Inchiostro Simpatico ha scritto:Come Amministratore del Forum, mi fa piacere da un lato che un reduce di Liberi dal Porno sia venuto qui ad esternare pensieri diversi dal solito, descrivendo la sua situazione personale.
Come tutte le cose su questa terra, chi abusa, alla fine ne diventa dipendente: alcool, droghe, videogames, gioco d'azzardo, macchine ecc ecc.
Dall'altro lato non mi fa piacere perchè posso essere paragonato ad uno spacciatore, che contribuisce alla rovina delle persona.
Caro Marco chi ti scrive crede che sul porno ci sia molta prevenzione e molto fango e sta cercando di migliorare un luogo di dibatitto e scambio di idee.
Girando per il forum (usa la funzione cerca è molto utile) capirai che la maggior parte degli utenti ha la testa a posto e non quella di affamati/frustrati del sesso.
Siamo in continua crescita, sicuramente perchè c'è un progetto serio alle spalle e la qualità del lavoro svolto è considerata competitiva, con gli altri forum del settore.
Alla prossima
Caro Moderatore,
devo darti atto che alcuni interventi nella discussione sono stati interessanti.
Ora vorrei andare avanti cominciando a pubblicare ogni giorno su questo forum una o due delle 800 lettere che finora ci sono giunte. Alla fine della lettera io metteró l'indirizzo del gruppo, sperando che non sia considerato spam.
In fine vorrei chiederti se è possibile cambiare titolo alla discussione. Vorrei che fosse "Pornodipendenza, una via di uscita". Pensa che me lo ha suggerito uno dei moderatori di Celebrity Forum.
Aspetto una tua risposta per cominciare.
Caro Marco, ti avevo fatto una domanda nel mio primo post a cui hai evitato di rispondere: perchè un amante o, come dici tu, un dipendente del porno dovrebbe perdere autostima? Che c'è di male nell'usufruire di materiale hardcore? Sono queste le cose di cui vergognarsi?
geppino12575 ha scritto:Caro Marco, ti avevo fatto una domanda nel mio primo post a cui hai evitato di rispondere: perchè un amante o, come dici tu, un dipendente del porno dovrebbe perdere autostima? Che c'è di male nell'usufruire di materiale hardcore? Sono queste le cose di cui vergognarsi?
Hai ragione, scusami per la mia mancata risposta. Ti risponderó domani.
Marco
marcovp ha scritto:
Caro Moderatore,
devo darti atto che alcuni interventi nella discussione sono stati interessanti.
Ora vorrei andare avanti cominciando a pubblicare ogni giorno su questo forum una o due delle 800 lettere che finora ci sono giunte. Alla fine della lettera io metteró l'indirizzo del gruppo, sperando che non sia considerato spam.
In fine vorrei chiederti se è possibile cambiare titolo alla discussione. Vorrei che fosse "Pornodipendenza, una via di uscita". Pensa che me lo ha suggerito uno dei moderatori di Celebrity Forum.
Aspetto una tua risposta per cominciare.
Marco
Dopo avermi consultato con Fabrizio (L'altro amministratore del forum) siamo giunti alla conclusione di non ospitare lettere di utenti che aderiscono al tuo gruppo. Ti pregherei di non continuare a proporre ulteriori topic di questo argomento in quanto questa non è la sede adatta.
Ti abbiamo dato già abbastanza spazio, sia in termini di visivbilità che in termini di pubblicità .
Se vuoi partecipa attivamente alle discussioni del forum.
Non sottovalutate la potenza di questo utente
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=5578&highlight=vademecum]Vademecum sul P2P[/url]
geppino12575 ha scritto:Caro Marco, ti avevo fatto una domanda nel mio primo post a cui hai evitato di rispondere: perchè un amante o, come dici tu, un dipendente del porno dovrebbe perdere autostima? Che c'è di male nell'usufruire di materiale hardcore? Sono queste le cose di cui vergognarsi?
