Ma che stai dicendo?

visto che il thread è fermo da un po' (ma pensiamo solo a correre e non abbiamo tempo di scrivere ??),
prendiamoci un po' in giro:

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I TIPI DI PODISTI DELLE GARE DELLA DOMENICA

1) I TOP RUNNER
Madre natura li ha dotati di un talento fuori dal comune. Ore e ore di allenamenti li hanno trasformati in macchine da corsa e non più in semplici podisti. Se li trovi alla 49ª Corrida di San Geminiano stai tranquillo che i primi posti nell'ordine d'arrivo sono già loro. Se li vedi sfrecciare sembra che non facciano nemmeno fatica, correndo sotto i 3'00/km agili e leggeri come gazzelle nella savana. .

2) I SOCIAL ADDICTED
Hanno più foto con la bocca a culetto di gallina e in pose plastiche mentre si allenano pubblicate sui social che chilometri percorsi nelle loro gambe. Sono orgogliosamente locand legend di una dozzina di segmenti su Strava che hanno creato e conoscono però solo loro. Hanno collezionato praticamente tutti i vari badge di Garmin Connect. A loro non interessa assolutamente un piazzamento di rilievo o abbassare i loro tempi in gara. Il loro obiettivo sono i "mi piace" del web e la popolarità che ne deriva per accaparrarsi qualche prodotto in omaggio da qualche azienda come partnership pubblicitaria..

3) I PROFESSIONISTI SULLA CARTA
La loro mente vive in un universo parallelo in cui si credono sempre i più forti, seguono le tabelle di allenamento alla lettera, hanno il dietologo personale, si allenano minimo 10 volte a settimana, il massaggiatore li rimette a nuovo ogni 10 giorni, rinunciano a fare l'amore pur di non consumare energie preziose in vista di una gara ma alla fine vanno piano perché purtroppo il destino non li ha dotati di quel fisico da Top Runner che invece bramano in quei pochi momenti di lucidità misti ad invidia. Dopo anni di fatiche e purtroppo delusioni, finiscono per smettere e troncare qualsiasi rapporto con la corsa quasi come una (ex) fidanzata che si è innamorata di un altro. Ma la loro indole troppo competitiva li porterà con le stesse identiche dinamiche in un altro sport, che poi abbandoneranno per cercarne uno nuovo, in un loop eterno in stile girone dell'inferno dantesco..

4) I COLLEZIONISTI
Non hanno assolutamente velleità di risultati. Partecipano a tutte le gare in programma sparse nel raggio di 200km solo per collezionare le maglie tecniche dei pacchi gara e le medaglia da finisher. A casa hanno un armadio pieno di capi che non si sono messi nemmeno una volta. Ad ogni visita di amici e parenti mostrano la bacheca fatta costruire su misura con le 1342 medaglie conquistate nel corso dei vari anni compiacendosi di quei traguardi raggiunti ma rimanendo in imbarazzo e glissando alla domanda: "si ma quante ne hai vinte?".

5) I PELLEGRINI DI MEDJUGORDJE
Più che iscritti volontari alla corsa, sembra che si siano fermati lì per caso mentre stavano andando al santuario di Medjugordje per chiedere alla Vergine Maria di far passare i loro problemi di salute: tendiniti, dolori ai polpacci, strappi, sindrome della bandelletta, pubalgia, li accompagnano in ogni passo di corsa. Con ogni avversario che viene incontrato nel pregara parte il racconto di quanto stia male, di quanto soffra, di quel doloretto nuovo che lo accompagna dalla mattina mentre attaccava il pettorale alla canotta con le spillette da balia. .

6) I MAI IN FORMA
I più bugiardi del lotto. Sempre fuori forma, mai al top, sempre con problemi vari che non gli permettono di allenarsi. Alla gara ti fanno una testa così, poi partono e li rivedi sul podio di categoria. Se vai a fargli i complimenti, ricordandogli le loro stesse parole ti rispondono con un "ma sai, non credevo proprio, alla fine stavo meglio e sono riuscito ad aumentare". Ve possino....

