Capisco che non lo segui ma Beppe Grillo attacca la "triplice" da tantissimo tempo. Nei suoi spettacoli c'era sempre una parte dedicata ai sindacati e al loro essere sempre meno aderenti alla missione originale. Chiaro che oggi fa più rumore ma non è una riflessione nuova.Rodomonte ha scritto:Fra parentesi, questa tua "lectio" te la sei inventata tu sul momento per dare una giustificazione allo slogan grillgesuesco, il quale da bravo giullare inventa gli slogan e poi ai 2000 votanti del suo partito tocca elaborare il concetto, è così o sbaglio? Perchè il vostro santone non dice tutto questo!
E già! Però almeno su questo arrivate in ritardo, perchè appunto qualcuno "slogana" ma nei fatti molti "datori di lavoro" già stanno operandosi affinchè questo avvenga!
Perché vedi, un conto è ciò che i sindacati "dovrebbero" essere, altro invece quello che "sono". La solita storiella della differenza tra ideale e reale.
La mia riflessione (e la mia considerazione) sui sindacati prescinde dall'intervento di Grillo, eh si uno che dice di voler votare Grillo (come me) può anche avere idee pregresse (o in alcuni campi discostanti rispetto alla linea ufficiale).
Tempo fa acquistai il libro del già citato Stefano Livadiotti ("L'altra casta") per informarmi sui sindacati intesi come associazioni e per approfondirne alcuni aspetti e le riflessioni contenute nel testo (con tanto di dati) sono alquanto chiare (non a caso subito hanno accusato il giornalista de "L'espresso" di essere un venduto e un servo dei padroni, solita vecchia retorica sessantottina insomma). Non ho mai provato simpatia per chi dietro funzioni assolutamente importanti cela ingenti guadagni e interessi alquanto dubbi (altrimenti non spiegherebbe così tanta paura verso la trasparenza, contabile e patrimoniale anzitutto).
Poi (non ho paura a nasconderlo) ho avuto esempi concreti (nella mia famiglia) circa il concetto di sindacato deviato e corrotto o circa la mistificazione delle vere funzioni sindacali. Non per generalizzare però quando ad una associazione fondamentale in ottica democratica permetti (per legge e con un parlamento compiacente) di fare il porco del proprio comodo è fin troppo facile incappare in situazione quantomeno dubbie e sospette.
I numeri li avevo ma mi andava di farti mettere alla ricerca.Rodomonte ha scritto: I numeri?......... trovateli . Fonti ufficiali parlano di circa 39 per cento iscritti ai sindacati (fonte corriere della sera), fonti sindacali parlano del 48 per cento! A cui aggiungere i pensionati!
Comunque un conto è se consideriamo tutti i sindacati altro invece se consideriamo solo i "tre porcellini" (verso cui era rivolta la critica di Grillo). L'utilità dei veri sindacati è sicuramente percepita, non quella di sindacati più dediti ai guadagni e a logiche corporative (difesa dei fannulloni in primis) che alla tutela del lavoro e delle istanze dei lavoratori.
Comunque sia i dati del CNEL del Maggio 2011 parlano di 33,8% (di lavoratori attivi). Considerare in tale numero anche i pensionati è assolutamente fuorviante (sfido io che un baby pensionati, che sono mezzo milione, non abbiano la tessera di un sindacato) e non funzionale al discorso che stiamo facendo.
Comunque sia le tre sigle sigle sindacali verso cui è rivolto l'attacco di Grillo hanno da anni un calo di iscritti (oltre ad una evidente forbice tra dichiarati e certificati).
Come ti dicevo prima, vista la situazione giuridica in cui vivono (e proliferano) i sindacati anche i numeri degli iscritti sono difficili da quantificare (eh si, i sindacati fanno i misteriosi).
Rodomonte ha scritto:
E si vede che non siete mai stati presenti a qualche assemblea sindacale di lavoratori.......... perchè allora un'"offesa" tipo cazzone stupido, sapreste che tante volte è un epiteto fra i più leggeri che ci si scambia in questi momenti, altro che offese.
Fra l'altro non so nemmeno se siete dei lavoratori dipendenti, almeno spero di sì, visto che parlate a nome loro parlando di sindacati!
Mi hai dato del cazzone stupido e adesso pretendi anche di farlo passare per una carezza.
Ma fai pure, figurati.
Tra l'altro...
Il bello o il brutto di Grillo è che (a differenza degli altri politici) non va negli studi televisivi con le domande preparate/concordate con giornalisti compiacenti. Grillo va in piazza, tra la gente. E parlando a braccio su di un palco capita di esprimere concetti in modo apparentemente semplicistico e di correre il rischio di prestarsi a diverse interpretazioni (anche se va detto che sulla libera interpretazione di quanto detto da Grillo alcuni media ci marciano in un modo pauroso e assolutamente non casuale). Il programma del MS5 è online da tempo ma ai media piace parlare di altro.