[O.T.] Nel silenzio passa la legge ammazza internet
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Parak la metafora non regge: l'industria dell'auto mica li ammazzava i cavalli. Se il download fosse disponibile solo legalmente ed a pago potrei concordare con te. Quello che mi disturba e mi tocca nella tasca è il tutto gratis per tutti, concetto centrosocialeggiante e diseducativo. Specie in tema di "vizi": vuoi il cammello ? Paghi, punto.
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come ho detto altrove, il p2p non ha diminuito la spesa per fruire di film. l'ha spostata dalla videoteca al fornitore di hardware+provider+venditore di dvd-r e simili.giano ha scritto:Parak la metafora non regge: l'industria dell'auto mica li ammazzava i cavalli. Se il download fosse disponibile solo legalmente ed a pago potrei concordare con te. Quello che mi disturba e mi tocca nella tasca è il tutto gratis per tutti, concetto centrosocialeggiante e diseducativo. Specie in tema di "vizi": vuoi il cammello ? Paghi, punto.
e quelli che oggi scaricano domani torneranno a comprare il dvd dal marocchino di turno, non credere.
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- El Diablo
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Ah sì?giano ha scritto:Non c'entra nulla con la libertà di espressione, ma a me una legge che obbligasse i provider dar manforte a stroncare il traffico di download illegali tramite i vari peer to peer et similia non dispiacerebbe per nulla (vedi esempi inglese e francese).
Mi sono rotto il c... che ogni cliente che entra nei negozi miei e dei miei clienti mi sghignazza sotto il naso e mi dice "ah l'ultimo Jules Jordan esce domani ? Tanto io ce l'ho già via rete aggratis".
Internet è una bellissima cosa ma ha distrutto una buona fetta dell'industria legata all'audiovideo. E adesso datemi pure addosso.
E allora spiegami perchè dovrei pagare 20 euro per il cd di un gruppo sconosciuto.

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Ultima modifica di O ricuttaro nnammurato il 17/02/2009, 10:53, modificato 1 volta in totale.
Spiegami tu perchè dovrei produrre un film perchè tu te lo possa scaricare aggratis.El Diablo ha scritto:Ah sì?giano ha scritto:Non c'entra nulla con la libertà di espressione, ma a me una legge che obbligasse i provider dar manforte a stroncare il traffico di download illegali tramite i vari peer to peer et similia non dispiacerebbe per nulla (vedi esempi inglese e francese).
Mi sono rotto il c... che ogni cliente che entra nei negozi miei e dei miei clienti mi sghignazza sotto il naso e mi dice "ah l'ultimo Jules Jordan esce domani ? Tanto io ce l'ho già via rete aggratis".
Internet è una bellissima cosa ma ha distrutto una buona fetta dell'industria legata all'audiovideo. E adesso datemi pure addosso.
E allora spiegami perchè dovrei pagare 20 euro per il cd di un gruppo sconosciuto.
L'eccessivo costo della musica non giustifica la pirateria su web. Per la musica da tempo il problema è stato affrontato e molti gruppi nuovi mettono a disposizione i loro pezzi sul web scaricabili singolarmente a prezzi accettabili. Ed infatti qualcosa si è mosso pur se lo scarico selvaggio continua alla grande. Per i film manca proprio la cultura download=pirateria. Qui nel forum c'è gente che ha dichiarato di possedere hard disk da centinaia di giga di materiale scaricato e che oltretutto non guarda nemmeno.
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Spieghiamo una cosa per volta,inizia tu,dato che io ho fatto la domanda per primo.giano ha scritto:Spiegami tu perchè dovrei produrre un film perchè tu te lo possa scaricare aggratis.El Diablo ha scritto:Ah sì?giano ha scritto:Non c'entra nulla con la libertà di espressione, ma a me una legge che obbligasse i provider dar manforte a stroncare il traffico di download illegali tramite i vari peer to peer et similia non dispiacerebbe per nulla (vedi esempi inglese e francese).
