così si potrebbe mantenere la situazione di stabilità , guadagnare nuove occasioni di sviluppo, rendere più bella la patria, quindi realizzare un vero amore per la patria.
Il patriottismo non ha bisogno di spiegazioni. Ma l'espressione ragionevole dei sentimenti patriottica è un'attitudine responsabile per la nazione e quindi una forza spirituale forte.
Trent'anni dopo la riforma e l'apertura, l'antica Cina ha mostrato sempre di più la sua giovinezza. Entrando nella fase cruciale della riforma e dello sviluppo, stiamo aprendendo la strada verso un paese potente e formando una mentalità da grande paese Un paese potente non ha solo la potenza economica, ma anche quella spirituale. Tale forza comprende l'attitudine di affrontare con calma le pressioni e trattare le difficoltà con la ragione.
Attualmente ci troviamo in un prezioso periodo di sviluppo strategico. Tale periodo speciale è sia una opportunità sia una sfida. Come si possono difendere gli interessi dello Stato ed essere davvero patriottici? Questo richiede che i cinesi nei momenti e nelle situazioni complesse a livello internazionale mostrino calma, intelligenza e solidarietà e facciano vedere al mondo che la Cina di oggi si sta sviluppando in modo ordinato e che nessuna forza riesce a fermala...
"Il giorno in cui si terranno le Olimpiadi sarà il momento del decollo della nostra nazione cinese!"
Un secolo fa disse così il famoso educatore patriottico Zhang Boling. Ospitare le Olimpiadi, aprirsi verso il mondo e così promuovere i progressi sociali della Cina. Qualunque sia l'ostacolo noi siamo determinati. Ogni figlio della Cina che ama profondamente la patria deve sostenere le Olimpiadi con le proprie azioni e rendere le Olimpiadi un'occasione per mostrare lo spirito della Cina...
Senza una forza dello Stato, l'eguaglianza e l'onore dello Stato non può essere considerato. Come cittadini noi abbiamo la responsabilità di esprimere con calma e ragione la passione patriottica e esprimerla in modo legale e ordinato, fare bene il proprio lavoro o studio, mantenere la situazione generale di stabilità sociale e mantenere un ambiente benefico allo sviluppo pacifico della Cina.
Dal punto di vista della storia mondiale, la ripresa di una nazione è un processo colmo di pericoli. Solo il patriottismo può ingrandire la sua reputazione e realizzare la sua opera. La storia di cinquemila anni della Cina ha avuto innumerevoli complicazioni e tribolazioni. Solo il grandioso patriottismo ha trasformato la nazione cinese dalla debolezza alla forza, la quale con impegnai incessanti si risorge nel mondo. Siamo convinti: qualora miliardi di cinesi trasformassero la passione patriottica in azioni per rinforzare il paese, la nazione cinese potrebbe presentarsi al mondo con il morale ancor più alto.[/b:a76fc2c226]
mi stupisco che ben pochi abbiano previsto come delle proteste di questo tipo avrebbero protato a questa ovvia conseguenza...un regalo enorme al PCC
la cina e'' àºna realta' complessa..cé' una sorta di orgoglio interno che porta a lavorare piu'di quanto si dovrebbe (le imposizioni sono mlte meno di quanto sembri), una cosa che per noi e' bianca per loro puo'essre nera
(e la logica ch ti portano per spiegarlo e' inattaccabile)
e' un modo di ragionare distanissimo da noi su molte cose..anche nella vita di tutti i giorni.
slo vivendo con loro tutte le esperienze di vita (anche le piu'stupide) si capisce di come non si possa usare un metro di valutazione e un colloquio come in europa...
queto non lo si capisce vedendo due immagini al tg..
e il presidente del cio infatti dice
[i:a76fc2c226]Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) Jacques Rogge in un'intervista al Financial Times: «Non otterrete nulla alzando la voce. Questo è il più grosso errore che la gente può fare in Occidente. Chi conosce la cultura cinese sa che solo una cosa può funzionare -- un fermo ma quieto e rispettoso dialogo. Altrimenti i cinesi si chiuderanno in loro stessi. Cosa che sta già accadendo oggi. Ci sono troppe proteste, troppa violenza verbale, e i cinesi si ritraggono», sostiene Rogge. [/i:a76fc2c226]
e ho seguito uno speciale sul cammino della fiaccola negli ultimi gg e ho notto un deciso aumento (e radicalizzazione) dei manifestanti cinesi in ogni tappa..
