Vero. Anche se peró le donne iraniane sono toste e alcune sfidano il conformismo scoprendo molto il capo, lasciando le ciocche di capelli fuoriuscire dal velo o truccandosi vistosamente. Molte guidano l'auto, fanno mestieri liberali, giornaliste, avvocato etc. Molte si riuniscono in associazioni di autotutela. Insomma, cercano di ritagliarsi una autonomia per quanto sia possibile in quel regime.madball ha scritto:il fatto è che i media occidentali dipingono l'iran come il classico paese mediorinetale da terzo mondo con la gente che gira in cammello, in realtà è molto più evoluto di quanto sembri e ci sono libertà personali che in molti paesi limitrofi ti sogni; la cosa che non mi spiego è come mai in un paese dalla età media giovanissima e pieno di donne comandino ancora "quelli li"
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...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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L'Iran prima della rivoluzione era uno stato molto "europeizzato" soprattutto nelle classi alte ovviamente, quelle che poi son in gran parte fuggite negli Stati Uniti
questo è un matrimonio in Iran nel 66, abbigliamento pettinature e acconciature non molto dissimili da quelle che potremmo immaginare in un matrimonio italiano dello stesso anno:
http://www.youtube.com/watch?v=fE2gLGWUQmQ
la copertina di una rivista credo musicale del 79

come sopra
gruppo pop del '67, fanno un po' ridere come facevano ridere alcuni nostri gruppi di allora, nulla a che vedere peró con gli abbigliamenti "islamici" di ora

video con immagini dell'iran pre-rivoluzione
http://www.youtube.com/watch?v=tr61O1Rlclo
consiglio la visione
Io, che al contrario me ne strafotto della situazione delle società arabe, credo che i nostri "cugini" persiani non meritino questo destino.
questo è un matrimonio in Iran nel 66, abbigliamento pettinature e acconciature non molto dissimili da quelle che potremmo immaginare in un matrimonio italiano dello stesso anno:
http://www.youtube.com/watch?v=fE2gLGWUQmQ
la copertina di una rivista credo musicale del 79

come sopra
gruppo pop del '67, fanno un po' ridere come facevano ridere alcuni nostri gruppi di allora, nulla a che vedere peró con gli abbigliamenti "islamici" di ora

video con immagini dell'iran pre-rivoluzione
http://www.youtube.com/watch?v=tr61O1Rlclo
consiglio la visione
Io, che al contrario me ne strafotto della situazione delle società arabe, credo che i nostri "cugini" persiani non meritino questo destino.
- jhonnybuccia
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basta pensare che l'iran ha recentemente chiesto l'ingresso della russia nell'opec, in un'ottica di rafforzamento reciproco.dostum, incredibilmente, ha scritto:Ad occhio e croce Khamenei non sembra diverso dal Dalai Lama tuttavia mi chiedo
se tenerselo possa essere d'aiuto a Chavez o allo Zio Vlad
incerto al 76%.
- donegal
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Da anticlericale, è ovvio che io detesti qualsiasi tipo di governo teocratico o sotto l'influenza di qualsiasi corvaccio con la mezzaluna o la croce (ma anche parecchi simboli laici mi procurano altrettanta diffidenza)GaiusBaltar ha scritto:
Rivoglio lo Shah in Iran e cambiare il nome in Persia (così mia mamma smette di confondersi con l'Irak/iraq).
Peró mi pare che qui dentro si stia arrivando addirittura alla beatificazione di quel grandissimo criminale di Reza Pahlevi e della sua stirpe di torturatori e assassini, che tanti danni ha fatto (non solo a livello umanitario ma anche a livello logistico ed economico) ad un paese potenzialmente molto ricco.
Forse è meglio documentarsi un po' sulla storia degli ultimi 50 anni dell'Iran e sui massacri e dolori che hanno portato alla cacciata di quell'assassino "occidentalizzante", non limitandosi solo all'equazione "li lasciava vestire come i beatles = era un governante illuminato"
Che poi i barbuti di Allah ne abbiano approfittato per prendere il controllo e instaurare un regime orribile, quello è un altro paio di maniche..
Consigli per gli acquisti (meno di dieci euro, lo si legge in poche ore ed è un reportage veramente interessante sulla caduta dello Scià e l'avvento di Khomeini)

Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
Ma no, nessuna beatificazione almeno per quanto mi riguarda, la speranza Iraniana per me si chiamava Mossadeq ...donegal ha scritto:
Da anticlericale, è ovvio che io detesti qualsiasi tipo di governo teocratico o sotto l'influenza di qualsiasi corvaccio con la mezzaluna o la croce (ma anche parecchi simboli laici mi procurano altrettanta diffidenza)
Peró mi pare che qui dentro si stia arrivando addirittura alla beatificazione di quel grandissimo criminale di Reza Pahlevi e della sua stirpe di torturatori e assassini, che tanti danni ha fatto (non solo a livello umanitario ma anche a livello logistico ed economico) ad un paese potenzialmente molto ricco.