Mi sono rotto il c... che ogni cliente che entra nei negozi miei e dei miei clienti mi sghignazza sotto il naso e mi dice "ah l'ultimo Jules Jordan esce domani ? Tanto io ce l'ho già via rete aggratis".
Internet è una bellissima cosa ma ha distrutto una buona fetta dell'industria legata all'audiovideo. E adesso datemi pure addosso.
E allora spiegami perchè dovrei pagare 20 euro per il cd di un gruppo sconosciuto.
Voglio proprio ridere,ripeto la domanda:
Perchè dovrei pagare 20 euro per il cd di un gruppo sconosciuto?
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Non devi, nessuno ti obbliga a spendere 20 euro per un gruppo sconosciuto. Hai una ricetta medica che ti impone di farlo ? Oppure ritieni che il prezzo troppo elevato dei CD musicali legittimi la pirateria ? O magari non ti sei accorto che il gruppo sconosciuto si autopromuove su web e ti permette con 1 euro di ascoltare un suo brano e talvolta gratis alcuni spezzoni.
Ora rispondi tu.
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Infatti non spendo 20 euro,scarico gratis.giano ha scritto:Non devi, nessuno ti obbliga a spendere 20 euro per un gruppo sconosciuto. Hai una ricetta medica che ti impone di farlo ? Oppure ritieni che il prezzo troppo elevato dei CD musicali legittimi la pirateria ? O magari non ti sei accorto che il gruppo sconosciuto si autopromuove su web e ti permette con 1 euro di ascoltare un suo brano e talvolta gratis alcuni spezzoni.
Ora rispondi tu.
Il prezzo troppo elevato della musica non solo legittima la pirateria,ma la impone.
I gruppi sconosciuti si autopromuovono con i concerti,non con le vendite dei cd, questo accade ormai da anni ed anni.
Secondo te,quanto costa un cd appena sfornato dalla casa discografica prima di arrivare in negozio,e quindi prima di passare per varie mani avide ed affamate?
Te lo chiedo perchè questo lo ignoro.
Secondo te arriva a costare 7-8 euro?
Io dico di sì.
E allora come arriviamo ai 20-25 euro finali?
Gnam gnam.
La musica ha l'IVA al 20%,è considerato un bene di lusso.
Il lusso è per pochi,chi non se lo puó permettere ruba,questo da sempre.
Entro in un negozio di cd,prendo un lavoro di Vasco (è solo un esempio),vedo un cd che mi incuriosisce,non conosco il nome,guardo il prezzo: 20 euro,cazzo,non posso permettermelo.
Lo scarico dalla rete.
Se lo stesso cd sconosciuto costerebbe 10 euro,un pensierino ce lo farei,magari informandomi prima su come e su cosa propone l'artista in questione.
I discografici si lamentano della pirateria,dicono che uccide la creazione di gruppi emergenti, lasciando in vita solo i grandi.
Un discografico ha nella sua scuderia 5 artisti famosi e 20 emergenti.
Esempio: guadagna 100.000 euro,sai dove li investe?
Sui 5 noti, non sugli emergenti.
Tu,gruppo da garage,mandi una demo ad una ipotetica etichetta discografica,ti dicono "purtroppo non possiamo pubblicarti,peró se ti paghi la registrazione nei NOSTRI studi, mettiamo il nostro marchio sul tuo cd".
Grazie al cazzo,non solo io pago per produrre la mia musica, ma poi mi tocca anche tenermi a casa i pacchi con le copie del mio lavoro,dato che i soldi che ti ho dato non li spendi nemmeno per la promozione,ma li "giri" ai grandi nomi che curi.
Conosco bene il campo musicale, conosco il dietro le quinte,ho lavorato per anni in quei posti ignoti ai più.
Quindi,riassumendo: non lamentatevi se scarcihiamo dalla rete, siate più onesti sui prezzi finali,poi ne riparleremo.

