bocha ha scritto:
mi ha fatto ridere molto che associ la negligenza ai tagli.....

La negligenza non è che uno dei tre elementi costitutivi della colpa. Gli altri sono l'imprudenza e l'imperizia.
Adesso seguimi bene.
I tagli alla sanità pubblica consistono essenzialmente nella riduzione dei posti letto, nel mancato ricambio del personale che va via e nella riduzione delle spese per l'ammodernamento delle apparecchiature.
La riduzione dei posti letto determina il fenomeno del
morto in ambulanza dopo che tot ospedali non avevano posti disponibili , la riduzione degli organici determina invece stress negli operatori residui dovuto all'incremento inevitabile dei carichi di lavoro. Fenomeni come il burnout hanno iniziato a verificarsi proprio quando, a livello planetario, si è deciso di spremere i lavoratori del settore come quelli di una qualsiasi industria. Stress e burnout incrementano la possibilità di errore ledendo i pazienti prima ancora di coloro che ne sono colpiti.
Non nego che qualche medico
asino possa esistere ed è sempre esistito, solo che quando c'era maggiore disponibiltà di personale assai spesso capitava che con lui ve ne fossero altri migliori che andavano a coprire e rimediare l'eventuale cazzata del collega.
Un altro fatto determinato da questa situazione è l'impossibilità di tenersi adeguatamente aggiornati, perché le 4 ore di aggiornamento settimanale previste dal contratto vengono ingurgitate immancabilmente dai compiti assistenziali.
La mancanza poi di adeguati strumenti diagnostici e terapeutici rende ragione dell'ulteriore deterioramento di tutto il servizio con amplissime variazioni da regione a regione. E qui tengo a evidenziare che non dipende tanto dal colore politico delle amministrazioni quanto dalla loro latitudine.
Completo il quadro con un'altra annotazione. Dopo il fenomeno della pletora medica degli anni 80 si è verificata una progressiva fuga dalle facoltà di medicina. Nel frattempo le assunzioni sono state bloccate per circa 20 anni e conseguentemente capita spesso di vedere un neoassunto ultraquarantenne con alle spalle 15 anni di disoccupazione o sottoccupazione durante i quali non ha acquisito nessuna esperienza clinica e ha ampiamente dimenticato le nozioni scolastiche che aveva.
Come dire: il peggio comincia adesso.
Se a ciò aggiungiamo che l'altro bersaglio dei tagli, essendo le pensioni ormai ridotte alla mera sopravvivenza biologica, è la scuola, ti puoi facilmente rendere conto del livello di coloro che usciranno in questi anni dalle università, in molte delle quali, ti ricordo, hanno dovuto istituire dei corsi di alfabetizzazione in considerazione del materiale umano(?) che arriva loro dalle superiori.
Spero di aver reso bene l'essenza del problema per cui parlare di negligenza dei singoli è riduttivo, cosa d'altra parte ben nota alla giurisprudenza corrente che sempre pù spesso chiama in causa l'intera filiera della rete assistenziale per quanto concerne i casi di responsabilità civile.
Troppo facile prevedere per la professione medica lo stesso destino di quella infermieristica, ormai soppiantata da manodopera straniera low cost. In Inghilterra cercano già specialisti in branche chirurgiche.
Se infine credi che stia dipingendo un quadro troppo pessimistico delle situazione ti invito a fare una riflessione profonda e seria in forma di domanda:
" Ma ti sei reso conto che per gli assetti della società contemporanea la maggior parte delle persone, -compresi tu, io e tanti altri dentro e fuori di qui- è SUPERFLUA ?"
O credi ancora nel miraggio capitalistico della crescita illimitata e alla portata di tutti ?