Forse è meglio documentarsi un po' sulla storia degli ultimi 50 anni dell'Iran e sui massacri e dolori che hanno portato alla cacciata di quell'assassino "occidentalizzante", non limitandosi solo all'equazione "li lasciava vestire come i beatles = era un governante illuminato"
Che poi i barbuti di Allah ne abbiano approfittato per prendere il controllo e instaurare un regime orribile, quello è un altro paio di maniche..
Consigli per gli acquisti (meno di dieci euro, lo si legge in poche ore ed è un reportage veramente interessante sulla caduta dello Scià e l'avvento di Khomeini)
Rimane il fatto che la peggiore dittatura laica per me rimane preferibile alla migliore teocrazia, e che sono abbastanza sensibile ai destini di un paese di grande tradizione indoeuropea come l'Iran.
- GaiusBaltar
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Beh si lo Scià mica era un santerello, nel mio post, molto stringato, non lo elogiavo caro. Avevo scritto "stavano tutti meglio" che non vuol dire che era straordinario ma meglio di ora.
Evidentemente mi esprimo male. Senza polemica of course.
Non è che era meglio perchè li lasciava liberi di vestirsi come volevano, ma già il fatto che il governo non imponga gli abiti da usare mi sembra meglio dei dettami degli ayatollah.
Evidentemente mi esprimo male. Senza polemica of course.
Non è che era meglio perchè li lasciava liberi di vestirsi come volevano, ma già il fatto che il governo non imponga gli abiti da usare mi sembra meglio dei dettami degli ayatollah.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
Teheran, 17 giugno 2009 - Migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza a Teheran contro il regime di Mahmoud Ahmadinejad, che ha cominciato a spostare il confronto politico sul terreno che al presidente iraniano è più consono, ovvero la sfida con l'Occidente, in particolare con il nemico storico: l'Iran ha fatto pervenire la prima protesta ufficiale contro gli Stati Uniti, accusati da Teheran di aver «interferito con i propri commenti nelle elezioni presidenziali» iraniane. La protesta è giunta a Washington attraverso l'ambasciatore svizzero, che cura i rapporti tra i due paesi dal 1979, quando Teheran e Washington interruppero le reciproche relazioni diplomatiche.
La Casa Bianca, nello stile pragmatico che si è data in politica estera, ha minimizzato. Il portavoce di Barack Obama, Robert Gibbs, ha fatto presente che il presidente intervenendo sulla situazione in Iran ha parlato di principi universali come il diritto a dimostrare pacificamente, sottolineando che dovrebbe essere rispettato anche in Iran: «Il presidente continuerà ad esprimere queste preoccupazioni e vi assicuro che non ci stiamo intromettendo». «Il popolo ha diritto all'ascolto e al conteggio dei voti», ha rilanciato una più determinata Hillary Clinton. Su eguale linea, il ministro degli Esteri David Miliband: «Non prenderemo una posizione per cui qualcuno potrebbe accusare, noi, gli Usa o qualsiasi altra potenza occidentale, di voler scegliere il governo iraniano. Questo non è nostro compito. Spetta al popolo iraniano scegliersi il proprio governo, che sia espressione della volontà popolare».
Le immagini del raduno «verde», al quale partecipano migliaia di persone nella piazza Haft-e Tir, sono state trasmesse brevemente dalla televisione di Stato iraniana. àˆ stato un segnale di apertura debolissimo, se si tiene conto che per il resto della quinta giornata di proteste il regime è sceso in campo contro i media stranieri, accusati di essere «il megafono dei rivoltosi», minacciando azioni legali contro chi usa Internet per alimentare le «tensioni», ed è arrivato persino a brandire la pena di morte.
Il monito macabro è stato lanciato dal procuratore di Ishafan Mohmad Reza Habibi, il quale ha ricordato che «le attività criminali contro la sicurezza dello Stato rappresentano un reato che il codice penale islamico punisce con la morte». «Avvertiamo questi attivisti controllati dall'esterno che attentano alla sicurezza nazionale incitando gli altri a distruggere», ha aggiunto. Habibi ha esortato coloro che hanno causato incidenti a «evitare azioni illegali e a tornare a unirsi alla nazione». Il campo riformista sembra ancora saldo, peró: Mirhossein Moussavi e l'ex presidente Mohammad Khatami hanno chiesto il rilascio di tutti coloro che sono stati arrestati in questi giorni.
Di fronte all'irremovibilità dell'opposizione, Mahmoud Ahamdinejad ha ribadito che le elezioni di venerdì scorso non sono state truccate e che 25 milioni di voti rappresentano una conferma per il suo governo.
