Io ricordo la stucchevole retorica dei telecronisti: lo descrivevano per ore, per giorni, anche l'anno successivo e quello successivo ancora.... come un mostro di volontà, un esempio, il più degno, ecc., ecc. Poi sono arrivati i braccialetti gialli, lui che se la tirava all'inverosimile, che faceva lo spaccone, ecc., ecc. Era da poco passata la sassaiola di molti giornalisti contro il Pirata (ricordo con disgusto il vecchio e banale aguzzino trombone Candido Cannavò pontificare dagli scranni RAI pieno di sè e qualche volta polemizzando inutilmente, anche con il pubblico quando capitava; un campione di egocentrismo e stucchevole retorica demodè rispettato da molti, probabilmente anche per il suo potere). Per Armstrong riservarono il pietismo per la storia del tumore, le super lodi melense (in RAI poi quelli del ciclismo sono specializzati in queste cose), tutti dovevano prostrarsi a lui stando a sentire i tanti adulatori della stampa e delle telecronache TV. Forse è arrivato anche qualche paragone con Pantani, magari dove Pantani era il poverino che barava ed era marcio, con scarsa autostima e forza di volontà e che per questo lui da dopato era più scarso di Armstrong da pulito (?), l'americano tutto salute, un robot tutto frutto del suo lavoro e di madre natura. Bè se devo dirla tutta, a me annoiava da morire vedere il Tour quando c'era lui (tranne quando ha preso i pagoni da Pantani), indipendentemente dalle sue grandi prestazioni e tecnica personale. E all'inizio non ero influenzato da sospetti relativi a voci sul suo conto, non mi entusiasmava e basta (un americano stravincente e poco espressivo come in altri sport ce ne sono tanti, supercampioni come lui intendo).
Ora come la mettiamo cari giornalisti sportivi?
Da Wikipedia (aneddoto che avevo dimenticato):
Wikipedia ha scritto:Le polemiche con Pantani e Contador
Nel Tour de France del 2000 i tifosi riassistettero ad un duello tra Lance Armstrong ed un altro grande protagonista del ciclismo moderno, Marco Pantani.[7][8]
Dopo un anno di inattività, il "Pirata" tornava sulle strade francesi con una grande voglia di riscatto; non aveva la continuità necessaria per vincere il Tour, ma era ancora in grado di vincere le tappe più difficili, quelle in salita. Nell'undicesima tappa, quella della temibile salita del Mont Ventoux, Pantani rimase inizialmente nelle retrovie ma successivamente agguantò e staccò Armstrong, che tuttavia riuscì a tornare a ruota dello scalatore romagnolo. Al traguardo i due arrivarono appaiati ed in volata fu l'italiano a prevalere.
Successivamente Armstrong affermò in un'intervista di aver regalato la vittoria di tappa a Pantani: egli, in maglia gialla da tre giorni, affermò di essere già soddisfatto di aver staccato i rivali di quell'anno (Ullrich, Beloki e Moreau) e di non volersi stancare con una volata inutile. Il Pirata ritenne offensiva quella dichiarazione e decise di attaccarlo nella durissima tappa di Courchevel: Pantani lo staccò (tra i pochissimi a riuscirci dal 1999 al 2005), andò a riprendere uno ad uno tutti i fuggitivi di giornata e vinse con 51 secondi di vantaggio su Armstrong.
Ora che anche per un'autorità dell'antidoping si scoprono gli altarini del braccialettato giallo dopato (come tanti, forse la maggioranza assoluta non dimentichiamolo)

, antipatico e pieno di sè, nessun sasso da parte mia contro il Neil caduto nella polvere. Ma un pensiero per il Pirata, quello si. Eccome, anche due.
Ciao Marco, manchi a tanti... 