L'unica cosa che posso dirti è di andare a vedere un pó di lettere del gruppo. Da quella lettura credo che potrà essere tutto chiaro.
la pornodipedenza esiste{un po come la mia dipenza da "fake" dei simply red:capolavoro}
un conto è la consapelovezza,un conto è lo scaricamente selvaggio,e fossi in voi,vorrei che ci fosse spazio per queste problematiche,dato che il problema del porbo non sono i clienti ma i i creatori.
forse non mi sono spiegata,e chiedo scusa, ma credo che il problema alla fine sia un altro:rendere il porno elegante e togliere di mezzo certe produzioni di scarso livello.
non sono stata molto chiara,e vi chiedo scusa,in ogni caso penso che il problema sia nella creazione del porno piuttosto che nell'acquistamento.
ci sono molti registi validi{lo stesso robu dispone di ottome intenzione} che pero' si rovinano con lo stesso tipo di film:un po come i metallari.
il metallo non è necessariamente roba sporca..ripeto:sono strana,criptica,chiedo scusa, in ogni caso il problema non è nella clientella ma nella produzuone cjhe nion ha capito niente del consumatore porno.
ancora scuse per il mio linguaggio "ubriaco" penso che comunque il discorso sia chiaro{chi vuole capire ;capisca}
Caro Marco, ho visitato il tuo gruppo, non ho letto tutti gli 800 e passa messaggi, ma una cinquantina e l'idea che mi sono fatto è che il problema della pornodipendenza è solo uno specchietto per le allodole, in reltà nelle lettere che ho letto si manifestavano problemi di relazionamento sociale, di equilibrio interiore e soprattutto (è questa la più squallida realtà ) di solitudine. Così il porno diventa il capro espiatorio di ogni malessere e frustrazione, ma il vero problema è altrove. Nessuno di voi, inoltre, risponde in modo convincente ai miei quesiti: Paul dice che usufruire di materiale pornografico è male, e già su questo non siamo d'accordo; una ragazza dice che dopo aver scoperto la pornodipendenza del fidanzato non riesce più a guardarlo in faccia e si vergogna per lui (?!): ma stiamo scherzando, sono queste le cose di cui vergognarsi? Se la mia ragazza mi dicesse una cosa simile, la piglierei a calci nel sedere. Un altro dice che prendeva spunto dai film hard per provare nuove esperienze con la compagna: e che c'è di male? Anch'io l'ho fatto attuando alcuni trattamenti siffrediani e ho avuto un buon riscontro.
In definitiva le mie domande rimangono insolute per cui te le ripropongo nella speranza che tu possa convincermi della bontà della tua tesi:
1) perchè usufruire di materiale porno è male?
2) perchè bisogna vergognarsi?
3) è veramente questa la cosa di cui vergognarsi?
4) la pornodipendenza è il vero problema o nasconde qualcosa di più grave?
In conclusione ti dico che ho visto dei film hard insieme alla mia compagna ed è stata una bella esperienza, un po' controproducente date le dimensioni (abbiamo visto film di Rocco), ma con un po' d'ironia e buon senso (ció che nel vostro gruppo manca ) si prende tutto nella giusta misura e con consapevolezza.
Rimango in attesa di risposta, nel frattempo resto pornodipendente o meglio pornofilo e son contento di esserlo.
ContessaVeneziana ha scritto:porbo, ii, acquistamento, robu, ottome, intenzione, clientella, cjhe, nion.
ancora scuse per il mio linguaggio "ubriaco" penso che comunque il discorso sia chiaro
La prima ricerca italiana sugli effetti che la pornografia su internet ha sul comportamento umano. Tre persone (anche una donna) si stanno facendo curare a Senigallia.
Monica non ne aveva mai parlato con nessuno.
Lavorava da casa con il computer. Era estate, per strada non c'era nessuno, non c'erano gli amici e nemmeno il fidanzato. Da anni, ormai.
Monica non aveva mai visto un film porno. «Ero curiosa, non avevo nulla da fare. Ho cominciato a cercare qualche sito a luci rosse». Inizia a toccarsi.
Da lì non ha più smesso. «Sono arrivata a masturbarmi fino a sette volte al giorno». Senza più energia, debilitata. «Era diventato un rituale. Non credevo di essere dipendente».