Confinati i giornalisti stranieri negli alberghi, nel mirino dei Guardiani della Rivoluzione finiscono ora i media online. Il corpo d'elite, che risponde direttamente al leader supremo Alì Khamenei, ha avvertito per la prima volta che è necessario rimuovere qualunque materiale che «crei tensione». I blog, ma anche i social network Facebook e Twitter, hanno assicurato all'opposizione un prezioso collegamento tra una repubblica islamica sempre più isolata e il resto del mondo.
Con i segnali della televisione via satellite disturbati e numerose pagine web bloccate, i sostenitori di Moussavi usano ancora Twitter, che sostituisce i mezzi tradizionali di comunicazione per dare informazioni sulle proteste. Secondo i pasdaran, i siti sono stati «identificati» e sono «sponsorizzati finanziariamente e tecnicamente dalle aziende canadesi e statunitensi, appoggiate dai servizi di intelligenze Usa e britannico».
Anche i giornalisti hanno fatto di necessità virtù, e per avere notizia si rivolgono a Twitter. Il Times, per esempio, ha un redattore che lo monitora costantemente, mentre il servizio iraniano della BBC, alla quale è stato vietato avere un corrispondente, riceve giornalmente 4.000 e mail e centinaia tra messaggi e chiamate telefoniche.
Un assist per il candidato riformista Mir Hossein Moussavi è arrivato dalla nazionale di calcio. Nel corso della partita a Seul contro la Corea del sud valevole per la qualificazione ai mondiali alcuni giocatori iraniani sono scesi in campo con braccialetti e polsini verdi, il colore del candidato riformista che in questi giorni domina le proteste di piazza a Teheran. Tra loro il centrocampista Ali Karimi, già ribattezzato il Maradona d'Asia, Masoud Shohjai che gioca in Spagna nell'Osasuna e Mehdi Mahdavi Kia dell'Eintracht Francoforte.
fonte: quotidiano.net
La Casa Bianca, nello stile pragmatico che si è data in politica estera, ha minimizzato. Il portavoce di Barack Obama, Robert Gibbs, ha fatto presente che il presidente intervenendo sulla situazione in Iran ha parlato di principi universali come il diritto a dimostrare pacificamente, sottolineando che dovrebbe essere rispettato anche in Iran: «Il presidente continuerà ad esprimere queste preoccupazioni e vi assicuro che non ci stiamo intromettendo». «Il popolo ha diritto all'ascolto e al conteggio dei voti», ha rilanciato una più determinata Hillary Clinton. Su eguale linea, il ministro degli Esteri David Miliband: «Non prenderemo una posizione per cui qualcuno potrebbe accusare, noi, gli Usa o qualsiasi altra potenza occidentale, di voler scegliere il governo iraniano. Questo non è nostro compito. Spetta al popolo iraniano scegliersi il proprio governo, che sia espressione della volontà popolare».
Le immagini del raduno «verde», al quale partecipano migliaia di persone nella piazza Haft-e Tir, sono state trasmesse brevemente dalla televisione di Stato iraniana. àˆ stato un segnale di apertura debolissimo, se si tiene conto che per il resto della quinta giornata di proteste il regime è sceso in campo contro i media stranieri, accusati di essere «il megafono dei rivoltosi», minacciando azioni legali contro chi usa Internet per alimentare le «tensioni», ed è arrivato persino a brandire la pena di morte.
Il monito macabro è stato lanciato dal procuratore di Ishafan Mohmad Reza Habibi, il quale ha ricordato che «le attività criminali contro la sicurezza dello Stato rappresentano un reato che il codice penale islamico punisce con la morte». «Avvertiamo questi attivisti controllati dall'esterno che attentano alla sicurezza nazionale incitando gli altri a distruggere», ha aggiunto. Habibi ha esortato coloro che hanno causato incidenti a «evitare azioni illegali e a tornare a unirsi alla nazione». Il campo riformista sembra ancora saldo, peró: Mirhossein Moussavi e l'ex presidente Mohammad Khatami hanno chiesto il rilascio di tutti coloro che sono stati arrestati in questi giorni.
Di fronte all'irremovibilità dell'opposizione, Mahmoud Ahamdinejad ha ribadito che le elezioni di venerdì scorso non sono state truccate e che 25 milioni di voti rappresentano una conferma per il suo governo.
Confinati i giornalisti stranieri negli alberghi, nel mirino dei Guardiani della Rivoluzione finiscono ora i media online. Il corpo d'elite, che risponde direttamente al leader supremo Alì Khamenei, ha avvertito per la prima volta che è necessario rimuovere qualunque materiale che «crei tensione». I blog, ma anche i social network Facebook e Twitter, hanno assicurato all'opposizione un prezioso collegamento tra una repubblica islamica sempre più isolata e il resto del mondo.
