Scusa dostum, intervento interessante il tuo, che mette in risalto le contraddizioni secolari della chiesa. Ma forse siamo O.T..dostum ha scritto:Mi è tornata in mente stacosa (Bergoglio è argentino no?)
Juan Domingo Peron trova un avversario degno di questo nome, un avversario tanto imprevisto quanto feroce e letale: La Chiesa cattolica.
Già, proprio quella Chiesa cattolica che tanto aveva sostenuto Peron, quella Chiesa cattolica della cui dottrina sociale era pregno il giustizialismo peronista ora si rivolta contro Peron e ne causa la veloce caduta. Il conflitto con la Chiesa cattolica nel 1954 non è proprio un fulmine a ciel sereno, già da tempo la gerarchia ecclesiastica, inizialmente entusiasta di Peron, sta prendendo le distanze dal colonnello. Ai contrasti per la “concorrenza” della “Fundacion Evita” si aggiunge la convinzione nel clero argentino che per il peronismo il cattolicesimo sia solo un “instrumentum regni” dietro cui si cela un culto della personalità di Peron ed Evita. A questo si aggiungono i richiami della Santa Sede di lasciar perdere le velleità terziste e porsi definitivamente nel solco del Blocco occidentale cristiano in funzione anti-comunista e l’imbarazzato diniego del Vaticano di prendere in esame la causa di beatificazione di Evita. Gli scricchiolii si sentono, ma la deflagrazione nel 1954 è imponente. Peron improvvisamente attacca il clero argentino colpevole di tollerare preti anti-peronisti. Il colonnello pronuncia un infiammato discorso in cui denunciava l’attività anti-peronista di membri del clero, preti, vescovi e Azione cattolica colpevoli di turbare la comunità armonica e subito la macchina della propaganda peronista si mosse di conseguenza. Si arrivò addirittura all’arresto di preti. Il clero rispose vibrante con una lettera pastorale in cui metteva in guardia Peron dalle indebite ingerenze. Il congresso per ripicca approva una legge sul divorzio in tutta fretta. Lo scontro con la Chiesa cattolica spacca la comunità peronista e soprattutto l’esercito, deputati e funzionari pubblici si dimettono in massa. Il clero comincia una vera propaganda anti-peronista. Improvvisamente e i confessionali delle parrocchie diventano i luoghi di ritrovo degli oppositori di Peron. Insomma la Chiesa cattolica sembra dire a Peron “Io ti ho creato e io ti distruggo!”. Lo zenit viene raggiunto l’11 Giugno del 1955 quando la processione del Corpus Christi a Buenos Aires diviene una vera e propria manifestazione anti-governativa. In risposta i peronisti cominciano a fare razzie nelle Chiese, ad attaccare i fedeli in processione. Peron infine espelle due vescovi dal paese, scatta immediata la scomunica da parte del Vaticano. La marina militare, che mai ha sopportato Peron si schiera con la Chiesa. La Casa Rosada e Plaza de Mayo vengono bombardate, 300 manifestanti (anti-?)peronisti vengono uccisi. I peronisti incendiano la curia di Buenos Aires. Peron tenta di buttare acqua sul fuoco, condannando le violenze anti-clericali e rivendicando le radici cattoliche del peronismo, ma ormai il danno è fatto. Dalla cattolicissima Cordoba il generale Lonardi annuncia la marcia su Buenos Aires, l’esercito è fuori dal controllo di Peron che fugge in Paraguay. Il popolo di Peron però è ancora lì. Peron se ne va, i suoi lavoratori e i suoi operai restano.
Ti ho corretto una parte, poichè credo siano stati uccisi manifestanti che si opponevano al regime, o sto sbagliando?