Da due mesi Monica ha un ragazzo e ha provato a smettere. «Ho cercato di non coccolarmi più» non c'è riuscita. «Le mie sedute sono un'altra cosa». Meglio, molto meglio del sesso vero. «àˆ la mia unica fantasia».
Luigi era semplicemente appagato. I suoi problemi erano cominciati due anni prima: pensava di essere diventato impotente. Ha un figlio di quattro anni, ed è sposato da un anno. Era appagato e non aveva nessun tipo di fastidio.
Per lui la pornografia non era un problema. Non c'era senso di colpa, non c'era frustrazione. Luigi non pensava proprio di poter avere un problema. Non riusciva a spiegarsi questa «strepitosa emozione pornografica».
Ma stava bene. Non se n'è accorto, ma è diventata una malattia.
Lo è per Monica, lo è per Luigi. E lo è per un italiano su dieci secondo un rapporto (inedito) realizzato su un campione di 500 soggetti tra 17 e i 66 anni in tutto il territorio italiano dal Centro studi e ricerche Nostos in collaborazione con l'insegnamento di psicologia delle dipendenze, del corso di laurea in psicologia dell'Università degli studi di Urbino. Per la prima volta è stata realizzata una chiara mappatura dei soggetti a rischio di dipendenza dalla pornografia su internet. Distinguendo tra due patologie che finora erano state sovrapposte in un'unica definizione: il cyber sex addiction, da un lato il chat sex addiction dall'altro il cyber porn addiction. «Bisogna fare chiarezza» dice il professor Moreno Marcucci autore insieme al dottor Giuseppe Lavenia dell'inconsueta ricerca: «Non si possono confondere queste patologie.
Il cyber porn è un'attività passiva, nel chat sex c'è interazione. Le parole, le immagini, le fantasie e le stesse persone vengono condivise in tempo reale. Nel cyber porn le situazioni sono inventate.
Stereotipate. Non c'è nessuna forma di scambio, di interazione.
Da una parte il cyber porn-dipendente è consapevole di trovarsi di fronte a un computer. Cerca elementi pornografici sulla rete. Qui il rapporto è uomo-macchina. Nel chat sex la macchina, il computer non esiste più. La mediazione dello schermo, della rete, del web, non esiste più.
E i rapporti sessuali sembrano veri. C'è una sorta di spirito produttivo. Esistono. Diventano reali. Il problema è che peró quella diventa l'unica realtà ».
Luigi non riusciva a farne a meno. Non dormiva più, non riusciva più a lavorare, era diventato improvvisamente depresso. Era diventato impotente, ma non era depresso per questo.
Sono gli uomini (l'80 per cento) a essere i più soggetti al cyber porn addiction. Il 92 per cento di loro, come Luigi, è sposato. Due su dieci si scopre bisessuale anche grazie alla rete. Luigi è un commercialista. Un professionista, come il 48 per cento di chi cerca il porno in rete.
Il 50 per cento degli uomini ha un'età tra i 37 e 46 anni. Tra le donne il 78 per cento ha tra i 27 e i 36 anni. I dipendenti da cyber porn sono quattro su cento. I dipendenti da chat sex sono sei su cento.
La maggior parte di loro (il 25 per cento) sono donne comprese tra 17 e 26 anni.
Quasi 4 su dieci sono studentesse, il 32 per cento non è sposato e più della metà (25 per cento e 33 per cento) utilizzano pratiche omosessuali o bisessuali.
La chiave del successo delle porno chat è la disponibilità che le ragazze online dimostrano nel soddisfare le perversioni di chi si collega ai loro siti. Non serve parlare: si digita sulla tastiera una fantasia e lei, ripresa da una webcam, esegue. Basta Pagare
«I dipendenti dalla cyber pornografia sono particolarmente soggetti ad altre forme di dipendenze» dice a Panorama Marcucci. Dipendenza sessuale, shopping compulsivo (soprattutto sulla rete), alcolismo e tossicodipendenze. Al 20 per cento dei dipendenti da cyber porn è stato riscontrato un abuso da alcol. Il 12 per cento dei dipendenti da chat sex ha avuto disturbi di carattere alimentare. Anoressia, bulimia. «Provano a risolvere i problemi che hanno nella vita grazie alla rete. Ma è la rete stessa che puó amplificare e peggiorare i problemi proprio per il suo carattere estraniante».
