casta diva ha scritto:Grazie a chi finora ha contribuito.
Io volevo scavare un po' di più, comunque, facendo riferimento al senso di disagio che proverei io a dare un prezzo alle varie prestazioni, perché non mi riesce proprio di pensare in termini economici a qualcosa che, forse ottenebrata da antichi romanticismi, non riesco proprio a concepire come uno scambio commerciale.
Per cui mi chiedo, e vi chiedo: se di professione si tratta, è giusto che ci siano prestazioni e tariffe, ma il rapporto umano? Inesistente? Non va considerato? E' solo la soluzione a un bisogno? E per gli uomini? E' davvero così facile entrare in intimità fisica così profonda con una persona senza che ci sia una relazione?
Answer, please!
Casta, provo a rispondere alle varie questioni sollevate sul "senso di disagio".
Quando un uomo si spinge a cercare un rapporto a pagamento in Rete o direttamente per strada, il senso di disagio è generalmente eclissato dalla voglia irrefrenabile del rapporto. Questa voglia eclissa ogni razionalità, vedi il fatto che l'incontro, nella maggior parte delle volte, è frettoloso, meccanico, poco soddisfacente e ci si ritrova con il portafoglio più leggero e anche di molto. Diciamo che "dopo" tutti ci rendiamo conto che il gioco non valeva la candela. Ma non importa, le cose stanno così e presto o tardi se replica lo stesso comportamento.
Inoltre il rapporto umano con una prostituta è sotto molti punti di vista liberatorio. è un momento in cui si può dire a una donna: guarda sono guidato solo dal mio cazzo e non mi interessa altro. La prostituta lo sa benissimo e questa onestà facilità l'incontro almeno all'inizio e anzi è uno dei motivi per cui gli uomini adorano le puttane, perchè non hanno bisogno di giustificazioni intellettuali.
I problemi, se nascono, nascono durante e dopo. Durante, perchè ci si rende conto che magari la realtà del contatto non corrisponde al film che ci si era fatti, dopo perchè quando l'affare si è concluso, altrettanto onestamente l'uomo non ha più nessun motivo di star lì e anche questo la prostituta lo sa benissimo. cadono gli altarini e, specialmente se la scopata è andata male, si è assaliti dal disagio.
Il momento della contrattazione o del "piano tariffario" è quindi il momento più reale e vero per entrambi, cliente e prostituta. é il meno imbarazzante e fastidioso. è una promessa ancora da mantenere, ma il desiderio vive e si alimenta di promesse.
Entrare in intimità fisica come dici tu, non è certo legato a questo primo momento, ma è demandato al rapporto carnale vero e proprio, che come si sa è molto spesso deludente.
Non sempre però. A volte le due parti per motivi diversi e imprevedibili riescono a dare e ricevere un piacere fisico non simulato, altre volte si instaura una breve, ma sincera forma di tenerezza, altre volte ancora c'è una simpatia, un sorriso e quando ci si saluta si ricorda quello.
I'll be your mirror, reflect what you are.