Con i segnali della televisione via satellite disturbati e numerose pagine web bloccate, i sostenitori di Moussavi usano ancora Twitter, che sostituisce i mezzi tradizionali di comunicazione per dare informazioni sulle proteste. Secondo i pasdaran, i siti sono stati «identificati» e sono «sponsorizzati finanziariamente e tecnicamente dalle aziende canadesi e statunitensi, appoggiate dai servizi di intelligenze Usa e britannico».
Anche i giornalisti hanno fatto di necessità virtù, e per avere notizia si rivolgono a Twitter. Il Times, per esempio, ha un redattore che lo monitora costantemente, mentre il servizio iraniano della BBC, alla quale è stato vietato avere un corrispondente, riceve giornalmente 4.000 e mail e centinaia tra messaggi e chiamate telefoniche.
Un assist per il candidato riformista Mir Hossein Moussavi è arrivato dalla nazionale di calcio. Nel corso della partita a Seul contro la Corea del sud valevole per la qualificazione ai mondiali alcuni giocatori iraniani sono scesi in campo con braccialetti e polsini verdi, il colore del candidato riformista che in questi giorni domina le proteste di piazza a Teheran. Tra loro il centrocampista Ali Karimi, già ribattezzato il Maradona d'Asia, Masoud Shohjai che gioca in Spagna nell'Osasuna e Mehdi Mahdavi Kia dell'Eintracht Francoforte.
fonte: quotidiano.net
che sia la volta buona?
comunque non capisco pero' come faccia twitter a funzionare..se bloccano il sito, come possono bloccare facebbok o altro, anche twitter va a farsi un giro no?
senno' funziona diverso da come penso..
comunque non capisco pero' come faccia twitter a funzionare..se bloccano il sito, come possono bloccare facebbok o altro, anche twitter va a farsi un giro no?
senno' funziona diverso da come penso..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Suppongo che abbiano prima bloccato FB perchè le principali comunicazioni erano lì, e ora bloccheranno anche twitter dove i più si sono spostati.nik978 ha scritto:che sia la volta buona?
comunque non capisco pero' come faccia twitter a funzionare..se bloccano il sito, come possono bloccare facebbok o altro, anche twitter va a farsi un giro no?
senno' funziona diverso da come penso..
E' vero peró che se ci si attrezza coi proxy, diventa complicato a quel punto fermare le comunicazioni. E in questi giorni immagino si siano attrezzati in molti.
guarda per mia esperienza (sono nel posto giusto per sperimentare.
) non dico un Lamer, ma addirittura un totale ignorante come me, con pochi minuti di ricerca in rete riesce (magari a prezzo di avere banner e casini) a "BUCARE" i firewall..
niente di piu facile.......
e' il mondo globale, nei video quanta gente si mette a fare riprese coi cellulari o simili?
questi sono tutti documenti che anche se zoppicando e non al 100%, per forza varcano i confini iraniani...

niente di piu facile.......
e' il mondo globale, nei video quanta gente si mette a fare riprese coi cellulari o simili?
questi sono tutti documenti che anche se zoppicando e non al 100%, per forza varcano i confini iraniani...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Ma infatti io credo che questa la forza reale della Rete si veda propria in occasioni come queste, quindici anni fa avrebbero stroncato tutto in 5 minuti.nik978 ha scritto:guarda per mia esperienza (sono nel posto giusto per sperimentare.) non dico un Lamer, ma addirittura un totale ignorante come me, con pochi minuti di ricerca in rete riesce (magari a prezzo di avere banner e casini) a "BUCARE" i firewall..
niente di piu facile.......
e' il mondo globale, nei video quanta gente si mette a fare riprese coi cellulari o simili?
questi sono tutti documenti che anche se zoppicando e non al 100%, per forza varcano i confini iraniani...
7-8 anni fa sarebbe bastato bloccare i telefonini.
Ora è dura.
- Enrico Pallazzo
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- Iscritto il: 02/06/2008, 14:31
- Località: dalla mezzaluna fertile
vero, io sono stato per un perodo in uno stato dove tutt'ora è vietato Youtube...con un proxy in 5 minuti navighi dove ti pare e piaceharlock ha scritto:
E' vero peró che se ci si attrezza coi proxy, diventa complicato a quel punto fermare le comunicazioni. E in questi giorni immagino si siano attrezzati in molti.
è sempre amore!
- Antonchik
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- Iscritto il: 08/03/2008, 14:32
- Località: Sul mare di nebbia
mi inquieta quella foto, ma nel contempo mi sento cullato dall'idea che in qualche paese di questo mondo esistano ancora dei valori per cui combattere e vivere.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.