[quote:5f83282ef3="marpyo"]ah! dimenticavo
FANNY TARGIONI TOZZETTI è UNA GRANDISSIMA BBOTTANA!!!![/quote:5f83282ef3]
[quote:5f83282ef3="ronsard"]A proposito del Foscolone ripesco un aneddoto dei tempi liceali e che ancora mi fa essere orgoglioso di essere foscoliano tutta la vita.
Vincenzo Monti è un uomo basso di statura, non propriamente un bell'uomo. Grassottello, ha le mani tozze, gli occhi un po' impallati, la testa grande e a forma di ovale rovesciato.
La sua donna si chiama Teresa Pikler e un po' tutti a scuola la conosciamo per via di quell'Ode che ci viene imposta all'inizio di ogni terza liceo. Teresa ha una sua età , ma porta bene i suoi anni, attorciglia i capelli castano chiari in una crocchia che le rende più luminoso il viso leggermente rugoso, ma ancora piacente. Ha un seno prorompente e gonfio, stretto nel corpetto delle dame è quanto di più appetibile sia.
Vincenzo Monti è rientrato in casa dopo aver passato diversi giorni sulla sua scrivania di via Magenta verso San'Ambrogio dove un'ampia biblioteca lo aiuta nel suo lavoro. Ha lavorato all'ennesima stesura dell'Iliade. è il traduttore ufficiale di Omero e l'editore gli ha dato tempi cortissimi. Durante la notte stanco e tirato dalla fatica dedicava il suo pensiero all'amata Teresa. Una di quelle notti partorì l'idea di scrivere un'Ode. Un'ode per l'onomastico. Una spudorata poesia d'occasione, ma che nell'Ottocento sono all'ordine del giorno anche per raccontare qualcosa di molto personale. Come un profondo senso di assenza.
Ecco a Vincenzo manca tanto Teresa. Allora dopo notti passate a rileggere e limare la poesia, decide di portarla scritta a grandi caratteri su un foglio di papiro dentro casa di Teresa. Teresa non c'è, e allora Vincenzo lascia la poesia sul tavolo della stanza da letto, poco distante dal baldacchino. Teresa prima di andare a letto noterà il rotolino, lo prenderà e lo aprirà . Ne leggerà l'incipit .... E poi ... e ne rimarrà commossa e lo penserà tutta la notte.
Stringendosi l'ode al petto penserà di stringere a sé la mano di Vincenzo Monti.
Vincenzo Monti si rende conto che messa in quella posizione, attorcigliata, potrebbe non essere vista da Teresa. Allora apre il rotolo e lo tiene ben disteso con due pietre, un'ambra e una giada. Poi scompare e torna a Omero.
Quella stessa notte, di soppiatto, mentre Teresa si sveste, Ugo Foscolo si intrufola nel lettone di Teresa. Ugo Foscolo ha i capelli rossi e un viso leggermente lentigginoso. Teresa si apre a lui e con un movimento rapido fa scivolare giù il vestito e mostra la sua avvenenza. Il rapporto è prolungato da una serie infinita di preliminari, Ugo Foscolo sussurra parole sconce a Teresa Pilkler, ma poi la vizia e la onora e la coccola. Poi inizia a prenderla da dietro e lei a carponi con lui che sopra la monta col culo rivolto alla scrivania. Ci dà dentro come un coniglio il vate fottente.
"Non sporcare, Ugo!" conciona la Teresa tutta infocata.
Al dunque servirebbe una salviettina, anche un foglio, perché non si sporchi il letto. Ugo si volta e raccoglie la prima cosa che trova tra le mani. è l'ode. In dialetto Ugo Foscolo "Mo me pulizz què".[/quote:5f83282ef3]
se vedete una roba rotolante inarrestabile e sguaiata non fateci caso... sono io che mi ribalto dalle risate