quel che avevo previsto si e'verificato...i cinesi sono vunque nel mondo..non solo per scopi commerciali, molti sono studenti di famiglie della media borghesia che sono in universita'estere
quella media borghesia che dovrebbe essere la porta e il futuro dei colloqui con l'ovest e dello sviluppo del paese e che cn le nuove gnerazioni traghettera' la cina verso la democrazia moderna.
e invece sono diventati dei "tifosi" che cavalcano un nazionalismo decisamente piu' forte ora che non poco tempo fa...che innalzano striscioni con scritto
"studiate la storia..il tibet e' la cina"
"cnn falsifica la realta'"
etc
etc
unica nota positiva il canale francese:
tutti i mdia cinesi cercano di stemperare la vicenda carreour con smentite ufficiali sul presnto finanzimento del chairman ellà¡zienda (che ha personalmnte smentito con una intervista)
c'e' stato un vertice sino-francese (la francia e' un grosso investitore in cina) e pare che sia servito ad aprire un canale tra il dalai lama e il pcc..
sicuro i recenti contri di parigi, l'' esasperazione della protesta che ha portato lo stesso governo rncese a muoversi con un profilo piu' basso ha aiutato il dialogo
interessante questo editoriale (tratto dal blog del corriere..)
[b:a76fc2c226]Di recente, di fronte al complotto di separare la patria da parte del Gruppo Dalai, di fronte a reportage distorti di alcuni media occidentali, di fronte ai tentativi di rovinare le Olimpiadi da parte degli indipendentisti tibetani, la passione patriottica del popolo cinese è esplosa come un maremoto.
Nel momento in cui gli interessi dello Stato vengono minacciati e l'onore nazionale viene sfidato, nessun cinese riesce a stare indifferente. Tutti vorrebbero esprimere pienamente la propria passione patriottica. Tale passione è... anche una preziosa ricchezza spirituale dello Stato e della nazione. Però dobbiamo anche riflettere: il patriottismo come può essere più forte?
L'evento avvenuto in questa primavera ha ferito profondamente il sentimento del popolo cinese. Ciò ci ha detto per un'altra volta che la strada della ripresa della nazione cinese non è tutta liscia. L'essenza di esprimere l'amore verso la patria e di rispondere alle forze contro la Cina è rinforzare il nostro paese.
Dobbiamo apprezzare il patriottismo e nel frattempo esprimerlo con la ragione. Solo così si potrebbe mantenere la situazione di stabilità , guadagnare nuove occasioni di sviluppo, rendere più bella la patria, quindi realizzare un vero amore per la patria.
Il patriottismo non ha bisogno di spiegazioni. Ma l'espressione ragionevole dei sentimenti patriottica è un'attitudine responsabile per la nazione e quindi una forza spirituale forte.
Trent'anni dopo la riforma e l'apertura, l'antica Cina ha mostrato sempre di più la sua giovinezza. Entrando nella fase cruciale della riforma e dello sviluppo, stiamo aprendendo la strada verso un paese potente e formando una mentalità da grande paese Un paese potente non ha solo la potenza economica, ma anche quella spirituale. Tale forza comprende l'attitudine di affrontare con calma le pressioni e trattare le difficoltà con la ragione.
Attualmente ci troviamo in un prezioso periodo di sviluppo strategico. Tale periodo speciale è sia una opportunità sia una sfida. Come si possono difendere gli interessi dello Stato ed essere davvero patriottici? Questo richiede che i cinesi nei momenti e nelle situazioni complesse a livello internazionale mostrino calma, intelligenza e solidarietà e facciano vedere al mondo che la Cina di oggi si sta sviluppando in modo ordinato e che nessuna forza riesce a fermala...
"Il giorno in cui si terranno le Olimpiadi sarà il momento del decollo della nostra nazione cinese!"
Un secolo fa disse così il famoso educatore patriottico Zhang Boling. Ospitare le Olimpiadi, aprirsi verso il mondo e così promuovere i progressi sociali della Cina. Qualunque sia l'ostacolo noi siamo determinati. Ogni figlio della Cina che ama profondamente la patria deve sostenere le Olimpiadi con le proprie azioni e rendere le Olimpiadi un'occasione per mostrare lo spirito della Cina...
Senza una forza dello Stato, l'eguaglianza e l'onore dello Stato non può essere considerato. Come cittadini noi abbiamo la responsabilità di esprimere con calma e ragione la passione patriottica e esprimerla in modo legale e ordinato, fare bene il proprio lavoro o studio, mantenere la situazione generale di stabilità sociale e mantenere un ambiente benefico allo sviluppo pacifico della Cina.