7) I NON COMPETITIVI
L'espressione massima dell'amatore, anzi dell'amante della corsa. Non hanno interessi di classifica, non hanno interesse a partecipare alle gare, per cui non hanno mai fatto il tesseramento per una società. Partecipano alle family run e alle non competitive sempre vestiti con 3 strati di materiale tecnico fluo, guanti e cappellino di lana anche se fuori sono 25°, perché "prendersi una frescata è un attimo"..

8 ) GLI SCORREGGIONI, GLI SPUTAZZONI E I FINTI ASMATICI
In corsa bisogna avere paura. Se te li trovi vicino sei a rischio ritiro se non contaminazione virale. C'è chi rilascia i suoi gas di scarico in modo rumoroso andando così a creare dietro di sé un "buco" (prova te a stare proprio dietro), chi sputazza sui piedi degli altri concorrenti con scatarrate degne del miglior pensionato al baretto e chi sfiata dall'inizio alla fine della gara quasi fosse asmatico, ma è solo un trucco per darsi il ritmo e rompere le scatole a chi gli corre vicino.

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buone corse szetiani !!

Sensy, ci sei a Roma il 19/03. Sarà una delle mie ultime maratone ( sono a 41 ). Col Passatore del 27/28 maggio, appenderò a malincuore le scarpe al muro.
Passo all'amatoriale. Vorrà dire che mi allenerò con quel tapascione di cicciuzzo. Ma si allena ( va beh...allena è una parola grossa ) ancora?

Fibonacci ha scritto: ↑

25/01/2023, 9:11

Sensy, ci sei a Roma il 19/03. Sarà una delle mie ultime maratone ( sono a 41 ). Col Passatore del 27/28 maggio, appenderò a malincuore le scarpe al muro.
Passo all'amatoriale. Vorrà dire che mi allenerò con quel tapascione di cicciuzzo. Ma si allena ( va beh...allena è una parola grossa ) ancora?

Da 4 mesi ho smesso praticamente di correre

Ma visto che da 48 ore sono disoccupato vediamo se mi torna la voglia di mettere le scarpette

Questo mi dispiace, e lo dico seriamente. Riprendi a correre ( è un'ottima medicina ). Poi la vita ti riserverà buone sorprese. un abbraccio!

Fibonacci ha scritto: ↑

25/01/2023, 9:11

Sensy, ci sei a Roma il 19/03...

ciao, finalmente ti risento.
che brutta notizia... ma che smetti ci credo poco, hai ancora tempi di tutto rispetto.
avevo notato la tua mancanza ad alcuni appuntamenti tradizionali e avevo saputo di qualche acciacco lungo da recuperare.
farai quel che si può. chi ama la corsa non smette mai. per i risultati e il servizio da pacer, vabbè, pazienza, hai già dato tanto alla causa ma non ci credo che c'hai voglia di lasciare.
per quanto mi riguarda, no, a roma non ci sarò. mi sono messo a fare delle maratone che non avevo mai fatto e, quindi, nel calendario ho sostituito le solite e più famose per andare a fare delle maratone e delle mezze dove non sono mai stato, anche se più piccole, lontane e scomode. e quindi anche come pacer da un po' non ho più fatto nulla perchè altrimenti mi ritrovavo a fare sempre quelle.
ecco, oltre a fare l'amatore (ma ripeto che non ci credo), hai sempre una buona esperienza per fare ancora l'organizzatore di pacemaker.
intanto buon passatore, magari vengo anche quest'anno a vederti sulla colla.

cicciuzzo ha scritto: ↑

25/01/2023, 9:13

Ma visto che da 48 ore sono disoccupato vediamo se mi torna la voglia di mettere le scarpette

mi ero perso questa vicenda (sono andato nel thread apposito e mi sono letto tutto quel che hai scritto).

da una parte mi spiace tanto perchè mi immagino quanto sia preoccupante questo passaggio.
d'altro canto percepisco che i tuoi punti di forza sostengono la tensione del momento.
e ti faccio tanti auguri perchè tu possa trovare il modo di fare SOLO quel che ti piace, anche professionalmente.

per quanto riguarda la corsa, metti la ripresa tra i buoni propositi.
è terapeutica (come hai già sperimentato e come ti consiglia l'ottimo fibonacci).

scrivici presto i tuoi progressi !!

ciao amici runners !!

senti la primavera eh

in effetti il profumo nell'aria si sente

è più 'voglia' di primavera ...
l'ultima gara mi son beccato freddo, pioggia e vento da paura.

buone corse profumose anche a te !!

