Comunque é lì per lì per.noidue ha scritto:!!!!!Bardamu ha scritto:Ecco un altro grande problema: il plagio.
Vabbè che Kundera è morto.
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Ma vaffa!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Milan_Kundera
(!!!!!)
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Comunque é lì per lì per.noidue ha scritto:!!!!!Bardamu ha scritto:Ecco un altro grande problema: il plagio.
Vabbè che Kundera è morto.
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Ma vaffa!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Milan_Kundera
anche io mi sono fatto 200 seghe e volevo diventare attore porno,200 seghe ufficiali ma ovviamente sono molte di più.tetsuya31 ha scritto:io compro e leggo circa 2 o 3 libri al mese...più o meno ho letto 200 libri in maniera "ufficiale"...ovviamente ho letto molto di più.
Di questi 200 a parte 4-5 che sono stati veramente letti con difficoltà e da me giudicati pessimi (e tra questi metto sicuramente al primo posto "la solitudine dei numeri primi") gli altri 195 mi sono comunque piaciuti...
un link depositfiles ecc. in MPtetsuya31 ha scritto:dove e come possiamo rifornirti???
Domanda: ma perché spesso la commissione contesta alla Innocenzi l'uso di alcuni aggettivi? Non è una scelta libera?Drogato_ di_porno ha scritto:leggete come scrive la Innocenzi: "Bonino. A cui"
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... esame.html
C'è una cosa ancora più grave che succede: ci sono case editrici che contattano persone che amano scrivere e gli propongono una tematica. Un mio amico voleva coinvolgermi in una cosa del genere, il fine era quello di scrivere un libro a quattro mani sull'avvento dei cortometraggi in Italia. Ora, a parte il contratto quasi truffa che mi è passato fra le mani (praticamente zero diritti e tutti doveri), trovo assurdo che le persone si mettano a scrivere "tanto per".Madrugada ha scritto:Ho scoperto questo topic da pochissimi giorni.
Ho lavorato per diversi anni in varie case editrici, ho letto e corretto e impaginato centinaia di testi (dall'ambito scientifico alla poesia), molti interessanti, originali, avvincenti, altri banali, mal scritti, mal strutturati (al di là dei generi). Il filo rosso che li collega tutti resta la difficoltà nel dominare la lingua italiana, la scarsa conoscenza delle regole grammaticali e della struttura sintattica del discorso, al di là della bontà o meno dei contenuti.
La mia esperienza personale mi ha portata a nutrire una sfiducia sempre maggiore verso l'editoria (non solo la piccola e media) in cui per sopravvivere si è costretti a fare libri a pagamento. Se si hanno 2000 euro per pubblicare (scusate, per comprarsi 200 copie del proprio libro) si può trasformare la merda in cioccolato, altrimenti si rimane solo una merda.
E sono veramente pochi gli editori che scommettono su un autore e che riescono a campare delle proprie pubblicazioni per più di tre anni. Figuriamoci gli autori.