Dal punto di vista della storia mondiale, la ripresa di una nazione è un processo colmo di pericoli. Solo il patriottismo può ingrandire la sua reputazione e realizzare la sua opera. La storia di cinquemila anni della Cina ha avuto innumerevoli complicazioni e tribolazioni. Solo il grandioso patriottismo ha trasformato la nazione cinese dalla debolezza alla forza, la quale con impegnai incessanti si risorge nel mondo. Siamo convinti: qualora miliardi di cinesi trasformassero la passione patriottica in azioni per rinforzare il paese, la nazione cinese potrebbe presentarsi al mondo con il morale ancor più alto.[/b:a76fc2c226]
mi stupisco che ben pochi abbiano previsto come delle proteste di questo tipo avrebbero protato a questa ovvia conseguenza...un regalo enorme al PCC
la cina e'' àºna realta' complessa..cé' una sorta di orgoglio interno che porta a lavorare piu'di quanto si dovrebbe (le imposizioni sono mlte meno di quanto sembri), una cosa che per noi e' bianca per loro puo'essre nera
(e la logica ch ti portano per spiegarlo e' inattaccabile)
e' un modo di ragionare distanissimo da noi su molte cose..anche nella vita di tutti i giorni.
slo vivendo con loro tutte le esperienze di vita (anche le piu'stupide) si capisce di come non si possa usare un metro di valutazione e un colloquio come in europa...
queto non lo si capisce vedendo due immagini al tg..
e il presidente del cio infatti dice
[i:a76fc2c226]Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) Jacques Rogge in un'intervista al Financial Times: «Non otterrete nulla alzando la voce. Questo è il più grosso errore che la gente può fare in Occidente. Chi conosce la cultura cinese sa che solo una cosa può funzionare -- un fermo ma quieto e rispettoso dialogo. Altrimenti i cinesi si chiuderanno in loro stessi. Cosa che sta già accadendo oggi. Ci sono troppe proteste, troppa violenza verbale, e i cinesi si ritraggono», sostiene Rogge. [/i:a76fc2c226]
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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bof che dire???
personalmente non accetto il ricatto e non dialogo con delle merde nazionaliste e omicide...
si arrabbiano i cinesini se gli si da degli assasini???
e che si arrabbino pure cazzi loro che fanno??? ci invadono???
queste sono logiche aberranti e svilenti il dialogo si fa tra persone serie e mature ed evidentemente il popolo cinese ha dimostrato di non esserlo
occasione persa per loro non per noi
FUCK CINA!!!
personalmente non accetto il ricatto e non dialogo con delle merde nazionaliste e omicide...
si arrabbiano i cinesini se gli si da degli assasini???
e che si arrabbino pure cazzi loro che fanno??? ci invadono???
queste sono logiche aberranti e svilenti il dialogo si fa tra persone serie e mature ed evidentemente il popolo cinese ha dimostrato di non esserlo
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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sempre a proposito di ricatti: Rampini sul suo blog su Repubblica (http://rampini.blogautore.repubblica.it ... ref=hpsbsx) denuncia un bel giro di vite sui visti per recarsi in Cina, giro di vite iniziato guarda caso dopo le proteste tibetane...
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Dai capisco che i tibbetani appartengono alla razza elettta peró..................balkan wolf ha scritto:bof che dire???
personalmente non accetto il ricatto e non dialogo con delle merde nazionaliste e omicide...
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e che si arrabbino pure cazzi loro che fanno??? ci invadono???
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peró cosa dos???
peró sosteniamo 4 bottegai di merda lo stesso???
cristo santo la cina è la quintaessenza del degrado materialista moderno... e i primi colpevoli sono gli stessi cinesi che si sono svenduti 5000 anni di storia e cultura per una ciotola di riso prima e un telefonino dopo
e io dovrei sostenere sti servi del cazzo???
ma che si fottano loro e la loro superpotenza planetaria serva del capitale e della materia... MARIONETTE DELL'ASIA
p.s.
a dos so appena uscito da n'oretta de yoga e zazen sorry ma me pija proprio male
peró sosteniamo 4 bottegai di merda lo stesso???
cristo santo la cina è la quintaessenza del degrado materialista moderno... e i primi colpevoli sono gli stessi cinesi che si sono svenduti 5000 anni di storia e cultura per una ciotola di riso prima e un telefonino dopo
e io dovrei sostenere sti servi del cazzo???
ma che si fottano loro e la loro superpotenza planetaria serva del capitale e della materia... MARIONETTE DELL'ASIA
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