Dopo 9 mesi questa mattina ho fatto una tapasciata

Mi sono commosso e gasato nel vedere un gonfiabile

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LA GENESI DEL TAPASCIONE
Un giorno ti svegli e senti quell’irrefrenabile bisogno di infilare un paio di scarpe da corsa.
E scopri che in te è nato un nuovo io.


CARISSIM*, è tempo di chiarezza, di tentare di mettere ordine e dare compiutezza ad una delle domande che più attanagliano il nostro tempo, che dividono da sempre pensatori e filosofi, e che oggi, finalmente, troverà risposta. No, non stiamo parlando della vita extraterrestre, dell’origine dell’universo, del senso della vita, dell’uovo e la gallina, no... stiamo parlando dell’annosa questione che affligge noi podisti della domenica: come nasce un tapascione?
Una domanda semplice e banale, ma che cela profonde implicazioni antropologiche e filologiche, che va alla radice profonda dell’animo tapascionico, che ne svela i tratti più radicati del nostro animo. Perché essere tapasci non significa semplicemente “correre”.

LA NATURA DEL TAPASCIO
Il tapascio, ad esempio, non si nutre di cibo in funzione del tipo di sforzo che deve affrontare, al contrario, mangia in funzione di quanto ha corso, arrotondando per difetto perché tanto «ho il metabolismo attivato e brucio di più».
Il tapascio è un convertitore mentale km/cal/alcool da far invidia ai computer quantistici di Elon Musk, in grado di dirti con precisione assoluta a quante birre corrisponde la scarpinata appena fatta.
Il tapascio corre tanto, tantissimo, ma nutre diffidenza per quelle robe “strane” che fanno i runner, come ripetute, andature, allunghi... a lui piace solo “scarpettare” in compagnia, preferibilmente chiacchierando, con la certezza che tanto arriverà in fondo lo stesso.
Il tapascio non millanta scuse per giustificare la propria performance (il piriforme, la bandelletta, la fascite...), semplicemente dichiara di non aver fiato, con profonda comprensione da parte dei compagni di ventura che annuendo dichiarano: «Tranquillo, anche io!».

HOMUS TAPASCIONICUS
Quindi, detto tutto questo, la risposta è una e una sola. Il tapascio nasce per imitazione, dopo una gestazione di mesi, in alcuni casi anni, grazie alla vicinanza dell’amico, del collega, del partner, che già pratica la divina arte e che ci invita ad unirci a lui/lei in una delle uscite mattutine.
La scintilla scocca così, all’improvviso, alimentando un fuoco che si farà sempre più vivo in noi, che ci trasformerà, senza che ce ne accorgiamo, in un essere nuovo, l’homus tapascionicus, il prossimo scatto evolutivo della nostra specie.
Ora non resta che convincere, a nostra volta, un collega, un amico, a correre con noi, così che da apprendisti possiamo diventare maestri e trasmettere i sacri dettami della tapasciata, ma questa è un’altra storia.
Ah, dimenticavo, tutto questo va fatto con una miriade di selfie, altrimenti non vale!.

(Fabio Rossi – da Runners World Giugno 2023)

ma qui non corre più nessuno ??

in attesa del prossimo post sul running ...

Che nostalgia.
Devo perdere qualche chilo perché così sarebbe una sofferenza.
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Mi sono portato avanti poco fa con un paio di litri di sperma, avevo due palle mediche che mi appesantivano lo scroto, anche se non è giugno ora ho uno scrutinio