Ti sei mai chiesto come mai in America escono decine e decine di gruppi nuovi ogni mese grazie alle grandi etichette discografiche?
Uhm,se inizio a parlare anche di questo andiamo OT(anzi lo siamo già ),quindi a te la palla.
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no ti rispondo io: sei la fase terminale di una filiera di distribuzione che e' ora che sparisca o si evolva.giano ha scritto:Non devi, nessuno ti obbliga a spendere 20 euro per un gruppo sconosciuto. Hai una ricetta medica che ti impone di farlo ? Oppure ritieni che il prezzo troppo elevato dei CD musicali legittimi la pirateria ? O magari non ti sei accorto che il gruppo sconosciuto si autopromuove su web e ti permette con 1 euro di ascoltare un suo brano e talvolta gratis alcuni spezzoni.
Ora rispondi tu.
nulla di personale, ma e' il modello distributivo di musica e cinema che non sta piu' in piedi.
Fino all'avvento della rete la distribuzione della cultura e dell'intrattenimento ha creato dei monopoli e delle situazioni paradossali: negli anni 50 e 60 l'artista viveva di serata e produceva un disco per promuovere gli spettacoli dal vivo: da meta' sessanta in poi invece si e' invertito totalmente il sistema, per cui l'artista suonanva ai concerti per promuovere il disco.
cosa ha portato questo sistema? l'artista che vende fa i soldi ma mantiene in piedi un baraccone che vive di riflesso del suo lavoro sotto forma di diritti e di distribuzione, mentre la quasi totalita' degli artisti fa la fame perche' le major discografiche se ne fottono della qualita' per pompare il prodotto di consumo usa e getta.
La rete ha riportato equilibrio: l'artista valido ha l'interesse a far circolare i brani liberamente perche' la gente poi va ai suoi concerti dove di sicuro guadagna piu' della miseria che gli passa una major sotto forma di percentuale misera per copia.
chi come te e' a fine della catena distributiva ha solo due possibilita' chiudere (ed e' la legge del mercato, visto che e' dalla testa della catena che si dovrebbe fallire) oppure reinventarti un servizio come si sta pensando nel mondo dell'editoria e delle librerie ovvero il print on demand.
In futuro molto probabilmente si stampera' in tempo reale un libro scaricato da un db centrale, e pagherai una bassa commissione per ottenere la copia digitale (che comunque verra' distribuita in altri canali) ed eventualmente il costo per la stampa in loco se non decidi di tenerti la copia in digitale: in questo modo non hai piu' un magazzino libri cioe' soldi fermi, resi alla casa editrice da fare (con relativi costi di spedizione e di movimentazione), e di infrastruttura: tolto lo spazio per il macchinario di stampa puoi prendere un negozio piu' piccolo oppure usare lo spazio a disposizione per promuovere attivita' culturali della libreria.
Questo significa che da semplici box movers si diventa animatori di spazi culturali/ricreativi dove fornisci determinati servizi aggiuntivi come la stampa o la diffusione di eventi culturali.
Stesso discorso accadra' in linea di massima nel settore della distribuzione musicale e del cinema, anche se a naso l'intera filiera del settore musica sparira' nel giro di qualche anno in favore dell'autodistribuzione in funzione delle serate musicali e degli eventi tipo festival o feste musicali.
La portata della rivoluzione e' tipo quella della stampa a caratteri mobili nel periodo degli amanuensi: e' una questione di tecnologia, piu' che di economia.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
ma anche 4 o 5 se si ragiona con la stampa in tempo reale.El Diablo ha scritto: Secondo te arriva a costare 7-8 euro?
il punto focale e' che se i soldi andassero all'artista e' un conto, ma se il 95% se lo pappa la distribuzione e la promozione allora no.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
era anche ora.giano ha scritto: Internet è una bellissima cosa ma ha distrutto una buona fetta dell'industria legata all'audiovideo.
non e' che puoi pretendere di fermare i missili con le fionde.
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