Mario aveva cominciato solo con le immagini. Ha 46 anni, tre figli, è un ingegnere. Dopo aver finito di cenare Mario scendeva giù, nel seminterrato. «Dovevo finire di lavorare, era solo qualche ora in più». Aveva cominciato a scaricare film pornografici. Aveva cominciato a masturbarsi. «Non pensavo certo di tradire mia moglie». Continua così per sei mesi. Mario aveva appena superato la prima fase. Il primo stadio. «Il passaggio da cyber porn a cyber chat è graduale» puntualizza Lavenia. «Nel primo periodo l'utente subisce il fascino dell'innovazione. Apprende e cerca di scoprire tutte le nozioni possibili per sentirsi sicuro sulla rete. Cerca di attivarsi, vuole esplorare. Ma il suo rapporto è ancora uomo-macchina».
Mario cercava immagini, cercava emozioni. Si masturbava, non poteva più farne a meno. Era diventato dipendente. Ma era ancora passivo. «Volevo diventare attivo». Le immagini non bastavano più. I film neanche. Voleva una donna. La voleva su internet. Non pensava di tradire la moglie. Non pensava di tradire nessuno. Mario scopre le chat. Conosce ragazze, parla, si eccita. Il computer per lui non esisteva più. Le persone con cui parlava erano persone reali.
Quella era diventata la sua realtà . Il suo auto-piacere era diventato il suo unico piacere. «Le chat non mi bastavano più».
Marco voleva altro. Voleva eccitarsi con altro. Trova degli spettacoli con alcune modelle che si esibiscono in show erotici personalizzati. Personalizzati e a pagamento.
In otto mesi Marco ha speso 10 mila euro. Ora è in cura al centro Nostos di Senigallia.
AMANTI DEL VIRTUALE
I numeri della rete a luci rosse
Secondo uno studio realizzato dalla Nostos in collaborazione con l'Università di Urbino un italiano su dieci naviga su siti porno.
- L'80 per cento di chi cerca il sesso via web sono uomini, il 20 per cento donne.
- Il 50 per cento degli uomini dipendenti da cyber-porno hanno un'età compresa tra i 37 e i 46 anni. Più giovani le voyeur donne: il 78 per cento ha un'età compresa tra i 27 e i 36 anni.
madonna il tizio che ha aperto questo post è assurdo... eppure è vero ci sono i drogati di pornografia... gente che anzichè scopare con le donne si spara seghe a ripetizione....
"Il 50 per cento degli uomini ha un'età tra i 37 e 46 anni. Tra le donne il 78 per cento ha tra i 27 e i 36 anni. I dipendenti da cyber porn sono quattro su cento. I dipendenti da chat sex sono sei su cento.
La maggior parte di loro (il 25 per cento) sono donne comprese tra 17 e 26 anni.
Quasi 4 su dieci sono studentesse, il 32 per cento non è sposato e più della metà (25 per cento e 33 per cento) utilizzano pratiche omosessuali o bisessuali."
toaster ha scritto:madonna il tizio che ha aperto questo post è assurdo... eppure è vero ci sono i drogati di pornografia... gente che anzichè scopare con le donne si spara seghe a ripetizione....
triste ma vero
Credo sia piu' triste uno che va a puttane e crede che la ragazza in questione abbia goduto veramente con lui e non abbia finto.....
Anyway, punti di vista.
La pornodipendenza in realta' non esiste.....e' come dire che l'umanita' ha la dipendenza per il cibo e quindi tende a nutrirsi...in ambo i casi trattasi di soddisfare un bisogno primario: il sesso nel primo caso, la sopravvivenza fisica nel secondo.
Inoltre la pornodipendenza non crea molti problemi, a parte possibili calli, una leggera miopia e una possibile disidratazione...tutte cose facilmente risolvibili....
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"